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"Sindaco Lucidi, il tuo, cos'è, un riequilibrio di bilancio o una "captatio benevolentiae"?". La domanda la pone Luigi Gioacchini del Movimento Libero di Iniziativa Sociale. Nel suo intervento ritorna sull'annosa vicenda dell'Anfiteatro di Sezze, ormai luogo di degrado e sinonimo di spreco di soldi pubblici. "Restando solo a ciò che riguarda l'Ecomostro, con il suo milione e mezzo circa di euro che il Comune di Sezze intenderebbe pagare alla Regione Lazio con i soldi dei sezzesi, già infinitamente vittime innocenti di questa "storiaccia" perpetrata sulla loro pelle, un equivoco balza agli occhi: la Regione Lazio, non molto tempo fa, e solo grazie a noi il "misfatto" fu sventato, aveva deciso, "motu proprio", stabilendo financo il prezzo, di vendere il sito dell'Anfiteatro. Una somma cospicua, che non avrebbe certo devoluta al Comune di Sezze ma, come risulta anche dagli atti, sarebbe stata intascata dalla Regione. E fin qui ci siamo. La Regione Lazio, infatti, era entrata in possesso del sito, che già portava evidenti i danni che gli erano stati inflitti e intendeva disfarsene. Perché, sempre la Regione, non rifiutò questa acquisizione decisamente anomala a causa della controversia con la CE, che era già in itinere, facendo rilevare il grave equivoco esistente? Poteva benissimo opporsi a tale acquisizione ma preferì, per motivi che possiamo solo immaginare, desistere dall'intento. Questo contenzioso, che non può non investire direttamente la Corte dei Conti, ma che si vorrebbe proditoriamente far ricadere sulle spalle dei sezzesi, a parte i comportamenti omissivi che potrebbero aver occultata questa verità, è un contenzioso che non riguarda il Comune di Sezze ma la CE e la Regione Lazio. Perché, stando così le cose, dopo aver ricevuta la fiducia dei sezzesi adesso, il loro sindaco, intende porre in essere una decisione che fortemente li danneggia e che li obbliga a pagare danni dei quali, al contrario, sono parte lesa e dovrebbero essere risarciti?
E torniamo al titolo: Riequilibrio di bilancio, oppure captatio benevolentiae?"

 

 

Sono scelte politiche e ogni scelta va rispettata, così come ogni scelta però comporta delle responsabilità a cui non ci si può tirare indietro. Martedì scorso la maggioranza che sostiene il sindaco di Sezze Lidano Lucidi ha deciso di portare in aula e approvare (con 9 voti) la procedura di riequilibrio di bilancio. Per 15 anni questa amministrazione comunale proverà a ripianare un debito stimato in 8 milioni di euro, per buona parte derivanti dal mancato incasso dei tributi locali. Per 15 anni dunque Sezze starà a stecchetto. Cosa significa? Significa che ci sono esercenti commerciali, attività di ogni tipo e molti cittadini che non pagano le tasse da anni e ce ne sono altrettanti che sono invisibili ai registri comunali. Nonostante le azioni messe in atto anche in passato l'evasione è aumentata ed il debito adesso è spaventoso. Per tali ragioni il Comune di Sezze ha deciso di “farsi assistere” dalla sezione regionale della Corte dei conti e dal Ministero dell'interno attraverso il piano di riequilibrio che dovrebbe evitare il dissesto. Più comunemente infatti questa procedura viene definita pre-dissesto, proprio perché si considerano gravissime le condizioni economiche dell’Ente al punto che la coperta già corta è stata del tutto tolta. L’amministrazione comunale ha deciso quindi di tenere in considerazione tutte quelle misure correttive per sanare una situazione di grave criticità economica e finanziaria evitando categoricamente impegni di spesa non prioritari e non urgenti nei capitoli di bilancio. La gestione finanziaria dell’Ente dunque resta sotto l’ala protettrice  della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno. Detto diversamente la manovrabilità delle casse comunali sarà strettamente controllata da organi superiori. Saranno sicuramente anni di magra, l’amministrazione comunale non avrà pieni poteri sul piano economico e per fare qualcosa dovrà percorrere altre strade e trovare altre forze da mettere in campo per qualsiasi azione amministrative e/o iniziative di ogni tipo. Ripeto… è una scelta politica che va rispettata sperando però che non sia solo uno specchietto per le allodole…

