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Solo contro tutti. E nonostante ciò ha tenuto in “scacco” il Pd e la maggioranza consiliare per 45 giorni fino alla fine. Ad un certo punto l’asticella dei risultati che aveva raggiunto era arrivata al 90 %, ma lui voleva arrivare al 100%. Ed ecco allora che le cose si sono complicate ulteriormente e quella percentuale si è ribaltata a suo sfavore. In sostanza è rimasto con il 10% in tasca ed il restante 90% se lo è ripreso il Sindaco ed il Pd. Ha tenuto banco però, mantenendo fede ad una sua linea politica di completo rinnovamento all’interno della Giunta comunale. Coerente e duro. Per questo aveva chiesto l’azzeramento dell'esecutivo non in una riunione di partito ma in aula, davanti ai cittadini e all’intero consiglio comunale. Il tira e mola e le varie richieste avevano preso una strada irta e complicata sin dall’inizio, poi il sentiero si era addolcito ma alla fine si è interrotto bruscamente. Perché il consigliere comunale Giovanni Bernasconi voleva e vuole fuori dalla Giunta il vice sindaco Antonio Di Prospero in quota al consigliere Enzo Polidoro. Perché il consigliere Giovanni Bernasconi aveva aperto la crisi soprattutto per questo settore che nel corso dei primi due anni, secondo lui, aveva dato “pensieri” e "gratta capi" all’amministrazione comunale. Perché il consigliere comunale Giovanni Bernasconi non voleva che questa maggioranza si assoggettasse ad accordi personali e pre-elettorali. E perché il consigliere comunale Giovanni Bernasconi chiedeva una fase politico/amministrativa diversa, nuova. Alla fine cosa resta della sua battaglia? Niente! 45 giorni bianchi e quelle stesse deleghe assegnate a Di Prospero, con Enzo Polidoro politicamente più forte di prima, lì a dettare la linea del suo gruppo. Bernasconi al prossimo consiglio comunale che si terrà il 23 di luglio dovrebbe dichiararsi indipendente, come atto finale della sua battaglia politica. Non è detto che passi all’opposizione e non è dato sapere se uscirà dal Partito Democratico: una cosa è certa però, non partecipa più alle riunioni.  C’è chi lo vede come futuro candidato di un gruppo civico che sta prendendo forma negli ambienti di Sezze Scalo. In aula, dalla sua parte, ha certamente più di un consigliere che gli strizza l’occhio, sia tra i banchi dell’opposizione che della maggioranza. Ad oggi però resta un leader solitario in cerca di alleati. Chissà…

 

Tutto pronto per il primo evento dedicato a Francesco Sagnelli. E' tanta l'emozione che nasce dal ricordo di un ragazzo che ci ha lasciati tragicamente un anno fa. Questa sera la comunità di Sezze Scalo e la città tutta lo vogliono ricordare con un memorial di calcio che si terrà a partire dalle ore 20 presso lo stadio “Tornesi” di Sezze scalo. In campo molti amici e anche amministratori e politici locali. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, in una nota diramata poco fa, ricorda il giovane di Sezze e parla del vuoto che ha lasciato in tutti noi e del suo ricordo indelebile. Ecco le parole del primo cittadino: "Un vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto ricordare Francesco Sagnelli attraverso questi due momenti di condivisione, quello di stasera e di domenica. È la dimostrazione che Francesco, nella sua breve esistenza, ha saputo vivere in modo profondo e intenso tanto da entrare dentro l'animo di chi ha avuto il piacere di conoscerlo e  frequentarlo e tanto da catturare la simpatia di chi non lo ha frequentato. Francesco è una persona speciale e vive nel cuore e nella mente di tanti amici e conoscenti. Questa è la Sezze che deve emergere: un paese pieno di emozioni, con il forte senso del rispetto e della vicinanza alla sofferenza. Grazie ancora".

