"Il solo pensare che una semplice richiesta, fatta qualche settimana fa, possa aver attivato RFI per la realizzazione dei lavori presso la stazione ferroviaria di Sezze denota, oltre una mancanza di rispetto per chi ha costruito nel tempo il percorso per arrivare al risultato, una totale mancanza di consapevolezza di quali e quanti passaggi interni RFI debba fare prima di poter realizzare un lavoro di codesta importanza. Fermo rimanendo che si apprezza lo sforzo di chiunque si adoperi, anche solo per sollecitare opere programmate da tempo, la verità è altra ed è ampiamente scritta nelle pagine dei giornali come negli spazi virtuali di facebook. Nel 2019 il Presidente del Consiglio Enzo Eramo e il consigliere Serafino Di Palma, con l'intermediazione del Consigliere Regionale La Penna, dopo aver sollevato più volte le criticità della stazione ferroviaria di Sezze, si recarono a Roma, in rappresentanza dell'amministrazione tutta, per incontrare i responsabili e avere rassicurazioni che Sezze fosse inserita nel programma di riqualificazione delle stazioni ferroviarie che RFI stava redigendo, programma che sarebbe stato portato, da li a breve, all'approvazione dei loro organismi interni a ciò deputati. Il risultato di questo incontro fu ottimo perché Sezze venne inserita a pieno titolo nel programma di ristrutturazione e riqualificazione con un impegno di spesa di circa otto milioni di euro". L'ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ricostruisce con queste parole quello che è stato l'iter del percorso politico e amministrativo che ha portato oggi alla riqualificazione della stazione di Sezze. Lo fa per mettere i puntini sulle "i" e per ristabilire verità sacrosante, storiche e documentante rispetto a chi, col solito mezzo dei social, vuole prendersi meriti che evidentemente non ha mai avuto. Infatti il riferimento va al consigliere comunale Daniele Piccinella che questa mattina ha sfoggiato sulla sua pagina facebook un altro post dei suoi parlando dei lavori presso la stazione ferroviaria di Sezze Scalo prendendosi appunto tutto il merito di aver fatto un'altra cosa per la comunità. Memoria corta direbbe qualcuno... Comunque polemiche a parte, siamo tutto contenti del risultato raggiunto. Ma vi è di più: da un idea del Sindaco di allora fu realizzato e approvato in Giunta un progetto per la costruzione di una piazza nell'area antistante la stazione ferroviaria che la stessa RFI e Regione Lazio, a seguito di un incontro avuto a Roma alla presenta dello stesso Sindaco Di Raimo, del consigliere regionale La Penna, dell'assessore Pecorilli e dei rappresentanti degli uffici della Regione e di RFI, si sono impegnati a costruire a loro spese. In merito Di Raimo aggiunge: "A breve, qui a Sezze, ci sarà un incontro con la partecipazione dell'assessore regionale ai lavori pubblici nel corso del quale verremo informati di tutti i lavori che verranno realizzati, i tempi di realizzazione e i motivi dei ritardi che ,per lo più ma non solo, sono dovuti all'emergenza epidemiologica che abbiamo dovuto combattere. Adesso, siamo sicuri che può importare poco chi e quando, perché l'importante è che il risultato sia stato raggiunto, ma è giusto dare a Cesare ciò che è di Cesare ed evitare di continuare imperterriti a mistificare e ad attribuirsi meriti che non si hanno. Per chi ama la verità - chiude Di Raimo - è un vizio irritante".