Mercoledì, 17 Agosto 2022 08:23

Se vince la Destra

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Non sarebbe politicamente corretto demonizzare l'avversario politico in campagna elettorale. In un sistema democratico maturo, come il nostro, nato dalla lotta di Resistenza contro il regime fascista, non ci dovrebbe essere più spazio per mitizzare e consacrare la storia fino al punto di renderla epica e leggendaria. La storia la fanno gli uomini con i loro limiti e difetti. Ma ciò non autorizza nessuno, che abbia un pò di saggezza e di onestà mentale, a cancellare i misfatti compiuti durante il Ventennio e non distinguere le parti in conflitto e schierarsi dalla parte degli aggrediti e contro gli aggressori, alla parte del diritto e degli uomini liberi. Sono trascorsi più di Settant'anni dalle stragi compiute dai nazifascisti e la Repubblica italiana affonda le sue radici e i suoi valori nella nostra Costituzione. Non è dunque lecito considerare l'eventuale vittoria della Destra alle prossime elezioni politiche del 25 Settembre come la fine della nostra democrazia ancorata saldamente ai principi e valori europei e occidentali, contro i regimi autocratici e dittatoriali della Russia di Putin e della Cina. Tutto ciò premesso è tuttavia doveroso porsi alcune domande in merito ad alcune questioni essenziali in vista del rinnovo del Parlamento. Costituzione, presidenzialismo, diritti civili sono alla base dello scontro in atto nel nostro paese. E a ragione  perché essi costituiscono l'architrave e il fondamento di ogni decisione futura. Tali argomenti sono estremamente attuali in considerazione del fatto che in alcuni Paesi europei (Ungheria, Polonia) sta diffondendosi sempre più una visione parziale e riduttiva, nonché fuorviante e pericolosa, dei valori della democrazia e della libertà che possono contagiare e diffondersi anche da noi. Valori e principi non più concepiti come diritti universali ma parziali, che prefigurano un accentramento dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario nelle mani del capo, mortificando e delegittimando la libertà di espressione e di opinione. Una vera metamorfosi della democrazia. Verrebbero così abolite le regole democratiche in nome di una presunta semplificazione dei lacci e dei laccioli burocratici. Una scorciatoia apparentemente innocua ma che porterebbe il nostro sistema in un vicolo cieco, verso il sovranismo e il populismo. Ogni vero sistema democratico ha assoluto bisogno di pesi e di contrappesi, della necessità di verifiche e di controlli da parte del Parlamento e degli organi giudiziari preposti, affinché il potere politico sia rispondente ai principi su cui è incardinato. Diversamente non possiamo parlare più di democrazia e di libertà. In tale ottica anche il Presidente della Repubblica, garante del sistema, è soggetto alla coerenza di ogni suo Atto nei confronti della Costituzione. Ebbene: la fiamma del MSI campeggia ancora sulle liste della Destra di Giorgia Meloni e richiama smaccatamente il simbolo e il ricordo della lampada accesa sulla tomba di Mussolini che ha perseguitato, fatto arrestare e uccidere migliaia e migliaia di cittadini innocenti e indifesi. La nostra Costituzione, in questi decenni, si è mossa in un sentiero di diritti e di libertà vietando e abolendo ogni forma di odio e di discriminazione razziale, sessuale, culturale e religiosa. Perciò i richiami nostalgici a ogni forma di discriminazione e al Ventennio fascista non dovrebbero più avere cittadinanza nella nostra società. Invece non è così! Mai una parola conclusiva e definitiva sulle stragi compite nella resistenza. Mai un no deciso a Putin. C'è allora di che preoccuparsi, è una ossessione di alcuni? E' questo il dilemma che non ha sciolto la destra di Meloni perché vuole tenersi quella larga fascia di nostalgici da sempre nemici della Costituzione. Le elezioni del 25 Settembre interpellano la coscienza ed il senso di responsabilità di ogni sincero democratico. La riforma in senso presidenzialistico della nostra Costituzione non rappresenta in sé un vulnus purché non rappresenti una versione differenziata e populista della democrazia. In tal caso l'elezione diretta del Capo dello Stato minerebbe alle fondamenta la nostra democrazie e significherebbe la via senza ritorno, in compagnia di Orban e di Putin. Questa è la sfida delle elezioni prossime del 25 Settembre. Se vince la Destra ...questa è la vera posta in gioco.

