Il sindaco di Sezze chiede la fiducia sui lavori al Belvedere
E' rimasta riservatissima fino ad oggi ."Ma una notizia un po'originale /Non ha bisogno di alcun giornale /Come una freccia dall'arco scocca /Vola veloce di bocca in bocca (cit. De Andrè). Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo pochi giorni fa ha posto chiaramente la fiducia sul proseguimento dei lavori sul Belvedere. La messa in opera della Statua del Santo Patrono è diventata per lui un obiettivo che va oltre ogni altro problema serio e grave irrisolto della città. Senza troppi giri di parole Di Raimo ha chiesto alla sua maggioranza di esprimersi in aula su un caso che di politica non aveva nulla ma di etico tutto. Ha chiesto ai suoi consiglieri di votare la Statua e in caso contario di firmare la sfiducia e tornare a casa. Adesso, quindi, la questione si è ribaltata, ed il primo cittadino, ostinato ad andare avanti e a seguire un progetto nato unilateralmente, vuole contarsi e vedere chi ha il coraggio di sfiduciarlo o chi vuole andare avanti con la statua al centro del Belvedere. Il sindaco, pubblicamente, ha già detto che a lui quel progetto piace molto e che vuole realizzarlo senza ascoltare l’opinione di un gruppo di Cinquanta cittadini. Vuole interstarsi questa opera a 2 anni e mezzo dalla sua elezione. Adesso spetta ai consiglieri comunali mettere la faccia. Per giunta, nel merito, lui e la sua (ex) Giunta lo hanno già votato e ora vuole che sia il consiglio comunale ad esprimersi chiaramente per prendersi le sue responsabilità politiche e amministrative. Responsabilità in realtà non dovute perché il progetto nasce in altre sedi e viene approvato dai soli componenti della Giunta senza passaggi in commissione e in consiglio. Una richiesta forte, quindi, quasi altezzosa, davanti ad un progetto che non compare nemmeno nei programmi elettorali e che non è stato mai menzionato in campagna elettorale ma che, al contrario, è fuoriuscito improvvisamente come un fungo solo con una delibera di Giunta nel 2018, diciamo alla chitichella. Di Raimo, quindi, si vuole giocare tutto, non lo ha fatto nemmeno quando si è trattato di votare il bilancio di previsione e quando qualcuno, poi nei fatti, non lo ha votato veramente. Di Raimo vuole mettersi alla prova su un progetto che, messo così, oltre a dividere l’opinione pubblica per le cose già dette in aula (come per altre vicende, a partire dai lavori alla Valerio Flacco o sul caso dei rifiuti e della maleducazione dei cittadini) spacca la sua maggioranza e soprattutto mette in difficoltà il suo Partito. Il Pd, fresco fresco di segretario, infatti, vuole trovare una coesione, una posizione equilibrata e sensata e lo sta facendo attraverso l’impegno silenzioso del neo segretario Daniele Marchetti. Gli imbarazzi sono tanti e le difficoltà serpeggiano nemmeno quando si parlò di rimpasto e crisi di maggioranza. Gli altri gruppi invece cosa faranno? La sua maggioranza sarà compatta? Polidoro, Calvano, Ferrazzoli, Roscioli, Barbati cosa diranno e faranno? E l’opposizione. Conosciamo la posizione di Sezze Bene Comune ma non quella del Biancoleone anche se, per definizione e posizioni differenti, non dovrebbe sostenere un progetto-autogol. Il sindaco, ottimo e stimato commercialista, forse per deformazione professionale, ultimamente ama contare troppo e tutto. Speriamo che i conti siano giusti… Mancano 2 anni e mezzo alla fine del mandato. La prima amministrazione comunale Di Raimo è al giro di boa, riuscirà a compiere una virata o sarà costretta a tirare i remi in barca?