Oltre 10 mila euro tra contributi alle associazioni locali e spese varie. Questi, al momento, gli impegni di spesa presenti nelle determine di settore pubblicate sull’albo pretorio del Comune di Sezze per la realizzazione della 51esima Sagra del Carciofo di Sezze. Somme importanti per un Comune in crisi economica e finanziaria ma, soprattutto, somme elargite in base a quale criterio? Nell’avviso pubblico “Manifestazione di Interesse” tra i punti si leggeva: “…potrà essere prevista l’erogazione di un contributo che dovrà essere preventivamente concordato tra le parti prima dello svolgimento della manifestazione”. Molte sono state le associazioni aderenti al grande evento, poche invece quelle considerate sul libro paga dell’amministrazione comunale. In base a quale valutazione sono stati elargiti i contributi? Ad oggi ancora non esiste un regolamento comunale relativo e si presume, quindi, che l’elargizione dei contributi sia stata ancora a discrezione degli organizzatori dell’evento. E' stato premiato l'evento più simpatico? Più figo? Più importante? Più coinvolgente? Più lungo? Ai posteri l'ardua sentenza. Viva Dio che Sezze pulluli - nonostante tuttto - di cittadini attivi a prescindere... L’associazionismo è passione, è amore per la città. E’ condivisione di spazi, di storia e tradizioni locali. E’ una merce rara non quantificabile economicamente… eppure c’è chi ha i superpoteri di dare valore economico e giudizio critico a questo o a quell’evento, a questa o a quella associazione, creando ulteriore divisioni e scollamento sociale e culturale.
Evasione totale, morosità, tributi pagati per metà. Un minestrone di ammanchi che il Comune di Sezze non riesce più a sostenere. Nel consiglio comunale di ieri il sindaco Lidano Lucidi è stato chiaro, parlando di criticità che non possono più essere trascurate. Ci saranno scelte impopolari ma necessarie perché ci sono buchi della cassa del Comune che toccano quasi tutti i settori: dall’immondizia, al traporto scolastico alla mensa. Non c’è un servizio dove l’Ente comunale possa tirare le somme giuste tra crediti e debiti. E’ tutto un ammanco, un passivo che blocca la macchina amministrativa e che non permette quindi rilancio e sviluppo. Solo per la SPL si parla di oltre un milione di euro di ammanco ogni anno, per una percentuale del 25% di morosi. In pratica il Comune di Sezze dovrebbe incassare circa 4 milioni ogni anno ma ne incassa solamente 3. La riconciliazione dei debiti e crediti conclusa ad aprile ha tirato fuori altri 800 mila euro che l’amministrazione dovrà ripianare. Il primo cittadino ha comunicato che sono partiti i primi avvisi di accertamento sull’evasione totale, ossia contro quei cittadini che non sono nemmeno iscritti all’anagrafe, cifre intorno a 240 mila euro annui. Scelte impopolari come già avvenuto in passato, scelte che vedranno furbetti delusi, ma non è giusto che il cittadino onesto debba pagare per il disonesto. Non sarà facile risolvere in tempi brevi il problema dell'evasione, la lotta era già partita in passato ma occorre provarci sempre. Lucidi ha fatto intendere che se fallisce in questo andrà a casa, ma è doveroso farlo. “Avrei voluto trovare una situazione diversa. Avrei voluto dare risposte diverse ai cittadini – ha affermato Lucidi - ma alcune cose devono e dovevano essere fatte. Se non vinciamo questa battaglia andiamo a casa. Le problematiche finanziare ed economiche dell’Ente, a partire dall’evasione, sono una piaga da affrontare subito. Non ci sono i soldi a causa degli accantonamenti perché molti cittadini non pagano i tributi, oltre alle morosità. Chi può deve pagare”. Considerare responsabili le parole del sindaco è giusto e saggio, continuare invece ad ascoltare continue scenette moralizzanti da buon finto scolaretto è sinceramente deprimente.
