Mentre la città è ancora scossa dal decesso di due concittadini, il virus non si ferma ed è per questa ragione che mai come in questo momento bisogna essere responsabili e rispettare tutti i comportamenti anti covid. E’ notizia di poco fa che nel comune di Sezze, a seguito della positività di un dipendente, sono stati effettuati tamponi a tutto il personale e sono risultate positive tre persone. Si sta valutando quindi l’ipotesi di chiudere tutti gli uffici nella giornata di domani per effettuare la sanificazione dei locali.
La comunità di Sezze si è svegliata con un’altra brutta notizia. Nella notte, presso l’ospedale civile Santa Maria Goretti di Latina, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Pietro D’Alonzo di anni 63, noto a tutti con il nome di Peppo. Era ricoverato nel reparto di terapia intensiva da circa 10 giorni per problemi respiratori dopo aver contratto il Covid19. Agente della Polizia locale da molti anni, Peppo era molto conosciuto in città per la sua professione, per la passione per la musica e per il calcio. Grande tifoso dell’Inter Peppo ha condiviso le sue passioni con i tanti amici che da questa mattina lo stanno ricordando con tanto affetto e stima sui social. Peppo lascia la compagna con la quale viveva in città. Condoglianze a tutta la famiglia.
E' stato picchiato e raggiunto da colpi di pistola, forse per un regolamento di conti. E' successo questa mattina a Sezze, in località Ceriara nei pressi del Bar all'incrocio tra via Sorana e la SS 156 dei Monti Lepini. La ricostruzione del grave episodio è nelle indagini dei Carabinieri. 5 o 6 persone si sarebbero incontrate in quel punto e dalle parole sarebbero passati alle mani contro un uomo di Roccagorga. Lo stesso, mentre cercava di fuggire, è stato raggiunto da colpi di pistola ed è stato ferito. La vittima dunque sarebbe fuggita a piedi presso l'istituto scolastico Bottoni e qui ha chiesto aiuto e soccorso. Gli operatori sanitari del 118, dopo avergli prestato le prime cure, lo hanno trasportato all’ospedale Fiorini. Indagini in corso.
Un uomo originario di Sezze di 72 anni è stato salvato dai Vigili del Fuoco di Terracina dopo la segnalazione di persona dispersa. E’ accaduto poco prima delle ore 15 di oggi quando la sala operativa prendeva contatti con la persona. La stessa dichiarava di aver perso l'orientamento e di non essere in grado di tornare dove aveva lasciato la propria vettura. L'umo forniva importanti indicazioni riguardo la località in cui si trovava inviando anche la posizione mediante applicazione di messaggistica istantanea con il proprio cellulare. Subito dopo, in una località collinare denominata Fontana Santo Stefano veniva inviata la squadra operativa VVF di Terracina che avviava il piano di ricerca. Necessario e fondamentale l'intervento del *drago VF125*, proveniente dal reparto volo VVF di Ciampino, il quale giunto sul posto anch'egli iniziava le ricerche dall'alto. Dopo poco la persona veniva individuata e recuperata dagli stessi elisoccorritori VF a bordo del drago 125. L'uomo fortunatamente era in buono stato di salute e veniva preso a bordo e portato in zona sicura.
Organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze, il “Girasoli Tour” si svolgerà il prossimo anno, dal 2 al 31 marzo. Al viaggio in bicicletta lungo quasi tutta l’Italia prenderanno parte gli amministratori e alcuni operatori della stessa Cooperativa. «Un viaggio - spiega Massimiliano Porcelli, presidente di Utopia 2000 - alla scoperta di alcune realtà, grandi o piccole, note o sconosciute, che realizzano filiere virtuose di economia sociale e/o circolare o che svolgono la propria attività di produzione o di erogazione di servizi all'interno di un quadro di sviluppo, articolato su almeno uno di questi elementi: economia sociale e/o solidale, promozione della legalità, sviluppo sostenibile, green economy, responsabilità sociale aziendale, inclusione fasce più deboli e sostegno all’infanzia e adolescenza”. Queste le trentadue tappe: Assisi, Perugia, Solomeo, Passignano sul Trasimeno, Cortona, Reggello, Firenzuola, Bologna, Correggio, Padova, Verona, Trento, Desenzano sul Garda, Fidenza, La Spezia, Peccioli, Rispescia, Orbetello, Civitavecchia, Ostia, Roccagorga, Roccamonfina, Napoli, Salerno, Colle D'Anchise, Marina di Lesina, Vasto, Loreto Aprutino, Cupra Marittima, Ascoli Piceno e Norcia. Il tour partirà da Bevagna, città in cui la Cooperativa, presso l’Agriturismo “Le Grazie”, ha avviato un importante progetto di economia etica. Le realtà (associazioni, cooperative ed imprese) che saranno visitate però sono trentacinque perché quelle di Bologna sono due (“Porta Pazienza” ed “È Buono”) e di Trento tre (“Comunità Frizzanti” , “Forno Vagabondo” e “Terre Altre”). «L’obiettivo – sottolinea Porcelli - è raccontare, in un momento storico particolare e a un anno esatto dall'inizio dell'emergenza covid, una parte dell’Italia resiliente, che vale la pena conoscere, e soprattutto riconoscersi, e sulla quale bisognerebbe investire di più per un futuro diverso, migliore al di là di ogni retorica. Lo faremo pedalando e sudando così da essere anche metaforicamente più vicini a chi lo fa tutti i giorni, spesso relegato ai margini della cronaca quotidiana, perché si sa che “quel che sa di buono” fatica a fare notizia». L’itinerario, lungo 2.500 chilometri, toccherà tredici regioni. Sosterranno l’iniziativa l’economista Stefano Zamagni, presidente dell'Accademia pontificia delle Scienze sociali, e il sociologo Flaviano Zandonai, esperto di Innovazione Sociale. Mentre lly Schlein, vice presidente della Regione Emilia Romagna, alla tappa di Bologna, riceverà i partecipanti. Il viaggio sarà video-documentato da una troupe coordinata da Renato Chiocca, giovane regista di Latina, e il docufilm verrà portato nelle scuole «al fine di promuovere tra i più giovani la cultura della legalità, dell'economia sostenibile e dell'impegno civile». «Infine – conclude il presidente di Utopia 2000 - vorremmo anche realizzare altri due progetti collegati a questa iniziativa: la creazione di un tour operator che si occupi di viaggi sostenibili dedicati alle buone prassi e agli argomenti trattati durante il Girasoli Tour; l'apertura di uno store dedicato a prodotti e servizi provenienti da iniziative come quelle che visiteremo. In un'epoca dove solo apparentemente l'odio sociale e il rancore sembrano essere gli unici elementi della narrazione dominante, siamo convinti che ci sia ancora posto per la Bellezza e che da essa occorra ripartire».
Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, con ordinanza 108/2020 ha vietato questa mattina la didattica in presenza in tutte le scuole di ordine e grado di Sezze per tutta la settimana. La chiusura delle scuole infatti è stata prolungata fino al 13 novembre. In alcuni passaggi dell'ordinanza sindacale si legge: “Considerato che la situazione epidemiologica, a causa del diffondersi del COVID 19, ha avuto un eccessivo aumento nell’ambito del territorio e nell’ultimo mese si è registrato un numero rilevante di contagi con picchi fino a 24 nuovi positivi in un solo giorno; considerato che, dai dati attualmente in possesso, è stata accertata la positività di soggetti che lavorano in ambito scolastico, sia direttamente che in ausilio per servizi inerenti l’attività didattica; vista la necessità di allentare la pressione/tensione negli ambienti scolastici che oltre alle positività vedono diversi bambini ed insegnanti in quarantena; ritenuto necessario prevenire ulteriori fenomeni di contagio, diretto ed indiretto in ambiente scolastico si ordina il divieto di didattica in presenza per le Scuole di ogni ordine e grado site sul territorio comunale, sia private che pubbliche, per i giorni 11,12 e 13 novembre 2020”.
Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha proposto di dare un aiuto concreto a quegli alunni più bisognosi delle scuole di Sezze, fornendo loro tutta la strumentazione informativa necessaria, quindi PC o Tablet, per permettergli di partecipare alle lezioni da casa, come previsto per la DaD (didattica a distanza). La proposta del presidente dell’assise è stata accolta dall’interna aula consiliare e permetterà di salvaguardare il sacrosanto diritto allo studio per tutti. “Dare a tutti le medesime opportunità̀. Per questo sono contento che sia stata accolta durante l'ultimo consiglio comunale - ha affermato Eramo - la proposta di fornire computer e altri strumenti digitali a bambini e ragazzi di famiglie in difficoltà. Soprattutto verso coloro che con la didattica a distanza verrebbero privati di fatto del diritto all'istruzione. Alle scuole, che ringrazio per quello che stanno facendo, e ai servizi sociali il compito di individuare le criticità. Credo che sia opportuno segnare questo tempo difficile con una scelta che sia dentro la nostra cultura e la nostra storia".
Un sabato pomeriggio grigio e uggioso. Un giorno in apparenza come tanti, scanditi da questa pandemia che ci ha sottratto la bellezza del contatto fisico, il piacere di una stretta di mano, il calore di un abbraccio, la gioia della condivisione di una tavolata imbandita di buon cibo e di risate tra amici. Una inquietudine sottile e pervasiva ritma ormai gesti e comportamenti, un timore malcelato nei confronti di un nemico subdolo e infido, capace di colpire quanto meno te lo aspetti e di provocare ferite laceranti negli affetti. Sentimenti e sensazioni che accomunano la gran parte di noi e di cui invece un ridotto rumoroso e ostinato di contestatori si dichiara incredulo e indifferente, negando incomprensibilmente l’evidenza, gli effetti devastanti del virus sulle vite di tanti, facendo proprie e propagandando teorie bislacche e gridando al complotto, ordito non si sa bene da chi e per quale recondita e inverosimile ragione, alla dittatura sanitaria o semplicemente minimizzando portata e rilevanza di quanto accade. D’un tratto il telefono squilla lacerando il silenzio ovattato che avvolge la stanza. Lo afferro un po’ contrariato. Considerando orario e giorno si tratterà della solita chiamata promozionale per convincermi a cambiare gestore delle utenze di casa o di un seccatore inopportuno. Il numero e il nome che compaiono sul display è quello di un amico. – Meno male – mi dico. Ho piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui e perciò gli rispondo cordiale e rilassato. Mi accorgo immediatamente che qualcosa però non va. Ha una voce strana, affannata. – Sono positivo al Covid e sto male. Non riesco a respirare – mi dice tutto di un fiato. Sapevo che aveva fatto il tampone ed aveva avuto sintomi leggeri nei giorni precedenti, ma non pensavo stesse così male. Farfuglio qualche frase, cercando di tranquillizzarlo. – Fra un po’ c’è la partita….– cerco di sviare il discorso. È un tifoso accanito, viscerale e guardarla con lui è un divertimento. – Sto male – si limita a dirmi. – Tempo qualche giorno e ti sarai negativizzato. La prossima volta che giochiamo vieni qua da me e la vediamo insieme – insisto. Dopo qualche momento di silenzio torna a dirmi: – Ci sono dei momenti che proprio mi manca il respiro –. Avverto chiaramente che ha paura di non farcela. – Ma cosa ti sta dicendo la testa? Che stai pensando?- lo rimbrotto – Vedrai che la cura che ti hanno dato farà effetto rapidamente –. – Va bene – mi concede senza troppa convinzione. – Ti chiamo domani – gli prometto. La mattina dopo purtroppo viene ricoverato in ospedale e ora è in terapia intensiva. Ne uscirà presto, sono sicuro e, eternamente insoddisfatti, torneremo ad arrabbiarci e ad imprecare contro arbitri, giocatori ed allenatore della nostra squadra del cuore, a fare le nostre analisi calcistiche e ad immaginarne possibili traguardi. Il virus non l’avrà vinta, ne sono certo!
