Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

"Il solo pensare che una semplice richiesta, fatta qualche settimana fa, possa aver attivato RFI per la realizzazione dei lavori presso la stazione ferroviaria di Sezze denota, oltre una mancanza di rispetto per chi ha costruito nel tempo il percorso per arrivare al risultato, una totale mancanza di consapevolezza di quali e quanti passaggi interni RFI debba fare prima di poter realizzare un lavoro di codesta importanza. Fermo rimanendo che si apprezza lo sforzo di chiunque si adoperi, anche solo per sollecitare opere programmate da tempo, la verità è altra ed è ampiamente scritta nelle pagine dei giornali come negli spazi virtuali di facebook. Nel 2019 il Presidente del Consiglio Enzo Eramo e il consigliere Serafino Di Palma, con l'intermediazione del Consigliere Regionale La Penna, dopo aver sollevato più volte le criticità della stazione ferroviaria di Sezze, si recarono a Roma, in rappresentanza dell'amministrazione tutta, per incontrare i responsabili e avere rassicurazioni che Sezze fosse inserita nel programma di riqualificazione delle stazioni ferroviarie che RFI stava redigendo, programma che sarebbe stato portato, da li a breve, all'approvazione dei loro organismi interni a ciò deputati. Il risultato di questo incontro fu ottimo perché Sezze venne inserita a pieno titolo nel programma di ristrutturazione e riqualificazione con un impegno di spesa di circa otto milioni di euro". L'ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ricostruisce con queste parole quello che è stato l'iter del percorso politico e amministrativo che ha portato oggi alla riqualificazione della stazione di Sezze. Lo fa per mettere i puntini sulle "i" e per ristabilire verità sacrosante, storiche e documentante rispetto a chi, col solito mezzo dei social, vuole prendersi meriti che evidentemente non ha mai avuto. Infatti il riferimento va al consigliere comunale Daniele Piccinella che questa mattina ha sfoggiato sulla sua pagina facebook un altro post dei suoi parlando dei lavori presso la stazione ferroviaria di Sezze Scalo prendendosi appunto tutto il merito di aver fatto un'altra cosa per la comunità. Memoria corta direbbe qualcuno... Comunque polemiche a parte, siamo tutto contenti del risultato raggiunto. Ma vi è di più: da un idea del Sindaco di allora fu realizzato e approvato in Giunta un progetto per la costruzione di una piazza nell'area antistante la stazione ferroviaria che la stessa RFI e Regione Lazio, a seguito di un incontro avuto a Roma alla presenta dello stesso Sindaco Di Raimo, del consigliere regionale La Penna, dell'assessore Pecorilli e dei rappresentanti degli uffici della Regione e di RFI, si sono impegnati a costruire a loro spese. In merito Di Raimo aggiunge: "A breve, qui a Sezze, ci sarà un incontro con la partecipazione dell'assessore regionale ai lavori pubblici nel corso del quale verremo informati di tutti i lavori che verranno realizzati, i tempi di realizzazione e i motivi dei ritardi che ,per lo più ma non solo, sono dovuti all'emergenza epidemiologica che abbiamo dovuto combattere. Adesso, siamo sicuri che può importare poco chi e quando, perché l'importante è che il risultato sia stato raggiunto, ma è giusto dare a Cesare ciò che è di Cesare ed evitare di continuare imperterriti a mistificare e ad attribuirsi meriti che non si hanno. Per chi ama la verità - chiude Di Raimo - è un vizio irritante".