Secondo la Fao, quelli di strada sono cibi che vengono preparati e venduti in strada per l’appunto, nei mercati e nelle fiere da commercianti ambulanti. Ma si trovano ormai anche in alcuni locali come le paninoteche, le piadinerie o i pub, nei chioschi o, per esempio, nelle fraschette dei Castelli Romani. Sono, in pratica, tutti quei cibi che si possono mangiare senza posate. I Monti Lepini e l'Agro Pontino sono molto ricchi di questi cibi, a cui Roberto Campagna ha dedicato il libro “A morsi e bocconi”. Illustrato con foto di Alessandro di Norma, è frutto di una ricerca che lo stesso Campagna ha realizzato per conto della Cooperativa Utopia 2000 onlus nell'ambito del progetto “Convivium Monti Lepini - Simposi, mense, tavole, produzioni, protagonisti e saperi. Storia, arte e culture enogastronomiche nel territorio lepino” della Compagnia dei Lepini. Verrà presentato a Sezze, venerdì 27 maggio, alle ore 17.300, presso l'ISSIS “Pacifici e De Magistris”. Oltre allo stesso autore e ad Alessandro Di Norma, interverranno il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, il dirigente dell'ISSIS Anna Giorgi, il presidente della Cooperativa Utopia 2000 onlus Massimiliano Porcelli, la giornalista Teresa Faticoni, lo storico Luigi Zaccheo e il responsabile dello Slow Food Travel Roberto Perticaroli. Alla fine della presentazione, alcuni cibi raccontati nel libro verranno fatti degustare. In programma anche un assaggio di oli, di vini e di olive dell'Agro Pontino a cura del Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina) e della Strada del vino, dell'olio e dei sapori della provincia di Latina. I cibi di strada hanno origini antichissime: si consumavano già all’epoca dei Greci e dei Romani. E fu proprio nell’antica Roma che si diffuse l’usanza di imbottire due fette di pane. E da allora il panino è diventato l’emblema di tale abitudine alimentare. Il nome di Panisperna, la via romana diventata famosa per il gruppo di giovani fisici italiani, che presso il Regio Istituto di Fisica dell’Università, assieme a Enrico Fermi, contribuirono alla scoperta dei neutroni lenti che permise di realizzare il primo reattore nucleare, pare che derivi da “panis et perna”, ossia pane e prosciutto, che i frati della Chiesa di San Lorenzo in Panisperna usavano offrire ai poveri il giorno della festa dello stesso santo. I cibi di strada sono diffusi in ogni zona d’Italia. “Il territorio lepino e della Provincia di Latina - ha scritto nella presentazione del libro Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini - oltre a possedere un ingente patrimonio artistico e naturalistico, ha dei cibi che suscitano suggestioni, profumi e sapori, espressione di un retaggio culturale millenario”. Questo libro è un vero e proprio viaggio enogastronomico in questo territorio, le cui “tappe” sono ventotto. “Il cibo - ha scritto Alessandro Di Norma nella nota fotografica - è storia, è rito, è tradizione, è insieme di gesti caratterizzati dalle abitudini che si perdono nei gangli della quotidianità più remote, ma trapelano, senza troppo fatica, anche in quella attuale, veloce ed effimera, legata alle contemporanee tecnologie di comunicazione. Fotografando il cibo si è dato vita a un racconto di sensazioni che ritornano, e restano, nella mente come radici secolari”. I cibi che verranno fatti degustare, saranno preparati dagli studenti del corso serale dell'Alberghiero dell'ISISS “Pacifici e De Magistris”.
Martedì 24 maggio a Sezze (LT) presso il Centro Sociale Calabresi dalle ore 17.30, il circolo Legambiente Sezze insieme a Legambiente Lazio, ha organizzato l’appuntamento pubblico dal titolo “I Rifiuti del Lazio, quale Futuro”. L’associazione del Cigno Verde dà così seguito al gran numero di appuntamenti sul ciclo dei rifiuti, per continuare ad accompagnare la diffusione delle buone pratiche e l’individuazione delle strade virtuose in termini di riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Lo fa a Sezze in provincia di Latina, in una fase nella quale si assiste in questo territorio all’individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare la discarica di servizio della Provincia di Latina, ma anche all’apertura del biodigestore anaerobico a Pontinia e quella imminente di Latina Scalo, e in attesa di conoscere l’impiantistica finanziata dal bando PNRR sull’economia circolare.
“Tra le difficoltà di alcuni territori in termini di raccolta differenziata e le altrettante eccellenze che allo stesso modo cominciano a moltiplicarsi in tutto il Lazio, c’è bisogno di continuare a spingere gli esempi virtuosi e inserire ogni tassello dell’economia circolare ancora necessario, - dichiarano Fabrizio Paladinelli presidente del Circolo Legambiente di Sezze e Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio - in particolare in questo territorio pontino dove i parametri di raccolta differenziata possono migliorare in maniera determinante e veloce, con l’impegno della cittadinanza, degli amministratori e delle aziende; trasformando i rifiuti in risorsa e puntando dritti verso le politiche di sostenibilità ambientale”.
