Il 29 aprile ci sarà l’udienza preliminare per 4 agenti della National Security egiziana, accusati del rapimento tortura e omicidio di Giulio. Sarà una giornata importante per il caso Regeni a distanza di cinque anni da quel terribile fatto che ha coinvolto un nostro giovane ricercatore in Egitto. Daniele Piccinella, promotore dell’iniziativa setina “una panchina per Regeni” in merito alla vicenda del giovane afferma: “La mancanza di collaborazione del governo al-Sisi rappresenta una delle più grande debolezza della nostra Italia che da anni ormai non ha nessun tipo di influenza nelle politiche estere per i diritti umani. Il silenzio del governo egiziano sul caso Regeni è uno schiaffo ai nostri valori di giustizia e libertà tanto professati e poco applicati dai nostri governi. Il regime egiziano - aggiunge -continua a calpestare i diritti umani e ad arrestare giovani attivisti come Patrick Zaki, studente dell'Università di Bologna, imprigionare giornalisti indipendenti fino ad arrestare giovani ragazzini che hanno la sola colpa di pubblicare video musicali su TIk Tok visti dal regime come immorali e contro i valori familiari. Ricordiamo che nel 2019 il 62% delle sentenze capitali a livello mondiale sono state emesse in Egitto. Ma davanti a tutto questo il governo italiano resta indifferente e sapete perché? Perché l’Egitto è il maggior acquirente dell’industria bellica italiana e, dal rapimento di Giulio, il fatturato italiano per la vendita di armi nei confronti dell’Egitto è più che centuplicato nonostante in Italia, dal 1999, esista una chiara legge che impedisce la vendita di armi a paesi in conflitto o responsabili della violazione dei diritti umani. Il governo egiziano si è addirittura rifiutato di fornire gli indirizzi di residenza dei 4 agenti accusati del rapimento di Giulio per la notifica del provvedimento giudiziario emesso in Italia. Il processo avrà il suo corso ma noi abbiamo il dovere morale di invocare e gridare giustizia e verità per Giulio. Giulio è nostro figlio, il figlio che studia e che guarda il futuro come cittadino del mondo. Giulio è la libertà di conoscere, di viaggiare e chiamare a casa e raccontare ai propri genitori quanto è prezioso studiare e conoscere nuove realtà”. Daniele Piccinella lancia una nuova iniziativa. “Vorrei che in questi giorni la mia comunità setina si sentisse parte di questo processo di verità e giustizia. Per questo vorrei chiedere a tutti, da oggi e fino al 29 aprile un gesto per Giulio, per dichiarare l’amore per la giustizia. Lo chiedo ai liberi cittadini, all’amministrazione comunale, alle tante associazioni presenti sul territorio, alle scuole di Sezze, ai commercianti, ai ragazzi di esporre qualcosa di giallo (il colore di Giulio) dalla propria abitazione o attività, di portare un segno giallo rappresentato da un disegno, da un fiore, un nastro o qualsiasi altra cosa alla panchina gialla che abbiamo nello spazio antistante della Scuola elementare di Piagge Marine, magari anche dei selfie vicino alla panchina per comunicare la voglia di verità e giustizia. Per dare visibilità e valore a tutto questo vi chiedo di pubblicarle questi piccoli e semplici gesti sulle vostre pagine social inserendo questi hashtag: #29aprilescortaperGiulio #veritapergiulioregeni #sezzepergiulioregeni”.