Domenica altro appuntamento con la sfilata di moda con abiti firmati da Francesco dal titolo “La notte di Plus”, uno spettacolo che si terrà nel Piazzale della Stazione a partire dalle ore 21. 

 

Le consigliere comunali di Sezze Bene Comune, Rita Palombi e Eleonora Contento, intervengono sulla vicenda giudiziaria che vede indagato il custode del cimitero di Sezze. Nel comunicato stampa  affermano: “Sono trascorsi già sei giorni dalla notizia pubblicata sulla stampa e da tutti i network regionali riguardante le ipotesi di reato consumate all'interno del cimitero comunale, senza che l'amministrazione sia intervenuta con una presa posizione sulla vicenda. Le notizie diffuse ci lasciano basiti e nello stesso tempo sconvolti. Ognuno di noi è legato a quel luogo sacro dove riposa in pace almeno una persona cara ai nostri affetti e proprio in virtù di questo sentimento e per il rispetto dei defunti e di tutti i cittadini, la politica ha l’obbligo di assumere una presa di posizione chiara ed inequivocabile sulla vicenda. Gli scorsi mesi – aggiungono - sull'episodio della piscina e sui conseguenti strascichi alla richiesta di rimozione è stato minimizzato il tutto, lasciando correre senza assumere provvedimenti disciplinari nei confronti del dipendente comunale”. La Palombi e la Contento non vogliono sostituirsi a chi ha il compito di “accertare eventuali reati” ma come esponenti del consiglio comunale, sentono “il dovere di non volgere lo sguardo altrove perché troppe volte i cittadini si sono trovati da soli ad affrontare questioni che non appartenevano alla loro sfera ma a quella istituzionale. Ci auguriamo e confidiamo nel lavoro degli inquirenti - chiudono - affinché possano celermente far chiarezza su questa ombrosa ed inquietante storia e parallelamente l’amministrazione comunale deve intervenire quanto prima adottando necessari ed urgenti provvedimenti del caso".

 

 

E' iniziata la resa dei conti. Il consigliere comunale del Pd di Sezze, Armando Uscimenti,  ha reso noto oggi di aver rassegnato le sue dimissioni da capogruppo del Partito Democratico di Sezze. In una nota protocollata lo scorso 12 luglio (due gionri dopo la nuova Giunta) scrive che si dimette da capogruppo “per motivazioni personali”. Contestualmente Uscimenti “coglie l’occasione per augurare a chi gli subentrerà nell’incarico di svolgere proficuamente il lavoro per garantire l’attività politica da lui avviata”. Dietro questa decisione, molto probabilmente, si cela la non condivisione dell’ex capogruppo per come il sindaco Di Raimo abbia gestito il rimpasto di Giunta comunale. Uscimenti era stato tra coloro i quali, sin da subito, avevano dato massima disponibilità per subentrare in Giunta, lasciando l’incarico di consigliere comunale. Una opzione questa inizialmente scelta dal sindaco ma poi naufragata per l’impossibilità di giungere a dama per via di continui ripensamenti e decisioni diverse prese dal collega di partito Giovanni Bernasconi.  L’ingresso in Giunta di Uscimenti, infatti, era condizionato dall’accettazione di Bernasconi, e poi di Francesca Barbati, di dimettersi per entrare nella squadra del sindaco, ma alcune caselle e richieste non hanno fatto scopa con gli equilibri e con l’idea di Giunta che aveva in mente Sergio Di Raimo. Oltre ad Uscimenti si è in attesa ora della decisione di Giovanni Bernasconi di dichiararsi indipendente, in linea con il suo ragionamento politico in fase di rimpasto. L’esponente dem avrebbe già dichiarato, in via ufficiosa, di passare all’opposizione e lasciare quindi il Pd di Sezze. Gli strascichi del dopo crisi sono appena all’inizio. Non è escluso nemmeno che ci sia una resa dei conti all’interno della lista Sezze Protagonista con Di Raimo. Il capogruppo Alessandro Ferrazzoli pare che non abbia affatto gradito la subalternità politica della Barbati a Bernasconi, proprio nella fase di rimpasto, un atteggiamento politico più vicino al Bernasconi che al suo gruppo consigliare. Potrebbero esserci delle novità quindi anche all'interno di questo gruppo, cambiamenti che andranno a ridefinire i confini politici della maggioranza consigliare e gli equilibri stessi dell’amministrazione comunale di Sezze.

