Nemmeno la mente più lucida e illuminata avrebbe immaginato tanto. Come una delle pessime telenovela la vicenda del Belvedere di Sezze va avanti con puntate che sfiorano l’assurdo visti i soggetti coinvolti ed i tempi quasi biblici. Don Massimiliano Di Pastina non si è fermato e dopo che il Tar del Lazio ha rigettato il suo ricorso in merito alla richiesta di sospensiva dell’ordinanza di demolizione del cantiere e ripristino dello stato dei luoghi del belvedere, ha presentato un nuovo ricorso presso il Consiglio di Stato. Il ricorso in appello al Consiglio di Stato si propone avverso le sentenze o le ordinanze emesse dai TAR al fine di ottenere la riforma della sentenza o dell’ordinanza impugnata e per l’effetto l’accoglimento o il rigetto del ricorso introduttivo. La palla quindi ripassa ancora alla giurisprudenza tanto che in molti adesso si stanno chiedendo e valutando se non sia veramente il caso di investire della vicenda il vescovo della Diocesi di Latina Mons. Mariano Crociata, considerando che la risonanza mediatica della triste diatriba vede comunque al centro la statua e un monumento dedicato al Santo Patrono Lidano. Quelli che speravano in una celere demolizione di un cantiere-discarica molto probabilmente dovranno ancora attendere. Conti alla mano sono più o meno 570 i giorni passati dalla sospensione dei lavori e dall’impossibilità di riavere e vedere libero il Belvedere di Santa Maria. Una vicenda che ha ormai assunto i contorni di una fiction e che ha il suo contraltare in consiglio comunale di Sezze dove il fratello del Don, il consigliere comunale Ernesto Carlo Di Pastina, è passato nei fatti all’opposizione, proprio per l’evoluzione della storia della statua al belvedere. Nei prossimi giorni la Giunta comunale darà mandato agli uffici competenti di demolire i manufatti ma bisogna capire se adesso l’amministrazione comunale tutta avrà il coraggio di mettere fine subito a tutto questo. Restiamo disponibili per eventuali smentite, repliche o precisazioni da parte degli interessati. Il quotidiano on line La Notizia Condivisa dà voce a tutti coloro che non l’hanno mai avuta.