 

 

La posizione collinare di Sezze e la relativa lontananza dalle sorgenti, ha sempre rappresentato un ostacolo per l’approvvigionamento idrico della città, almeno sino al 1866, quando Pio IX , su progetto dell’ingegnere Tito Armellini, fece zampillare l’acqua, per la prima volta, nella fontana di piazza De Magistris  grazie al  - provvido consiglio  del R.P. Gesuita Angelo Secchi così chiaro astronomo, come esperto di fisicacome scrisse in una relazione lo stesso Armellini - perché con aver egli in una sola mattina percorso il terreno, mi seppe indicare un cammino, il quale, poiché io l’ebbi studiato in tutte le sue particolarità, mi parve il più opportuno non solo tra quelli che vi erano, ma anche tra quelli che si poteva desiderare, che vi fossero. Egli propose una recentissima maniera di tubi, che si dicono Petit dal nome dell’inventore [1]

L’acqua giunse per caduta e per ferreos tubos dalla sorgente di Monte S. Angelo, nel Comune di Bassiano, a sette chilometri da Sezze.

La fontana di Pio IX, alleviò notevolmente le condizioni igienico sanitarie della città, alle quali la popolazione aveva da sempre cercato di rimediare in diversi modi.

Primo tra tutti la costruzione, ai piani interrati, di grosse cisterne in muratura per la raccolta delle acque piovane, che vi confluivano dal tetto dell’abitazione, a mezzo di tubi in lamiera zincata. Le pareti e il fondo delle cisterne erano intonacate con malta cementizia impermeabile per evitare dispersioni, e sulla sua sommità, un tubo, con pendenza verso la via pubblica o nella fognatura, manteneva costante il livello massimo dell’acqua, impedendo alle piogge particolarmente abbondanti di tracimare ed invadere il piano terra delle abitazioni.

Le cisterne erano chiuse sulla sommità da una volta, e una piccola apertura, per lo più quadrangolare, permetteva di prelevare l’acqua a mezzo di un secchio legato ad una funicella.

 

 

Tale apertura, spesso funzionava da livello, e l’acqua che vi tracimava in caso di piogge persistenti, era convogliata nella vicina fognatura attraverso un canaletto aperto di cemento.

Le cisterne avevano una capacità di 8 – 20 metri cubi e l’acqua si prestava a quasi tutti gli usi domestici, ma non ad essere bevuta.

Così prima che l’acqua della sorgente di Monte Sant’Angelo zampillasse nella Fontana di Pio IX, le nostre nonne scendevano dal paese verso le fonti più vicine, con conconi di rame o con arciole in terracotta, portati abilmente sulla testa su di una morbida coroglia, (straccio arrotolato a forma di corolla).

Le fonti più vicine erano quella dell’Oro in località Fontanelle, le Fontane o il Puzziglio in località Zoccolanti.

Nei primi del Novecento, con l’energia elettrica, comparvero in ogni angolo del paese le fontane, e in ognuna delle sue porte di accesso fu costruito un fontanile per l’abbeveraggio degli animali.

Trascorsero altri decenni e quando i rubinetti entrarono nelle abitazioni, le cisterne esaurirono la loro funzione. Furono in parte demolite ed in parte trasformate con alcuni scalini a ripostigli per l’invecchiamento di vini in bottiglia.

Infatti, la profondità delle cisterne, che in alcuni casi superava i tre metri, faceva sì che all’interno la temperatura si mantenesse piuttosto fresca e costante in ogni periodo dell’anno ed ideale per la conservazione del vino. Un vero ambiente con aria condizionata naturale!

E’ stato grazie a questo uso come cantina, se qualcuno di tali manufatti, sfidando il tempo e le modernità, è giunto sino a noi, a testimoniare non solo un passato di difficoltà nell’approvvigionamento idrico, ma anche quanto l’acqua sia importante per la sopravvivenza dell’umanità e di ogni essere vivente.

Un passato che i cambiamenti climatici, caratterizzati da lunghi periodi di siccità, temperature sempre più elevate e piogge scarse o rovinose, sta tornando nuovamente alla ribalta. Il risparmio idrico, gli invasi per la raccolta delle acque, i laghi artificiali, sono il paradigma di questo terzo millennio. Ogni goccia di acqua è preziosa e costitusce una ricchezza da non dissipare.

