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La natura si riprende i suoi spazi: la bellezza salverà il mondo

Apr 10, 2020 Scritto da 
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L'entrata del museo

 

 

Il regime di Coronavirus a cui siamo sottomessi da oltre un mese qualcosa di positivo e di bello lo ha prodotto. E non parlo delle tante riflessioni personali di cui nessuno è stato escluso, o dei tanti "ma" e "perché" che ci hanno affollato la testa in questi giorni, ma mi riferisco al fatto che in questo lungo primo mese, tutti insieme, qualcosa di buono lo abbiamo fatto e cioè abbiamo indubbiamente contribuito a ridurre l’inquinamento in ogni dove con significativi cali di emissioni inquinanti e di anidride carbonica. Nelle città metropolitane si è arrivati a superare il 60% in meno di Gas nocivi prodotti dal traffico delle automobili. In molte frazioni di periferia sono ricomparsi animali selvatici come non avveniva dal dopoguerra: cinghiali ovunque per strada, istrici e volpi se la spassano tranquillamente per strade desolate e abbandonate.

Oggi dopo molti giorni sono uscito per fare la spesa a piedi, prendendo il posto di mia moglie. Sono andato nel centro storico di Sezze approfittando delle botteghe di vicinato che tanta importanza hanno giustamente ricoperto per molti residenti in questo periodo. Tra la macelleria, un alimentari e la Farmacia mi sono fatto un passeggiata e ho riscoperto ancora di più il piacere di vivere appieno il centro storico, di osservarlo in silenzio in un pieno pomeriggio di primavera. Oltre alla quiete ciò che mi ha profondamente colpito è stato vedere come la natura si sta riprendendo i suoi spazi: da Piazza San Pietro sino a Santa Maria l’erba cresce indisturbata tra i sampietrini: è come se la natura stesse riappropriandosi dei suoi spazi velocemente. Altra analogia collegata all’assenza di inquinamento atmosferico e acustico è la numerosa presenza di piccioni che si vedono sopra i tetti o appollaiati nelle terrazze a tubare. Una bella sensazione, insomma, quando di bello in questi giorni ben poco abbiamo visto e sentito. Ma la bellezza salverà il mondo, come scrisse Dostoevskij, in una frase messa in bocca ad un idiota che però aveva ragione.

Una cimasa del  centro storico di Sezze

 

Pubblicato in In Evidenza
Ultima modifica il Venerdì, 10 Aprile 2020 15:52 Letto 1411 volte
Alessandro Mattei

Direttore Responsabile

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