Forza venite gente alla 50° Sagra del Carciofo di Sezze...nel rispetto delle regole
Sabato 6 e domenica 7 aprile 2019 si terrà a Sezze la 50 ° Sagra del Carciofo. Il primo cittadino, Sergio Di Raimo, con una ordinanza ricorda le diverse disposizioni obbligatorie per regolamentare la manifestazione che prevede, come ogni anno, un notevole afflusso di turisti. “E’ fatto obbligo ai titolari di pubblici esercizi, agli esercizi di vicinato e a tutte le associazioni autorizzate alla somministrazione di alimenti e bevande, di mescere le bevande alcoliche e superalcoliche all’interno di contenitori di plastica, e si vieta - ordina il sindaco - assolutamente l'uso di bottiglie e bicchieri in vetro; assoluto divieto di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di anni 18”. Nell’ordinanza si ricorda che è consentita, all’interno del Centro Storico, la diffusione della musica, nel rispetto delle norme in materia di impatto acustico, attraverso impianti di diffusione sonora, senza spettacolarizzazione: all’interno di Piazza IV Novembre, Piazza XX Settembre, Piazza De Magistris, Piazza Margherita, Piazza AVIS- Via Diaz, Piazza del Pesce, è vietata l’esibizione di band, cantanti singoli e/o associati, Dj ed altre forme di spettacolarizzazioni sonore sia con palco e/o pedane e sia a terra. “Qualsiasi iniziativa musicale, che non rientra nel divieto, deve, comunque, essere preventivamente e formalmente autorizzata dagli uffici preposti”. Il sindaco inoltre invita tutti i partecipanti a collaborare, ognuno, per la propria competenza, alla corretta, sicura e tranquilla riuscita della manifestazione nel rispetto degli ordini delle forze di Polizia e della Polizia Locale. Il responsabile del procedimento amministrativo è il Comandante Polizia Locale Lidano Caldarozzi.
I Carciofi e i cambiamenti climatici
Siamo la prima generazione ad avere un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici, avverte il WWF, ma siamo anche l’ultima che può salvare il pianeta. I cambiamenti climatici sono già in atto e possono sconvolgere nei prossimi decenni il mondo dell’agricoltura. Lo stiamo toccando con mano con i carciofi della campagna in corso: hanno subito al loro impianto un’estate torrida con temperature oltre le medie del periodo, poi il disastro della tromba d’aria di fine ottobre, quindi i fenomeni estremi delle piogge alluvionali dei mesi successivi che ne hanno gravemente compromesso l’apparato radicale. I geli dell’inizio dell’anno, che pure rientrano nella normalità, hanno fatto il resto, la coltura è in ritardo e la produzione si manterrà scarsa fino a Pasqua, cioè sino al 21 aprile, quando dovrebbe essere quasi ultimata. Non sono però solo i carciofi a subire le conseguenze dei fenomeni estremi dovuti ai cambiamenti climatici, uno studio commissionato dal WWF avverte che tra cinquant’anni la produzione di grano diminuirà del 20%, la soia del 40% ed il mais sarà addirittura dimezzato. Grave sarà l’impatto sulla produzione del vino che potrebbe diminuire dell’85%. Infatti l’innalzamento delle temperature cambierà i tempi ed i processi di maturazione dell’uva. L’agricoltura dovrà fronteggiare una serie di sfide, delle quali la prima è quella dell’acqua. Occorrerà imparare ad usarla meglio già da subito, in quanto scarseggerà per lunghi periodi e sarà eccessiva e rovinosa in altre fasi dell’anno. Si dovrà tentare di ripescare dall’agrobiodiversità le specie coltivabili che abbiamo perso l’abitudine di coltivare, perché sono più rustiche e resistenti anche se meno produttive, ma che potrebbero affrontare meglio le sfide del cambiamento climatico.
