La politica tra tacco 12 e borse taroccate
Dati allarmanti. Ecco perché i giovani vanno via
di
Pierino Ricci
Per Latina 2032
Tutti i giorni veniamo bombardati da cifre e dati, che l’economia va bene, l’inflazione diminuisce, l’occupazione aumenta e i servizi sono al top. Allora cominciamo con il fare un approfondimento dei dati in un modo più reale e serio; è noto a tutti che il tasso di occupazione è dato dal rapporto tra popolazione attiva tra i 15 anni ai 64 anni e quella totale. In questo dato, l’invecchiamento è di 14 milioni oltre i 64 anni e la diminuzione delle nascite porta a 10 milioni di adolescenti. La popolazione è in diminuzione da anni e ciò incide sul tasso di occupazione. Le ore lavorate sono oggi inferiori a quelle del 2007-2008, da oltre 15 mesi la produzione industriale è in calo e la cassa integrazione registra oltre 460 milioni di ore in più contro le 260 milioni del 2019. I dati rilevati mese per mese e quelli del periodo estivo, l’occupazione aumenta sempre specie nel settore turismo e dei servizi .
L’ ISTAT, dobbiamo sapere, non conteggia le persone che non lavorano ma il numero dei contratti. E’ noto specialmente per i contratti part-time che ci possono essere più contratti per la stessa persona. Inoltre, ogni anno più di 100 mila giovani lasciano il nostro paese per andare all’estero, ci troviamo ad avere più emigrati che immigrati. Dobbiamo dircelo con chiarezza: in Italia i disoccupati non sono il 7% ma arrivano a 4 milioni, inattivi disponibili scoraggiati ma che vorrebbero un lavoro , così come il tasso del precariato è del 7,3%,in 5 milioni di lavoratori autonomi si contano centinaia di migliaia di partite iva finte e 300 mila collaboratori... “ della serie.. vuoi lavorare? Apriti una partita iva”.
Le donne inattive per motivi familiari sono 2,7 milioni, gli uomini 104 mila. Abbiamo 2,6 milioni di lavoratori a tempo indeterminato, ma a part-time. Gli stranieri in Italia sono il 2,4 milioni pari 8,7% , ma negli infortuni sono circa il 20%. Il tasso di occupazione in Europa è del 75,4% in Italia il 62,1%, il Nord 69,9% il Sud 49,1%. Abbiamo 4,6 milioni di lavoratori con i contratti da lavoro ( CCNL) scaduti da anni e 170 mila lavoratori in crisi aziendali. I salari italiani, sono i più bassi d’Europa , eccetto la Grecia , l’inflazione complessiva attuale più quella degli ultimi due anni , arriva al 17,3%. Il salario minimo in Italia non esiste, ma viene combattuto in un modo vergognoso 9 euro l’ora ovvero 1.200 euro al mese, quando in Germania oggi è di 15 euro l’ora. Le condizioni di vita , in Italia ,sempre più difficili i pensionati sono il bancomat di ogni finanziaria, solo la spesa sanitaria riduce il loro potere di acquisto da anni. Se facciamo le debite proporzioni, la nostra provincia, con il Lazio non è da meno.
Se a questo aggiungiamo le problematiche delle nostre città, dove c’è una decrescita che fa paura, ecco perché 3 giovani su dieci vanno via (11 mila in meno solo su Latina e provincia) non intravedono il loro futuro e quelli che restano lamentano piazze poco sicure , fenomeni sempre più in crescita di baby gang e delinquenza comune, così come la criminalità informatica e la sicurezza economica , la proprietà della casa è sempre più fuori portata dei giovani.
Scelte scellerate da parte delle nostre amministrazioni e della Regione Lazio e del governo sulla mancanza di politiche per il lavoro e dell’inclusione sociale, della scuola lavoro, luoghi e spazi culturali di aggregazione, strutture per giovani, quando si regalano quei pochi edifici pubblici a privati e niente si fa per lo stato sociale per i giovani , minando sempre più la fiducia nelle istituzioni e lo scollamento tra giovani e politica.