 

[1] CIVILTA’ CATTOLICA ANNO DECIMOSETTIMO VOL. VII – DELLA SESTA SERIE – Paragrafo: SCIENZE NATURALI Edito in Roma MDCCCLXVI. Padre Angelo Secchi, direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, giunse a Sezze nel 1852 nel Collegio Gesuitico e formò nel palazzo De Magistris una piccola specula con bella Meridiana, trovando che Sezze ha di altezza sul livello del Mare 304 metri. Purtroppo di questa meridiana non si ha più nessuna traccia. Padre Secchi fu inoltre il primo a fissare la latitudine e la longitudine del paese, oltre  all’altitudine sulla chiesa chiesa di San Pietro (319 metri s.l.m.m.)

 

La Sinistra Italiana di Sezze per bocca del segretario di sezione Michel Cadario condanna l'atto vandalico nei confronti della panchina arcobaleno della diversità in piazza Ferro di Cavallo.

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Purtroppo il costrutto societario influenza le azioni quotidiane, ciò che siamo è il frutto di anni di indottrinamenti culturali basati su un pensiero unilaterale. Inutile nascondersi, il patriarcato influenza ogni giorno le nostre scelte dalle più banali a quelle più complesse. La società, Sezze, andrebbe preparata per parlare di politiche di genere. Ogni giorno nel nostro paese avvengono violenze, forme di bullismo verso chi si trova in una situazione di minoranza. Il "diverso" spaventa, provoca inquietudine, alcuni vedono il diverso come fenomeno da circo. In realtà la nostra società è fondata su un sistema binario che non prevede uno scorrimento centrale. Si ragiona sempre per compartimenti stagni, bianco o nero, uomo o donna, ci si limita sempre ad essere ciò che ci hanno abituato ad essere. "People are strange when you're a stranger Faces look ugly when you're alone". Esordiva così Jim Morrison in una delle sue più celebri canzoni. Le persone sono strane quando tu sei strano e ti guardano brutto. A Sezze qualche campione ha imbrattato una panchina rainbow che stava lì a simboleggiare i diritti LGBTQI+ , diritti di una comunità che lotta dal lontano 1960 in America per essere ciò che si è e non ciò che bisogna essere in ambito sociale e lavorativo. È stata scelta proprio quella panchina in mezzo a tante panchine, non è una scelta casuale e non è una ragazzata, è la manifestazione evidente di uno stato di frustrazione, di rifiuto, a tal punto da deturpare una panchina che non dà fastidio a nessuno se non a qualche omofobo. Noi sapevamo che la messa in posa di quest'opera avrebbe generato polemiche, Sezze non è pronta e non è stata fatta un'opera di sensibilizzazione adeguata a tal proposito. Sensibilizzazione che andrebbe fatta in primis nei luoghi di formazione, ed in seguito nei centri culturali. La sinistra spesso si ispira ad ideali di uguaglianza, ma uguaglianza a tal proposito non basta e non basta perché lo stesso concetto di uguaglianza si fonda su un'uguaglianza sistemica, tutti uguali a chi? Alla concezione di uomo come ci viene data. Invece è fondamentale riconoscere le diversità in tal caso e cominciare a considerare la possibilità di uguaglianza nei diritti ma diversi nel genere ( io sono ciò che sono e mi sento diverso e voglio fortemente rimarcarlo). Voglio essere riconosciuto come non binario e voglio avere gli stessi diritti e pari opportunità lavorative senza essere discriminato dal punto di vista sociale, sessuale, lavorativo. Esprimiamo dunque sostegno a Derek per l'accaduto, ed invitiamo l'amministrazione a ripristinare la panchina rainbow nel più breve tempo possibile e speriamo che il l'imbrattatore venga punto con una sanzione amministrativa.

La sinistra Italiana di Sezze si dichiara disposta ad incontrare le forze politiche progressiste del paese per trattare queste tematiche.