Il progetto per Piazza della Stazione a Sezze Scalo
Il post del consigliere Daniele Piccinella
Si è svolta ieri sera, 8 giugno 2022 a Roma, la premiazione del miglior Cortometraggio sulla tematica dei rifugiati voluta dal Consiglio Italiano per i Rifugiati che, dal 2014, organizza il Premio Internazionale “Fammi vedere” con cui premia il miglior cortometraggio che contribuisce alla sensibilizzazione per le problematiche relative ai rifugiati. Nel corso della manifestazione organizzata ieri sera e presieduta dal Presidente del Consiglio Italiano per i Rifugiati Roberto Zaccaria (già Presidente della RAI), un’apposita giuria ha scelto il migliore fra gli undici cortometraggi vincitori delle precedenti edizioni, una giuria composta, fra gli altri, dalla Presidente del Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici Laura Delli Colli, dalla regista Cinzia Th. Torrini, dal Presidente dei produttori televisivi Giovanni Leone, dalla Vice direttrice della sezione Cultura ed educational della RAI Cecilia Valmarana, dal Capo struttura Rai Fiction Pino Corrias, dall’inviato speciale della RAI Valerio Cataldi, dall’attrice Monica Guerritore e dal regista algerino Rachid Benhadj. La prestigiosa giuria ha scelto quale miglior cortometraggio il film La porta di Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’Associazione IACS, che vinse la prima edizione del Concorso “Fammi vedere” del CIR nel 2014 e fu trasmesso sulle tre reti RAI. Complimenti prof!
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa circolo Pd di Sezze
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La battaglia sul PAT è sicuramente una battaglia super-partes tanto che in passato il consiglio comunale, all'unanimità, si è adoperato in diverse fasi, prima per evitarne la chiusura, poi per mantenere gli stessi servizi del PPI e poi ancora per ritornare all'apertura H24, dopo che era stata decretata la riduzione a sole 12 ore. Infatti dal 2018 in poi abbiamo fatto incontri con i cittadini, abbiamo convocato consigli comunali con audizione dei dirigenti Asl e con audizione dei Consiglieri Regionali, siamo andati in missione in regione per parlare con l'assessore D'Amato e con il Direttore Generale Casati,recentemente abbiamo presentato una mozione consiliare sempre finalizzata alla riapertura H24 del presidio e lunedi 30 maggio scorso una delegazione del Pd ha avuto un primo incontro con l'assessore D'Amato al fine di iniziare un discorso più generale sull'offerta sanitaria provinciale. Nonostante questa ricostruzione dei fatti, che sfidiamo chiunque a contestare, nei giorni scorsi abbiamo assistito al tentativo di alcuni esponenti politici di attribuirsi meriti specifici che assolutamente non possono e non devono essere riconosciuti al singolo ma a tutti quelli, cittadini, amministratori locali e regionali ,che in questi anni in diversi modi e in più fasi hanno lavorato su queste problematiche. La mistificazione o anche la sola imprecisione nel fornire informazioni su una tematica così delicata è, a dir poco, offensiva. Detto ciò, non possiamo esimerci da una constatazione: oggi il PAT non risponde più alle esigenze dei cittadini di Sezze e di tutto il comprensorio, che sappiamo avere un bacino di 50 mila utenti circa; Se è vero,come è vero, che il pronto soccorso di Latina non riesce più, da tempo, a sopperire a tutte le necessità emergenziali, significa che un presidio come il PAT che non gestisce almeno alcune emergenze è ormai superato e deve,necessariamente,essere sostituito,rimodulato in presidio di assistenza e gestione di alcune urgenze ed emergenze. Tutto quanto questo,con l'ampliamento dei servizi della casa della salute, con l'ospedale di comunità e la RSA, può essere l'inizio di un percorso di ampliamento dell'offerta sanitaria locale e provinciale da cui non possiamo più prescindere.
Quartieri a secco. Da diversi giorni a Sezze Scalo e in quartieri periferici alti di Sezze manca acqua nelle abitazioni. Rubinetti che ronzano durante la giornata e ruttano alla sera. Solo in piena notte in alcune località torna l’acqua nei rubinetti ma per poche ore. In Via Sicilia, in via Napoli in zone di Suso i cittadini hanno dovuto far ricorso a bottiglie di prima necessità per lavarsi. Pare che la criticità dipenda nella maggior parte dei casi per problemi di ripescaggio presso fonte La Penna a causa dell’insabbiamento dei pozzi, una annosa problematica peggiorata nell’ultimo periodo. Per questa grave e prima emergenza idrica dell’estate setina sarà convocato un consiglio comunale ad hoc. Il sindaco ha emesso una ordinanza per il consumo idrico improprio chiedendo buon senso per evitare spreco di acqua in questo periodo. “Mentre ci sono cittadini e famiglie senza acqua – ha detto il sindaco Lucidi – c’è chi innaffia il giardino”. L’opposizione consiliare ieri ha pubblicamente criticato il gestore Acqualatina. “Le amministrazioni precedenti hanno contestato in diversi modi i disservizi causati dalla gestione della Società Acqualatina con audizioni dei tecnici, incontri con dirigenti e amministratori e finanche con la mancata espressione del voto sul bilancio. Solo parte degli investimenti promessi sono stati realizzati - hanno scritto i consiglieri di opposizione - con la conseguenza che le problematiche e le criticità continuano a provocare malcontento e fastidio tra i cittadini”.
