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L'arte di Sara? Rebus!

Ott 22, 2023 Scritto da 
Sara Zaccarelli

 

 

Incontro Sara  Zaccarelli al Vello d’Oro, un bar che si affaccia su una delle piazze più belle della nostra città, da sempre punto di ritrovo per tanti artisti locali e non. L’atmosfera è familiare, rilassata ed estremamente accogliente. Sulle pareti dominano dipinti di ogni genere, ritratti soprattutto, che raccontano la sensibilità spiccata per la bellezza dei proprietari, un mondo dove è possibile immergersi in un viaggio straordinario dove l’arte incontra il quotidiano, lo colora e lo riempie di senso.
 
Sara ti va di raccontarci qualcosa di te?
 
33 anni, famiglia di artigiani, un'infanzia come molte, ma certo, non facile. A nove anni perdo mia madre per un cancro. Mio padre?Un grande uomo. E oggi sono qui a dedicare ai suoi sforzi "Rebus" e a dirgli grazie per tutto, per la vita.
 
Dopo la morte di tua madre, la vita ti ha riservato un altro momento particolarmente duro.
 
Sì, è vero. Quando avevo 18 anni mi ammalati gravemente. Fui ricoverata per un breve periodo in ospedale e poi dovetti affrontare una lunga convalescenza. Fu un periodo molto critico e difficile. Non riuscire a parlare mi impediva di avere un minimo di rapporti interpersonali. Mi chiusi molto in me stessa.
 
Fu l’occasione anche per ripensare alcune tue scelte.
 
Mio padre quell'anno mi convinse a riprendere gli studi e così, mi diplomai, dopo due anni. All'incirca nel 2011 faccio una scelta: l'università, dove con fatica ho portato a casa tre bellissimi master in tre altrettanto bellissimi anni, in gioielleria & Co.
 
La passione per l’arte orafa si trasformò ben presto in una grandissima opportunità
 
Verissimo, dodici anni di splendida gavetta mi condussero nel 2021 nella mia azienda preferita. Non posso fare il nome per motivi di privacy.  Pian piano però compresi che dovevo tornare. E iniziai di nuovo a dipingere. 
 
Quali sono i punti di riferimento che ti hanno accompagnato in questa tua crescita?
 
Quanto esprimo con le mie opere è il risultato di un percorso di conoscenza e apprendimento, che ha come punti di riferimento i grandi pittori che ho imparato a conoscere e ad amare grazie ai grandi insegnanti che ho avuto dall’infanzia all’università. Un ruolo importante lo hanno avuto anche i grandi scrittori. L’arte per me è ricerca incessante, fa parte profondamente della mia esistenza, esprime il mio modo di essere e racconta quanto rappresento nell’universo. Mi interrogo molto. Seguo molto il mio sentire, ma sono attenta a quello che mi accade intorno e mi piace analizzare il contesto sociale in cui vivo, lo trovo uno stimolo per la mia creatività artistica. 
 
 I tuoi campi di espressione artistica sono diversi vanno dalla pittura alla sartoria creativa, senza dimenticare soprattutto la realizzazione di gioielli. Ci racconti questa tua poliedricità?
 
Ecco, io con questa mostra cerco appunto di far capire che c'è possibilità, la possibilità è proprio l’innato volere di essere qui, di rappresentare proprio se stessi, di avere la possibilità di capire che fuori c'è un mondo che aspetta soltanto di conoscere ciò che non conosce, cose belle soprattutto, e di abbandonare il negativo, il negativo ormai è antiquato.
 
Dove nasce la tua poliedricità? 
 
Nasce dal fatto che sono stata molto sola e ho conosciuto praticamente la parte più inconscia di me stessa. Sono partita dalle piccole linee tracciate sui miei quaderni e mi sono messa in ricerca di me stessa e della bellezza della vita. E la bellezza della vita credo si trova nella semplicità. Ecco io sono una di quelle persone espressive, e credo molto nell'espressione. Crescere è importante e credo che questo punto di arrivo sia anche il progetto per il mio futuro artistico.
 
Quali opportunità offre una realtà come Sezze a chi come te si occupa di arte?
 
La nostra città ha delle potenzialità importanti in campo artistico. Purtroppo tante persone preferiscono andare via, abbandonare perché spesso avvertono un vuoto intorno e l’impossibilità di esprimere pienamente la propria arte. La mostra delle mie opere vuole essere un segnale lanciato a tutta la città e soprattutto ai tanti artisti. C’è possibilità di rappresentare noi stessi e di far conoscere quello che siamo e sentiamo a Sezze per crescere tutti insieme culturalmente e socialmente.
 
La mostra delle opere di Sara Zaccarelli è stata inaugurata il 21 ottobre alle ore 19 e resterà aperta dal 21 al 29 ottobre presso il Bar “Il Vello d’Oro” in Piazza IV Novembre. 
Pubblicato in Riflessioni

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