Il progetto per Piazza della Stazione a Sezze Scalo

 

Il post del consigliere Daniele Piccinella

 

Si è svolta ieri sera, 8 giugno 2022 a Roma, la premiazione del miglior Cortometraggio sulla tematica dei rifugiati voluta dal Consiglio Italiano per i Rifugiati che, dal 2014, organizza il Premio Internazionale “Fammi vedere” con cui premia il miglior cortometraggio che contribuisce alla sensibilizzazione per le problematiche relative ai rifugiati. Nel corso della manifestazione organizzata ieri sera e presieduta dal Presidente del Consiglio Italiano per i Rifugiati Roberto Zaccaria (già Presidente della RAI), un’apposita giuria ha scelto il migliore fra gli undici cortometraggi vincitori delle precedenti edizioni, una giuria composta, fra gli altri, dalla Presidente del Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici Laura Delli Colli, dalla regista Cinzia Th. Torrini, dal Presidente dei produttori televisivi Giovanni Leone, dalla Vice direttrice della sezione Cultura ed educational della RAI Cecilia Valmarana, dal Capo struttura Rai Fiction Pino Corrias, dall’inviato speciale della RAI Valerio Cataldi, dall’attrice Monica Guerritore e dal regista algerino Rachid Benhadj. La prestigiosa giuria ha scelto quale miglior cortometraggio il film La porta di Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’Associazione IACS, che vinse la prima edizione del Concorso “Fammi vedere” del CIR nel 2014 e fu trasmesso sulle tre reti RAI. Complimenti prof!

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa circolo Pd di Sezze

______________________

 

La battaglia sul PAT è sicuramente una battaglia super-partes tanto che in passato il consiglio comunale, all'unanimità, si è adoperato in diverse fasi, prima per evitarne la chiusura, poi per mantenere gli stessi servizi del PPI e poi ancora per ritornare all'apertura H24, dopo che era stata decretata la riduzione a sole 12 ore. Infatti dal 2018 in poi abbiamo fatto incontri con i cittadini, abbiamo convocato consigli comunali con audizione dei dirigenti Asl e con audizione dei Consiglieri Regionali, siamo andati in missione in regione per parlare con l'assessore D'Amato e con il Direttore Generale Casati,recentemente abbiamo presentato una  mozione consiliare sempre finalizzata alla riapertura H24 del presidio e lunedi 30 maggio scorso una delegazione del Pd ha avuto un primo incontro con l'assessore D'Amato al fine di iniziare un discorso più generale sull'offerta sanitaria provinciale. Nonostante questa ricostruzione dei fatti, che sfidiamo chiunque a contestare, nei giorni scorsi abbiamo assistito al tentativo di alcuni esponenti politici di attribuirsi meriti specifici che assolutamente non possono e non devono essere riconosciuti al singolo ma a tutti quelli, cittadini, amministratori locali e regionali ,che in questi anni in diversi modi e in più fasi hanno lavorato su queste problematiche. La mistificazione o anche la sola imprecisione nel fornire informazioni su una tematica così delicata è, a dir poco, offensiva. Detto ciò, non possiamo esimerci da una constatazione: oggi il PAT non risponde più alle esigenze dei cittadini di Sezze e di tutto il comprensorio, che sappiamo avere un bacino di 50 mila utenti circa; Se è vero,come è vero, che il pronto soccorso di Latina non riesce più, da tempo, a sopperire a tutte le necessità emergenziali, significa che un presidio come il PAT che non gestisce almeno alcune  emergenze è ormai superato e deve,necessariamente,essere sostituito,rimodulato in presidio di assistenza e gestione di alcune urgenze ed emergenze. Tutto quanto questo,con l'ampliamento dei servizi della casa della salute, con l'ospedale di comunità e la RSA, può essere l'inizio di un percorso di ampliamento dell'offerta sanitaria locale e provinciale da cui non possiamo più prescindere.

 

 

