Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

Sei nuove assunzioni presso il Comune di Sezze. Nei giorni scorsi il responsabile Posizione Organizzativa del Settore Servizi al Personale, Maurizio Marsella, ha pubblicato sull’Albo Pretorio le determine di assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale Categoria C1 “Istruttori Amministrativi” in ottemperanza al Piano Triennale del Fabbisogno di Personale (P.T.F.P.) anni 2019-2021, approvato con deliberazione di G.C. n. 32 del 19/02/2019 e alla determinazione n. 237 R.G. del 16/05/2019 con cui è stato approvato il bando di mobilità per la copertura di n. 6 posti a tempo indeterminato. Nella determinazione si ribadisce che “la giurisprudenza ha chiarito che la modalità di reclutamento, mediante utilizzo delle graduatorie in corso di validità presso altre amministrazioni, rappresenta regola generale, mentre l’indizione di nuovo concorso costituisce l’eccezione e richiede un’apposita e approfondita motivazione ed inoltre lo scorrimento trova causa proprio nell’obiettivo di ridurre la spesa pubblica, evitando l’indizione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale e contestualmente attua i principi di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, tenuto conto del costo e dei tempi per l’esperimento di procedure concorsuali”. Insomma, nuovo personale in un momento molto delicato e critico per gli uffici comunali, sempre più sotto organico e con procedure burocratiche farraginose da espletare. Nel corso degli anni pensionamenti e altre vicende hanno ridotto all'osso l'organico comunale.

 
 
Le consigliere comunali di Sezze hanno scritto e protocollato una lettera indirizzata al sindaco di Sezze Sergio Di Raimo per proporre soluzioni e scelte da intraprendere contro la lotta al degrado sociali e contro la diffusione del fenomeno di Baby Gang a Sezze. "A seguito di una serie di confronti e riflessioni -  scrivono Eleonora Contento, Francesca Barbati, Marzia Di Pastina, Federica Fiorini  e Rita Palombi - abbiamo valutato, come consigliere comunali, l’ipotesi di avviare la costituzione della consulta delle donne elette in Consiglio Comunale per attivarci nei confronti delle tante donne del paese che avvertono un sentimento di “abbandono” e che hanno voglia di esprimere un punto di vista sui temi che riguardano il mondo femminile. Questo percorso si è rivelato di grande impatto perché, abbiamo immediatamente raccolto le sollecitazioni e le richieste di aiuto da parte di tante donne e non solo che vivono il paese con grande paura ed apprensione". Le firmatarie della proposta parlano di episodi realmente accaduti. "Sezze sta vivendo un momento particolarmente complesso per una serie di vicende legate a presunti reati di sfruttamento della prostituzione minorile che hanno investito la nostra comunità. Il centro storico e le diverse zone periferiche del territorio sono completamente fuori controllo - si legge nella lettera - per una serie di eventi che stanno seriamente preoccupando i cittadini residenti e di riflesso tutti coloro che vivono abitualmente sia il centro e non solo. Le innumerevoli denunce verbali e sui social hanno evidenziato la grave difficolta' per la presenza di “baby gang” che continuano ad agire indisturbati mettendo in pratica azioni criminali tra cui abbattimento di porte d'ingresso di abitazioni, lancio di pietre contro le macchine in corsa, aggressioni verbali e fisiche a persone". A seguito di quanto esposto le consigliere comunali chiedono un tempestivo intervento da parte di tutti, compresi gli organi di vigilanza, le parti sociali, le istituzioni scolastiche per far fronte "alla gravissima situazione diffusa al fine di scongiurare episodi che potrebbero portare  gravi conseguenze con un serio pericolo per l'incolumita' pubblica". Inoltre al Sindaco chiedono di investire la Prefettura riportando tutti i problemi che il paese vive quotidianamente e cominciare a pianificare una proposta che possa far fronte a tutto il degrado diffuso.
 

 

Domani, in occasione dei 30 anni di servizio urbano della città di Sezze, la concessionaria del servizio Enrico Baratta, offrirà a tutti i cittadini un servizio gratuito per tutta la giornata e per ogni frazione e luogo di Sezze. I passeggeri potranno usufruire liberamente e gratuitamente del servizio urbano, magari approfittando per raggiungere luoghi della nostra città che non hanno mai visitato. La ditta Enrico Baratta offrirà anche un sconto sugli abbonamenti di linea a tutti i suoi clienti. Insomma... un modo originale per festeggiare 30 anni di attività al servizio della comunità setina, un servizio gradito, apprezzato e diventato indispensabile per molti cittadini che hanno difficoltà a spostarsi. Allora tutti in circolare!!!

