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Sono passati ventinove giorni dal ritiro delle deleghe assessorili e, ad oggi, la crisi politica non è ancora rientrata. Il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, è ancora alle prese con i “capricci” di qualche consigliere comunale di maggioranza che chiede maggiori garanzie di qualità per il futuro dell’amministrazione comunale. In questo lungo lasso di tempo, però, considerata l’incisiva azione svolta dalle opposizioni nel corso dei primi due anni, tranne il movimento Sezze Bene Comune, sbalordisce il silenzio assordante dei consiglieri comunali del gruppo Biancoleone. Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovanni Moraldo sembrano eclissati e quel carattere, quella personalità e quel temperamento che li ha contraddistinti in questi 24 mesi di opposizione sembrano spariti nel nulla. Non si comprende il perché di questa assenza nel dibattito politico: nessun commento, nessuna riflessione, nessuna azione contro una crisi che ha gessato l’ente comunale ancor più rispetto a quanto è stato tanto denunciato dal gruppo Biancoleone in questi mesi. E’ probabile che dietro questo mutismo imbarazzante dei consiglieri comunali ci sia indubbiamente un riserbo, una posizione di rispetto, una indulgenza per un momento molto delicato, ma che sembra rasentare anche una convenienza a scongiurare elezioni anticipate. Il centro destra a Sezze, infatti, non sarebbe pronto per andare alle urne, non è organizzato e non ha una guida. Non ci sono rappresentanti provinciali e regionali che hanno indicato una linea da seguire e un leader da portare a battesimo. Il gruppo non esiste e non ci sono elementi che possano tornare utile al centro destra di Sezze. E’ meglio insomma che il sindaco ci ripensi, è consigliabile rinviare la crisi a tempi migliori, in attesa che il centro destra faccia quadrato e ritrovi una leadership se mai ci fosse. Simile atteggiamento del Biancoleone è quello della Lega di Sezze. Sempre pronta a denunciare ogni malafatta del centrosinistra... ma in questo periodo stranamente in silenzio, in sordina sulla crisi che ha attanagliato l’amministrazione comunale da un mese. Forse allora, in fondo in fondo, sono tutti con il rosario in mano per chiedere che il sindaco faccia questo benedetto rimpasto, quale sia sia, perché all’orizzonte non c’è trippa per gatti.

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Il decreto crescita prevede che i Comuni possano dare la possibilità ai cittadini/contribuenti di rottamare le ingiunzioni fiscali pagando imposta e interessi e togliendo le sanzioni. L'amministrazione comunale di Sezze nei prossimi giorni affronterà questa tematica e deciderà nel merito. Intanto il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, spiega di cosa si tratta."È risaputo che il comune di Sezze ha molti crediti nei confronti di cittadini che non hanno pagato i tributi locali (TARSU/TARI -CI/IMU e altro). I tributi che avrebbero dovuto pagare alla naturale scadenza,oggi - spiega Di Raimo - sono maggiorati di sanzione e interessi e sono state emesse le INGIUNZIONI FISCALI (una specie di cartella esattoriale) e se il cittadino intende regolarizzare deve pagare tutta la somma maggiorata. La norma a cui si fa riferimento permette al cittadino, se il Comune lo delibera, di regolarizzare tutto evitando di pagare la sanzione e quindi pagando solo l'imposta originaria e l'interesse. Adesso, Deliberare questa agevolazione, da una parte significa andare incontro ai cittadini che negli anni non hanno pagato (e le motivazioni di questa omissione possono essere diverse) e dall'altra potrebbe significare una perdita di fiducia da parte di chi si impegna, anche con sacrifici, a pagare regolarmente alle scadenze. Entro qualche settimana l'amministrazione deve prendere la decisione". 

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