Quartieri a secco. Da diversi giorni a Sezze Scalo e in quartieri periferici alti di Sezze manca acqua nelle abitazioni. Rubinetti che ronzano durante la giornata e ruttano alla sera. Solo in piena notte in alcune località torna l’acqua nei rubinetti ma per poche ore. In Via Sicilia, in via Napoli in zone di Suso i cittadini hanno dovuto far ricorso a bottiglie di prima necessità per lavarsi. Pare che la criticità dipenda nella maggior parte dei casi per problemi di ripescaggio presso fonte La Penna a causa dell’insabbiamento dei pozzi, una annosa problematica peggiorata nell’ultimo periodo. Per questa grave e prima emergenza idrica dell’estate setina sarà convocato un consiglio comunale ad hoc. Il sindaco ha emesso una ordinanza per il consumo idrico improprio chiedendo buon senso per evitare spreco di acqua in questo periodo. “Mentre ci sono cittadini e famiglie senza acqua – ha detto il sindaco Lucidi – c’è chi innaffia il giardino”. L’opposizione consiliare ieri ha pubblicamente criticato il gestore Acqualatina. “Le amministrazioni precedenti hanno contestato in diversi modi i disservizi causati dalla gestione della Società Acqualatina  con audizioni dei tecnici, incontri con dirigenti e amministratori e finanche con la mancata espressione del voto sul bilancio. Solo parte degli investimenti promessi sono stati realizzati  - hanno scritto i consiglieri di opposizione - con la conseguenza che le problematiche e le criticità continuano a provocare malcontento e fastidio tra i cittadini”.

Sabato, 04 Giugno 2022 19:51

The Father. Viaggio nella malattia

Scritto da

 

 

Anthony è un anziano signore che, a causa dell’età e dell’avanzare della demenza senile, sperimenta quotidianamente una sensazione di confusione e uno smarrimento debilitante e snervante. Sebbene la perdita della memoria comprometta la sua autosufficienza, rifiuta qualsiasi tentativo di aiuto da parte della figlia Anne, la quale sempre più preoccupata nel vedere il padre perdere lucidità e contatto con la realtà tenta di convincerlo a farsi assistere nelle attività quotidiane che per lui ormai sono divenute un problema. Dopo che Anthony ha messo in fuga l’ennesima badante, Anne va dal padre e gli fa presente che tale situazione non potrà più ripetersi in futuro. Infatti ha deciso di lasciare Londra, di trasferirsi a Parigi con l’uomo che ama e perciò non potrà più andare da lui ogni giorno, ma solo qualche fine settimana.
 
È sufficiente questo prologo per instradare il racconto del film The Father, diretto dal drammaturgo Florian Zeller, al suo esordio alla regia, e farci immergere in una sorta di allucinazione percettiva, in cui davvero nulla è come sembra. Il rapporto tra padre e figlia costituisce ovviamente il perno centrale intorno al quale ruota tutta la vicenda, ma assume contorni distanti dalle classiche categorie narrative, in quanto all’empatia totale, quasi fisica, che lega i protagonisti si accompagna la raffigurazione del progressivo sfaldamento dell’essenza personale di Anthony, il suo non rendersi conto della malattia e del suo progredire.      
 
Il film si presenta allo spettatore come un vero caleidoscopio emotivo, in cui i ricordi, la realtà e i vuoti si mescolano, si soprappongono. I protagonisti, Anne ed Anthony, si avvicinano e si allontanano, trasformando poco a poco la stessa realtà circostante e le persone che la popolano.
 
Girato tutto in interni, la scenografia concorre a creare lo smarrimento e la confusione che è la cifra caratterizzante il film. La storia si muove ipoteticamente in diversi spazi ma in realtà ne vive solo uno, un’abitazione che fa da contenitore per le confusioni e i sentimenti dei suoi abitanti. L’appartamento di Londra si modifica davanti ai nostri occhi esattamente come cambia nei ricordi di Anthony. A chi appartiene la casa in cui si svolge quasi interamente il film? Anthony è a casa sua o è ospite della figlia? Da una scena all’altra muta l’arredamento, gli oggetti appaiono e scompaiono, come il quadro appeso sul camino o l’orologio che Anthony perde e ritrova continuamente. Chi sono realmente le persone che dicono di essere Anne e suo marito Paul? I loro volti mutano di continuo. La nuova ragazza che dovrà prendersi cura di Anthony, Laura, perché assomiglia così tanto all’altra sua figlia, la più piccola, “la pittrice”, che “sono mesi che non è più venuta a trovarmi”? La porta di un ripostiglio si apre in realtà su un corridoio di una casa di cura, la finestra prima si affaccia su una strada e subito dopo su un parco verdeggiante. Il prima e il presente esistono ancora e subito dopo sono un miscuglio di immagini, parole, ricordi che si soprappongono. In questo flusso incessante di memorie e non memorie Anthony cerca di aggrapparsi al suo passato per capire il suo presente e ritrovare la propria identità. C’è un puzzle da ricostruire attraverso le suggestioni di un luogo, di una casa dove si è vissuta una vita, in attesa di quei pochi ricordi che il cervello riesce ancora a tenere in vita. Le situazioni e i dialoghi si intersecano e si accavallano, la dimensione temporale si sfalda davanti agli occhi di quest’uomo anziano che non è più in grado di controllarla. “E io, chi sono realmente io?”. “Che cosa sta succedendo attorno a me?”. Interrogativi a cui non è in grado di dare risposta, ma che riassumono il senso di smarrimento che avvolge la sua vita. Le regole abituali, la routine diventano un labirinto e non combaciano più con la percezione che ha di sè. Tutto si sgretola, si frammenta in schegge incontrollabili e incomprensibili, tanto che siamo spinti anche noi a domandarci quale sia la realtà, un interrogativo essenziale che resta sottotraccia e insieme anima l’intero film.
 
