Nella prossima seduta consiliare che si terrà venerdì 18 febbraio, il consiglio comunale di Sezze conferirà la cittadinanza onoraria a Sami Modiano, sopravvissuto ai lager nazisti di Birkenau e di Auschwitz. La conferenza dei capigruppo riunita nei giorni scorsi all’unanimità ha accolto la proposta portata in aula dal presidente del consiglio comunale. Sami Modiano nel 2013 venne a Sezze per portare la sua testimonianza alla città e agli alunni e prese parte ad un convegno organizzato dall’associazione culturale Araba Fenice. In quella occasione vennero in città anche Piero Terracina, altro grande testimone dell’olocausto (deceduto nel 2019) e Marika Kaufmann e Mario Venezia, moglie e figlio di Shlomo Venezia. Nel corso del consiglio comunale di venerdì prossimo è prevista la partecipazione di una ex alunna dell’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze che, nell'ambito del “Viaggio della memoria 2014” organizzato dalla Regione Lazio, visitò i campi di Birkenau e di Auschwitz e con altri studenti è stata testimone dei racconti di Piero Terracina, Sami Modiano e altri sopravvissuti all'orrore di Auschwitz. L’associazione culturale Araba Fenice presieduta dal prof. Giancarlo Mancini, in collaborazione con la sezione ANPI di Sezze, sono promotrici della proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Sami Modiano. “Sami Modiano e Piero Terracina – leggiamo nella proposta di conferimento – hanno onorato l’intera città di Sezze con la loro presenza in numerose iniziative di sensibilizzazione al ricordo, destinando il loro racconto non solo alla comunità tutta ma in particolare ai giovani studenti e cioè a coloro che hanno la possibilità e la responsabilità di “raddrizzare” il nostro mondo, come sottolinea l’invito ebraico “Tikkun Olam", a “non voltare la testa dell’altra parte” e a non essere indifferenti”. Recentemente anche la sezione ANPI di Sezze ha rilanciato la stessa proposta di cittadinanza onoraria. Venerdì finalmente Sezze la conferirà a Sami Modiano.
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Il 18 luglio 1944 Samuel (Sami) Modiano insieme agli oltre 2000 ebrei italiani dell’isola di Rodi, viene deportato con il padre Giacobbe e la sorella Lucia. È il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Un viaggio che ha il triste primato di essere stato il più lungo della storia della deportazione ebraica. Da Rodi, sulle carrette del mare battelli destinati al trasporto bestiame, e poi in treno attraverso l’Europa fino alla rampa di Auschwitz. Questa è la sua storia.