 

 

Il piazzale dell’Anfiteatro e via Piagge Marine a Sezze come un circuito da corsa, un vero autodromo. Sono molte le segnalazioni dei residenti preoccupati per quello che potrebbe succedere. Accade infatti che già dalla prima serata macchine, moto e motorini sfrecciano per la strada comunale e lungo il piazzale dell’Anfiteatro come folli. Oltre ai rumori assordanti delle marmitte quello che preoccupa è il rischio che si corre attraversando o passeggiando in questi luoghi. I residenti si chiedono dove sono finiti i controlli da parte della forze dell’ordine e perché nessuno interviene nonostante le numerose segnalazioni. Eppure in passato vi era una oculata sollecitudine di un gruppo di quartiere a denunciare questi pericoli e altre fenomeni che si verificavano in questa zona. Si spera che queste zone siano urgentemente attenzionate e che ci siano controlli soprattutto in serata, dato questi luoghi sono frequentati da persone che ne approfittano per passeggiare e godersi un poco di fresco.  

 

 

 

Un fiume in piena. Tornano i ragazzi del collettivo Sampietrino non Asfaltato. E dopo la Sagra della Zuppa di Fagioli, tornano con un nuovo evento tutto da vivere dal titolo “No bicchiero asseduti m’pizzo alle scalette”. Questa volta per il 29 luglio, il Collettivo ha ideato e organizzato un aperitivo presso le scalette di San Rocco e sempre con l’obiettivo volto alla riscoperta di luoghi meravigliosi e purtroppo dimenticati della nostra città. Il bello di questa e di altre iniziative è la collaborazione ed il coinvolgimento dei residenti e dei cittadini stessi negli eventi organizzati. Antonio Raponi, Lidano Arduini e Luigi Maturani del Collettivo, in merito al nuovo evento, ci dicono: “Puntiamo alla riscoperta e alla valorizzazione di luoghi meravigliosi e purtroppo ignorati, e lo facciamo grazie ad eventi simili sfruttando quello che il posto stesso ci offre. In questo caso la scalinata di San Rocco rappresenta una cornice naturale e perfetta, è un luogo accogliente ma dimenticato da troppi anni. Organizzeremo in futuro eventi sempre all’interno di cornici naturali con lo scopo di  far rivivere il centro storico e per riaccendere ricordi legati alla storia e alla nostra tradizione. Pensare ad esempio che ci sarà gente che prenderà un aperitivo semplicemente seduti sulle scalette  - sottolineano i ragazzi del Collettivo - a noi ci dà i brividi. Anche sulle bevande che proporremo abbiamo pensato a collegamenti con il passato e ad un ritorno a quella setinità che manca, ci sarà ad esempio vino e gazzosa”. Appuntamento quindi al 29 luglio a partire dalle ore 18 sino alle 21. E che dire? Semplicemente grazie ragazzi per quello che state facendo per la nostra comunità.

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocatessa Anna Mattei.

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Ad essere sincera…. non avrei mai voluto scrivere ciò che di seguito mi accingo a raccontare. Ho deciso di affrontare l’annoso problema del diritto alla salute, anzi della sua negazione, partendo da una vicenda in cui mio malgrado mi sono trovata direttamente coinvolta qualche giorno fa e spero possa essere da monito per il futuro affinché chi di dovere possa trovare finalmente una soluzione ed  assume tutte le iniziative in grado di tutelare i diritti dei cittadini. Infine mi auguro che nessun genitore o familiare della nostra città possa trovarsi a vivere una situazione così drammatica come quella vissuta da me e dalla mia famiglia.
 
Non è mia intenzione disquisire dell’art. 32 della Costituzione, ma mettere in evidenza come il diritto alla salute sia spesso negato ai cittadini  nell’indifferenza assoluta delle istituzioni che dovrebbero avere come principale fine tutelare e garantire l’accesso ai servizi a cominciare da quello della salute appunto.
 
Diritto alla salute? Nulla di più falso a Sezze!! E questa vicenda ne è la prova.
 