 

Mercoledì, 17 Luglio 2019 06:02

Bocciata la scuola pubblica

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Il test INVALSI (Istituto Nazionale Valutazione Sistema scolastico) ha recentemente tracciato un bilancio impietoso e drammatico. In Italia un bambino su due fa fatica a comprendere un testo di italiano. A 18 anni uno studente su tre presenta livelli insufficienti in italiano e matematica, nonostante agli esami di maturità la stragrande maggioranza di essi (96%) consegua il diploma. Leggono ma non capiscono. Una parabola involutiva dell'istruzione pubblica progressivamente svuotata di contenuti, quasi come agli inizi del secolo scorso. Come mai? Di chi la colpa? Quali le cause? Certo, molto dipende dal contesto e dalla situazione economica e familiare, se è vero che il bollino rosso spetta alla Campania, alla Calabria, alla Sicilia e alla Sardegna. Ma c'è dell'altro. Spesso, a partire dal 1970, in nome di una giusta democratizzazione dell’istruzione e della lotta al nozionismo, si è avuto progressivamente un rifiuto della complessità del sapere, alimentato da demagogia che ha prodotto un nuovo genere di analfabetismo. Le continue riforme non hanno fatto altro che svuotare di compiti e di significato il ruolo dell'istruzione scolastica, Io sono nato in un periodo nel quale gli insegnanti correggevano con la matita rossa e blu, ci stimolavano ad apprendere per aver successo nella vita, ci spronavano a coltivare idee, a rispettare le regole, ad essere disciplinati ed educati, a fare tanti esercizi di analisi grammaticale e logica. Lo studio è fatica, ripeteva il maestro Fanelli Giuseppe, citando orgogliosamente Antonio Gramsci. Da allora le cose sono cambiate. Si è insinuata nella Scuola una pedagogia facilitatrice e alquanto permissiva che ha assecondato sempre gli alunni e i loro genitori. Stiamo vivendo una rivoluzione informatica che spinge i ragazzi a leggere sugli schermi in modo diverso rispetto al passato. I professori hanno perso il prestigio di cui godevano e sono indifesi, sottopagati, privati del rispetto dovuto, Il diritto sacrosanto all'istruzione rischia così di trasformarsi in un processo di diseducazione. La scuola pubblica è diventata man mano una pennellata di vernice su un muro che sta cadendo. Eppure i ragazzi non sono né stupidi né superficiali. Mi domando, allora: è in ritardo la scuola o i ragazzi? La risposta non è semplice né univoca. Non è semplice per la scuola adeguarsi al cambiamento epocale e diventa troppo facile criticare i suoi ritardi. Si continua ad utilizzare la vecchia impostazione del secolo scorso, la lezione frontale, il contenuto da trasmettere, il voto da assegnare con il rischio di trasformare la lettura creativa in un esercizio di quiz o di settimana enigmistica. Mi taccio sulla mancanza di sussidi didattici e sulle gravi carenze degli edifici. Dall'altra parte c'è da capire la demotivazione dei ragazzi rispetto alla sottovalutazione del merito nei confronti di un sistema pieno di scorciatoie, di furbizie, di raccomandazioni.  È auspicabile che il test INVALSI produca una seria riflessione sulla Scuola, perno fondamentale della democrazia.