50 ° Sagra del Carciofo di Sezze. Bene la kermesse ma pensiamo anche alla produzione locale
Sabato 6 e Domenica 7 Aprile si terrà a Sezze la 50° Sagra del Carciofo. Bene. Bene l'esposizione di stands gastronomici nel centro storico con la degustazione delle prelibatezze del campo setino e, in particolare, dei carciofi cotti e mangiati alla romana, alla giudia, alla matticella e fritti dorati. Bene la bazzoffia con il pane sezzese inzuppato nel brodo insaporito da tutte le spezie di cui è stracolma la pianura pontina. Bene l'animazione nei vari quartieri del paese da parte di giocolieri, artisti di strada, gruppi folcloristici che suonano e ballano attirando la simpatia e la complicità dei visitatori. Bene le migliaia di turisti alla riscoperta dei vicoli e delle piazzette medievali, spesso dimenticate e trascurate dai sezzesi. Bene l'assaggio delle tipiche pastarelle alle mandorle e ai viscioli, dolcezze tipiche della tradizione locale. Bene le mostre d'arte, di pittura, dell'esposizione di merletti e biancheria intima che indossavano le nostre nonne. Bene le piazze affollate di gente intenta ad ascoltare poeti e giullari. Tutto bene, anzi benissimo a rendere straordinaria una giornata di festa e di allegria che, da 50 anni, si rinnova a Sezze. Ma, scusatemi: l’agricoltura, la produzione di carciofi, le prospettive di un rilancio del lavoro agricolo, le difficoltà dei contadini e dei coltivatori, che fine faranno? Ci sarà qualcuno, per esempio l'Amministrazione Comunale e Provinciale e Regionale, che si occuperanno delle prospettive di un rilancio dell'agricoltura? Mi permetto solo due riflessioni. E’ giusto, anzi è sacrosanto che la tradizione non debba scomparire, soppiantata dallo spettacolo e da uno sfrenata tendenza consumistica, perché la tradizione rappresenta l'identità e la storia di una comunità e non può essere sostituita né ridotta a bene di consumo "usa e getta". Il grosso difetto dei beni consumistici è che durano poco, sebbene appaiano al momento attraenti e indispensabili. Il bene consumistico, la merce non è mai originale e autentica; è il risultato di processi automatici spesso importati e incontrollati. Dura lo spazio di un mattino. La seconda riflessione è un po’ più impegnativa. Che fare per non assistere inermi alla scomparsa della produzione del carciofo setino, prodotto eccezionale per la sua bontà e le sue qualità organolettiche? Proprio nell'era della globalizzazione, l'era in cui viviamo, costituisce un'occasione irripetibile l'opportunità di esportare il prodotto fuori della Regione Lazio. La globalizzazione presenta indubbiamente dei grossi pericoli di conformismo e di sudditanza sia in economia che nella cultura. E' un pericolo da cui ci possiamo e ci dobbiamo difendere riaffermando la propria originalità e il proprio marchio.
Il Carciofo di Sezze raccontato da Vittorio Del Duca
In occasione della 50° edizione della Sagra del Carciofo di Sezze verrà presentata l’ultima fatica di Vittorio Del Duca dal titolo “Il Carciofo di Sezze, usi costumi e tradizioni”. L’incontro si terrà il 6 Aprile a partire dalle ore 10 presso i locali dell’Istituto Alberghiero di Sezze. Nelle premesse Vittorio spiega le ragioni che lo hanno spinto a scrivere sul carciofo, sul mondo contadino e sulle nostre radici e su altri aspetti della civiltà contadina che sono quasi completamente spariti dalla memoria collettiva. “Non esiste più la comunità contadina di una volta, con proprie tradizioni, regole ed un’anima realmente unitaria. Tutti i primigenei e secolari connotati nell’ultimo mezzo secolo sono andati invero progressivamente e rapidamente smarrendosi, anche a seguito e per effetto dell’avvento della società multietnica. Da ciò è nata la mia idea di raccontare la passata civiltà contadina, che in parte ho vissuto e della quale ho visto il graduale tramonto. Ho pensato di farlo partendo da un simbolo della nostra storia, della nostra cultura e della nostra tradizione: i carciofi di Sezze, di cui quest’anno ricorre la cinquantesima Sagra. Un prodotto che io stesso coltivo nell’azienda agricola di famiglia, forse l’unica ad avere una storia di oltre due secoli nel territorio del Comune di Sezze e sicuramente la prima a coltivare carciofi in maniera intensiva per le esportazioni verso i mercati annonari della Capitale”.
