Un vecchio proverbio popolare invita a prendere sul serio le cose sacre: "Scherza con i fanti ma lascia stare i santi". Non è per scaramanzia o superstizione, sebbene di questi tempi così incerti ce ne sarebbe tanto bisogno. Il fatto è che, anche per i non credenti, i Santi Patroni rappresentano il simbolo di una città con tutta la sua storia e le sue tradizioni religiose e civili. Rappresentano il simbolo di una spiritualità popolare e un forte legame tra il territorio in cui hanno vissuto e la coscienza della gente, segno di un legame fatto di tradizioni e su virtù con il passato. I Santi Patroni sono, infatti, esempi di una vita all'insegna della dedizione e della generosità. É questa una consuetudine che attraversa tutte le città, piccole e grandi e le fa riconoscibili di fronte agli altri. Ebbene, con l'avvicinarsi ormai imminente della loro ricorrenza, gira in città la voce che l' Amministrazione Comunale di Sezze non avrebbe alcuna intenzione di patrocinare l'evento per mancanza di soldi. Incredibile ma vero! Persino il nuovo parroco della Cattedrale di Santa Maria rimane sbalordito e non sa cosa dire di fronte a questo rifiuto. Ma come? Tra le pieghe del Bilancio Comunale (per altro ancora non approvato) non si riesce a recuperare una modestissima somma per concorrere e contribuire, doverosamente, alla celebrazione si questa tradizione secolare? Le ragioni sono le seguenti: o si sottovaluta la ricorrenza, credendo erroneamente che si tratti di una manifestazione folkloristica delle passate Amministrazioni, o si vuole risparmiare fino all'osso per far quadrare i conti e dimostrare di essere rigorosi. Governare una città non è solo una questione aritmetica. Per ottenere ciò basterebbe avere un buon computer e un buon ragioniere. Si tratta, invece, di avere una visione d'insieme della città ed un progetto per il suo sviluppo, dimostrando di avere coraggio, fantasia e interesse generale di essa. Tutti siamo a conoscenza, da sempre, delle difficoltà finanziarie dei Comuni. Non si tratta, infatti, di gestire un tesoretto nascosto nello scrigno da poter spendere e spandere. Chi ragiona così dimostra dabbenaggine e ipocrisia o completa ignoranza. E allora? Il Comitato Promotore della festa dei Santi Patroni assicura che, in ogni modo, la ricorrenza sarà celebrata degnamente sperando in un ripensamento dell'Amministrazione Comunale. Altrimenti, con quale coraggio il sindaco potrà indossare la fascia tricolore e andare in processione a rappresentare la città intera? O forse bisogna ricordargli che è buona consuetudine, per il rispetto dovuto ai credenti e non che onorare i Santi Patroni significa onorare l'intera Comunità?