 

Dopo 38 anni di servizio, il prossimo 1 febbraio 2020 Piero Formicuccia lascia il Comune di Sezze. Lo scorso 30 luglio il dipendente di ruolo ha presentato all’INPS domanda di prestazione di “Pensione Anticipata Quota 100” con decorrenza 01/02/2020 e tale domanda è stata assunta e accettata. Piero Formicuccia è funzionario apicale del settore servizi sociali del Comune di Sezze da molti anni e dal 2006 ricopre l’incarico dirigenziale del settore IV del Comune di Sezze (Servizi Sociale e Pubblica Istruzione). Negli ultimi anni funzionario P.O. anche del Settore contabile e Attività produttive e vice segretario comunale.  Formicuccia, nato a Sezze il 10 novembre del 1954, è laureto in psicologia, ha coordinato i Centri Estivi per figli di immigrati, ha diretto e coordinato il progetto “Prevenzione tossicodipendenza”, ed è stato responsabile del Servizio civile nazionale per i progetti presentati dall’Ente comunale e curato progetti per anziani e diversamente abili. Impegnato da sempre nel mondo dell’associazionismo, è stato fondatore e direttore di associazioni culturali e cooperative. Dal 1981 è direttore artistico della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo di Sezze. Con il pensionamento di Piero Formicuccia il Comune di Sezze perde un altro storico funzionario, punto di riferimento e guida per molti dipendenti comunali.

 

 

Dopo 37 anni dalla dialisi e dalle trasfusioni infette del virus dell'epatite B del 1982, arriva finalmente il diritto ad un primo ristoro economico di circa 175mila euro di arretrati e un'assegno mensile di 800 euro per tutta la vita.  A vincere la causa contro il Ministero della Salute è un 71enne di Sezze che a soli 34 anni era stato sottoposto a trasfusioni di sangue e diversi cicli di dialisi negli ospedali di Sezze e Latina. Oltre al calvario dell'infezione epatica iniziata nel 1982 per l'uomo è iniziato nel 2002 quello del ripetuto rigetto della sua domanda di indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 proprio in favore dei soggetti danneggiati o infettati da trattamenti sanitari obbligatori o necessitati come le emotrasfusioni. L'Asl di Latina prima e il Ministero della Salute dopo, avevano infatti rigettato la domanda del 71enne. Successivemente anche il Tribunale di Latina aveva rigettato il ricorso. L'uomo si era rivolto allora all'Avv. Renato Mattarelli che ha impugnato la sentenza di primo grado. Finalmente, la vittoria sperata con la Corte di Appello di Roma che ha cancellato la sentenza del Tribunale di Latina che aveva rigettato la domanda di indennizzo del 71enne di Sezze. La sentenza di oggi ha dichiarato che sono state le trasfusioni di sangue somministrate presso l'ospedale di Sezze e il Goretti di Latina nel 1982 ad infettare l'uomo l'allora 34enne di Sezze. La Corte di Appello ha accolto il ricorso sulla nullità per vizio di motivazione e violazione del diritto di difesa del Tribuna di Latina, che aveva negato il diritto del 71enne setino perché dai controlli effettuati sulle sacche di sangue non erano emersi anomalie virali. L'Avv. Mattarelli ha invece dimostrato l'inefficacia di detti controlli sul sangue trasfuso poiché sono stati effettuati solo prima e non anche dopo le trasfusioni. Infatti, è scientificamente noto che i pericolosi virus trasmissibili con il sangue, fra cui quello delle epatite B che ha contagiato l'uomo, non sono rilevabili nel cd “periodo finestra” in cui il donatore benché portatore del virus non sia rilevabile se non fino a qualche mese dopo. La causa iniziata nel 2005 davanti al Tribunale di Latina e terminata con la sentenza della Corte di Appello di oggi, ha presentato diversi problemi tra cui quello della decadenza dal diritto essendo trascorsi molti anni dalle trasfusioni; ma anche il problema dell'esistenza di fattori concorrenti al contagio dell'uomo di Sezze che, nel periodo delle trasfusioni dell''82, è stato sottoposto anche a diversi cicli di dialisi. L'avvocato ha così dovuto dimostrare (attraverso le conoscenze scientifiche del tempo e con l'ausilio del proprio consulente medico-legale, la Prof.ssa Carla Vecchiotti della Sapienza di Roma), che anche la dialisi somministrata all'allora 34enne doveva considerasi a tutti gli effetti come un'autotrasfusione e che quindi, a prescindere se il contagio era avvenuto da emotrasfusioni o da emodialisi, sussisteva il diritto all'indennizzo. All'uomo andranno finalmente circa 175mila euro di arretrati e un'assegno mensile di circa 800 euro per tutta la vita.