Questa sera e domenica la comunità di Sezze Scalo e tutta la città di Sezze promuovono due eventi in memoria del compianto Francesco Sagnelli, il giovane di Sezze Scalo tragicamente scomparso dopo un incidente in via degli Archi esattamente un anno fa. Parenti ed amici lo vogliono ricordare con un memorial di calcio che si terrà questa sera a partire dalle ore 20 presso lo stadio “Tornesi” di Sezze scalo e domenica con una sfilata di moda con abiti firmati da Francesco dal titolo “La notte di Plus”, uno spettacolo che si terrà nel Piazzale della Stazione a partire dalle ore 21. Tra gli ospiti anche Simone Racioppo, lo stilista abruzzese grande amico di Francesco.

 

 

LA PEC PER RICHIEDERE UN INCONTRO URGENTE

Basta con le continue interruzioni idriche. Basta con i disservizi e i tanti disagi alla popolazione. Il sindaco di Sezze, questa mattina, ha scritto ai dirigenti della società Acqualatina per chiedere un incontro urgente. Nella Pec inviata dal primo cittadino Di Raimo si legge: “Visti i continui guasti alla rete idrica e considerato le continue interruzioni del servizio – scrive Di Raimo -  non si ritiene più opportuno accettare tale situazione di disagio. Si chiede pertanto un incontro urgente con i responsabili del servizio al fine di capire le cause di quanto accade e di porre tutte le condizioni affinché i cittadini di Sezze non soffrano la mancanza di acqua”. Il primo cittadino chiede alla società che gestisce l’Ato 4 di non andare oltre il 19 luglio.

 

LA LETTERA DI ENZO ERAMO AL PREFETTO DI LATINA

Signor Prefetto, mi scuso innanzitutto del disturbo , ma mi vedo costretto ad appellarmi a Lei dopo reiterati tentativi di risolvere la questione per le vie ordinarie. Perchè, signor Prefetto, in gioco c'è un bene primario per la mia comunità :il diritto ad avere l'acqua.
Più volte abbiamo cercato, tramite riunioni e consigli comunali ,di trovare una risposta alla frequente mancanza d'acqua nel nostro comune. A fronte delle nostre segnalazione già oltre due anni fa i  responsabili di Acqualatina si impegnarono, davanti al consiglio comunale stesso, ad attivare interventi strutturali.
Tenga presente che il problema non è la mancanza di acqua (Sezze attraverso gli impianti de Le Sardellane alimenta l'intero sistema di acquedotti pubblici dell'Agro Pontino) ma di deficit della rete di distribuzione. Acqualatina si è impegnata, in particolare, nella sistemazione della conduttura che alimenta da Mole-Muti i serbatoi di Villa Petrara. A questo impegno non è mai stato dato corso, in questi giorni (immagini il peso per i cittadini nel periodo più caldo dell'anno) l'interruzione del servizio è frequente  con migliaia di famiglie interessate. Le lascio immaginare anche i problemi legati alle condizioni sanitarie.
Mi rivolgo a Lei come massima autorità a tutela dei diritti primari dei cittadini, crediamo indispensabili interventi forti e relativi lavori per far si che i nostri concittadini siano appunto cittadini di questa repubblica al pari degli altri. L'acqua è un diritto primario non si può tergiversare come fa da oltre un anno Acqualatina.
Certi del vostro interessamento cogliamo l'occasione per testimoniare la nostra fiducia

Enzo Eramo

 

GLI ACCORDI DI OTTOBRE 2018 CADUTI NEL VUOTO

Lo scorso marzo, il sindaco di Sezze, in conferenza dei sindaci, dopo una lunga mediazione con gli esponenti del consiglio comunale di Sezze, si è astenuto durante la votazione del bilancio di Acqualatina. Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, aveva chiesto di non votare proprio quel bilancio a causa dei continui disservizi e soprattutto perché i responsabili di Acqualatina non avevano dato seguito all'accordo sottoscritto in una riunione di ottobre scorso a Latina nella sede dell'ATO4. In quella sede il sindaco Di Raimo, il presidente dell’assise cittadina  Eramo ed i consiglieri comunali Serafino Di Palma e Rita Palombi avevano sottoscritto un accordo nel quale Acqualatina si impegnava ad effettuare due importanti interventi strutturali: il primo sulla condotta di Mole Muti/Villa Petrara e il secondo su Via Veneto a Sezze Scalo.  A distanza di un anno quegli accordi sono stati disattesi, con ricadute negative sul servizio e con notevoli disagi per la collettività.

