Politiche ambientali setine: due mesi di annunci sterili
Se alle parole e agli annunci non seguono i fatti, quelle restano vane! Questo è quello che è successo negli ultimi due mesi a Sezze. Il 20/02/2019 sulla pagina facebook “L’amministrazione Comunica” viene pubblicato il seguente annuncio “Nel giro di pochi giorni verrà consegnata alla SPL la postazione multi raccolta”. Per voce di qualche consigliere si capisce che le postazioni acquistate sono 2 ma non si sa dove e quando verranno installate. Visto il fallimento delle postazioni già presenti nel territorio gli interrogativi sull’utilità di queste postazioni sono tante e ad oggi ci si chiede se alla fine sono state posizionate e se sono funzionanti. Il 23/02/2019 viene dato il secondo annuncio: “La giunta approva un piano per combattere i reati ambientali “Progetto ambiente”. Di Raimo punta su progetti di educazione ambientale. Quali progetti? Di che tipo? Le scuole già cercano di sensibilizzare molto gli studenti con progetti interni. A chi saranno rivolti questi progetti? Quando partiranno? Nessuno da ulteriori spiegazioni e ad un mese di distanza, considerato il malcontento per le innumerevoli discariche e la mancanza delle bonifiche, viene dato il terzo annuncio. Il 18/03/2019 infatti si legge: “Stipulato accordo tra comune e guardia nazionale”. Della Guardia Nazionale i più ne sanno poco o niente, nell’annuncio non ci sono recapiti da contattare né viene spiegato se segnalando le discariche queste verranno bonificate o se segnalando i trasgressori questi saranno multati. Tra un annuncio e l’altro insomma… le discariche continuano a crescere, sono stati appiccati due roghi: uno presso la ex Cirio e uno sulla vecchia ss 156 denunciati al sindaco Sergio di Raimo. In entrambi i casi non si sa se sono state fatte sanzioni e puniti i trasgressori. L’unica amara certezza è che un servizio come quello della raccolta differenziata si regge sul precariato e al 31/03 tanti operatori assunti dalla Spl per effettuare lla raccolta non potranno essere prorogati per la “legge Madia”. Ci si innamora delle parole sperando che i fatti possano essere comunque all’altezza. Per ora a Sezze non è così. Sant’Agostino diceva: “Le parole insegnano, gli esempi trascinano. Solo i fatti danno credibilità alle parole.”
Biodiversità: allarme insetti
L’allarme estinzione lanciato dal mondo scientifico non riguarda solo tigri, lupi e tartarughe marine, ma gli esseri viventi più diffusi del pianeta: gli insetti. Sono di diverse specie, vivono intorno a noi e spesso la loro presenza si dà per scontata, ma chi fa agricoltura aveva notato come anche da noi alcune farfalle, diversi tipi di scarafaggi, api, vespe, moscerini, coccinelle, libellule, stavano già scomparendo ad un ritmo davvero preoccupante. L’allarme è stato ora lanciato da uno studio della Società Entomologica di Krefeld in Germania, pubblicato alcune settimane fa e ripreso in tutto il mondo. Secondo questo studio, in trent’anni abbiamo perso quasi l’80% degli insetti e con loro 400 milioni di uccelli, morti per mancanza di cibo. E’ un’estinzione tanto massiccia e rapida che gli scienziati la stanno accostando a quella dei dinosauri.Gli insetti sono alla base di tutte le catene alimentari, dei processi di decomposizione e rigenerazione, fanno riprodurre l’80% delle piante da fiore e sono essenziali alla produzione agricola mondiale. Sono insetti minuscoli e fondamentali che non abbiamo protetto abbastanza dall’uso dei pesticidi e dalla deforestazione, anzi ne abbiamo ridotto l’habitat ed ora i cambiamenti climatici stanno facendo il resto. La comunità scientifica chiede aiuto su più fronti: in Texas gli ambientalisti protestano perché il muro di Trump distruggerebbe un’importante riserva di farfalle, in Baviera sono state raccolte quasi due milioni di firme per una proposta di legge o referendum per salvare le api con tutta una serie di misure, primo esempio virtuoso in Europa. Solo nel Messico Centrale, un miracolo è in controtendenza: la popolazione delle farfalle monarca è aumentata del 144%. Si tratta di una piccola colonia tra le montagne del Michoacán, alle pendici di un vulcano, in un’ecosistema nascosto dove per ordine delle autorità nessuno potrà entrare.
Nuovo depuratore a Sezze Scalo e rinaturalizzazione del fosso Brivolco, interventi importanti per tutelare il nostro territorio
Nuovo depuratore a Sezze Scalo e riqualificazione del fosso Brivolco, un'opera e un intervento che veramente potrebbero significare un primo importante passo per la tutela del territorio comunale. In merito alla grande opera iniziata dall'ex amministrazione Campoli nel 2014 e proseguita poi a fasi alterne fino ad oggi, è molto probabile che la vicenda stia veramente per concludersi. L'amministrazione comunale di Sezze guidata dal sindaco Sergio Di Raimo, infatti, recentemente ha comunicato che i lavori dell'impianto sono in dirittura di arrivo: entro il 28 febbraio verrà redatto lo stato finale a cura del Direttore lavori, entro il 31 marzo verrà redatto il collaudo finale da parte del collaudatore ed il 15 aprile l'impianto verrà consegnato alla società Acqualatina che procederà a richiedere l'autorizzazione allo scarico e alla conseguente messa in funzione dello stesso impianto. Un cronoprogramma che questa volta vedrà la conclusione di un iter complesso come lo stesso primo cittadino ha ricordato in più occasioni. L'impianto di depurazione, quindi, potrebbe essere inaugurato entro l'estate, con ricadute sicuramente positive per l'ambiente circostante. L'opera, probabilmente una delle più importanti degli ultimi 20 anni, venne approvata dal consiglio comunale nel 2008 ed inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per un importo totale di euro 5.400.000 di cui 4.000.00 provenienti da un finanziamento regionale e la restante somma di 1.400.000 da fondi del bilancio comunale. Altro finanziamento e altra significativa notizia che fa ben sperare per la salvaguardia e tutela dell'ambiente in un'ottica di sviluppo sostenibile, è quello di 150 mila euro stanziato dalla Provincia di Latina per la realizzazione di un progetto volto alla riqualificazione delle acque del fosso Brivolco e del fiume Ufente. L'obiettivo del progetto è la rinaturalizzazione e miglioramento della fruizione ricreativa e didattica del fosso e del fiume nell'area mole muti. Si tratta di un progetto che si inserisce nell'ambito del percorso di tutela ambientale che la stessa amministrazione comunale sta ponendo in essere dall'inizio del suo mandato. Il consigliere Giovanni Bernasconi ha seguito tutte le fasi del bando durante il suo incarico di presidente facente funzioni dell’amministrazione provinciale di Latina. Questo intervento punta ad aumentare le capacità di autodepurazione delle acque che attraversano le zone urbanizzate, realizzando un’area umida per potenziare la funzione autodepurativa, mirando inoltre a recuperare il sito delle Mole Muti. Nel progetto è prevista anche l’istallazione di una stazione di monitoraggio multi paramentrica sul Fosso del Brivolco in corrispondenza con l’impianto di fitodepurazione realizzato dal progetto, che sarà data in gestione al Consorzio di Bonifica.