Zeller non racconta solo l’esperienza devastante di un uomo afflitto da demenza e di una figlia che cerca il modo migliore per aiutarlo, ma ci fa incontrare Anthony, una persona ancora viva che subisce la peggiore delle ingiustizie: perdere la memoria significa perdere l’identità, esistere smettendo di essere. Parimenti dolorosa è l’esperienza di Anne, la quale non può che stare a guardare ed è costretta a piangere la perdita del padre anche se lui è ancora vivo.
 
Il ricordo di noi, l’ancoraggio agli affetti, alle cose di valore che ci appartengono (come l’orologio di Anthony), alla casa che non è solo un luogo in cui abitare ma lo scrigno che custodisce la nostra storia, il nostro percorso personale e relazionale sono il filo che ci tiene uniti, definiscono ciò che siamo, la nostra immagine, impediscono che il trascorrere inesorabile del tempo ci inghiotta nell’oblio. Tuttavia nella nostra esistenza è sempre in agguato l’accadere di qualcosa di spaventoso, il prodursi improvviso e senza possibilità di impedirlo di un attimo in cui tutto si sbriciola, comincia a disperdersi come foglie strappate dai rami degli alberi e trascinate dal vento in un altrove sconosciuto e senza senso.      
 
The Father non è il primo film a trattare di Alzheimer o demenza senile, ma la sua peculiarità è farci cogliere la realtà come è vissuta dall’anziano, attraverso lo sguardo di chi ne è vittima, mostrando ciò che sente e vive, senza cercare di imbrogliare lo spettatore distorcendo i fatti. Non c’è un’analisi della malattia o dello svilimento per la perdita che questa comporta, ma il renderci partecipi di questa forma di verità che esiste e accade e della sua crudeltà intrinseca. Percepirlo o almeno avvicinarsi allo scopo è possibile grazie alla particolarità dell’arte cinematografica che, oltre a farci provare questa sensazione, spiega una funzione educativa, è efficace nel trasmettere memorie vicarie, produce un coinvolgimento sensoriale, sentimentale e mentale.
 
The Father è un film sobrio che mette in risalto una realtà quotidiana pregna di dolore, interpretato da due autentici fuoriclasse, Anthony Hopkins Olivia Colman, un dramma senza storia e quasi un esperimento emozionale.
 
Assolutamente da vedere.
Sabato, 04 Giugno 2022 06:39

Un partito di lotta e di governo

Scritto da

 

 