 

La centrale delle Sardellane a Sezze Scalo

 

Diversi incendi e molti ettari di vegetazione mediterranea andati già in fumo. Anche sulle nostre colline la conta dei danni purtroppo è avvenuta per tre grandi incendi divampati la scorsa settimana. Il primo il 10 luglio scorso in località Antignana e poi di nuovo domenica in via Quarto La Macchia in località Casali e in via Sorana ai Colli, due focolai appiccati contemporaneamente di natura dolosa. A questi si aggiungono altri roghi di plastica e materiale vario segnalati anche ieri sera a Sezze Scalo, roghi tossici e nocivi per l’ambiente, nonché pericolosi per l’alto rischio di propagazione. Ma è tutta la Provincia di Latina che già paga caro il prezzo di danni all’ambiente causati da incendi sempre dolosi, provocati dall'uomo, come avvenuto al Parco Nazionale del Circeo e altri episodi che hanno interessato altre zone del nostro capoluogo. In prima linea, a combattere le fiamme i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della Forestale e i Volontari della Protezione Civile. Per le zone colpite dalle fiamme in questi giorni a Sezze abbiamo visto il VVA Protezione Civile di Latina e Sezze, i P.C. Luci dei Lepini e Latino 8, lì pronti a rischiare la vita per difendere il territorio e non permettere che in poche ore venisse distrutto un patrimonio ambientale inestimabile e prezioso per l’intero comprensorio dei Monti Lepini. Ma non basta l’impegno e il sacrificio dei volontari, serve la collaborazione, occorre che ognuno di noi sia protagonista nella lotta contro la piromania. La collaborazione dei cittadini in questo è veramente preziosa e si concretizza con una semplice telefonata, denunciando tempestivamente se si osservano comportamenti strani e prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo: la maggior parte degli incendi boschivi è causata da mano umana, da comportamenti superficiali quindi dolosi. Si invitano tutti i cittadini a chiamare i numeri 112 o 115, ad essere parte attiva di un cambiamento comportamentale e civico.

I volontari della Protezione Civile in azione

Siamo alle solite. Nel fine settimana gli sms di Acqualatina sono diventati un tormentone. Gli sms che annunciano abbassamento o interruzione idrica su tutto il territorio, su parte del territorio, in questa e quella frazione. Non se ne può più. Scarsità idrica dovuta per lo più da guasti nella condotta o presso l'impianto di Mole Muti. Anche questa mattina, per buona parte della giornata tutta Sezze, ad eccezione di Sezze Scalo questa volta, mancherà acqua o ci sarà un filo della stessa nei rubinetti. In realtà tutti gli utenti/clienti setini soffrono di crisi idrica sempre durante tutta la settimana, e fortunati sono coloro i quali hanno avuto le possibilità economiche di installare una piccola cisterna con pompa di rilancio nelle proprie abitazioni. Ogni estate la stessa storia, eppure di acqua ne è caduta per tutto l'inverno e per la primavera inoltrata. E nonostante ciò manca acqua per le condutture preistoriche e per degli impianti obsoleti che, a questo punto, immaginiamo vadano a carbon fossile. La società che gestisce l'ATO 4, anche lo scorso anno, aveva promesso all'amministrazione comunale di Sezze investimenti su tutta la rete idrica, annunciati più volte e mai realizzati. Il consigliere comunale Armando Uscimenti, in un post di pochi minuti fa, chiede "una presa di posizione forte da parte del sindaco Sergio Di Raimo" e chiede "scusa alla cittadinanza per i disagi  e per l'ennesimo disservizio". L'assessore Antonio Di Prospero, fresco di nomine rinnovate, è il delegato del sindaco in merito all'acquedotto comunale. Gli investimenti sono stati decisi a tavolino ma non sono mai arrivati, a differenza delle bollette salate e sempre puntuali. L'assessore Di Propero dovrebbe attivarsi affinché dalle parole si passi ai fatti, gli investimenti sul territorio sono dovuti e necessari. I disservizi sono all'ordine del giorno e le toppe con copertoni e mastice risalgono ai tempi dei fontanieri, i quali nonostante i pochi mezzi a disposizione riuscivano però a garantire il servizio a tutti.