E così il virus ha toccato un mio amico, una persona cui sono legato ed è doloroso. Probabilmente la mia è una delle tante storie di questi giorni funestati da contagi in crescita esponenziale, ricoveri d’urgenza e centinaia di morti. Storie di persone, amicizie e sentimenti e non soltanto fredda contabilizzazione di aridi numeri. Penso al mio amico lì da solo nel reparto di rianimazione, alle persone che lo amano che non hanno notizie dirette di lui da giorni, che trascorrono il proprio tempo nell’ansia e nella trepidazione e ad ogni squillo del telefono smettono di respirare. Sento crescere in me la rabbia per le tante parole insensate pronunciate da sedicenti scienziati, internettologi negazionisti, complottisti e contrari all’uso delle mascherine, per i tanti comportamenti irresponsabili, per quanti sono interessati unicamente a lucrare spazi di notorietà sui social e possibili consensi elettorali in un gioco barbaro e cinico.
Trovo insopportabile e riprovevole il sentenziare di tanti leoni da tastiera dall’alto della loro esperienza e competenza forgiata davanti allo schermo di un computer, laureati all’università di internet in medicina con specialistica in virologia ed infettivologia, circa l’irrilevanza dell’infezione da Covid-19 se la paragoniamo alla mortalità per l’influenza stagionale, ai tumori, agli infarti e persino alla fame nel mondo. Quello che non riescono a comprendere è che il problema non è soltanto la mortalità in conseguenza del virus, ma il tasso di ospedalizzazione dei malati sintomatici rapportata al breve lasso di tempo in cui questo avviene. Nessuna malattia cronica è capace, come il Covid-19, di mandare all’aria da sola e in brevissimo tempo, un mese e poco più, la tenuta del sistema sanitario. L’influenza stagionale causa il ricovero e la morte di molte più persone, ma questo avviene in un arco temporale di sette mesi e non di qualche settimana. Analogo ragionamento va fatto per l’incidenza dei ricoveri per le altre patologie gravi: non si concentrano in pochi giorni e il sistema sanitario riesce a farvi fronte. Il tasso di mortalità esclusivamente per Covid-19 sarà anche basso e a non farcela saranno pure maggiormente persone anziane o fragili, affette da altre patologie, ma al di là che il loro ricovero satura il sistema, occupando posti letto in terapia intensiva e semintensiva, posti che non potranno essere utilizzati per altri pazienti che dovessero arrivare nelle strutture sanitarie in condizioni gravi, dobbiamo considerarli sacrificabili, materiale di scarto, la loro morte non costituisce un fatto inaccettabile, o forse perché si tratta per la gran parte di persone non utili e funzionali allo sforzo produttivo del paese, come ha sentenziato il Presidente della Regione Liguria, ci deve lasciare indifferenti?
A sentire poi certi “autorevoli” esperti sproloquiare sul virus, snocciolando dati senza il minimo riscontro scientifico, non solo sui social ma perfino nelle reti televisive nazionali, la totalità di scienziati, medici e personale sanitario sono una massa di pecoroni belanti, di venduti al grande complotto delle BigPharma, che amano mascherarsi con camici e mascherine per andare in corsia in una sorta di gran ballo dell’idiozia e dell’inutilità, in tenuta da combattimento contro un nemico inesistente.
Sarebbe il caso che la finissero una buona volta di raccontare stupidaggini e portassero rispetto per le sofferenze di quanti sono stati colpiti dal virus, per le migliaia di persone che non ce l’hanno fatta e il dolore dei loro familiari.