Partito di lotta e di governo: un vecchio slogan attribuito, negli anni settanta a Enrico Berlinguer. Non all'insegna della ambiguità e del tenere il piede in due staffe, né al tentativo di accattivarsi il favore della fazione " governista" del partito e della società. . Berlinguer era un grande uomo e non si prestava a questi giochetti e tatticismi. Ed è proprio in questi termini che ritengo ancora calzante e attuale il suo messaggio, tenendo conto ovviamente delle mutate condizioni sociali ed economiche. Essere forza di lotta e di governo costituisce un modo di essere e di agire di ogni forza politica che vuole cambiare l'ordine esistente delle cose e agire in modo propositivo e riformista in una società in evoluzione. Non bisogna mai assuefarsi al potere se non si vuole rischiare di smarrire la spinta propulsiva al cambiamento. Il potere affascina e corrode. È quanto, in piccolo, è successo qui a Sezze, dove, dopo molti anni di buon governo ci si è appiattiti in una ordinaria amministrazione. Gli elettori hanno dato un segnale chiaro e preciso, di protesta e di discontinuità affinché si potessero trarre gli opportuni insegnamenti. In democrazia chi vince ha l'obbligo di governare e chi perde di fare opposizione: è la regola fondamentale della dialettica democratica. I richiami lusinghieri che potrebbero indurre a  un ammorbidimento e un avvicinamento dell'opposizione alla attuale maggioranza civica non hanno nessun fondamento e non sono all'ordine del giorno. Semmai la questione è un'altra: quale opposizione, perché e come? Bisogna riflettere sulle contraddizioni della società, sui nuovi bisogni ed esigenze, su uno sviluppo sempre più caotico e incerto, determinato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. La Sinistra, a Sezze, non è stata in grado di capire il mutamento radicale in atto e , negli ultimi anni, si è rassegnata alla ordinaria amministrazione. Non ha saputo mantenere il suo radicamento e la sua vicinanza alla gente. I risultati ottenuti, nel recente passato,  nei servizi sociali e sanitari, nella scuola e nello sport, nell'impegno civile e solidale sono stati  messi nel dimenticatoio. La civiltà nelle campagne (acqua, fogne, luce, scuole, strade…) sono conquiste dimenticate o date per scontate. L'opportunità di farsi la casa, la civiltà nelle campagne abbandonate erano l’obiettivo lungimirante di un tessuto civile e democratico di una città avanzata e progressista. Il riscatto dalla povertà, l'esempio di moralità e di onestà apprezzato da tutti ha costituito l'esempio e il modello per tanti anni. Da qui occorre ripartire con lo sguardo proiettato in avanti, puntando sulle nuove tematiche della formazione, della innovazione tecnologica, della riconversione ecologica, di una assistenza dignitosa ai poveri e ai bisognosi, della cura dell'ambiente. Ciò richiede studio e passione civile, impegno e lungimiranza. Non serve fare l'occhiolino a qualcuno, serve fare squadra, serve un nuovo partito. Bisogna incalzare la maggioranza di governo della città, ribattere colpo su colpo, essere intransigenti e rigorosi ma anche propositivi e costruttivi, affinché i cittadini comprendano che esiste un altro modo di governare rispetto alla mediocrità e alla inadeguatezza presente. Occorre intervenire pubblicamente mettendo in evidenza la loro inadeguatezza e i loro errori. È, del resto, nel loro interesse prendere atto della complessità dei problemi e della necessità fare scelte coraggiose e chiare. È nell'interesse della città non restare isolati in un contesto comprensoriale, provinciale e regionale. Le questioni politiche si risolvono a contatto con la gente e con i cittadini. Bisogna, come partito, riaprire un canale di confronto con il territorio, con le Associazioni, con le categorie sociali. Non dobbiamo rinchiuderci nelle segrete stanze e   isolarci nella ZTL (zona a traffico limitato). 

 

 

