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Mamma ma il tampone fa male? L'esperienza di Emma e delle bimbe del plesso Melogrosso

Nov 15, 2020 Scritto da 
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La nota di Emma sul suo diario

 

Venerdì 13 novembre scorso i bambini del plesso Melogrosso di Sezze sono stati chiamati per eseguire un tampone sierologico presso lo stabilimento della ex Rossi sud, dopo un periodo di quarantena che li aveva costretti a stare a casa. Cercherò di raccontare quella giornata attraverso gli occhi di mia figlia Emma, in trepidante attesa di fronte a quella strana curiosità di vedere un tampone dal vivo. “Mamma, fa male?” mi chiede ripetutamente mentre viaggiamo verso Latina. “Ma certo che no! Ti ho già spiegato che è un Cotton fioc un po' più lungo che ti farà solo solletico”. Sembra che si sia tranquillizzata e sorride. “Mamma, ma se sarò brava cosa vincerò?”. È difficile spiegare che non si tratta di una gara e che non andiamo a divertirci. Ma, per rendere quelle ore meno pesanti le prometto un premio per il coraggio. Arriviamo a destinazione ed il suo stupore è subito evidente. C’è una lunga fila di macchine e noi ci accodiamo subito. Ci sarà da aspettare un po' ma lei si diverte a salutare la sua amica Alisia proprio dietro di noi. Si affacciano dai finestrini e cominciano a parlare: “Ali’, ho l’ansia! le grida, “anche io” le risponde l’amichetta. Ma intanto, inizia il giro di valzer delle auto e cosi Emma riesce a salutare dalla sua, tutti i suoi amici. Si guardano, si sorridono e sembra stiano danzando in un grande girotondo. Ma il capannone si avvicina o noi ci avviciniamo a lui e si capisce che siamo prossimi perché riusciamo a vedere “gli omini bianchi mascherati”. “Chi sono quelli?” rinizia Emma. “Sono delle persone brave che ti faranno il tampone” .E allora mi abbraccia e capisco che “la fifa fa novanta”. Le mie ginocchia diventano subito il suo sedile. "L’omino bianco" si avvicina e la rincuora con delle parole dolci. Così veloce da non sembrare vero. Fatto! Non so cosa sia peggio tra l’attesa del tampone e l’attesa del risultato. Certo che, la seconda cancella subito il ricordo della prima. Emma e gli altri bambini che, sono ancora sulle loro auto, sembrano tutti sereni in attesa che “l’omone col megafono” chiami il loro numero. Eh sì, perché ognuno ne ha uno ed Emma lo ha già appuntato sul suo diario personale. “Siamo ancora ad A16, mamma quando arriva il nostro?” mi chiede: “Dobbiamo aspettare, prima o poi arriva”. "Mamma, ma se il tampone è positivo?", continua lei, "Ti faranno un altro tampone!" replico io. "E allora avrò due premi per il coraggio?" aggiunge Emma. Rido perché vorrei davvero che fosse solo un gioco. Arriva il nostro numero “C22” ed il risultato è negativo. Emma tornerà a casa con un solo premio, per fortuna. Le mamme esultano ed il gruppo scuola si riempie di messaggi negativi che contrariamente alla loro accezione, questa volta, è bello leggerli.

In fila per il tampone presso la Ex Rossi Sud

Pubblicato in Attualità
Ultima modifica il Domenica, 15 Novembre 2020 15:46 Letto 1564 volte

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