50° Sagra del Carciofo di Sezze. Una kermesse ad hoc o la solita minestra?
In occasione dei festeggiamenti per la 50° Sagra del carciofo che si terrà il prossimo 6 e 7 Aprile, l’assessorato alla cultura del Comune di Sezze, con il delegato del sindaco Pietro Ceccano, ha programmato una serie di iniziative all’interno del territorio comunale tese a favorire le tradizioni popolari e folkloristiche, preservando le tradizioni e promuovendone lo sviluppo culturale e sociale soprattutto delle fasce più giovani. Tra queste un concorso di poesie denominato “Sezze in Dialetto” che ha lo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del dialetto setino. Bene, benissimo... e poi? La verità è che l'assessorato alla cultura ed i settori cultura e attività produttive del Comune di Sezze non hanno idee e si limitano a riproporre una copia sbiadita di ciò che è stato pensato, ideato e realizzato nel corso delle passate edizioni. Gli anni però sono passati e forse è il caso di cambiare progetto, di valorizzare sì la tradizione ma in chiave moderna. Le uniche novità e stimoli culturali oggi provengono dal mondo dell’associazionismo e del volontariato. Grazie a tanti sodalizi setini e non e alla tanta e buona volontà di semplici cittadini, la Sagra avrà sicuramente spunti di originalità che difficilmente però verranno colti dagli organizzatori. Quella del 2019 dovrebbe essere una Sagra molto particolare, perché taglia un traguardo importante: mezzo secolo di tradizione. Ci sarà una programmazione adeguata? Gli uffici preposti avranno ideato una kermesse ad hoc? O sarà presentata la solita minestra con la trepidante speranza che siano altri ad organizzare eventi e spettacoli per i tanti turisti che verranno a visitare il nostro amato paese? Non basta compilare un calendario di eventi per sentirsi realizzati, servono idee e contatti con la comunità, occorre ascoltare la gente e stare in mezzo alla gente per rispondere alle loro richieste. Vedremo cosa sarà questa 50esima edizione della Sagra del Carciofo e soprattutto cosa resterà di questa festa popolare tanto attesa per tutto l'anno.
50° Sagra del Carciofo di Sezze, la Giunta approva i criteri di organizzazione
La Giunta comunale di Sezze nei giorni scorsi ha approvato i cosiddetti criteri per l'organizzazione e gestione della 50° Sagra del Carciofo che si terrà il 6 e 7 Aprile. La Sagra del carciofo romanesco sarà organizzata dal Comune di Sezze con la collaborazione delle associazioni e produttori locali che aderiscono. Le associazioni e i comitati che allestiranno mostre o addobberanno aree del centro storico potranno essere sostenute dal Comune con provvidenze in denaro o sussidi materiali. La Sagra del Carciofo viene realizzata prioritariamente nel perimetro del centro storico, dove dovranno essere ospitati, gli stand, i gazebo espositivi e le manifestazioni spettacolari. In occasione della Sagra, nel Centro Storico potranno essere ospitate esclusivamente iniziative di promozione e vendita che valorizzino la produzione agro-alimentare ed ortofrutticola, l'artigianato, l'arte e la cultura locali e del comprensorio pontino-lepino. Sono consentiti allestimenti di stand espositivi di promozione turistica. Gli interessati possono presentare istanza di partecipazione utilizzando il modello di domanda all’uopo predisposta. La domanda deve pervenire entro il 15.03.2019.