Venerdì, 27 Settembre 2019 05:35

Suicidio assistito, scelta di coscienza

Scritto da

 

 

La Corte Costituzionale, in data 25 Settembre, ha promulgato, all'unanimità, una sentenza storica con la quale si stabilisce che in Italia il suicidio assistito è possibile ma solo in caso di sofferenza insopportabile, in condizioni di malattie considerate scientificamente irreversibili e dietro espressa volontà del paziente.Tale sentenza, pur  dirimente nella sostanza, riconosce la legittimità del suicidio assistito, seppure in limiti molto precisi, rigorosi e circostanziati. Essa si è resa necessaria per colmare il vuoto lasciato dalla politica che ancora non è stata in grado di legiferare su un tema cruciale e all'attenzione della pubblica opinione. La Conferenza dei Vescovi italiani ha immediatamente espresso il suo profondo sconcerto e la sua preoccupazione. Pur nel rispetto delle idee altrui e delle decisioni che il Parlamento dovrà prendere, afferma la CEI, con la sentenza della Consulta si corre il rischio di disseminare la cultura della morte e di promuovere una mentalità per la quale la vita può essere facilmente interrotta  e eliminata. Un rifiuto categorico e molto critico da parte della Chiesa cattolica che ribadisce il diritto dei cristiani (soprattutto dei medici) all'obiezione di coscienza perchè il tema del suicidio assistito attiene alla coscienza dei singoli. Marco Cappato, esponente dei Radicali, invece, si dimostra soddisfatto e commosso della sentenza e del risultato raggiunto, frutto di tante battaglie civili e di tanti viaggi compiuti all'estero in aiuto a tante persone che volevano mettere la parola fine alla loro esistenza diventata insopportabile e senza speranza di guarigione. L'esponente radicale parla di una conquista di "maggiore libertà." La materia, come si vede, è estremamente delicata e controversa. Occorre rispetto per tutte le opinioni, senza preclusioni e anatemi. C'è molto da riflettere, nella speranza che il Parlamento si pronunzi. Detto ciò, mi permetto di osservare che la scelta del suicidio assistito è comunque tragica e dolorosa e non è ascrivibile soltanto e soprattutto a una questione di "maggiore libertà", come sostiene Marco Cappato, ma che, in tale materia, sarebbe opportuno distinguere un diritto reale da un'espressione generale della libertà umana. Cerco di spiegarmi. Libertà e diritto, in questo caso, sono due principi alquanto contrapposti. La posta in gioco non è infatti, in materia di suicidio assistito, non è, a mio modesto parere, il diritto formale e giuridico della persona, detto diritto positivo, ad esprimere la propria libertà, indipendentemente dalla situazione concreta ed esistente. Per molte persone, in queste tragiche situazioni, l'espressione di libertà, infatti, non è  reale perchè condizionata dalle condizioni concrete e dalle risorse in generale che il paziente  ha a disposizione per fare uso della propria libertà "negativa" (libertà dal dolore, libertà dalla sofferenza etc). Per concludere e uscire indenne da questa disquisizione filosofica, voglio dire che non spetta a me dire l'ultima parola, anche se ritengo doveroso far conoscere il mio parere. Ognuno deve decidere liberamente  secondo le proprie convinzioni civili e morali. Il male peggiore sarebbe, su questo tema, arrivare a un scontro ideologico e ad una guerra di religione, facendo prevalere interessi elettorali e demagogici, rispetto a quelli di coscienza.