Partito di lotta e di governo: un vecchio slogan attribuito, negli anni settanta a Enrico Berlinguer. Non all'insegna della ambiguità e del tenere il piede in due staffe, né al tentativo di accattivarsi il favore della fazione " governista" del partito e della società. . Berlinguer era un grande uomo e non si prestava a questi giochetti e tatticismi. Ed è proprio in questi termini che ritengo ancora calzante e attuale il suo messaggio, tenendo conto ovviamente delle mutate condizioni sociali ed economiche. Essere forza di lotta e di governo costituisce un modo di essere e di agire di ogni forza politica che vuole cambiare l'ordine esistente delle cose e agire in modo propositivo e riformista in una società in evoluzione. Non bisogna mai assuefarsi al potere se non si vuole rischiare di smarrire la spinta propulsiva al cambiamento. Il potere affascina e corrode. È quanto, in piccolo, è successo qui a Sezze, dove, dopo molti anni di buon governo ci si è appiattiti in una ordinaria amministrazione. Gli elettori hanno dato un segnale chiaro e preciso, di protesta e di discontinuità affinché si potessero trarre gli opportuni insegnamenti. In democrazia chi vince ha l'obbligo di governare e chi perde di fare opposizione: è la regola fondamentale della dialettica democratica. I richiami lusinghieri che potrebbero indurre a un ammorbidimento e un avvicinamento dell'opposizione alla attuale maggioranza civica non hanno nessun fondamento e non sono all'ordine del giorno. Semmai la questione è un'altra: quale opposizione, perché e come? Bisogna riflettere sulle contraddizioni della società, sui nuovi bisogni ed esigenze, su uno sviluppo sempre più caotico e incerto, determinato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. La Sinistra, a Sezze, non è stata in grado di capire il mutamento radicale in atto e , negli ultimi anni, si è rassegnata alla ordinaria amministrazione. Non ha saputo mantenere il suo radicamento e la sua vicinanza alla gente. I risultati ottenuti, nel recente passato, nei servizi sociali e sanitari, nella scuola e nello sport, nell'impegno civile e solidale sono stati messi nel dimenticatoio. La civiltà nelle campagne (acqua, fogne, luce, scuole, strade…) sono conquiste dimenticate o date per scontate. L'opportunità di farsi la casa, la civiltà nelle campagne abbandonate erano l’obiettivo lungimirante di un tessuto civile e democratico di una città avanzata e progressista. Il riscatto dalla povertà, l'esempio di moralità e di onestà apprezzato da tutti ha costituito l'esempio e il modello per tanti anni. Da qui occorre ripartire con lo sguardo proiettato in avanti, puntando sulle nuove tematiche della formazione, della innovazione tecnologica, della riconversione ecologica, di una assistenza dignitosa ai poveri e ai bisognosi, della cura dell'ambiente. Ciò richiede studio e passione civile, impegno e lungimiranza. Non serve fare l'occhiolino a qualcuno, serve fare squadra, serve un nuovo partito. Bisogna incalzare la maggioranza di governo della città, ribattere colpo su colpo, essere intransigenti e rigorosi ma anche propositivi e costruttivi, affinché i cittadini comprendano che esiste un altro modo di governare rispetto alla mediocrità e alla inadeguatezza presente. Occorre intervenire pubblicamente mettendo in evidenza la loro inadeguatezza e i loro errori. È, del resto, nel loro interesse prendere atto della complessità dei problemi e della necessità fare scelte coraggiose e chiare. È nell'interesse della città non restare isolati in un contesto comprensoriale, provinciale e regionale. Le questioni politiche si risolvono a contatto con la gente e con i cittadini. Bisogna, come partito, riaprire un canale di confronto con il territorio, con le Associazioni, con le categorie sociali. Non dobbiamo rinchiuderci nelle segrete stanze e isolarci nella ZTL (zona a traffico limitato).