"La parata del 2 Giugno, aperta dai sindaci, è la panoramica fedele dell'Italia di oggi. Proprio quei sindaci imposti con una legge perversa che consente, fra l'altro, il controllo totale e sistematico del voto, sono la massima espressione dell'italica democrazia. Legge che ha disatteso perfino l'esito del referendum popolare sulla preferenza unica, teso ad evitare controlli, passato con il 95,57 % dei voti, usando le donne solo per farle diventare inconsapevole strumento di controllo". Esordisce così Luigi Gioacchini del movimento di Iniziativa Sociale di Sezze. Il suo è un sfogo soprattutto derivato dalla considerazione che l'attuale legge non permette una vera rappresentatività dei sessi. " Dalle coalizioni di liste, alla preferenza multipla, tutto è teso, in maniera magistrale, ad esercitare il controllo totale dei cittadini. Ed è un fatto inoppugnabile che, da quando questa legge è stata imposta, le zone del territorio nazionale, cadute nelle mani delle mafie, sono aumentate in misura esponenziale. La Mafia, oggi, è presente, e agisce, in luoghi impensabili fino a qualche anno fa. Se avessero veramente voluta la rappresentatività dei sessi, e non garantire esclusivamente i centri di potere locali o localizzati, dando loro un'arma in più per il controllo - si legge ancora nel comunicato stampa di Gioacchini -  sarebbe bastato prevedere, nella composizione dei consigli comunali, una percentuale che garantisse la presenza di entrambi i sessi che con questa legge nemmeno è garantita. Ma sempre con la preferenza unica. Ma non era certo la rappresentatività che si voleva. E se all'apertura della Parata avrei visto meglio i presidenti delle province, quelli si "squisita" spartizione di questo potere, i sindaci, ne sono certo, faranno di tutto per essere all'altezza della situazione".

 

 

Dopo le prime tre edizioni riservate a poeti dialettali di ogni età e provenienza, quest’anno il Premio letterario “Antonio Campoli” ha rinnovato il suo regolamento e coinvolto esclusivamente i giovani studenti delle scuole superiori setine, grazie alla collaborazione tra l’Associazione "Tibbo Tabbo" e l’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze che si sono avvalsi del patrocinio concesso dal Comune di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini.

Rispetto alle passate edizioni - di cui le ultime due organizzate in collaborazione con il Comune di Bassiano che hanno visto la partecipazione di concorrenti da tutte le regioni italiane - il bando della 4ᵃ edizione prevedeva tre diverse sezioni che avevano lo scopo prioritario di stimolare le nuove generazioni allo studio ed alla conoscenza del dialetto. Ciò attraverso l’opera letteraria di Antonio Campoli, autore di numerosi componimenti in vernacolo setino tra cui la poesia Il progresso, scritta nel 1960 e indicata dagli organizzatori per svolgere le seguenti prove:

Sezione A -  Commento  alla poesia

Sezione B - Traduzione della stessa dal dialetto all’italiano;

Sezione C - Componimento in dialetto sullo stesso tema della poesia indicata.

 

Pubblicato il bando a fine gennaio 2022, gli studenti, supportati dalla dirigente scolastica Anna Giorgi e dai rispettivi docenti dell’Istituto superiore di Sezze, hanno risposto in modo soddisfacente, con elaborati iscritti ad ognuna delle tre sezioni. I lavori presentati, sono stati poi sottoposti alla valutazione della giuria composta da: Laura Matilde Campoli, Giancarlo Loffarelli, Franco Abbenda, Sara Carlesimo e Vincenzo Faustinella. Presidente onorario, l’attore Maurizio Maturani in arte “Martufello”. I nomi dei vincitori della 4ᵃ edizione del Premio letterario “Antonio Campoli” si conosceranno nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà martedì 7 giugno p.v., alle ore 11,00, presso l’Aula Magna dell’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze, in via dei Cappuccini.

Oltre ai saluti della dirigente scolastica Anna Giorgi, sono previsti gli interventi del sindaco del Comune di Sezze, Lidano Lucidi, del presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti, dello storico delle tradizioni locali, Luigi Zaccheo e dell’artista “Martufello”.

 La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle norme attuali sul Covid19 riguardanti i plessi scolastici.