Certe storie umane, a volte, camminano in parallelo, si assomigliano. E’ quello che il destino, o meglio la natura, ha riservato a Nicola Schiavone e ad altri che, come lui, hanno avuto la vita segnata da un figlio disabile fin dalla nascita. All’apparenza può sembrare che questa immane tragedia sia il frutto di un crudele destino, cinico e baro, di una sventura inconsolabile e irrimediabile. In effetti, una vita interamente vissuta accanto al figlio malato, momento per momento, senza un attimo di pausa, senza la possibilità di programmare il domani, con la mente sempre rivolta a lui che dipende interamente da te, nel corpo e nell’anima, può apparire umanamente una disgrazia infinita, un tunnel senza luce. All’inizio è così, ma poi, piano piano, accanto a lui, si riscopre il senso e l’essenza della vita. Ti accorgi che l’esistenza del figlio disabile è intimamente legata a te, che lui non può fare a meno di te e che tu non puoi fare a meno di lui. Si tratta veramente di un amore infinito e indescrivibile, due anime in un solo corpo! Lui vive solo se ci sei tu. Ti aspetta per mangiare, per bere, per andare a dormire, per tutte le sue necessità corporali. Poi, quando sventuratamente egli ti viene a mancare, allora il mondo ti casca addosso. Che senso ha più la vita? Il tempo si ferma, un silenzio assordante ti oscura la mente. Ti accorgi che era lui/lei a dare un significato alla tua esistenza, che era lui/lei a darti la forza di vivere, di sperare, di lavorare, di amare, di aspettare l’alba di un nuovo giorno. Quante volte, incontrando l’amico Nicola, ci siamo scambiate queste emozioni, queste sensazioni, queste sofferenze nascoste dentro ma anche tante speranze e a volte…le attese di un miracolo, di un evento straordinario. Ci parlavamo senza parole! Ci guardavamo intensamente negli occhi che, immediatamente, si illuminavano e si inumidivano di lacrime. Ora Nicola riposa in pace. La malattia lo ha sconfitto, lui che non si è mai arreso. Non ce l’ha fatta: anche questa volta, per l’ultima volta, il crudele destino ha infierito contro di lui. Ma questa volta la sua speranza diventa certezza, diventa realtà. Non so dove ma i suoi due figli, Emanuele e Raffaele, lo potranno riabbracciare e stringere fortemente, per sempre! Un abbraccio a Santina e Natascia.
Boom di contagi previsti per oggi nel territorio di Sezze. Lo comunica il sindaco di Sezze a più riprese sul suo profilo facebook. Il primo cittadino lancia un appello ai cittadini, chiedendo senso di responsabilità e rispetto delle prescrizioni e valuta la possibilità di chiudere le scuole di Sezze per due settimane. “É chiaro -afferma - che l'unico modo che abbiamo per contrastare la corsa del virus è quello di rispettare rigorosamente i divieti e le prescrizioni che ci ripetiamo da mesi: indossare la mascherina; non fare assembramenti; rispettare le distanze; lavare frequentemente le mani e tutto quanto possa essere utile per frenare i contagi. Comunico che stiamo valutando la possibilità di ordinare la chiusura delle scuole per 14 giorni al fine di ridurre ulteriormente le possibilità di contagio. Nel frattempo lunedì pomeriggio si svolgerà una videoriunione con tutti i Sindaci della Provincia e i responsabili della Asl al fine di fare il punto della situazione”. Sempre Di Raimo nelle mattinata infatti aveva comunicato 23 casi di positività per il Comune di Sezze. “Il virus corre e noi dobbiamo fermarlo, dobbiamo contenerlo rispettando tutti i divieti e le raccomandazioni che gli esperti ci indicano. Ritengo, però, opportuno chiedere al Direttore Generale della ASL uno studio più approfondito dei cluster epidemiologici che riguardano il nostro territorio e un'attenzione particolare nella ricostruzione dei contatti avuti dai positivi. Voglio anche fare delle riflessioni di carattere generale. Avendo conoscenza diretta di molti concittadini che in queste ultime settimane sono stati riscontrati positivi al covid 19 - continua Sergio Di Raimo - mi sento di poter dire che non sempre si tratta di essere irresponsabili e non rispettosi delle prescrizioni e/o divieti; Ci sono persone che lo hanno contratto per il tipo di lavoro che fanno, lavoro già di per se particolarmente esposto al pericolo. Ci sono persone che lo hanno contratto in famiglia non avendo la possibilità logistica del distanziamento. Ci sono persone che hanno rispettato le regole in modo maniacale e nonostante ciò lo hanno contratto; (forse ancora non conosciamo completamente le modalità di trasmissione). Mi sento di confidare nelle nuove misure restrittive che andranno in vigore dalla mezzanotte di oggi, nella speranza che già fra qualche giorno si possa riscontrare una flessione della curva epidemiologica".