 

Chiusa una comunità alloggio per anziani a Sezze Scalo per gravi irregolarità. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, ha firmato nei giorni scorsi l’ordinanza di chiusura della comunità sita in via Degli Archi a Sezze Scalo. “Da un controllo effettuato il 20.09.2019 da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute- NAS di Latina– si legge nell’ordinanza sindacale - sono state riscontrate delle gravi irregolarità e che l’attività era svolta in totale mancanza della prescritta Autorizzazione Amministrativa”. Contestualmente alla titolare della Comunità è stato ordinato di adottare entro 10 giorni le misure necessarie alla ricollocazione degli ospiti attualmente presenti. Non è la prima volta che nel territorio comunale di Sezze vengono chiuse comunità per anziani per le stesse motivazioni. Occorrono maggiori controlli.

 

 

Si è svolto questa mattina l’incontro con i commercianti del centro storico di Sezze per affrontare le prime esigenze e richieste legate all’istituzione della ZTL. Nella commissione congiunta convocata dalle consigliere comunali Francesca Barbati e Marzia Di Pastina, hanno preso parte l’assessore Giancarlo Siddera, tutti i rappresentanti dei gruppi consigliarI, il comandante facente funzione della Polizia Locale, Vincenzo Carocci, e molti commercianti setini, tutti favorevoli al varco elettronico sperimentale dalle ore 19.30 per i giorni di venerdì, sabato e domenica. L’idea, lanciata dal presidente del consiglio comunale Enzo Eramo, e accolta favorevolmente dalle presidentesse delle commissioni preposte, è quella di chiudere al traffico via Roma, lasciando così le piazze principali libere. Contestualmente, nell’incontro di oggi, è stato anche ipotizzato di lasciare un’area per i residenti e di pensare ad una sosta breve durante la giornata nei parcheggi a striscia blu presenti già nelle piazze del centro, evitando così parcheggi stanziali per l’intera giornata e favorendo, al contrario, una rotazione dei parcheggi disponibili. Il prossimo incontro si terrà con i residenti del centro storico per capire anche le loro richieste e valutarle in sede di commissione. Soddisfatte le consigliere comunali Barbati e Di Pastina.

LE DICHIARAZIONI DI BARBATI E DI PASTINA

"Possiamo ritenerci soddisfatte della riunione odierna. Sappiamo che il processo sarà impegnativo, ma abbiamo intenzione di procedere per step. Il primo ipotizzato sarà la chiusura dell'area da cui si accede da Via Roma installando un varco in località Aringo attivo presumibilmente dalle 19:30 nei fine settimana. Ovviamente le modalità saranno meglio esplicitate dai tecnici della Polizia Locale. Poi si penserà al regolamento nelle ore diurne ed altro. Ringraziamo i commercianti per la loro partecipazione attiva  - affermano ancora le consigliere comunali - che ci ha dato modo di valutare le diverse criticità anche da altri punti di vista. Ovviamente il tutto deve partire anche da un discorso che non può prescindere dalla rigenerazione e rivalutazione del centro storico. Il prossimo incontro che ci prefiggiamo di fissare è quello con i residenti del centro storico. Ringraziamo per il contributo alla discussione odierno tutti i consiglieri presenti e il presidente del consiglio".

 

Francesca Barbati e Marzia Di Pastina

 

 

Il Comitato dei Festeggiamenti dei Santi Patroni Lidano e Carlo, insieme all’ Amministrazione Comunale e con la collaborazione del Gruppo In Difesa dei Beni Archeologici, promuove un convegno di studi con una serie di appuntamenti  per le giornate di venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre. L’iniziativa si inserisce nei festeggiamenti dedicati alla figura del santo patrono in occasione del 900 anniversario del dies natalis di San Lidano (Civita D’Antino 1026 – Sezze 2 luglio 1118). La figura di San Lidano verrà considerata in tutti i suoi aspetti spirituali, storici e sociali dai relatori che hanno studiato ed approfondito il periodo storico che va dalla nascita di Lidano nel paese di Antena alla sua nomina a patrono di Sezze.

 

Il programma degli appuntamenti prevede

Venerdì 11 ottobre, alle ore 10,00, presso l’aula magna dell’ISISS Pacifici e De Magistris, in viale Cappuccini, si terrà un convegno rivolto agli studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’istituto. Coordinerà la giornata il prof. Luigi Zaccheo, storico e ricercatore. Due saranno le relazioni proposte agli studenti: la prof.ssa Maria Teresa Caciorgna, storica dell’età medievale, parlerà di “Sezze medievale: società, istituzioni comunali, religione civica” mentre la dott.ssa Martina Angeloni, ricercatrice, relazionerà su “Sulle tracce artistiche di San Lidano. Da Antena a Sezze”.