All’appuntamento saranno presenti tra gli altri Circolo, Paolo Rinaldi - Director Of Operations - Italy BOOs - Anaergia, Silvio Ascoli direttore generale ABC LATINA, Stefano Ciafani presidente nazionale Legambiente, Annalisa Muzio Presidente Commissione Sviluppo e Tutela del Territorio Pianificazione Territoriale e Trasporti, Ambiente ed Ecologia Provincia di Latina.
Valorizzare il patrimonio naturale e archeologico di Sezze. Il Comune di Sezze per questo ha stipulata una convenzione con la cattedra di Archeologia Preistorica - Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata. "Al nostro patrimonio naturale e archeologico - ha spiegato Lidano Lucidi - serviva un progetto di medio e lungo periodo e per farlo però avevamo bisogno di gettare le fondamenta, ovvero un lavoro nascosto che non si vede agli occhi ma senza il quale non ci sarà mai un progetto duraturo e stabile, solo progetti di brevissimo respiro. Proprio per questo nei mesi passati c’è stata una fitta interlocuzione con la Soprintendenza nella persona del Dott. Francesco Di Mario e dell’Università Tor Vergata con il Prof. Mario F. Rolfo, ovvero i protagonisti degli scavi e dei ritrovamenti a Grotta Guattari a San Felice Circeo, una scoperta di livello internazionale. Questo lavoro ha portato alla stesura di una convenzione tra il Comune di Sezze e la Cattedra di Archeologia Preistorica di Tor Vergata del Prof. Rolfo per far sì che Sezze diventi un centro di ricerca". Affidato all’Università lo svolgimento di attività di ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico preistorico, protostorico e naturalistico nell’ambito delle attività di tutela e conservazione del territorio del Comune, la concertazione delle attività didattiche e divulgative comprendenti anche la preparazione di materiale documentario diretto all’educazione e alla conoscenza delle risorse storico-archeologiche ed ambientali del Comune. Le attività si svolgeranno nel periodo di 60 mesi, periodo che potrà essere rinnovato, i risultati ottenuti e le eventuali scoperte potranno essere oggetto di pubblicazione in accordo tra le parti: "Voglio ringraziare la Soprintendenza nella persona del Dott. Di Mario e l’Università Tor Vergata nella persona del Prof. Rolfo per aver accettato di scommettere sul nostro territorio, un territorio dalle grandi potenzialità ancora inespresse".
Grande successo ieri per il Liceo Classico “Pacifici e De Magistris” di Sezze. Il Liceo più antico della provincia di Latina si è ripreso la scena rappresentando al centro sociale Calabresi di Sezze la commedia teatrale Le Rane di Aristofane nell’ambito del progetto “Educare con il teatro” con costumi e oggetti di scena di AnnaGrazia Benatti e adattamento e regia di Giancarlo Loffarelli. Soddisfatta e orgogliosa la preside Anna Giorgi, la quale ha ringraziano i tanti alunni che ieri hanno dato vita ad uno spettacolo teatrale di altissimo livello e i docenti che li hanno guidati in questa bellissima esperienza.
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Le rane di Aristofane fu messa in scena per la prima volta ad Atene, in occasione delle feste Lenee del 405 a.C. e risultò vincitrice. Nel 405 a.C. Atene stava attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia: la guerra del Peloponneso stava per finire e la polis era sul punto di perdere la propria supremazia sul mondo greco.
“Il ricordo è l’impronta di vicende ed esperienze del passato, basta un profumo, una musica e si torna indietro nel tempo: è così che è nata “La locanda della felicità” da racconti, raccolti in famiglia o in paese. La consapevolezza di voler conservare la memoria di fatti realmente accaduti. E’ un ritorno e un bisogno di far conoscere persone, eventi e luoghi di una Sezze che è stata protagonista di stralci di vita quotidiana che si svolgeva nella semplicità del tempo fino a subire una grande tragedia.”( l’Autrice Anna Maria Bovieri)
La commedia è ambientata nel famoso locale delle “Colonne di Titi” aperto negli anni 35-40 da Giuseppe Titi, carabiniere a cavallo, e da Teresa Ceci sua moglie, che pur non essendo di Sezze, erano ben inseriti nel contesto del paese, erano benvoluti da tutti anche per le opere di bene che spesso facevano. All’epoca tanti matrimoni venivano festeggiati alla locanda, dove nonna Teresa metteva a disposizione le preziose porcellane bianche firmate “R. Ginori”, fatte arrivare da Ferrara, paese natale di nonno Giuseppe.
