"Leggo con un certo disappunto che nei giorni scorsi il mio nome è stato impropriamente affiancato ad un gruppo di consiglieri accusati di disertare abitualmente le sedute delle commissioni consiliari. Pur riconoscendo che la gestione politica delle commissioni va necessariamente migliorata, non posso consentire che passi il messaggio che la mia assenza all’ultima commissione servizi sociali, sia dovuta al mancato interesse per le tematiche in esame. Chi conosce i miei trascorsi politici sa bene quanto abbia a cuore i problemi dei cittadini e come io non mi sia mai sottratto al confronto per tentare di risolverli. Nonostante il lavoro e i vari impegni, ho sempre fatto in modo di garantire la mia presenza, tanto alle riunioni delle commissioni, quanto alle sedute di consiglio comunale. Purtroppo, però, nei giorni scorsi, ho subito un grave lutto familiare e non ho potuto prendere parte alla commissione in questione. Un’assenza, la mia, più che giustificata, in ragione alla necessità di stare accanto alla mia famiglia in un momento così delicato. Il modo in cui, inopportunamente, sono stato tacciato di assenteismo mi tocca profondamente". Con questa nota il consigliere comunale del Pd Armando Uscimenti chiarisce la sua posizione in merito alle ultime commissioni consigliari Servizi sociali andare deserte, sulle quali il presidente Mauro Calvano aveva bollato come becero il comportamento dei componenti effettivi. Uscimenti aggiunge: "Spetta ai cittadini valutare il contributo effettivo apportato da ognuno di noi per far fronte alle loro problematiche e, nel limite delle mie possibilità. Ritengo di aver sempre dimostrato attenzione e di essermi adoperato per partecipare al dibattito in tutte le sedi predisposte. Chiarita la mia posizione, mi preme in ultimo puntualizzare che, se è vero che l’assenteismo dalle commissioni è un serio problema che necessita di essere affrontato e arginato al più presto, lo è ancor di più l’assenteismo che imperversa nelle riunioni di consiglio comunale che è, per definizione, la sede naturale del dibattito democratico. In svariate occasioni è capitato, infatti, di rischiare di non poter istituire la seduta per mancanza di numero legale. Un comportamento, quello di chi puntualmente diserta le opportunità di confronto politico, inaccettabile sotto ogni punto di vista. In primo luogo perché si perde l’opportunità di discutere e affrontare collegialmente le problematiche della città ma soprattuto perché, sottraendosi dal dialogo nelle dovute sedi, si tradisce la fiducia che i cittadini che ci hanno accordato come loro rappresentanti".