Corso di cucito e ricamo al Conservatorio Corradini, la proposta del Cda
È tempo di programmare la rete scolastica provinciale e regionale, per adeguare l’offerta educativa e formativa alle nuove tendenze del mercato del lavoro e alle nuove aspettative dei giovani. Nonostante la pandemia e la campagna di vaccinazione in corso, che ci costringe all’immobilismo e alla attesa di una ritrovata e sospirata normalità, non bisogna fermarsi ma guardare avanti e pensare al futuro dei nostri giovani. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Corradini di Sezze intende svolgere la sua parte, presentando alla Regione Lazio, tramite la Provincia di Latina, la richiesta di un Corso permanente di sartoria, cucito, ricamo e design per ragazze e ragazzi. Fin dalla sua fondazione, il Cardinale Corradini, nel lontano 1717, poneva come finalità dell’Istituto l’educazione e la formazione delle ragazze, che, negli anni, si è tramandata, dando lustro e prestigio all’artigianato femminile di Sezze e del Comprensorio lepino. Si vuole, così, rinnovare e valorizzare una tradizione secolare attraverso un necessario aggiornamento teorico e pratico delle discipline e utilizzando i nuovi strumenti offerti dalla tecnologia. L’idea del progetto è stata condivisa dalla Dirigente dell’Istituto Superiore di Sezze, Anna Giorgi, dall’Amministrazione Comunale ed è stata caldamente sponsorizzata dal consigliere regionale on. Salvatore la Penna. Un’occasione importante da non perdere e da non sottovalutare. La Regione Lazio, infatti, ha da qualche tempo intrapreso la strada di offrire opportunità lavorative ai giovani, finanziando la formazione artigianale, turistica e artistica. Recentemente ha deciso di aprire 9 ostelli e 8 spazi di animazione, gestiti da giovani under 35, restituendo così nuova vita a luoghi incantevoli ma alquanto trascurati, adattandoli all’accoglienza di turisti e all’ organizzazione re al loro interno di attività culturali e non solo. Si tratta di Scuole, caserme, conventi, luoghi di culto non più utilizzati (o sottoutilizzati) per il cui rifacimento la Pisana ha stanziato 6 milioni circa di euro. Ospitalità, cultura, artigianato, turismo. Sono queste le linee guida della Regione. A Sezze, una Scuola di formazione professionale per sartoria, artigianato e design, all’interno del Palazzo monumentale del Conservatorio Corradini, sarebbe una soluzione interessante e intelligente che restituirebbe dignità al vecchio convento in via Matteotti e potrebbe rilanciare un settore che in passato ha coinvolto tante giovani e che offre prospettive di lavoro. Una soluzione concordata con le Suore Collegine, perfettamente compatibile con l’offerta scolastica da loro egregiamente svolta, mettendo in debito conto e salvaguardando la loro autonomia sia negli orari che negli spazi. Entrambe le istituzioni (scuola materna e primaria -Corso di formazione) avrebbero garantita la massima autonomia e indipendenza di gestione e di sicurezza, attraverso ingressi separati. La Regione Lazio, in caso di approvazione del progetto, si farebbe carico della manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali e del loro adeguamento alle leggi vigenti. Si tratta di un impegno e di una sfida per tutti. Un modo serio e non effimero per restituire vivibilità al Centro Storico della città e a uno dei mestieri più belli e più antichi del mondo.
La regione Lazio approva uno stanziamento di 15 milioni per "buoni spesa"
Compagnia dei Lepini e Regione Lazio per la promozione del territorio
Sinergia. È stato questo il termine ricorrente negli interventi che hanno caratterizzato il Forum sul turismo organizzato dalla Compagnia dei Lepini per la sottoscrizione di un protocollo firmato dallo stesso ente con la Regione. Teatro del Forum l’Agriturismo Cincinnato, che ha accolto sindaci, amministratori, forze sociali e le associazioni di categoria interessate ai processi turistici, che hanno dato vita ad una serie di spunti finalizzati a far inquadrare questa specifica zona del territorio all’interno dei flussi dei visitatori. Ad aprire l’incontro, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Cori, Mauro De Lillis, l’intervento del presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti che ha sottolineato: “Il tema del turismo ha bisogno di un serio ragionamento. È fondamentale, innanzitutto, essere consapevoli di vivere in un territorio straordinario, che necessita di essere scoperto e reso appetibile dal mercato tramite una strategia comune che mette a sistema le sue potenzialità”. Dopo una lunga serie di interventi dei sindaci del territorio che comprende tre province, Latina, Frosinone e Roma, i quali hanno sottolineato alcune difficoltà che riscontrano gli amministratori di questa area del Lazio nel riuscire ad intercettare i tanti visitatori che ruotano intorno alla Capitale, c’è stato ovviamente spazio anche per una serie di idee che mirano, soprattutto, a cominciare a ragionare in termini di sistema ma che, allo stesso tempo, necessitano di un supporto fattivo da parte della Regione. La conclusione dei lavori è stata affidata all’assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, che ha spiegato quanto importante sia la scelta di modello di turismo che si vuole perseguire (con un occhio di riguardo a quello sostenibile), poi ha posto l’accento sul fatto che per la prima volta nella sua storia la Regione Lazio ha istituito questo assessorato: “ L’impegno della Regione sarà quello, sul piano strategico, di non limitarsi ad una governance gestionale, ma c’è la necessità di dialogare con i territori e dare luogo al loro interno alla realizzazione di un brand, come accaduto nelle diverse realtà a noi limitrofe. Non serve – ha concluso l’assessore regionale – un turismo di massa, ma bisogna rivolgersi a target specifici ”. L’evento si è chiuso con la firma di un protocollo che punta a realizzare forme di cooperazione e procedure di raccordo e di concertazione delle iniziative di promozione del territorio tra i soggetti coinvolti.