 

GLI ANTEFATTI... CON ENZO ERAMO CHE AVEVA CHIESTO DI NON VOTARE IL BILANCIO DI ACQUALATINA

 

Lo scorso marzo, il sindaco, in conferenza dei sindaci, dopo una lunga mediazione con gli esponenti del consiglio comunale di Sezze, si è astenuto durante la votazione del bilancio di Acqualatina su espressa richiesta del presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, il quale aveva chiesto di non votare proprio il bilancio. Gli antefatti ci riconducono ad una riunione a Latina, nella sede dell’Ato 4, nell’ottobre del 2018 (quasi un anno fa) dopo la grave crisi idrica estiva che aveva colpito Sezze, dove il sindaco Di Raimo, Il presidente dell’assise cittadina  Eramo e i consiglieri comunali Serafino Di Palma e Rita Palombi avevano sottoscritto un accordo nel quale Acqualatina si impegnava ad effettuare due importanti interventi strutturali: il primo sulla condotta di Mole Muti/Villa Petrara e il secondo su Via Veneto a Sezze Scalo.  A distanza di un anno nulla è cambiato, gli accordi sono stati disattesi. Domani il presidente del consiglio comunale scriverà al Prefetto di Latina “A marzo scorso – afferma Eramo -invitai il sindaco a non votare il bilancio di Acqualatina perché questa società non aveva rispettato gli accordi in una riunione a Latina. Sono venuti  meno gli accordi sottoscritti e non è più possibile accettare uno sbilanciamento d’investimenti da parte di questa società, non c’è equità nella distribuzione degli investimenti  ma vi è solo una logica politica. Il Partito democratico – aggiunge Eramo – deve avere una voce univoca su questa problematica, senza accordicchi fini a se stessi. Il PD senza compromessi deve salvaguardare gli interessi dei nostri cittadini”.

Enzo Eramo

 

LA NOTA DEL SINDACO 

Sezze non ne può più di queste interruzioni. Troppe e troppi disservizi. Possiamo capire il guasto improvviso e sporadico, MA QUANDO IL GUASTO DIVENTA LA REGOLA e i cittadini soffrono la mancanza di acqua (per lo più durante l'estate), allora c'è qualcosa che non va. L'acqua la paghiamo, e anche salata, quindi NON ACCETTIAMO PIÙ SCUSE; ACQUALATINA SPA deve fare gli interventi strutturali necessari a garantire il rispetto della convenzione e garantire l'efficienza del servizio. Quest'anno non abbiamo votato il BILANCIO come forma di protesta; O CI VIENE GARANTITO UN ADEGUATO SERVIZIO o siamo disposti ad andare oltre la semplice non approvazione del bilancio. Vogliamo risposte e oltre alle parole i fatti. Intanto convocheremo i vertici per la prossima settimana...DEBBONO METTERCI LA FACCIA.

