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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal prof. Giancarlo Mancini, presidente dell’ associazione Araba Fenice e del Centro Studi di Storia contemporanea Luigi Di Rosa, indirizzata al sindaco di Sezze Lidano Lucidi e a tutta l'amministrazione comunale, relativa ad una discussione nata in seno all'ultima seduta di consiglio comunale del 29 maggio scorso.

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 In riferimento a quanto discusso in apertura dell’ultimo Consiglio comunale relativamente alla cerimonia di commemorazione di Luigi Di Rosa, tenutasi lo scorso 28 maggio presso il monumento dedicato ai Martiri dell’antifascismo, l’associazione Araba Fenice ritiene di dover intervenire per chiarire alcuni punti, poiché è stata tirata in ballo pur senza essere mai esplicitamente nominata.

Il Consigliere Armando Uscimenti, che ringraziamo per la sensibilità, ma da noi non delegato, ha evidenziato l’assenza dell’Amministrazione comunale alla suddetta cerimonia negli ultimi due anni. Si precisa, però, che nel 2023, il Sindaco, dott. Lidano Lucidi, come da lui stesso ricordato, ha presenziato all’inaugurazione del Centro Studi “Luigi Di Rosa” (sito in una stanza concessa presso la Biblioteca comunale dalle precedenti Amministrazioni e confermata da quella attuale) e ha delegato il Consigliere Daniele Piccinella a partecipare in sua vece, con la fascia tricolore, alla commemorazione dello stesso anno. Non corrisponde a verità, quindi, l’assenza dell’Amministrazione in quell’occasione.

Dispiace sottolineare, però, che in merito a quest’anno su nessun organo di stampa o canale ufficiale del Comune si è fatta menzione della ricorrenza, come invece giustamente avviene per altre situazioni. Il Sindaco e il Vicesindaco, inoltre, nelle loro dichiarazioni in Consiglio, hanno poi confuso i ruoli: se l’associazione organizza privatamente, da 13 anni, un Premio nazionale di storia contemporanea dedicato a Di Rosa con iniziative che hanno luogo nel mese di maggio e – previa richiesta di autorizzazione a chi di competenza – il corteo che da Piazza IV novembre porta al luogo dell’omicidio, la commemorazione ufficiale è invece da sempre prerogativa del Comune, che depone una corona ed invita la cittadinanza a partecipare. Negli anni precedenti, la consuetudine ha visto l’associazione, come organizzazione privata, ricevere l’invito del sindaco pro tempore a prendere parte all’evento, cosa che questa volta non è avvenuta. Non spetta, dunque, all’Araba Fenice dover organizzare la cerimonia, invitare qualcuno o dare la parola a chicchessia, come peraltro rammentato dal Consigliere Uscimenti. Si ricorda, infatti, al Vicesindaco, dott.ssa Michela Capuccilli, che la cerimonia di commemorazione è già di competenza delle Istituzioni e che quindi non ha senso dire, come da lei sostenuto in Consiglio, che “se vogliamo istituzionalizzare, dobbiamo noi [l’Amministrazione] organizzare la commemorazione di Di Rosa l’anno prossimo”. Tuttavia, durante il corteo e soprattutto durante la commemorazione del 28 maggio scorso, né il Gonfalone – che simboleggia l’intera comunità di Sezze – né la fascia di rappresentanza del Sindaco erano presenti. Solo al termine del discorso del Presidente dell’associazione, prof. Gian Carlo Mancini, che ha espresso il suo disappunto per l’assenza delle Istituzioni, e in seguito ad una sua diretta domanda (“Lei è qui in veste privata o come rappresentante dell’Amministrazione?”) la Capuccilli ha risposto di essere presente come libera cittadina, ma di avere la fascia tricolore in borsa.

Per quanto riguarda la questione relativa al Patrocinio sollevata dal Sindaco, non capiamo cosa questo discorso abbia a che fare con la mancata presenza dell’Amministrazione la mattina del 28 maggio e tranquillizziamo il dott. Lucidi di non averne fatto richiesta per gli eventi legati al Premio. Sebbene riteniamo che il Patrocinio sia un modo per sentirsi parte di una comunità, con amarezza abbiamo constatato che la concessione dello stesso non apporterebbe alcun beneficio agli eventi dell’associazione, ma solo visibilità all’Amministrazione. Lo scorso anno, nonostante il Patrocinio – che prevedeva l’utilizzo gratuito di alcune strutture comunali da noi prenotate con largo anticipo –, abbiamo scoperto casualmente, tramite Facebook e a ridosso delle manifestazioni, senza alcuna comunicazione, che le stanze erano state occupate negli stessi giorni e nei medesimi orari da iniziative dell’Amministrazione, costringendoci a chiedere in affitto, all’ultimo momento, un locale privato. Alla richiesta di delucidazioni, purtroppo non abbiamo ricevuto risposta.

