Domenica 10 gennaio alle ore 17,30 sul palco del Mario Costa si assisterà di nuovo alla Rassegna Musicale gruppi anni ’60 con l’esecuzione di molte delle bellissime canzoni dei mitici anni '60 e '70. Saranno 5 i gruppi musicali che cercheranno di proporre quel mix di sonorità, tra il rock e la musica leggera tipica italiana………
Con grande piacere e soddisfazione, il Comune di Sezze e l’Associazione culturale Il Grillo presentano la Rassegna musicale anni 60 e 70. Una rassegna, questa, di pura archeologia musicale setina e non solo, in cui gruppi strapaesani si confronteranno con altre esperienze, unite tutte dalla stessa passione: la musica…….
Sul palco dell’Auditorium M. Costa tornano ad esibirsi i gruppi, alcune delle band setine (e non) che hanno fatto la storia della musica nelle piazze e nelle tante sale da ballo……..
Queste solo alcune delle presentazioni che ogni anno, dall’anno 2005 fino al mese di gennaio 2020, hanno attenzionato al pubblico, in special modo agli over 50, la Rassegna Musicale “Gruppi anni ’60 e ‘70” uno spettacolo musicale con musica dal vivo, organizzata dal Comune di Sezze e ideata e diretta dall’Associazione Culturale “Il Grillo”.
La Rassegna di Archeologia musicale setina (e non solo), in tutte le sue 15 edizioni, ha rappresentato certamente una delle più importanti e seguite manifestazioni culturali di rilievo con risonanza provinciale e regionale. Ieri, mentre passeggiavo per le strade del paese (paese quasi vuoto per i problemi di pandemia che stiamo vivendo) riecheggiavano in me le note e le parole de “L’anno che verrà”, una canzone di quel gran genio di Lucio Dalla.
‘Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va’.
Versi che in un momento come questo sono più che mai attuali; l’anno appena trascorso con quanto ci ha lasciato e terribilmente cambiati, ci ha privato di tante di quelle situazioni e manifestazioni che in qualche modo davamo quasi per scontato che facessero parte della nostra attività vitale e del nostro essere umani nelle relazioni sociali. Rimane in noi il grosso punto interrogativo se quest’anno, appena arrivato, ci riconsegnerà quanto ci ha tolto.
A parte questa riflessione, per dar valore a questa manifestazione e non disperdere i risultati raggiunti, vorrei ricordare come tanti di noi sono arrivati a conoscere ed apprezzare il mondo musicale, da spettatori e da attori. Per anni, i componenti dei tanti “gruppi musicali” hanno calcato le scene di piazze della provincia, di sale da ballo, e per i più bravi e forse anche più fortunati, di importanti piazze dell’Italia musicale che si rialzava da periodi bui, speranzosa e senz’altro più genuina e sincera.
Era il lontano 1964, la maggior parte di noi non arrivava a dieci anni. Davanti flotte di ragazzi e ragazze, forse scalcinati, forse peccatori, un po’ santi un po’ maledetti. Pieni di vita, di idee, di proteste e di proposte. Per noi modelli, da imitare, da migliorare. Fu così che iniziò l’avventura di molti gruppi. Fu cosi che iniziò la mia avventura insieme ad altri quattro coetanei che avevano interessi in comune: la musica, lo studio, la parrocchia e tante altre belle cose. Ci preparavamo ad esserci, a crescere, a vivere, a salire su quello che era il palco della vita, il palco della musica. Lo era allora, lo è ancora di più oggi, tra mille incertezze, mille dubbi. Tra le tante difficoltà anche economiche che ci impedivano di avere gli strumenti desiderati, quelli di marca, era viva la certezza che in qualsiasi modo potevamo soddisfare la voglia di suonare e di porci all’attenzione della società, della comunità setina e del nostro entourage. La musica per tutti noi ha dato sempre delle risposte e creato grosse novità: dal freddo delle cantine al calore delle note, dal buio dei garage alla luce del suono. Emozioni, passioni, vibrazioni. Tutto parla di noi: di quello che eravamo e di quello che siamo diventati. Ieri le difficoltà economiche non ci permettevano in pieno di soddisfare i nostri desideri, di frequentare le poche scuole di musica esistenti in provincia per studiare uno strumento musicale, oggi un fenomeno ben più grande e grave non ci permette di dimostrare ancora la nostra voglia di fare musica: quella davanti alle platee cui eravamo abituati in quegli anni, 1960, 1970 e 1980, e quella che, da 15 anni a Sezze, decine e decine di gruppi, hanno eseguito con l’amore di sempre e con la viva passione, sul palco del M. Costa. Si è ripetuto per 15 anni, quasi un rito, una specie di ‘reunion musicale’, un ‘Woodstoch’ provinciale per i musicisti che, in questi anni, non hanno mai perso la speranza di dimostrare il valore e la bellezza della musica per ciò che quest’arte ha significato.
Questi musicisti, attraverso la loro attività professionale e amatoriale, hanno continuato, per tanti anni, a divertirsi e a portare avanti una ventata di sogni , i ricordi di un paese, gli attimi e le idee di una generazione. La Rassegna allora si è rilevata una ventata di emozioni riproposta, ogni anno, sul palco dell’auditorium ‘M. Costa’ di Sezze, con la presenza costante, ad ogni edizione, di più di 400 spettatori, giovani di allora e di oggi.
E’ stata sempre per tutta la città un momento musicale di straordinaria fattura e aggregazione.
Il nostro impegno sarà, quanto prima, di presentare la prossima edizione, la 16°, con i gruppi musicali e l’esecuzione dei brani, dal vivo, conosciuti e ancora tanto amati da tutti, giovani e meno giovani.
La pandemia minaccia la salute e la vita delle persone, sconvolge le abitudini e gli stili di vita cambiando le relazioni interpersonali e lasciando in ognuno di noi un segno. Questo fenomeno ci sta spingendo verso forme di vita più sobrie, verso una diversa gerarchia di valori per cui la tutela dei beni comuni come la salute l’ambiente e la cultura possa avere finalmente un rilievo fondamentale. In questo anno appena trascorso, molte iniziative culturali, anche di un certo rilievo, tra cui anche la Rassegna Musicale, sono saltate, e non sappiamo ancora quando si tornerà nella normalità. Questa nostra manifestazione musicale, come tante altre che a Sezze ogni anno si sono realizzate, se non ci sarà un impegno da parte delle istituzioni, naufragherà nel mare dell’incertezza, facendo venire meno il lavoro di anni, di tante associazioni e di tanti cittadini che in questo periodo non hanno potuto esprimere la propria arte per continuare a propagare il valore della cultura. Ma non bisogna perdersi d’animo. Ognuno di noi continuerà nel suo piccolo, presso la propria casa, con il suo strumento musicale gelosamente conservato, a coltivare la passione per la musica, per non farsi trovare impreparato per una rinascita sociale e culturale, quando avremo sconfitto, tutti, ognuno con il proprio impegno, il virus che tanto ha tolto alle nostre vite, a quelle dei nostri familiari e dei nostri amici. Tanti impedimenti fisici hanno limitato le nostre azioni e creato tante difficoltà, economiche, sanitarie e sociali, ma ciò non potrà e non dovrà certamente sconfiggerci nelle nostre idealità e nelle nostre passioni, con l’augurio che quanto prima la cultura riacquisti, attraverso le sue diverse manifestazioni, quel ruolo fondamentale nella nostra società locale e nel mondo in generale.