Altro...
LA VITA SPIRITUALE (SAN CARLO MISTICO )
Dal 1630 alla sua morte San Carlo percorse vari stati di orazione ( fervore di spirito, estasi, stigmatizzazione, comunione quotidiana, elevazioni di spirito, confermazione in grazia).
Nel Trattato delle tre vie, dopo aver descritto 14 «stati universali della santa contemplazione», 10 stati «singolari», 13 «estatici struggimenti», 3 «gemiti mistici», e altri fenomeni, tutti puntualmente da lui vissuti, scrive:
«Molti altri sono le mansioni e gli stati nella casa del Signore, di alcune dei quali non se ne può dir parola senza il divino aiuto, e sono difficilissimi darli ad intendere». Scende quindi nell'enunciazione: «Il dirvi che alcune volte all'anima pare di esser trasportata per immergersi e unirsi con Dio nelle onde rapidissime dell'amore, e restare il corpo immobile... Che un'anima sarà stata lungo tempo arida secca e in un istante le sono svelati segreti del cielo... Che alcune volte, stando i servi di Dio in orazione in paesi diversi e lontani l'uno dall'altro, per divina permissione si vedano e parlino in spirito, e altre volte incontrandosi insieme, senza parlarsi con le loro bocche, interiormente si vedano i loro cuori e senza strepito di voce si parlino... Che il corpo, stando fermo in terra in atto d’orazione, agilmente gli paia di esser elevato in aria, circondato di chiarissima luce... Che alcune volte si odono gli odori e la fragranza soavissima, e si sentono diverse armonie di suoni. E così delle altre cose appartenenti a questa materia, sono difficilissime a darle ad intendere» (III, 376ss). A questi fenomeni va aggiunta l'immersione nelle «lucidissime tenebre» della natura di Dio (Il, 316).
Fra Carlo, come tutti i mistici, fu graziato da Dio di molteplici doni, ma fu anche sottoposto a tentazioni furiose di ogni genere (lussuria, superbia, vendetta, ribellione, ecc.), a calunnie infamanti, a rimproveri e punizioni purtroppo spesso immeritati, ma soprattutto a prove divine provenienti da abbandoni e aridità di spirito spaventose che lo torturavano; si può dire che più erano alti i doni che Dio gli concedeva, più lacerante il «contrappeso» che ne seguiva. In questa situazione, paragonandosi all'ammalato inabile che sostava sdraiato nei pressi della piscina probatica, elevava accorate «esclamazioni» (Il, 296ss), che concludeva con un'invocazione di fede mirabile.
LA DOTTRINA (L’ INSEGNAMENTO SPIRITUALE)
Per fra Carlo la moderazione nelle penitenze e soprattutto la soprannaturalità nelle azioni sono l'elemento base della perfezione: «Il pensare continuamente in Dio santifica la mente, riscalda l'affetto, illumina l'intelletto, serve di freno a guardia all'anima per non commettere peccati veniali (maggiormente i gravi), ed è scopa dei vizi e preparazione per l'orazione; adorna la stanza dell'anima di cordiale devozione, la fa cieca nel vedere i difetti dei prossimi e le concede di parlare amorosamente di Dio per utilità del prossimo. Vi sono molti che procurano la purità del cuore per vie lunghe e faticose, in altre parole digiunando, vigilando, disciplinandosi, dormendo sulla nuda terra al freddo, al caldo, affliggendo in varie maniere il corpo, e tutto ciò per ottenere la nettezza e limpidezza interiore, nella quale si possiede la consumata perfezione; ma io direi, con ogni sommissione, che la più facile via, per giungere prestantemente alla perfezione, sia il continuo pensare in Dio, concludendo che chi spesso pensa in Dio, Dio è con lui e lo tiene per grazia e non ha cosa che gli manchi. Procuri dunque ognuno, nei suoi pensieri e intenzioni, di avere sempre Dio per oggetto, e di non attaccarsi alle creature. Per esempio se uno fa una carità ad un altro, è molto buona cosa averlo per oggetto come suo prossimo, ma meglio sarà averlo per oggetto come membro di Cristo, e sarà atto di carità tanto più meritorio, quanto che un oggetto è dell'altro infinitamente più degno ed elevato» (III, 191s).
