Alla faccia della trasparenza amministrativa e del Palazzo di vetro che sarebbe dovuto diventare il Municipio di Sezze con l'insediamento della nuova amministrazione comunale. Sembra, al contrario, esserci una politica del Gambero. Il giorno 15 marzo la maggioranza Lucidi decide, infatti, di limitare l'accesso agli atti di tutti i consiglieri comunali. In sostanza per leggere gli atti ogni consigliere comunale deve farne richiesta presso l'ufficio competente e recarsi di persona per ritirare i documenti. Da remoto non è più possibile leggere nulla, altro che rivoluzione digitale e idee smart. Se ne è parlato ieri in aula durante la seduta del question time. A prendere di petto il ritorno all'era delle palafitte i consiglieri comunali di opposizione, prima Serafino Di Palma e poi l'ex sindaco Sergio Di Raimo. E proprio Di Raimo, in qualità di sindaco, aveva permesso l'accesso diretto ai documenti, un "obiettivo" maturato e raggiunto dopo un percorso in aula consiliare. Di Raimo, tra l'altro, si sente tirato in ballo nella vicenda. "Voci di corridoio - afferma -dicono che ciò che ha indotto la maggioranza a limitare gli accessi e a questa decisione è stato il post del EX Sindaco Di Raimo che prima di tutti ha comunicato l'area che è stata individuata e destinata alla costruzione dell'impianto di compostaggio".
Se questa fosse la causa cosa si vuole nascondere? "L' articolo 43 TUEL, al comma 2, riconosce il diritto dei consiglieri comunali di accedere a tutte le notizie e le informazioni in possesso del Comune e anche delle aziende ed enti dipendenti dal comune stesso, notizie utili all'espletamento del proprio mandato. Chiaramente - aggiunge Di Raimo - questo articolo puntualizza, e non poteva essere altrimenti, che i consiglieri medesimi “sono tenuti al segreto ma solo ed esclusivamente nei casi specificamente determinati dalla legge”. Quindi il segreto è necessario solo per quelle notizie che la legge individua in modo specifico. Allora mi viene spontanea una domanda: l'area dove volete realizzare l'impianto di compostaggio doveva rimanere segreta? C'é una legge che dice che quell'area deve rimanere segreta? Non penso proprio".
Il consigliere del Pd spiega alla maggioranza che "ai consiglieri comunali spetta un’ampia prerogativa a ottenere informazioni senza che possano essere opposti profili di riservatezza, restando fermi, peraltro, gli obblighi di tutela del segreto e i divieti di divulgazione di dati personali secondo la vigente normativa sulla riservatezza. Ripeto: divieto di divulgazione di dati personali, di dati sensibili, quali dati riguardanti la salute delle persone". Insomma aver dato notizia sui Social dell'area dove si vuole realizzare l'impianto di compostaggio significa divulgare dati personali sottoposti a riservatezza? Di Raimo si chiede quindi se il terreno in via del Pesce sia un dato sensibile. Sappiamo tutti che non è così. "Salvo espressa eccezione di legge - continua Di Raimo - ai consiglieri comunali non può essere opposto alcun divieto, determinandosi altrimenti un illegittimo ostacolo alla loro funzione. La diffusione della notizia di cui sono venuto in possesso in virtù del mio incarico è preclusa solo se c'è una legge specifica che vieta la divulgazione di questo tipo di notizia. Se fosse stata una notizia legata a dati sensibili quali dati personali, dati della salute di persone, dati giudiziari, allora ci sarebbe stato un divieto. Ma aver dato notizia del luogo scelto dalla maggioranza per realizzare l'impianto di compostaggio non solo non sottostà a nessun divieto di divulgazione perché notizia non riservata e non sottoposta a segreto. Anzi - sottolinea Di Raimo - era obbligo darla per informare i cittadini di una scelta che a mio modesto parere è assurda". Inoltre la notizia data da Di Raimo con un post era già conosciuta. Lo stesso assessore Bernabei in una commissione ambiente, molto prima del 15 marzo 2022 , aveva chiaramente annunciato che si era arrivati alla decisione di cambiare area e di spostare il tutto nella zona industriale.