Ogni personaggio dà un senso originale all’insieme della commedia, dove s’intrecciano emozioni profonde, tutti sembrano essere protagonisti di un unico grande racconto e ciò che li accomuna è la semplicità del vivere.
Siamo negli anni del dopoguerra dove ancora vive il ricordo di un conflitto che segnò la vita delle persone di Sezze; il bombardamento del maggio 1944 e il difficile ritorno alla normalità…
Il bisogno di ritrovare le persone amate, l’ospitalità data a una famiglia ebrea e la storia della piccola Anna. Minuti condivisi con le persone care ci rivelano i valori e il senso della vita, dopo aver attraversato momenti dolorosi.
Una commedia da vedere, affinché nulla vada perduto e resti impresso nella memoria di ognuno…un momento di commemorazione per i caduti del 21 maggio 1944 nel bombardamento della Chiesa di Sant’Andrea a Sezze.
Sabato 21 maggio ore 21 e domenica 22 maggio ore 18 presso la struttura del Cineteatro Evado, Associazione Culturale “ La Macchia” a Sezze in via Melogrosso. Costo biglietto 7,00 euro. Prevendita e informazioni ai n.349-7706127 oppure 349-6923350.
L’amministrazione comunale di Sezze ha deciso, come già accaduto nel periodo prima delle festività natalizie, di aprire un tavolo di confronto con le tante associazioni culturali impegnate nel territorio, con lo scopo dichiarato di organizzare nel migliore dei modi l’edizione 2022 dell’Estate Setina. A parlarne nel dettaglio è l’assessore Michela Capuccilli delegata alla Cultura, allo Sport e all’Associazionismo. “Il prossimo 27 maggio alle 18:30 ci troveremo all’interno dell’auditorium San Michele Arcangelo per iniziare a ragionare su quello che speriamo possa essere un calendario ricco di eventi e con la maggiore partecipazione possibile, soprattutto dopo il lungo periodo di restrizioni che siamo stati costretti a dover vivere. Come amministrazione comunale – ha spiegato il vicesindaco di Sezze – riteniamo sia fondamentale ragionare con i tanti sodalizi presenti sul territorio setino, autentico motore culturale della città. Inutile, di contro, imporre scelte calate dall’alto, che inevitabilmente scontenterebbero chi invece vuole mettersi a disposizione per realizzare il cartellone degli eventi”. Una linea politica su come dovrà essere la prossima edizione dell’estate setina c’è già, come spiegato dallo stesso assessore Capuccilli: “Mi piacerebbe, e lavoreremo in questo senso, che dalle associazioni arrivino stimoli e proposte che possano coinvolgere ogni zona della città, ogni quartiere. E, ci tengo tanto, che nel cartellone delle iniziative spicchino quelle dedicate ai più piccoli, a quei bambini che più degli altri hanno bisogno di un ritorno alla normalità dopo questo periodo complicato”.