È la sera del 17 /07/2022, sono le 21,00 circa quando mio figlio più piccolo è in compagnia di amici per trascorrere una meritata serata di relax, dopo la fine della sessione estiva di esami. Il piacere dello stare insieme, la spensieratezza e l’insostituibile leggerezza è tipica di una certa fase della vita. Tutto nella norma…. se non fosse che il caso era in agguato per interrompere nel modo più brusco e impensabile una bella serata in compagnia. Un insetto improvvisamente sferra un attacco e inietta il suo veleno nel polpaccio del ragazzo.  Daniele, è il nome di mio figlio, studente universitario di medicina e prossimo alla laurea, è il protagonista suo malgrado di un fatto apparentemente banale ma in realtà dai possibili risvolti drammatici. Ricevuta la puntura Daniele è stato veloce nel riconoscere i sintomi di anafilassi comparsi immediatamente e rapidamente con i suoi amici raggiunge il vicino pronto soccorso. Immaginate la disperazione di tutti nel trovarlo chiuso, il buio calato non solo sugli occhi di Daniele che già faticava a tenerli aperti, la consapevolezza che era ormai tardi per recarsi al pronto soccorso di Latina. Daniele ha avuto prontezza di spirito, non si è arreso e ha deciso di tornare a casa. Suo padre, infermiere, di turno presso il nosocomio di Latina non era a casa, ma ha pensato che avrebbe potuto contare su suo zio, anche lui infermiere, già allertato e che sicuramente avrebbe potuto aiutarlo. Così è stato. Daniele non ha potuto usufruire del pronto soccorso in quanto funzionante solo di giorno e fino alle 20,00, né contare sull’unica autoambulanza a disposizione per i circa 24.000 abitanti di Sezze in quanto impegnata in altra emergenza. Il 118, prontamente allertato, ha risposto che a disposizione aveva solo l’ambulanza più vicina che si trovava a Sonnino. Tenuto conto della distanza e della percorribilità delle strade, è arrivata dopo circa 25 minuti ed ancora più tardi è arrivata l’auto medica proveniente da Priverno.
 
Il tempo non giocava a favore di Daniele, ma per fortuna c’era lo zio a casa……
 
Che dire? Sono una madre fortunata perché posso continuare a guardare il volto sorridente di mio figlio, ma di certo il caso non può sempre sostituire le istituzioni nell’erogare i servizi, nel tutelare la salute dei cittadini, che pur garantito dalla Costituzione risulta un diritto astratto e perfino inesistente.
 
Mi chiedo e vi chiedo se è possibile continuare così, sperando di non sentirsi male dopo le 20:00. Le istituzioni hanno il dovere costituzionale di garantire e   tutelare la salute della collettività ma si sottraggono costantemente. Forse la tutela della salute va garantita per fasce orarie?
 
Insomma è normale che possiamo sentirci male solo di giorno altrimenti le possibilità perfino di rimanere in vita  si riducono in modo esponenziale?
 
In ultimo vorrei ricordare che il diritto alla salute non ha colore politico e che bisogna saper scegliere in tempo…
 
 
Anna Mattei
 
 

 

 

La lotta contro il degrado e l’abbandono dei rifiuti resta uno dei punti più importanti del suo mandato. Così come la lotta all’evasione ed il conseguente recupero crediti. Nove mesi fa quando è stato eletto sindaco di Sezze sapeva della difficoltà ma non si aspettava un quadro che definisce “disastroso”. Non cerca scuse ma si rimbocca le maniche e chiede collaborazione. 

In città l’abbandono dei rifiuti è diventata una emergenza, una piaga, un fenomeno triste e preoccupante per le ricadute igienico sanitarie, per il decoro del territorio e per le spese che si moltiplicano per tentare l’impresa di gestire una situazione sfuggita di mano. Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi non vuole arrendersi e proprio in merito ai rifiuti annuncia sulle colonne della nostra rivista novità importanti.

 

Sindaco Lucidi, la situazione dei rifiuti a Sezze è fuori controllo cosa state facendo per gestirla?

“Siamo andati oltre un punto di non ritorno da anni, ma in questi mesi stiamo lavorando alacremente per definire alcuni punti che ci permetteranno di intervenire. Non cerco scuse e ci metto la mia faccia, ma la situazione è gravissima. Innanzitutto entro il mese di agosto verrà approvato il regolamento sulla gestione del ciclo dei rifiuti, atto amministrativo che mai era stato fatto in 19 anni. Questo ci metterà nelle condizioni giuridiche di intervenire con sanzioni ed altri interventi. Stiamo facendo una corsa contro il tempo e con pochissimi mezzi a disposizione. Abbiamo installato foto-trappole e stanno dando importanti riscontri. Sono partiti controlli sulle abitazioni affittate in nero. Non godo ad ordinare le chiusure, ma da una parte dobbiamo cominciare. Mi chiedo perché non sono state fatte prima queste azioni?”.