Per chiarezza, comunque, l’Araba Fenice ci tiene a far sapere che tutte le spese necessarie alla riuscita delle iniziative da lei promosse negli ultimi anni sono a carico del Presidente dell’associazione e/o di piccoli e sporadici contributi esterni. L’invito che il Sindaco sostiene di aver esteso all’associazione, infine, si riferisce all’inserimento della manifestazione in memoria di Di Rosa all’interno del contenitore “Il maggio dei libri”; evento sicuramente lodevole, ma che nulla ha a che fare con le tematiche trattate dal Premio che, proprio per il suo significato, non dovrebbe essere equiparato ad altre iniziative. Ecco perché, ringraziando, abbiamo declinato l’offerta.

L’Araba Fenice è sempre stata aperta al dialogo e al confronto perché convinta che la collaborazione e l’impegno possano essere motivo di arricchimento per il paese. Per tale ragione, sarà ben lieta di accogliere l’impegno che il Vicesindaco si è assunto la mattina del 28 maggio ad organizzare un incontro per una proficua collaborazione futura, auspicando che ciò avvenga il prima possibile.

 

 

Il Presidente dell’Araba Fenice e del Centro Studi di Storia contemporanea Luigi Di Rosa

Prof. Gian Carlo Mancini

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È ormai giunto alla nona edizione il premio di storia contemporanea dedicato a Luigi Di Rosa -  ragazzo ucciso il 28 maggio 1976 dopo il comizio del parlamentare del MSI Sandro Saccucci - organizzato a Sezze dall’associazione culturale no profit “Araba Fenice”. Anche quest’anno l’iniziativa ha riscosso un enorme successo e ottenuto prestigiosi riconoscimenti: la Camera dei deputati ha assegnato alla manifestazione la sua medaglia celebrativa, la Regione Lazio, il Consiglio Regionale del Lazio e il Comune di Sezze hanno voluto conferire il loro patrocinio all’evento, mentre l’Università di Roma “Tor Vergata” e il suo Dipartimento di Scienze Storiche, Filosofico – sociali, dei Beni Culturali e del Territorio ne sono consulenti scientifici. La manifestazione si fregia, inoltre, della collaborazione con il Centro Studi di Storia Contemporanea “Luigi Di Rosa” e con “Misteri d’Italia” e ha la partnership mediatica di Lazio Tv. Gli appuntamenti, che sono partiti lo scorso giovedì 9 maggio presso l’Aula di Palazzo Montecitorio con la giornata dedicata alla memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi e l’incontro dei famigliari delle vittime con il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e altre Istituzioni, si protrarranno fino al 28 maggio, giorno in cui, in occasione del 43° anniversario della morte del giovane setino, sarà deposta una corona di fiori presso Largo Luigi Di Rosa.  In occasione del primo incontro che si terrà oggi alle ore 17.30, presso la Biblioteca comunale di Sezze, in Piazza Margherita, sarà inaugurata la biblioteca del Centro Studi di Storia Contemporanea “Luigi Di Rosa” che avrà particolare attenzione alla raccolta di libri, Tesi di Laurea e materiale audio-visivo sugli “anni di piombo”, consultabile previo appuntamento. Come ogni anno, scopo del concorso è infatti quello di approfondire la ricerca storica nell’arco temporale che va dal 1968 al 1980, con particolare attenzione ai cambiamenti sociali e culturali, ai movimenti politici, ai fenomeni eversivi e terroristici che hanno segnato la storia della Repubblica italiana e quindi ricordare tutte le vittime degli “anni di piombo”. Si articola in quattro sezioni: tesi di laurea specialistica o magistrale o vecchio ordinamento; tesi di dottorato di ricerca; libri; audiovisivi, documentari, video, film, short-film.  Presidente onorario del Premio è la sorella di Luigi, Mariella Di Rosa. L’ingresso ad ogni incontro è libero.

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L’associazione culturale no-profit “Araba Fenice” di Sezze organizza, in collaborazione con il Centro Studi di Storia contemporanea “Luigi Di Rosa”, un incontro per ricordare Primo Levi a cento anni dalla nascita. A parlare dello scrittore e chimico italiano, nato a Torino nel 1919 e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau sotto il regime nazista in quanto ebreo, sarà il Prof. Rino Caputo, Docens Turris Virgatae e già Ordinario di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. L’iniziativa, inserita nel ciclo di conferenze “Quanto tempo è passato... ti racconto la storia”, e intitolata “Primo Levi, un uomo senza tregua” si terrà il prossimo sabato 9 marzo alle ore 17.30, presso il Museo Archeologico di Sezze (Lt). L’evento testimonia l’attenzione e la sensibilità dell’associazione nei confronti del tema della Shoah, approfondito e trattato anche in altri incontri che hanno visto protagonisti esperti, storici e sopravvissuti alla barbarie nazi-fascista. L’attrice Fiammetta Mancini presterà la voce ai brani dell’autore.

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