Stop al caporalato, l'iniziativa della Regione Lazio nei CPI
La Regione Lazio ha scelto il centro per l’impiego di Sezze Scalo per dire stop al caporalato. Nella mattinata di oggi è stata presentata l’iniziativa “Stop al Caporalato” alla presenza dell’assessore all’agricoltura Enrica Onorati, del consigliere regionale Salvatore La Penna, altri rappresentanti istituzionali e direttori e responsabili dei CPI. Si tratta di una iniziativa utile promossa dalla Regione Lazio, in collaborazione con il Cotral e i Comuni, che consente di viaggiare gratis per andare a lavorare. Se il lavoratore regolarmente iscritto, infatti, si reca in un Centro per l’impiego e richiede la Tessera personale di libera circolazione “Stop al Caporalato” avrà la possibilità di viaggiare gratis ed essere tutelato. La tessera è utilizzabile sulle linee Cotral e sui bus di trasporto pubblico locale “S.a.C. 2019” gestite dai comuni di Maenza, Roccagorga, Sezze, Latina, Pontinia, Sabaudia e Terracina. La tessera è valida fino al 31 dicembre 2019 nella provincia di Latina e va mostrata insieme a un documento di riconoscimento e alla copia del contratto di lavoro. È nominativa e non può essere utilizzata da altre persone. Le autorità istituzionali hanno fatto tappa al CPI di Sezze utilizzando proprio uno dei pulmini messi a disposizione dalla Regione Lazio e poi si sono recati nei percorsi che portano ai campi della pianura setina.
Inquinamento luminoso in crescita: tanti i pericoli
Il fenomeno conosciuto come “inquinamento luminoso” è ormai sempre più in costante e in continua crescita in quasi tutte le zone del mondo. Luci artificiali sempre più intense, che minacciano di rendere le notti meno buie e che, oltre a privarci del piacere di rimirare le stelle, avranno pesanti implicazioni sulla salute e sull’ambiente. La superficie del nostro pianeta illuminata (artificialmente) è aumentata del 2,2% ogni anno; inoltre, le zone già illuminate sono diventate ancora di più, facendo registrare un aumento dell'intensità luminosa del 2,2% ogni anno. A "soffrire" di più, continuano gli scienziati, sono le nazioni in via di sviluppo (in particolare stati asiatici, africani e sudamericani). Gli unici paesi in cui l'illuminazione notturna è diminuita sono quelli colpiti dalla guerra, come Yemen e Siria. Un altro dato che preoccupa i ricercatori e che gli “occhi” del Virs, non possono vedere le lunghezze d’onda della luce blu emessa dalle lampade a LED, le quali stanno diventando sempre più diffuse nel mondo occidentale. Pertanto le misure effettuate sono, probabilmente, una stima al ribasso dell’effettivo inquinamento. L'illuminazione percepita dagli esseri umani potrebbe essere molto superiore a quella che riportata nello studio. Il discorso relativo all'illuminazione a LED, d'altronde, è parecchio complesso: certamente si tratta di una tecnologia più efficiente, in termini di consumo energetico, rispetto all'illuminazione tradizionale, ma proprio questo aspetto fa sì che spesso se ne abusi. Il fatto che la luce prodotta da lampade a LED costi meno, rende le persone e le amministrazioni più propense ad accendere a cuor leggero, senza tener conto del loro effetto inquinante. Un'eccessiva esposizione all'illuminazione artificiale è fonte di grande stress per l'uomo: diversi studi hanno mostrato gli effetti dannosi su ritmi circadiani, sonno,umore, soglia dell'attenzione, funzioni cognitive. Unp studio del 2016 ha mostrato, addirittura, l'esistenza di una possibile correlazione tra esposizione all'illuminazione notturna e insorgenza di diverse forme di tumore. Per quanto concerne la normativa, la nostra Regione è alla avanguardia nella legislazione contro l’inquinamento luminoso. La legge regionale approvata nel 2000 riguarda tutto il territorio nazionale, e non solo alcune aree protette, ed inoltre usa come parametro tecnico l’intensità luminosa e non più il vecchio metodo del flusso disperso nell’emisfero superiore. La legge introduce un limite superiore alla luminanza delle superfici stradali. Prima dell'introduzione di questo limite ne esisteva solo uno inferiore, imposto dalle norme di sicurezza. Con il successivo regolamento n. 8 approvato il 18 aprile 2005 pone in testa alle amministrazioni comunali la vigilanza del rispetto dei limiti e il compito di integrare il regolamento edilizio in conformità alle disposizioni del regolamento regionale.