VERBA VOLANT SCRIPTA MANENT

 

Continua lo scambio di missive in merito alla realizzazione del monumento di San Lidano nel belvedere di Santa Maria di Sezze. Il consigliere comunale di Sezze Bene Comune, RITA PALOMBI, non ci sta proprio su quanto affermato e trasmesso con nota dal Funzionario Arch. Lorenzo Mattone e della Soprintendente Dott.ssa Paola Refice, nella quale  si comunica l’inesistenza di presupposti ragionevoli per l’accoglimento del riesame ed eventuale annullamento del parere.  La Palombi non retrocede di un passo e in contrapposizione rispetto a quanto esposto dalla Soprintendenza, entra nei dettagli tecnici e procedurali di tutto l’iter dei lavori iniziati e posti sospesi al Belvedere , inviando una nuova pec.

 

Rita Palombi

 

I SOGGETTI A CUI LA PALOMBI HA INVIATO UNA NUOVA LETTERA

  • Al Ministero dei beni e delle attività culturali
  • DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO Direttore Generale Dott. Gino FAMIGLIETTI
  • Servizio II – Scavi e tutela del patrimonio archeologico Dirigente: dott.ssa Elena CALANDRA
  • Servizio III – Tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico Dirigente: arch. Alessandra MARINO
  • Servizio V – Tutela del paesaggio Dirigente: arch. Roberto BANCHINI
  • Servizio VI – Tutela del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale Dirigente: dott. Leandro VENTURA
  • Funzionario responsabile: arch. Lorenzo MATTONE
  • Soprintendente: dott.ssa Paola REFICE
  • Sindaco di Sezze: dott. Sergio DI RAIMO
  • Presidente del Consiglio Comunale: sig. Enzo ERAMO
  • Responsabile del Settore Patrimonio: dott.ssa Maria Carla COLUZZI
  • Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale: dott. Vincenzo BORRELLI RUP e al geom. Paolo SIBILIO
  • Responsabile dei Settori Produttivi Salvatore MOLINARI
  • Comandante dei Vigili Urbani: dott. Lidano CALDAROZZi

 

TUTTA LA DOCUMENTAZIONE CHE MANCA!

Riguardo l’affermata regolarità procedurale della documentazione a corredo della richiesta del Parere Paesaggistico trasmessa dal Comune di Sezze alla Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici del Lazio della Provincia di Latina, per la Palombi risulta mancante:

1) Titolarità del Richiedente o atto di assenso del proprietario dell’immobile, ovvero nel caso di specie dell’amministrazione comunale, in quanto la richiesta è intestata ad un soggetto privato. Al contrario, se fosse stata un’opera pubblica, sarebbe stato necessario l’atto di approvazione del progetto dei lavori

2) Per la procedura semplificata, sarebbe stata inoltre necessaria l’attestazione da parte del Comune della Conformità dell’intervento alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie o in alternativa dichiarazione asseverata del tecnico abilitato firmatario del progetto

3) Oltre a tutte le altre dichiarazioni previste ed obbligatorie a corredo della pratica.

 

 MANCANO ANCHE GLI ELABORATI PER LO SMALTIMENTO DELLE ACQUE

Il parere paesaggistico rilasciato in data 19.04.2018 prot. 9377 non prevede negli elaborati tecnici la revisione del sistema di smaltimento delle acque pluviali, pertanto, nella valutazione in ordine alla compatibilità dell’intervento che definisce il “Progetto di riqualificazione della Piazza del Duomo e del Monumento di San Lidano” come intervento urbanistico rientrante nella manutenzione e nell’adeguamento funzionale delle opere di urbanizzazione primarie esistenti (peraltro inesistenti in quanto lo smaltimento delle acque meteoriche avviene naturalmente a dispersione sul terreno), si fa riferimento solo ed esclusivamente alla posa della statua come se essa stessa fosse opera di urbanizzazione primaria;

          

