Il basket italiano di nuovo ai mondiali, quello setino soffre di strutture
Venerdì 22 Febbraio scorso l'Italia del basket, finalmente, ha strappato il biglietto per i mondiali che si terranno dal 31 Agosto al 15 settembre in Cina. Grande fermento e grandi festeggiamenti organizzati dalla FIP ( federazione pallacanestro italiana), aiutati dalla grandissima partecipazione di pubblico con la quale ha risposto Varese. Avendo toccato con mano l'ottanta per cento delle partite casalinghe della nazionale, ma soprattutto molti campi del nostro comprensorio, si respira in ogni dove la voglia di basket, la voglia di volgere gli occhi verso quella palla che sempre ambisce al cielo. Eloquente, durante il post gara, la foto dei ragazzi di Coach Romeo Sacchetti sotto un banner che riportava la scritta "Siamo tornati" (qui pubblicata) in contrasto con l'immagine dell'amato campetto della macchia. Era dal 2006 che il basket italiano non partecipava alla massima competizione internazionale, è dalle Olimpiadi del 2004 che la nostra nazionale non sale sul podio. Tante le responsabilità, ma sicuramente la più risonante è la mancanza d'infrastrutture. Ecco perché questo "ossimoro" grafico, il quale sottolinea il degrado non solo di un campo di gioco, ma soprattutto di un punto d'incontro. Troppi progetti persi nell'isterica burocrazia delle Istituzioni. Quando il lungimirante Boris Stankovic aprì l'Europa cestistica all'America e viceversa, desiderava che in ogni punto del nostro continente si respirasse pallacanestro. Sezze nelle sue dovute proporzioni ha fame di palle a spicchi, la decennale STS Basket Sezze di Massimiliano Porcelli e la Basket Accademy di Cristian di Lenola ne sono testimonianza, così come la squadra amatoriale, campione in carica, dell'ACPicchia, o il torneo basket Colli, il quale vanta migliaia di presenze nel periodo estivo. I ragazzi non possono estendere la loro attitudine al canestro in quanto il primo campo di basket all'aperto disponibile è quello sito in zona Colli. Le società stesse devono "accontentarsi" di spazi a volte ridotti affinché si possa soddisfare la grande affluenza di ragazzi. SIAMO TORNATI , ma lo saremo ancor di più quando il cuore pulsante della nostra Nazionale tonerà a battere nelle strade, nei parchi pubblici e nei campetti cittadini, lì dove non solo si forma il talento, ma soprattutto un sano modello di vita.