La sintesi della vita cristiana e della perfezione consiste nel possesso vitale, o esistenziale, delle virtù, in modo particolare di quelle teologali ( Fede, Speranza, Carità ) (IV, 149s).
La preminenza delle virtù è attribuita alla carità: l'epilogo e il coronamento della perfezione si realizza nel possesso inebriante dell'amore, che oltrepassa l'umano intendimento. In altre parole tutte le virtù, quando sono schiette, si ricapitolano nell'amore, dal quale sono sorrette, trasformate e sublimate. Infatti «l'amore vero non consiste tanto nel sapere, quanto consiste nell'amare» (V, 160). E propriamente in amare tanto che mai si possa dire basta.
D'importanza veramente eccezionale è la dottrina mistica di S.Carlo, da lui esposta in maniera dettagliata specialmente nell'Autobiografia, nel Trattato delle tre vie e nel Camino interno opere che recano un valido contributo a questa nobilissima scienza sacra, poiché, fra l'altro, l'autore scrive di cose che egli stesso ha già sperimentato (Autobiografia, £ 305v). Ben a ragione C. fu paragonato a 5. Giovanni della Croce e a 5. Teresa d'Avila, che fu considerata dal mistico francescano nello scrivere sull'orazione quale la maestra datagli da Dio (ibid., f. 305r).
È da notare che questo «scrittore senza lettere» distingue accuratamente: le operazioni attive dalle mistiche o passive (Camino mt., p. 400), la contemplazione infusa da quella acquisita (ibid., pp. 453, 468), le vere visioni dalle false (ibid., p. 464), e premnnisce contro l'illusione che le grazie mistiche straordinarie abbiano a durare sempre (ibid., p. 54; Tre vie, p. 155) o che le tentazioni abbiano a cessare (Settenari, p. 62). Nel trattare dei gradi della contemplazione, non segue il criterio dei moderni teologi, ma usa generalmente le parole gradi e stati nel senso di elementi; fasi o affetti: egli è quindi molto originale nella classificazione, nella nomenclatura e nella descrizione dei fenomeni mistici, sebbene il suo schema si possa facilmente ricondurre a quello di s. Teresa (c£ 5. Gori, art. ct., pp. 229 sgg., 235; I. Rotoli, op. cit. in bibli., pp. 31, 84, 120). C., per parte sua, ci fa conoscere alcune forme, o stati di orazione passiva non descritti, almeno esplicitamente, da 5. Teresa e da 5. Giovanni della Croce, cioè quelli della «lotta spirituale delle potenze», della «presenza di Dio», della «allegrezza del cuore» e altri; inoltre, presenta nuovi elementi sulla natura stessa del matrimonio spirituale (cf. I. Rotoli, p. 138; 5. Gori, art. cit., p. 257).
Il consiglio comunale di Sezze, tenutosi ieri per via skype, ha approvato con 9 voti favorevoli la salvaguardia degli equilibri di bilancio che aveva avuto parere favorevole da parte dei revisori dei conti e non quello della commissione bilancio, seppur questo non vincolante come tutti sanno perché solo consultivo. Tutto liscio quindi per una prima variazione di bilancio che non ne esclude delle altre in futuro come ha dichiarato il sindaco. Dal punto di vista politico, invece, è stata fatta finalmente chiarezza tra i banchi della maggioranza. Il consigliere comunale Ernesto Carlo Di Pastina infatti nel momento della votazione ha abbandonato i lavori dell’aula comunicando di non essere stato coinvolto nella discussione della delibera approvata dai suoi colleghi della maggioranza. Di Pastina, oltre alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, non aveva votato nemmeno il rendiconto di gestione (come successo negli anni scorsi) perché assente, anche se aveva già manifestato una presa di posizione nei confronti del sindaco. Ieri invece il capolista della lista "Di Raimo Sindaco" ha affermato che la maggioranza in qualche modo ha tradito il patto con gli elettori e che occorre riflettere su quanto accaduto. “ Io non faccio lo yes man a nessuno - ha detto - Dobbiamo riflettere a fondo sulla strada che è stata intrapresa per vedere se ancora ci sono le condizioni per un centro sinistra che possa rimanere fedele – ma non lo è in questo momento – al patto con gli elettori”. Stando a quanto comunicato, quindi, il consigliere comunale per coerenza dovrebbe uscire dalla maggioranza e passare tra i banchi dell’opposizione così come hanno fatto Calvano e Bernasconi con rispetto e trasparenza nei confronti degli ex colleghi di maggioranza e soprattutto degli elettori cittadini. Le posizioni di ambiguità lasciano il tempo che trovano e ormai è una vecchia storia che non interessa più a nessuno. Molto probabilmente il rapporto tra il sindaco, la maggioranza ed il consigliere comunale Di Pastina si è definitivamente incrinato a causa della vicenda del monumento al Belvedere, che vede il fratello Don Massimiliano Di Pastina in causa con il Comune di Sezze per quanto successo negli ultimi due anni.