"La parata del 2 Giugno, aperta dai sindaci, è la panoramica fedele dell'Italia di oggi. Proprio quei sindaci imposti con una legge perversa che consente, fra l'altro, il controllo totale e sistematico del voto, sono la massima espressione dell'italica democrazia. Legge che ha disatteso perfino l'esito del referendum popolare sulla preferenza unica, teso ad evitare controlli, passato con il 95,57 % dei voti, usando le donne solo per farle diventare inconsapevole strumento di controllo". Esordisce così Luigi Gioacchini del movimento di Iniziativa Sociale di Sezze. Il suo è un sfogo soprattutto derivato dalla considerazione che l'attuale legge non permette una vera rappresentatività dei sessi. " Dalle coalizioni di liste, alla preferenza multipla, tutto è teso, in maniera magistrale, ad esercitare il controllo totale dei cittadini. Ed è un fatto inoppugnabile che, da quando questa legge è stata imposta, le zone del territorio nazionale, cadute nelle mani delle mafie, sono aumentate in misura esponenziale. La Mafia, oggi, è presente, e agisce, in luoghi impensabili fino a qualche anno fa. Se avessero veramente voluta la rappresentatività dei sessi, e non garantire esclusivamente i centri di potere locali o localizzati, dando loro un'arma in più per il controllo - si legge ancora nel comunicato stampa di Gioacchini - sarebbe bastato prevedere, nella composizione dei consigli comunali, una percentuale che garantisse la presenza di entrambi i sessi che con questa legge nemmeno è garantita. Ma sempre con la preferenza unica. Ma non era certo la rappresentatività che si voleva. E se all'apertura della Parata avrei visto meglio i presidenti delle province, quelli si "squisita" spartizione di questo potere, i sindaci, ne sono certo, faranno di tutto per essere all'altezza della situazione".
Dopo le prime tre edizioni riservate a poeti dialettali di ogni età e provenienza, quest’anno il Premio letterario “Antonio Campoli” ha rinnovato il suo regolamento e coinvolto esclusivamente i giovani studenti delle scuole superiori setine, grazie alla collaborazione tra l’Associazione "Tibbo Tabbo" e l’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze che si sono avvalsi del patrocinio concesso dal Comune di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini.
Rispetto alle passate edizioni - di cui le ultime due organizzate in collaborazione con il Comune di Bassiano che hanno visto la partecipazione di concorrenti da tutte le regioni italiane - il bando della 4ᵃ edizione prevedeva tre diverse sezioni che avevano lo scopo prioritario di stimolare le nuove generazioni allo studio ed alla conoscenza del dialetto. Ciò attraverso l’opera letteraria di Antonio Campoli, autore di numerosi componimenti in vernacolo setino tra cui la poesia Il progresso, scritta nel 1960 e indicata dagli organizzatori per svolgere le seguenti prove:
Sezione A - Commento alla poesia
Sezione B - Traduzione della stessa dal dialetto all’italiano;
Sezione C - Componimento in dialetto sullo stesso tema della poesia indicata.
Pubblicato il bando a fine gennaio 2022, gli studenti, supportati dalla dirigente scolastica Anna Giorgi e dai rispettivi docenti dell’Istituto superiore di Sezze, hanno risposto in modo soddisfacente, con elaborati iscritti ad ognuna delle tre sezioni. I lavori presentati, sono stati poi sottoposti alla valutazione della giuria composta da: Laura Matilde Campoli, Giancarlo Loffarelli, Franco Abbenda, Sara Carlesimo e Vincenzo Faustinella. Presidente onorario, l’attore Maurizio Maturani in arte “Martufello”. I nomi dei vincitori della 4ᵃ edizione del Premio letterario “Antonio Campoli” si conosceranno nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà martedì 7 giugno p.v., alle ore 11,00, presso l’Aula Magna dell’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze, in via dei Cappuccini.
Oltre ai saluti della dirigente scolastica Anna Giorgi, sono previsti gli interventi del sindaco del Comune di Sezze, Lidano Lucidi, del presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti, dello storico delle tradizioni locali, Luigi Zaccheo e dell’artista “Martufello”.
