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Finalmente, dopo un tira e molla estenuante, al 90° minuto, il Sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ha partorito la nuova Giunta. Sfuggendo ai veti incrociati, con un colpo di schiena, ha rotto gli indugi. Dentro l'usato sicuro: Siddera Giancarlo, Campoli Andrea, ambedue ex-sindaci. Una coppia di amministratori di alto profilo e di indubbio valore e competenza. E, in più, la ciliegina sulla torta: la giovane Giulia Mattei. Lasciano Pietro Ceccano, Paola Di Veroli, Vincenzo Lucarini: tre giovani di buone e belle speranze che potranno far tesoro della esperienza vissuta, orgogliosi di aver servito con umiltà e dedizione il loro paese. Il Sindaco Di Raimo ha voluto giocare il tutto per tutto, consapevole della posta in palio e del delicato momento che attraversa il paese. Si poteva fare di più? Si poteva fare diversamente? Tutto dipende dalle condizioni esistenti. Il bene è bene, il meglio è nemico del bene. Spesso il mito delle belle speranze si schianta contro il principio della realtà rappresentata dalla pratica quotidiana del fare amministrativo, dell'attenzione ai fatti della città e delle persone che ci vivono, con l'autorevolezza e la familiarità intima di volti già noti che sanno entrare con garbo e confidenza nelle case della gente. Senza apparire una sorta di corpi estranei, trapiantati nelle istituzioni, rinchiusi attorno a un progetto bellissimo ma forse irrealizzabile e perciò astratto. Non si tratta con ciò di accontentarsi di poco ma di guardare in faccia la realtà con lo sguardo rivolto in alto ma con i piedi per terra senza mai perdere il contatto attivo con la città. Alcuni errori bisogna metterli in conto ma anche il coraggio di emendarli senza diventare, a torto o a ragione, parafulmine di ogni scontento. Le colpe e i ritardi non possono venire ascritti tutti e soltanto all'Amministrazione comunale. Adesso è il momento di governare la città. Adesso bisogna ricominciare a fare politica.

Pubblicato in La Terza Pagina