La crisi della politica e dei partiti a Sezze
Scritto da Vincenzo Mattei
Qualcuno aveva previsto che la sconfitta del PD alle elezioni comunali di Ottobre 2021 avrebbe segnato un colpo finale ad una lunga stagione politica e l'inizio della liquefazione dei partiti. Così è stato! Più passa il tempo e più la città di Sezze scivola verso una deriva di disimpegno e di indifferenza. Bisogna mettere in conto, certamente, i duri contraccolpi provocati dalla pandemia, la tragedia senza fine dell'invasione crudele e sanguinosa della Russia in Ucraina. Ma ciò non basta a giustificare il clima di apatia e di disinteresse che si respira, né si intravvedono spiragli in fondo al tunnel. I cittadini sembrano rassegnati a una mediocre routine amministrativa e a uno scenario sempre più asettico e deludente. Si vive alla giornata, rincorrendo le emergenze e la quotidianità, senza una apparente alternativa a questo stato di cose. La crisi dei partiti coinvolge tutto il panorama politico locale. I partiti e i movimenti politici si sono trasformati in comitati elettorali. La tattica e la strategia politica appartiene a pochi e la mobilitazione è frutto di correnti politiche collegate a personaggi che conducono le danze in nome del decisionismo e del leaderismo, che sono l'altra faccia del populismo. L'avv. Luigi De Angelis ha giustamente sostenuto che la politica è una cosa seria e che non si può ridurre a spot pubblicitari né affidare nelle mani di incompetenti e sprovveduti. Che c'è bisogno di sapere e di fare, di concretezza e di idealità, di impegno a risolvere le questioni e i bisogni dei cittadini ma anche di saper alzare lo sguardo oltre il proprio naso, alla ricerca di un profilo alto e di un rinnovato modello sociale ed economico. La politica ha bisogno di studio e di riflessione per poter interpretare le nuove tematiche del lavoro, della formazione, della transizione ecologica, delle aspettative dei giovani. Invece regna un silenzio assordante che avvolge l'attività dei partiti e comprime ogni forma di vita associata. Le assemblee pubbliche, le riunioni di contrada, a volte accese, costituivano nel recente passato il rito quotidiano della nostra esistenza e del nostro comune sentire. I tempi sono cambiati, è vero. Il dominio incontrastato degli strumenti tecnologici ci ha resi muti e solitari e molto spesso ci accontentiamo di notizie e di informazioni superficiali e senza alcun fondamento. Neanche di fronte al genocidio degli Ucraini c'è stato, a Sezze, un sussulto di rabbia e di protesta e un appello alla mobilitazione, ma solo qualche lodevole testimonianza dei sindacati e di Associazioni antifasciste. Ciò evidenzia il basso livello di sensibilizzazione e di coscienza civile della nostra Comunità. Il PD deve reagire a questo stato di inerzia e di abbandono. La strada è in salita. La democrazia ha bisogno di passione e di partecipazione perchè è l'unica arma per combattere e sconfiggere le oligarchie di ogni specie, le dittature, le ingiustizie e le diseguaglianze. Il noto filosofo Gustavo Zagrebelsky sostiene che i politici di oggi tendono ad essere una casta di meri esecutori di ordini che vengono dall'alto, di fedeli funzionari e di opportunisti che si fanno trascinare dagli eventi piuttosto che determinarli. Che il loro mestiere più in voga è quello di galleggiare, subire e favorire il fascino del trasformismo. Si tratta di un giudizio severo e tranciante che però ci deve mettere in guardia e ci deve vaccinare da pericolosi scivolamenti verso l'opportunisno e il qualunquismo. Qui, a Sezze, bisogna ripartire con coraggio dall'ascolto e dal territorio, non anteponendo mai il proprio tornaconto agli interessi generali. Il nuovo Direttivo ce la dovrà mettere tutta per segnare una svolta. Saranno le nuove generazione infatti, a riconquistare la fiducia persa e a tradurre in azioni concrete l'esigenza di un futuro migliore.
Altro...
“L’approvazione del regolamento sui beni comuni ci ha permesso di individuare le modalità concrete per consentire ai cittadini di farsi parte attiva e non semplice destinatari passivi di decisioni adottate altrove. Il Regolamento sulla gestione dei beni comuni approvato dal consiglio mette al centro dell’attenzione la cittadinanza attiva relativamente ai temi legati ai beni comuni, quali la rigenerazione dei quartieri, la lotta alle discriminazioni, il recupero del patrimonio culturale e paesaggistico di immobili in disuso o abbandonati, la cura per l’ambiente. L’obiettivo, sicuramente ambizioso ma concreto è quello di dotare il Comune di Sezze di una fonte regolamentare che proponga un modo innovativo di gestione dei beni, facendo uscire il concetto di cura dalla dimensione unicamente domestica e privata, in cui è stata finora relegata, per riconoscerle invece un ruolo come nuovo paradigma culturale, su cui fondare una vera e propria società della cura”. Così Vincenzo Cardarello, assessore all’Urbanistica e al Patrimonio Vincenzo Cardarello relativamente al regolamento approvato nelle scorse settimane. In merito invece all'approvazione degli adeguamenti alle leggi regionali sul fronte della rigenerazione urbana (articoli 4 e 5 della L.R. n. 7 del 18 luglio 2017), l'assessore afferma: “Le nuove disposizioni sono finalizzate ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere la riqualificazione di aree urbane degradate e di tessuti edilizi disorganici o incompiuti e riqualificare edifici a destinazione residenziale e non residenziale mediante interventi di demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e efficientamento energetico”. Importante per l'assessore il contributo della commissione “Urbanistica e Ambiente” e gli uffici comunali di Settore.