La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle norme attuali sul Covid19 riguardanti i plessi scolastici.
La Presidente
Associazione Tibbo Tabbo Sezze
Laura Matilde Campoli
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La Dirigente Scolastica
ISISS Pacifici De Magistris di Sezze
Anna Giorgi
Grandi appuntamenti per nuove e importanti sfide, quelle sfide dove la componente mentale e spirituale si libera poi nel corpo. Importanti risultati per il Team del Maestro di Karate Carlo Tosto selezionato la scorsa settimana al Team Italia WKA, una competizione sportiva valevole anche per il Campionato mondiale WKA che si terrà a novembre in Irlanda. Impegni nazionali ed internazionali per gli allievi della palestra e scuola di Karate di Sezze Scalo, impegnati per l’estate e poi in autunno. Tre i cadetti setini che rappresenteranno il Team al mondiale: Benedetta Forcina, Enrico Malandruccolo e Manuel Tosto, ragazzi motivati e consapevoli di partecipare a gare sportive di un altissimo livello. Passione, cuore e tanto lavoro, tutti elementi che il Maestro Tosto riesce a trasmettere ai suoi atleti e dai quali riceve altrettanta forza ed entusiasmo per crescere e migliorarsi nelle discipline Gokuhi, Okuden e Karate Du. Complimenti ragazzi e in bocca al lupo!
Il Maestro Tosto con i suoi allievi durante una dimostrazione di Karate
Martedì scorso presso l’aula Consiliare “Di Trapano” si è svolto ufficialmente un incontro istituzionale tra i Dirigenti della Asl di Latina, gli amministratori Locali e Regionali, per parlare del futuro della Sanita setina e dell’intero comprensorio dei Monti Lepini. Il Presidente della commissione Socio-Sanitaria, il Consigliere Luigi Rieti, alla presenza del Sindaco Lucidi, del Presidente del Consiglio Comunale Pietro Del Duca, ha dato inizio alla discussione della seduta, che aveva come tema principale “l’offerta Sanitaria territoriale alla luce del PNRR, la riapertura dei PAT h 24, la realizzazione della RSA Setina”.
Tra gli invitati presenti, la dott.ssa Ida Ciamarra Direttore del Distretto Monti Lepini ed il Consigliere Regionale Salvatore La Penna. Grande assente il Direttore Generale della ASL di Latina. In aula diversi consiglieri di maggioranza, di minoranza ed alcuni assessori dell’attuale Giunta.
Soddisfatto il consigliere Rieti per il "clima disteso e collaborativo" della commissione, dove sono stati ribaditi alcuni concetti fondamentali, ovvero la disponibilità economica data dai fondi del PNRR per modernizzare e rinnovare le apparecchiature di diagnostica-strumentale, la rete della telemedicina, il rafforzamento del servizio di emergenza territoriale.
Sulla riapertura del PAT h24 la dott.ssa Ciamarra ha affermato:" I PAT verranno riaperti h 24, erogheranno servizi assistenziali di base, ma non dovranno più essere considerati luoghi in cui fornire servizi ad alta intensità di cura ossia le urgenze”. Verranno comunque garantiti i servizi di “emergenza base” supportati sempre dalla rete del 118. Affianco al PAT h24, la creazione dell’Ospedale di Comunità che affiancherà la Casa della Salute, l’apertura della Centrale Operativa Territoriale, la realizzazione della RSA SETINA.
Per Salvatore La Penna "le strutture che nasceranno nel nostro territorio, creeranno un’offerta sanitaria che potrà soddisfare a pieno i bisogni della popolazione setina e dell’intera Comunità Lepina”. Il Consigliere Di Palma invece ha rimarcato la necessità di avere un pronto soccorso "funzionante" nel nostro territorio, che "rispetto ad altre aree della Provincia di Latina ha subito i maggiori disagi legati ai tagli alla sanità, che hanno portato alla chiusura di ben tre ospedali". Da segnalare infine due problematiche molto importanti, più volte segnalate dal Sindaco e dai Consiglieri di maggioranza Rieti e Del Duca, ovvero la necessità di apertura del III sportello CUP presso la Casa della Salute, "nonché il completamento della stanza radiologica, ancora in attesa di essere ultimata per la mancanza del lettino radiologico". A tale proposito il Direttore di Distretto Monti Lepini ha promesso di risolvere in brevissimo tempo le richieste che andrebbero a migliorare la rete dei servizi sanitari locali.
