Bassiano, Domenico Guidi punta alla promozione turistica
Bassiano. La giunta comunale presieduta dal sindaco Domenico Guidi ha deliberato con voti unanimi una proposta di promozione ai fini turistici delle manifestazioni tradizionali. Si tratta di un piano di interventi per il quale il primo cittadino chiede un finanziamento alla Regione Lazio di 25 mila euro. Nel piano di intervento è stata inserita e approvata la manifestazione comunale denominata “Alla Corte dei Manuzio”, festa medievale che ricostruisce in alcune giornate, i momenti più salienti della storia medievale cittadina, riprendendo dallo Statuto del 1571 atmosfere, luoghi e consuetudini, enogastronomiche, artistiche, artigianali. Deliberate anche le iniziative per la 52° della “Sagra del Prosciutto”, volta alla valorizzazione del turismo, dell’agricoltura e dell’artigianato locale, previste per l’anno in corso, dietro l’organizzazione dell’Associazione Pro-Loco. Tra gli obiettivi anche quello di valorizzare la via Francigena. “La Via Francigena – afferma il sindaco - rappresentava un luogo simbolico e concreto, di confronto interculturale. Certamente era la meta del pellegrinaggio a spronare il cammino; eppure, ciò che rendeva quest’ultimo non solo fattibile, ma anche una ricca fonte di conoscenze, esperienze ed emozioni, era proprio la strada, una lunga via che metteva in discussione, quasi abbatteva, i confini territoriali; una via lungo la quale si esperiva la fatica di un cammino difficile, addirittura pericoloso, che, proprio per questo, era da percorrere insieme, sì che cedere il passo non significava restare indietro, ma ricevere una mano da altri, magari da stranieri, che tuttavia erano sulla stessa strada”. All’evento è stato dato il titolo: Sulla Via Francigena, via del cammino e dell’incontro. “Questa idea, volutamente teorica, non vuole essere niente di più di un’eventuale linea guida su cui muovere le fila del progetto, tenendo presente che potrebbe mostrare come anche un centro piccolo come Bassiano, seppure solo idealmente, possa aspirare ad essere portavoce di una politica culturale di ampio respiro, che nei confronti delle realtà più ristrette svolgono troppo spesso un ruolo centripeto, se non addirittura oscurante”