A detta di Antonio Veneziani, poeta e saggista, “Di bugie campano tutti” è un gran bel libro, profondo e leggero, tagliente e smussato, e questi aforismi incidono fino a far uscire sangue e animo. Roberto Campagna, romanziere, giornalista e sociologo, si è assunto un compito ingrato: quello di vedere il mondo con una lente di ingrandimento e con poche parole raccontarcelo, lasciando il lettore perplesso, per un attimo, ma facendolo sempre emozionare e pensare”. Il libro verrà presentato, sabato 21 maggio alle ore 18,00, a Norma, nella sede dell'Associazione culturale “Domusculta”, e, venerdì 10 giugno alle 17,30, a Segni, nella Biblioteca comunale. Oltre all'autore e allo stesso Veneziani, interverranno Claudio Marrucci, scrittore e poeta, e Antonella Rizzo, poetessa, performer e giornalista. L’aforisma, dal greco aphorismos, è un genere letterario che annovera grandi autori da Karl Krauss, uno dei massimi scrittori del secolo passato (1874-1936), a Novalis, da Giacomo Leopardi a Guido Ceronetti… solo per citarne qualcuno. È proprio Krauss a scrivere: «Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi». In particolare, l'aforisma è parente stretto della massima, della sentenza, ed è vicino al proverbio. Capace di unire forma e contenuto, di cementare generale e parziale, è dilettevole e piacevole al tempo stesso. Tornando al libro, è la seconda raccolta di aforismi di Campagna: la prima ne contava 185, questa 200. E anche in questa seconda raccolta c’è tutto e il contrario di tutto: la saggezza popolare, spesso rischiosamente collimante col “senso comune”, e la distillazione faticosa della sintesi intellettuale, “filosofica”. Scrivere aforismi è impresa ardua perché occorre trovare e inventare ogni volta, nel giro di poche parole, un’affermazione illuminante e rivelatoria. “Roberto Campagna - scrive Gino Ruozzi, docente di Letteratura italiana all'Università di Bologna - senza inutili fronzoli e logoranti attese va subito al cuore dei problemi, cercando di denudarci delle maschere che così spesso amiamo indossare. I suoi aforismi sono minuscole lapidarie lezioni di vita, tanto più preziose perché contengono esperienze meditate e riscontrate di persona. Il tutto - conclude Ruozzi - condito di sagaci sali epigrammatici, divertenti giochi di parole, sorprendenti facezie linguistiche”. Roberto Campagna, sociologo, giornalista e scrittore, di mestiere fa il comunicatore. Direttore della rivista “Noi/Altri”, scrive per il quotidiano “Latina Oggi” e “Le Monde Diplomatique - Il Manifesto”. Tra i suoi libri: “Alle fontane - Storie di panni di paese” (racconto breve), “E così fu” (racconti), “101 filastrocche in fila per 1”, “A Via Fontana dell’Oro” (fiabe), “Il Palato della Memoria” (romanzo), “Meglio povero che poveraccio” (aforismi) e “Le storie non volano” (romanzo). Suoi racconti compaiono nelle antologie “Buon Anno e Felice Anno Nuovo”, “Sorridi Siamo a Roma” e “Del Sacro e Del Profano”. Infine, è un esperto di enogastronomia: diversi i libri che ha pubblicato su questo argomento.
Tra i 100 profili che Euroconference e TeamSystem, con il supporto di Forbes Italia, ha selezionato all’interno della lista “100 Best in Class”, scelti per competenza, crescita, Innovazione digitale e Valore economico e businnes, compare lo studio commercialista di un setino. Stiamo parlando dello Studio Parente di Italo Parente con sede a Latina pesso la Torre Pontina. La lista dei migliori 100 è stata pensata per valorizzare le eccellenze italiane nella comunità dei professionisti economici e dei giuristi di impresa. I profili scelti sono stati selezionati da una commissione formata da consulenti del lavoro, responsabili dell’amministrazione del personale, dottori commercialisti e manager con importanti esperienze lavorative. Insomma, tra le 100 eccellenze italiana per l'Innovazione Digitale, figura lo studio Parente, specializzato in pianificazione fiscale strategica, ottimizzazione del carico fiscale, controllo di gestione per garantire la crescita delle marginalità aziendali e consulenza internazionale. Complimenti Italo, ad majora.
Nella foto il commercialista Italo Parente