 

Sabato 12 ottobre, alle ore 9,00, nella Sala dell’Ercole del Museo Archeologico di Sezze, in Piazza Bruno Buozzi 1,  il secondo convegno,  aperto a tutta la cittadinanza ed agli studiosi. Dopo il saluto delle autorità, tra cui Mons. Mariano Crociata vescovo della Diocesi di Latina – Terracina – Sezze – Priverno, il Sindaco di Sezze dott. Sergio Di Raimo ed il Sindaco di Civita d’ Antino dr.ssa Sara Cicchinelli, la giornata di studi, coordinata dal prof. Luigi Zaccheo si articolerà su quattro relazioni. La prof.ssa Maria Teresa Caciorgna parlerà di “Sezze medievale: società, istituzioni comunali, religione civica”; il prof. Francesco Cipollini, storico della Chiesa, relazionerà su “Il monachesimo al tempo di San Lidano”; la dr.ssa Elisabeth Brucker, archeologa, parlerà di “Quarto San Lidano: dinamiche d’insediamento tra Antichità e Medioevo” mentre la dr.ssa Martina Angeloni relazionerà su “Sulle tracce di San Lidano. Da Antena a Sezze”. La mattinata sarà, inoltre, allietata da un intervallo musicale con l’esibizione al clarinetto del Maestro Andrea Gianolla. 

 

Domenica 13 ottobre, l’appuntamento è alle ore 9,00 in Piazza del Duomo. Il Gruppo “In Difesa dei Beni Archeologici”, che opera a Sezze dal 2004 in particolare per la riscoperta, promozione e frequentazione dei siti archeologici e di valore storico e naturalistico, realizza una visita guidata sui luoghi dove si conserva la memoria di San Lidano, con trasferimento in pulman dal centro storico al campo inferiore. Partendo dalla Cattedrale di Santa Maria e dopo aver visto le bellezze contenute nell’adiacente Museo Diocesano dove sarà possibile visitare la mostra Un patrono per la città: san Lidano nei manoscritti e nelle suppellettili della cattedrale, ci si sposterà in zona Quarto San Lidano presso l'area dove, oltre agli “Archi di San Lidano” , di epoca romana,  sorgeva il Monastero di Santa Cecilia, eretto dal Santo. La visita verrà guidata dall’ archeologo Vittorio Mironti. Nella zona dei resti archeologici verrà celebrata una santa messa, presieduta da padre Damiano Grecu, parroco della Cattedrale di Santa Maria, che sarà animata dalla Corale San Carlo da Sezze diretta dal Maestro Andrea Gianolla. Collaborerà il Gruppo Agesci Sezze I e la Protezione Civile. Al termine, presso la Tenuta Pantanelle di Antonio Fiacco, verrà offerta a tutti una degustazione di prodotti tipici del territorio setino.

 

I cosiddetti Archi di San Lidano, un ponte attualmente a due archi che si trova lungo la via che si diramava dall'Appia. Il ponte fu probabilmente costruito per permettere alla strada di passare su di un corso d'acqua ivi esistente. Per la datazione si può risalire al periodo repubblicano (II secolo a.C.). Oggi questo monumento è completamente abbandonato alle ortiche.

 

 

Ennesimo furto nella notte a Sezze. Questa volta è toccato ad una attività commerciale del centro, ad una storica ferramenta per esattezza. Ignoti, in piena notte, si sono introdotti nei locali eludendo i sistemi di allarme e una volta dentro, in massima tranquillità, visto e considerato che nessuno si è accorto di nulla, hanno portato via molta merce, per svariati centinaia di euro.  I titolari si sono accorti dell’accaduto solo l’indomani, all’apertura della serranda.  Nelle ultime settimane nel centro storico di Sezze stanno avvenendo furti seriali, sia all’interno di appartamenti che, come in questo caso, presso attività commerciali. La denuncia dei residenti è sempre la stessa: servono maggiori controlli su tutto il territorio. Non è escluso che gli ultimi furti siano stati portati a segno dalla stessa banda di malviventi che nell’ultimo periodo è riuscita a farla franca e che sta facendo aumentare la paura tra i residenti. Le autorità locali hanno il dovere di intervenire e chiedere un potenziamento delle forze dell’ordine.