Altro...
Tanta amarezza. Ma evitiamo un'altra incompiuta...
Scritto da Alessandro Mattei
No grazie! Non incamminiamoci presso sentieri ripidi e scoscesi che potrebbero portare ad un’altra opera incompiuta come successo in passato per l’Anfiteatro di Sezze. Non ne abbiamo proprio bisogno. Sperare di ottenere (forse) un finanziamento di 300 mila euro grazie al Bando distrettuale “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” per una struttura che va solo rasa al suolo perché completamente pericolante non servirebbe a nulla. Servirebbe solo, appunto, a creare una nuova incompiuta, come la Casa dei Giovani, ad esempio, a due passi dai locali della vecchia USL-ASL dei Cappuccini. Questa struttura, più volte individuata per progetti sociosanitari, e per i quali le passate amministrazioni hanno pagato progettisti, è purtroppo poco più di un rudere: questa occasione di ottenere, forse, un finanziamento distrettuale, è come avere liquidità per ripulire due stanze dentro un pollaio. Avventurarsi poi in richieste di finanziamenti ben più importanti (oltre 2 milioni di euro) ma condizionate da progetti preliminari onerosi non so se sia il caso per un Comune sull’orlo di un dissesto economico-finanziario. L’amarezza di non poter far parte di quei Comuni virtuosi e che avranno attenzioni maggiori per la disabilità è immensa. Ma tenere accesa la luce su tutte le possibilità che ci saranno per il mondo della disabilità è un impegno che il Sindaco deve prendersi, senza se e senza ma. Chi vive e chi ha vissuto la disabilità capirà questa mia personale riflessione, spero anche chi avrà altri tipi di interessi.
Era di maggio. In memoria di Luigi Di Rosa
Scritto da Luigi De Angelis
Il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni” approvato di recente dal Consiglio Comunale promuove la cittadinanza attiva e all’art. 2, lett. c) definisce attivi tutti i soggetti, singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, anche informali, che indipendentemente dai requisiti riguardanti la residenza o la cittadinanza, si attivano, anche per periodi di tempo limitati, in modo personale, spontaneo e senza fine di lucro, per la cura, la rigenerazione o la gestione condivisa dei beni comuni urbani ai sensi del presente regolamento.
In occasione della Sagra del Carciofo edizione 2022 tutti siamo passati in Via San Carlo a visitare gli spazi allestiti da cittadini e associazioni locali e ci siamo immersi nella cultura popolare, abbiamo incontrato arti e mestieri scomparsi, abbiamo ammirato gli interni di una casa dell’epoca e dialogato con personaggi in abiti tradizionali. Insomma abbiamo vissuto il vero spirito della Sagra, che racconta la nostra storia. Abbiamo incontrato i cittadini attivi che poi avrebbero trovato dignità nel Regolamento.
Personalmente ho ripensato allo spontaneismo del mio vicinato, il primo che allestì scene di vita popolare nella piazzetta di Vicolo della Tinta, con la pura e semplice finalità di far conoscere ai visitatori come eravamo nel nostro passato. Sì, siamo stati cittadini attivi ante litteram.
Guardo il rendiconto delle spese effettuate dall’Amministrazione per la Sagra e scopro con stupore l'assenza di molte associazioni locali. E l’ammirazione raddoppia, perché ho visto pulire cantine, caricare il materiale e rimanere tutto il giorno negli spazi allestiti con l’orgoglio di essere sezzesi.
Immagino che non tutte le associazioni abbiano richiesto un contributo. E mi chiedo: e se lo avessero chiesto un contributo, in quale cifra sarebbe stato tradotto?
Nell’Avviso pubblico di Manifestazione di Interesse pubblicato dal Comune si legge, in grassetto a voler sottolineare il concetto, “In questi casi (per attività di spettacolarizzazione, animazione e svago per i visitatori) potrà essere prevista l’erogazione di un contributo che dovrà essere preventivamente concordato tra le parti prima dello svolgimento della manifestazione. Tale contributo, se riconosciuto, sarà determinato dalle risorse disponibili in rapporto all’entità e qualità del servizio offerto”. Praticamente: care associazioni, proponete, indicateci un prezzo, poi vediamo quanti soldi abbiamo e se li avete meritati.