NON C’E’ CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO E DELLE VISUALI

“Lo stesso parere favorevole incomprensibilmente – scrive ancora la Palombi - viene giustificato come miglioramento della fruizione del centro storico attraverso la riqualificazione spaziale e spirituale di tutto il belvedere del sacrato della cattedrale.   Il comma 7 dell’art. 29 delle N.T.A del P.T.P.R. indica in maniera categorica “La tutela dell’integrità fisica attraverso la conservazione del patrimonio e dei tessuti storici nonché delle visuali da e verso i centri antichi, anche mediante l’inibizione di trasformazioni pregiudizievoli alla salvaguardia”, pertanto la considerazione che l’opera sia riconducibile ad un intervento di valorizzazione dell’identità culturale del luogo è un’opinione personale e non una applicazione normativa del caso. Oltretutto, la condizione che un elemento puntuale costituisca un punto focale che porta il visitatore ad avvicinarsi, non può giustificare la collocazione della statua di un Santo su uno dei luoghi che esprime già una forte carattere identitario storico e riconosciuto universalmente da  diverse generazioni (basti vedere la protesta popolare per la difesa del Belvedere)"

i lavori sospesi al belvedere

 

… AL CONTRARIO L’INTERVENTO E’ DEQUALIFICANTE

 Si ritiene, inoltre, che l’intervento in sé sia fortemente dequalificante per la piazza e nettamente in contrasto con l’art. 29 comma 7 delle N.T.A. del P.T.P.R.  che in maniera inequivocabile esprime il concetto di tutela dell’integrità fisica. Anche sull’aspetto identitario non è stata presa in considerazione l’antropologia del luogo che rappresenta un vero e proprio unicum nel suo genere;

Il progetto della Statua di San Lidano

 

IL BELVEDERE  SOTTRATTO ALLA COMUNITA’ E LA NUOVA RICHIESTA DELL’ANNULLAMENTO DEL PARERE

Nei fatti il Belvedere è stato sottratto alla collettività senza “alcuna razionalità nell’interpretazione normativa e senza alcuna sensibilità per il Bene Comune.  Ad oggi, i lavori sono bloccati a causa delle  irregolarità tecnico-amministrative che, confermano come quest’opera, nata senza alcuna condivisione e con presupposti errati , possa risultare una “forzatura”   sotto tutti i profili”.  Per tutte queste motivazioni la Palombi è tornata a chiedere l’annullamento del parere rilasciato.

Il belvedere nella sua naturalezza

 

LA POSIZIONE DEL SINDACO DI SEZZE: DECIDERA’ IL CONSIGLIO COMUNALE

Raggiunto telefonicamente il primo cittadino Sergio Di Raimo torna a ribadire che sarà il consiglio comunale "sovrano" ad esprimersi sulla vicenda in un consiglio comunale ad hoc. Il sindaco non può entrare nel merito degli aspetti tecnici e procedurali della vicenda ma, dal punto di vista politico della vicenda, i consiglieri comunali dovranno votare la donazione dell’opera da parte di Don Massimiliano Di Pastina. “La vicenda della donazione della Statua dovrà essere approvata dall’intero consiglio comunale che è sovrano. Aspettiamo che il presidente del consiglio Enzo Eramo convochi una seduta straordinaria per discutere dei lavori sul belvedere di Santa Maria. Dal punto di vista tecnico - afferma Di Raimo - non posso, ovviamente, esprimere il mio parere ma saranno gli uffici competenti a verificare tutte le procedure e a prendersi  le responsabilità del caso. I consiglieri comunali invece dovranno esprimersi sulla donazione”. Il sindaco fa intendere che ci potrebbero essere anche le condizioni per spostare la statua in un posto diverso rispetto al progetto originario. “Quando dico che si parlerà dei lavori a 360 gradi parlo anche del fatto che il consiglio comunale potrebbe decidere di spostare il monumento in altro luogo o cambiare ubicazione rispetto al progetto iniziale”.

l'aula consigliare nell'ultimo consiglio sui lavori al Belvedere