Le prime linee telefoniche a Sezze e in Provincia di Latina
Nella neonata provincia di Latina (già Littoria, istituita nel 1934 ) soltanto i comuni di GAETA e di FORMIA avevano messo in atto e diffuso le linee telefoniche fin dal 1914, essendo stati in quell’anno allacciati alla rete provinciale di Caserta. Nel 1939 dunque, nel territorio pontino, i centri che avevano in corso di lavoro l’ampliamento della locale rete telefonica e l’allaccio al capoluogo provinciale erano: SEZZE, PRIVERNO, SERMONETA, NORMA, BASSIANO. Nell’incontro del 25 gennaio 1939 (al quale parteciparono il Prefetto, il Preside della Provincia e tutti i Podestà dei comuni interessati) si decise che ogni comune si dovesse accollare sul bilancio un cospicuo onere finanziario (così come aveva già provveduto il Comune di Monte San Biagio, che fu uno dei primi a stanziare fondi sul proprio bilancio). Altri comuni, spinti da tale onda progressista, aderirono a questo progetto globale di diffusione telefonica e ne iniziarono le pratiche. Ricordiamo, tra questo secondo gruppo, i comuni di Castelforte, Itri, Sonnino e Sperlonga. Lo Stato Italiano peraltro, già con legge n° 431 del 5 aprile 1925, accordava a tutte le Province dei mutui rateizzati, “ordinari “ fino a 35 anni e “straordinari” fino a 50 anni, tutti a “interessi zero”. Per procedere a questi espletamenti burocratici occorreva il preventivo di spesa relativo all’impianto della futura rete telefonica ed a ciò si provvedeva mediante una perizia tecnica della Società che aveva avuto in concessione l’appalto. Tale perizia doveva contenere, tra l’altro, il tracciato effettivo della linea in questione, i lavori speciali da porre in atto per la natura del terreno e per la presenza “in sito” di linee elettriche e ferrotranviarie. A quei tempi venne purtroppo attuato il blocco della spesa pubblica (anni 1939-43) ma i menzionati comuni affrontarono ugualmente ed autonomamente la realizzazione di tale progetto di telefonia pubblica. La Provincia, che aveva concesso aiuti monetari, si sentì obbligata, stipulando la convenzione con la TE.TI. , a concedere gratuitamente ,e senza restrizioni di sorta, l’uso e lo sfruttamento di tutte le strade e delle proprietà provinciali, non lesinando una fattiva collaborazione con i comuni per ottenere gratuitamente, da ogni privato proprietario terriero, l’impianto dei pali delle linee telefoniche. Per collegare, con linea telefonica, Littoria con Sermoneta, Norma, Bassiano e Sezze, e per il prolungamento di linea fino a Priverno e Roccasecca dei Volsci il contributo spesa, da versare alla Te.Ti., ammontava a lire 45.000 e tale onere venne così ripartito: Amm.ne Provinciale (15.000 lire), Littoria (10.000), Sermoneta (5.000), Sezze-Priverno-Bassiano (lire 4.000 a testa), Norma (lire 3.000). Con la diffusione della rete telefonica cominciarono ad essere naturalmente divulgati i primi elenchi degli abbonati telefonici. A titolo di curiosità e di esempio riportiamo alcuni dati estratti dall’elenco anno 1942, mese di maggio, e veniamo a scoprire che appena 14 centri della neonata provincia di Littoria figuravano con propri abbonati negli elenchi telefonici delle reti minori del Lazio (tali centri erano: Aprilia, Cisterna, Cori - Giulianello, Fondi, Formia, Gaeta, Littoria e Littoria Scalo, Minturno, Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze e Terracina ). Gli abbonati privati erano già 445 utenti di apparecchiatura telefonica. A tali centri si dovevano aggiungere in elenco i paesi di Bassiano e di Sermoneta (oltre le frazioni di Roccasecca dei Volsci e di Scauri) per aver in funzione il solo posto telefonico pubblico. Nella provincia erano ancora esclusi dall’utenza telefonica altri 14 Comuni (Campodimele , Castelforte, Itri, Lenola, Monte San Biagio, Norma, Ponza, Prossedi, Roccagorga, Roccamassima, Sonnino, Sperlonga, Spigno Saturnia e Ventotene); essi non avevano ancora alcun collegamento telefonico. A questi ultimi si devono aggiungere anche le frazioni di Maenza e SS . Cosma e Damiano, ancora sprovviste di linee telefoniche perché lacerate da problemi politici di autonomia territoriale, in una lotta che le vedrà vincitrici soltanto nel 1947.