Relativamente alla lotta all’evasione totale?

“Ci sono molti cittadini irregolari e sconosciuti al fisco. In passato non è stata mai approcciata una politica forte per combattere questo fenomeno. Posso dire che sono già partiti 5500 avvisi contro chi non ha pagato l’immondizia nel 2017. Andremo avanti con questa lotta all’evasione”.

Oltre al regolamento sul ciclo dei rifiuti a dicembre scorso è stata deliberata una convenzione con i consorzi di filiera COREPLA, COMIECO CO.RE.VE. per il conferimento rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Di cosa si tratta?

“Non ne ha parlato nessuno purtroppo e invece è una notizia importante. Il Comune di Sezze dal 1 gennaio scorso sta vendendo i rifiuti della raccolta differenziata. Una novità assoluta per incassare risorse. Il Consorzio di Filiera COREPLA, COMIECO CO.RE.VE si è impegnato a ritirare il materiale e garantirne il successivo avvio a riciclo e a garantire il riconoscimento di corrispettivi, variabili in funzione della quantità e della qualità del materiale conferiti, che costituiscono gli oneri della raccolta differenziata. Per gli imballaggi in vetro, come da offerta economica ci sarà un corrispettivo a favore del Comune di Sezze pari ad Euro 10,00/tonnellata, per la plastica Euro 0,090/kg, per carta e cartone  Euro 0,025/kg e per imballaggi in carta e cartone 0,075/kg. Insomma iniziato a fare cassa anche dai rifiuti che si producono”.

 

Da pochi giorni è scaduta la proroga all’AU della SPL. Altro capitolo aperto.

“Sono arrivate 12 domande per la candidatura di amministratore unico della SPL e le valuterò tutte senza alcun pregiudizio. La nomina del nuovo AU è una priorità per ripartire anche in vista delle novità di cui parlavo. Mi preoccupa molto però la situazione economica della SPL  che chiuderà il Bilancio 2021 con una fortissima perdita che oscilla tra i 400 e 550 mila euro. Alla decisione di allargare la raccolta differenziata sul territorio non sono corrisposti pagamenti e oggi ci troviamo con buchi e spese enormi. Ripeto non sono scuse ma la situazione economica è molto preoccupante”.

Sindaco ci sono quartieri dove il degrado è sempre dietro l’angolo nonostante l’impegno dei residenti. Francamente è disincentivante non crede?

“Serve la collaborazione di tutti altrimenti non ne usciremo mai, bisogna capire che il paese non è mio, o tuo, ma è di tutti. A quei cittadini attivi e promotori di iniziative dico che saremo al loro fianco e che con il regolamento si attiverà un circuito che alimenterà collaborazione tra Ente e cittadino. Un passo molto importante è stato fatto con l'approvazione del regolamento sui beni comuni. Ripeto occorre sinergia e collaborazione”.

 

 

 

 

Si terrà il prossimo 21 luglio alle ore 18:00, presso l’Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, la tavola rotonda dal titolo “Le priorità post pandemia. Come rigenerare le politiche sociali a misura di giovani e donne”. L’evento, promosso dall’associazione IACS – Istruzione, Animazione, Cultura, Servizi sarà coordinato da Anna Maria De Renzi e vedrà la partecipazione di Michela Capuccilli, assessora alle politiche sociali del Comune di Sezze  di Francesca Pierleoni, esperta di gestione e progettazione del welfare. Interverranno Vincenzo Lucarini, psicologo, Silvia De Nardis associazione IACS, Milla Rose Abbenda, consulta provinciale Isiss Pacifici e De Magistris, Antonio Petricca associazione Amici del Centro Diurno Carla Tamantini, Teresa De Renzi, imprenditrice e Sara Tini ASD Sati Spettacolo. L’incontro è pensato come occasione per aprire una discussione corale sulle sfide e sulle opportunità per la ripresa post pandemia, auspicando che da più parti giungano altre proposte di discussioni utile per rimettere al centro il cittadino con l'esperienza nuova post covid. Tutti i cittadini sono invitati a prendere parte. A chiudere i lavori un’esibizione canora e musicale a cura della scuola d’arte Sati Spettacolo. 

 

 

 

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