 

 La Presidente                                                                                

Associazione Tibbo Tabbo Sezze                                                 

 Laura Matilde Campoli     

_____

La Dirigente Scolastica

ISISS Pacifici De Magistris di Sezze

Anna Giorgi                                                                           

       

 

 

 

Grandi appuntamenti per nuove e importanti sfide, quelle sfide dove la componente mentale e spirituale si libera poi nel corpo. Importanti risultati per il Team del Maestro di Karate Carlo Tosto selezionato la scorsa settimana al Team Italia WKA, una competizione sportiva valevole anche per il Campionato mondiale WKA che si terrà a novembre in Irlanda. Impegni nazionali ed internazionali per gli allievi della palestra e scuola di Karate di Sezze Scalo, impegnati per l’estate e poi in autunno. Tre i cadetti setini che rappresenteranno il Team al mondiale: Benedetta Forcina, Enrico Malandruccolo e Manuel Tosto, ragazzi motivati e consapevoli di partecipare a gare sportive di un altissimo livello. Passione, cuore e tanto lavoro, tutti elementi che il Maestro Tosto riesce a trasmettere ai suoi atleti e dai quali riceve altrettanta forza ed entusiasmo per crescere e migliorarsi nelle discipline Gokuhi, Okuden e Karate Du. Complimenti ragazzi e in bocca al lupo!

Il Maestro Tosto con i suoi allievi durante una dimostrazione di Karate

 

 

 

Martedì scorso presso l’aula Consiliare “Di Trapano” si è svolto ufficialmente un incontro istituzionale tra i Dirigenti della Asl di Latina, gli amministratori Locali e Regionali, per parlare del futuro della Sanita setina e dell’intero comprensorio dei Monti Lepini. Il Presidente della commissione Socio-Sanitaria, il Consigliere Luigi Rieti, alla presenza del Sindaco Lucidi, del Presidente del Consiglio Comunale Pietro Del Duca, ha dato inizio alla discussione della seduta, che aveva come tema principale “l’offerta Sanitaria territoriale alla luce del PNRR, la riapertura dei PAT h 24, la realizzazione della RSA Setina”.

Tra gli invitati presenti, la dott.ssa Ida Ciamarra Direttore del Distretto Monti Lepini ed il Consigliere Regionale Salvatore La Penna. Grande assente il Direttore Generale della ASL di Latina. In aula diversi consiglieri di maggioranza, di minoranza ed alcuni assessori dell’attuale Giunta.

Soddisfatto il consigliere Rieti per il "clima disteso e collaborativo" della commissione, dove sono stati ribaditi alcuni concetti fondamentali, ovvero la disponibilità economica data dai fondi del PNRR per modernizzare e rinnovare le apparecchiature di diagnostica-strumentale, la rete della telemedicina, il rafforzamento del servizio di emergenza territoriale.

Sulla riapertura del PAT h24 la dott.ssa Ciamarra ha affermato:" I PAT verranno riaperti h 24, erogheranno servizi assistenziali di base, ma non dovranno più essere considerati luoghi in cui fornire servizi ad alta intensità di cura ossia le urgenze”.  Verranno comunque garantiti i servizi di “emergenza base” supportati sempre dalla rete del 118. Affianco al PAT h24, la creazione dell’Ospedale di Comunità che affiancherà la Casa della Salute, l’apertura della Centrale Operativa Territoriale, la realizzazione della RSA SETINA.

Per Salvatore La Penna "le strutture che nasceranno nel nostro territorio, creeranno un’offerta sanitaria che potrà soddisfare a pieno i bisogni della popolazione setina e dell’intera Comunità Lepina”.  Il Consigliere Di Palma invece ha rimarcato la necessità di avere un pronto soccorso "funzionante" nel nostro territorio, che "rispetto ad altre aree della Provincia di Latina ha subito i maggiori disagi legati ai tagli alla sanità, che hanno portato alla chiusura di ben tre ospedali". Da segnalare infine due problematiche molto importanti, più volte segnalate dal Sindaco e dai Consiglieri di maggioranza Rieti e Del Duca, ovvero la necessità di apertura del III sportello CUP presso la Casa della Salute, "nonché il completamento della stanza radiologica, ancora in attesa di essere ultimata per la mancanza del lettino radiologico". A tale proposito il Direttore di Distretto Monti Lepini ha promesso di risolvere in brevissimo tempo le richieste che andrebbero a migliorare la rete dei servizi sanitari locali.    

Pagina 39 di 139