Non bastava il voltafaccia sul raduno dei giovani nè quello sul condono ai Novax nè quello più scandaloso sui camerati che a Predappio inneggiano al Duce. La portavoce della Commissione europea, l'altro giorno, ha bacchettato duramente il Governo Meloni ricordando che "non aprire i porti ai soccorsi in mare è illegale". E disumano! Lo sbarco immediato nel luogo più vicino e più sicuro è elemento costitutivo della civiltà occidentale e, guardacaso, è stato firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Meloni nasconde la testa sotto la sabbia dichiarando che non si tratta di naufraghi e non accenna, certo, ai benefici economici e finanziari del meccanismo di rimborso previsti dalla solidarietà europea. Cade, così, il castello di menzogne e di omissioni messe artatamente in piedi. La selezione tra gli arrivi, con molti poveretti strappati ai loro bambini e alle loro mogli, ricorda pratiche disumane del passato nazista! Il governo della Destra cade nel ridicolo mettendo in scena lo spettacolo demagogico della "linea dura". E' tuttavia opportuno sapere che la Germania offre asilo a più di un milione e mezzo di rifugiati e che la tanto amata Polonia (dalla Meloni, si intende) dà asilo a oltre un milione e mezzo di esuli. Tenere in mare per alcuni giorni i migranti, criminalizzare gli equipaggi che soccorrono i naufraghi, alimentare l'odio verso gli altri è raccapricciante. Con quali risultati? Arrendersi di fronte alle prime avvisaglie di ricorso alla magistratura e far sbarcare tutti; l'ennesima figuraccia di un Governo fondato sulla discriminazione e sul nazionalismo. Una figura meschina utile ad alzare la polvere per distrarre l'opinione pubblica dalle vere emergenze che attraversa il Paese a livello italiano ed europeo e che sta strozzando letteralmente molte famiglie. Il vero è che le risorse sono esigue e lorsignori non riusciranno a nascondere le bugie e le promesse fatte in campagna elettorale sul fisco, sulle pensioni, sul lavoro ai disoccupati. Nessuno ha la bacchetta magica, perciò non bisogna illudere e ingannare l'elettorato. Ma torniamo al tema. Il Trattato di Dublino, (ripeto) sottoscritto da Berlusconi nel lontano 2003, non è più corrispondente alla situazione attuale che è radicalmente mutata. Va modificato, ma per ottenere ciò occorre una forte coesione politica europea e non serve mostrare i muscoli ma relazionandosi con gli altri allo scopo di salvaguardare tutti i contraenti e gli interessi nazionali. Ciò bisognerebbe farlo capire a Orbàn, amico della Destra, che si oppone fortemente alla modifica del Trattato. Occorre affrontare e mettere fine alla tratta degli scafisti e di tutti coloro che lucrano sulla pelle dei migranti. Bisogna soprattutto dialogare con i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. Bisogna distribuire i migranti secondo le reali possibilità di accoglienza e di ospitalità di tutti i Paesi europei. Per ottenere risultati concreti non servono le urla e mostrare i muscoli ma credibilità, affidabilità, lealtà e rispetto deile regole.