Biodiversità: allarme insetti
L’allarme estinzione lanciato dal mondo scientifico non riguarda solo tigri, lupi e tartarughe marine, ma gli esseri viventi più diffusi del pianeta: gli insetti. Sono di diverse specie, vivono intorno a noi e spesso la loro presenza si dà per scontata, ma chi fa agricoltura aveva notato come anche da noi alcune farfalle, diversi tipi di scarafaggi, api, vespe, moscerini, coccinelle, libellule, stavano già scomparendo ad un ritmo davvero preoccupante. L’allarme è stato ora lanciato da uno studio della Società Entomologica di Krefeld in Germania, pubblicato alcune settimane fa e ripreso in tutto il mondo. Secondo questo studio, in trent’anni abbiamo perso quasi l’80% degli insetti e con loro 400 milioni di uccelli, morti per mancanza di cibo. E’ un’estinzione tanto massiccia e rapida che gli scienziati la stanno accostando a quella dei dinosauri.Gli insetti sono alla base di tutte le catene alimentari, dei processi di decomposizione e rigenerazione, fanno riprodurre l’80% delle piante da fiore e sono essenziali alla produzione agricola mondiale. Sono insetti minuscoli e fondamentali che non abbiamo protetto abbastanza dall’uso dei pesticidi e dalla deforestazione, anzi ne abbiamo ridotto l’habitat ed ora i cambiamenti climatici stanno facendo il resto. La comunità scientifica chiede aiuto su più fronti: in Texas gli ambientalisti protestano perché il muro di Trump distruggerebbe un’importante riserva di farfalle, in Baviera sono state raccolte quasi due milioni di firme per una proposta di legge o referendum per salvare le api con tutta una serie di misure, primo esempio virtuoso in Europa. Solo nel Messico Centrale, un miracolo è in controtendenza: la popolazione delle farfalle monarca è aumentata del 144%. Si tratta di una piccola colonia tra le montagne del Michoacán, alle pendici di un vulcano, in un’ecosistema nascosto dove per ordine delle autorità nessuno potrà entrare.