Da anni ormai nelle Amministrazioni si lavora su bandi e avvisi pubblici: si presentano progetti, si indicano le spese previste sulla base di un massimale indicato dall’avviso stesso e poi si viene valutati con parametri oggettivi. Nell’avviso del Comune non si capisce bene come dovrebbe essere valutata la “qualità del servizio offerto”: ex ante o ex post? Se ex ante, da una autovalutazione dell’Associazione che poi deve incontrare il benestare degli uffici? Se ex post, visto che non si indicano modalità valutative, che metodo potrebbe essere utilizzato? Un questionario di customer satisfaction (quanto va di moda ormai questa espressione!) da somministrare ai visitatori? O una giuria selezionata che alzi palette con i voti? O un applausometro, e gridometro aggiungerei, come nella vecchia e famosa Corrida di Corrado?
Premesso che sono solo esempi tratti dalle determine pubblicate e premesso che il valore del servizio offerto da queste associazioni è di gran lunga superiore alla cifra riconosciuta, perché, ad esempio un’associazione locale vale 400 euro e un’altra 200? Per il numero delle persone coinvolte? Per il numero delle esibizioni? Per la capacità di coinvolgimento di altri soggetti, ad esempio le scuole? Per il progetto stesso? Per una delle voci che normalmente danno punteggio nei bandi normali? Boh.
Cambiano i dirigenti, ma le modalità di gestione dei finanziamenti per la cultura sono copia e incolla dal passato e i pur volenterosi e giovani politici non riescono ancora a imprimere la svolta che vorrebbero.
Il cambiamento che il nuovo Consiglio è chiamato a dare deve essere reale e deve riguardare anche gli aspetti che sembrano prassi consolidata, normale routine amministrativa.
Coraggio! Siate cambiamento!
"Apprendo con grande piacere l’azione dei Carabinieri locali guidati dal Maresciallo Ordinario Ilaria Somma che hanno denunciato diverse persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Un lavoro che anche gli uffici comunali hanno supportato perché in questo momento storico non è più accettabile che gli aiuti vengano dati a chi non ne ha diritto e se mai non vengono dati a chi ne ha veramente bisogno. Ci sono altre posizioni che vengono monitorate e quotidianamente che i carabinieri della stazione stanno curando. Abbiamo dato la massima disponibilità dell’amministrazione al sostegno di queste azioni e così come riguarda l’evasione dei tributi locali andremo avanti, perché con un bilancio comunale così disastrato come quello di Sezze, non è più possibile accettare chi non paga le tasse anche se può e chi percepisce redditi non dovuti, mentre chi lavora paga per tutti. Invito di nuovo, soprattutto chi ha debiti rilevanti, a contattare gli uffici della SPL perché nei prossimi mesi partirà la seconda tranche di accertamenti contestualmente al lavoro dei carabinieri sul reddito di cittadinanza". Queste le dichiarazione del primo cittadino di Sezze Lidano Lucidi
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IL COMUNICATO STAMPA DELL'ARMA DEI CARABINIERI
INDEBITA PERCEZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA: DENUNCIATE 6 PERSONE DAI CARABINIERI DI SEZZE
“Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere 6 persone (di cui 4 donne e 2 uomini) di età compresa fra i 28 anni e i 52 anni, di origini straniere e residenti a Sezze, denunciati in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Sezze congiuntamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Latina, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria finalizzata a contrastare efficacemente la fenomenologia. In particolare, i militari deH’Arma dei Carabinieri, dopo accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa del D.L. n.4/2019 convertito in Legge n.26/2019 in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio con quelli fomiti dal Comune di residenza, appuravano che i sei soggetti fornendo false dichiarazioni avevano nel tempo percepito fraudolentemente il sussidio. Gli esiti dei controlli venivano comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per 1 interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite. Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parte di soggetti che non versano nelle condizioni giustificatrici del percepimento del reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono la ratio dell istituto giuridico del beneficio".