La seduta consiliare di ieri
Dopo settimane di attese e pericoli per gli automobilisti locali, l’impianto semaforico dell’incrocio denominato “La Storta” tra le SS Appia e la SS dei Monti Lepini è stato ripristinato. In una nota il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ringrazia tutti coloro che si sono attivati per la risoluzione del problema. “Da ieri è tornato ad essere funzionante l’impianto semaforico della "STORTA". Siamo sollevati per l’avvenuta sistemazione ma al contempo ci auguriamo che non intercorra più un lasso di tempo così lungo anche in virtù dell'alta pericolosità dell'incrocio in questione. Innegabilmente, il protrarsi dei tempi ha generato gravi disagi e rischi che da più parti si è provveduto ad evidenziare e a segnalare al gestore competente. Voglio ringraziare tutti coloro che, in diversi modi e forme, si sono attivati presso l'Anas, la Prefettura ed altre istituzioni per una più celere risoluzione del problema. Un particolare ringraziamento – afferma il sindaco in una nota social - voglio esprimerlo nei confronti dell’Assessore al ramo , degli uffici comunali e del consigliere regionale Salvatore La Penna che, operativamente e quotidianamente, sono stati in costante contatto con la dirigenza dell' Anas per richiedere e sollecitare la realizzazione dell’intervento”.
In una delle ultime sedute consiliari, seppur con l’amaro in bocca, il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, ha “apprezzato” il gesto di chiarezza del consigliere comunale Mauro Calvano passato all’opposizione, riconoscendogli in tal senso una posizione inequivocabile dopo un periodo di ambiguità all’interno della maggioranza. Simile posizione assunta e riconosciuta da tutti oltre un anno fa dal consigliere comunale Giovanni Bernasconi. Non è così invece per altre posizioni di comodo all’interno della maggioranza, nemmeno si trattasse di un gioco con le istituzioni e con i cittadini. C’è chi infatti continua a mantenere i piedi in due staffe, facendo bello e cattivo tempo a proprio piacimento e ingessando così nei fatti una amministrazione comunale già zoppa, miope e poco lucida. I soliti giochetti insomma tipici di ogni consiliatura, atteggiamenti noti di chi vuole condizionare tutti secondo i propri obiettivi senza considerare altro. Essere l'ago della bilancia ed avere il potere di farlo nel momento giusto al posto giusto. Il sindaco, a questo punto, con uno scatto di orgoglio, dovrebbe fare chiarezza, chiedere la fiducia alla sua maggioranza ed avere il coraggio di affrontare la realtà così come si presenta oggi ad un anno e mezzo dalla fine del suo mandato. Che senso ha andare avanti e tirare a campare ed essere tirato per la giacchetta in ogni singola votazione? Oggi si torna in aula alle 16,30, sarà una seduta non pubblica, e si metterà a votazione la salvaguardia degli equilibri di bilancio e variazione di assestamento, senza i quali una amministrazione comunale non può proseguire il suo mandato. Cosa dobbiamo aspettarci? La solita manfrina e le solite assenze strategiche?