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Martedì, 04 Febbraio 2025 12:15

In scena 55 GIORNI di Giancarlo Loffarelli

 

 

Sabato 8 febbraio 2025 alle ore 21 e domenica 9 febbraio 2025 alle ore 18, presso il Teatro San Michele Arcangelo di Sezze, andrà in scena 55 GIORNI di Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’associazione culturale “Le colonne”, uno spettacolo teatrale sulla tragedia che cambiò in modo irrevocabile la storia d’Italia, il rapimento di Aldo Moro, la strage della scorta e la sua uccisione.

L’associazione culturale “Le colonne” ha dedicato ad Aldo Moro e al cosiddetto “caso Moro” diversi lavori.

Il 6 febbraio 2007 debuttò, in prima nazionale, Se ci fosse luce. I misteri del caso Moro, uno spettacolo che, per più di dieci anni, è stato replicato in diverse città d'Italia, concludendo la sua lunga tournée all’Università di Bari, dove Moro studiò, insegnò e che oggi porta il suo nome.

Nel 2008, con lo stesso titolo, realizzò un documentario con il contributo di studiosi del “caso Moro” (Sergio Flamigni, Ilaria Moroni), familiari delle vittime (la figlia di Aldo Moro, Agnese e la vedova dell’appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, uno degli uomini della scorta, Maria Rocchetti), magistrati che hanno indagato sulla vicenda (Rosario Priore), collaboratori di Aldo Moro (Corrado Guerzoni), protagonisti degli anni di piombo (Alberto Franceschini).

Nel 2023, Giancarlo Loffarelli, direttore artistico dell’associazione, pubblica il volume La spiritualità di Aldo Moro nelle lettere dalla prigionia, Pazzini editore.

Ora debutta 55 GIORNI, uno spettacolo teatrale, aggiornato nei tanti contenuti che nel 2007 erano ignoti, che racconta il periodo fra il 16 marzo e il 9 maggio del 1978 nella forma di quello che viene definito “teatro di narrazione”.

La scenografia, costituita di cubi che gli attori spostano a vista, descrive le sensazioni e i luoghi della vicenda: la casa di Moro in via del Forte Trionfale 79, l'incrocio fra via Fani e via Stresa dove avvenne la strage, il covo brigatista in cui Moro viene portato, piazza Barberini dove la direzione della colonna romana delle Brigate Rosse si incontrò per decidere sulla sorte di Moro, la Renault4 rossa su cui venne ucciso.

Sulla scena, soltanto tre colori: bianco, nero e rosso. Il bianco è il colore della ricerca della verità; bianco è, infatti, il telo che, all'inizio dello spettacolo, copre la scena e che viene sollevato nel tentativo di svelare la verità; bianche sono le luci che cercano di illuminarla e che, progressivamente, diventeranno sempre più fioche. Il nero è il colore del buio in cui, purtroppo, restano ancora immersi tanti elementi che compongono tutta la vicenda. Rosso è il colore della bandiera delle Brigate Rosse, della Renault4 su cui Moro viene ucciso e poi ritrovato, infine rosso è il sangue delle vittime.

Le musiche hanno una doppia funzione: i brani di musica colta (Mozart, Verdi, Chopin, Stravinskij, Šhostakovič) sottolineano emotivamente i momenti della vicenda, quelli di musica popolare (De Gregori, Vecchioni, Guccini, De André) collocano la vicenda nel tempo, essendo tutti brani pubblicati nel 1978.

Pubblicato in Eventi Culturali