Sembra che il Pd di Sezze abbia perso la bussola. La zattera fa acqua da tutte le parti e di tanto in tanto, per non affondare, ci si aggrappa al primo molo disponibile? Sembra proprio così! Ad un anno dall’elezione della nuova segretaria e del nuovo direttivo, nei democratici setini qualcosa è andato storto. Quella che doveva essere la svolta e la rinascita del partito si è rivelata invece come l’epilogo di un percorso iniziato qualche anno fa, quando il partito è stato definitivamente preso in mano da un ristretto gruppo di persone che lo hanno usato per bene per poi ridurlo in questa condizione. Non è un caso, infatti, se nel corso delle ultime settimane storici esponenti del Pd hanno abbandonato il direttivo proprio perché senza una guida e senza alcuna linea politica chiara. Nessuna iniziativa messa in campo, nessuna opposizione, nessuna politica. Nel Pd di Sezze non si parla, non si dibatte di nulla e non ci sono più prese posizioni definite. Sembra che il Pd non voglia scomodare nessuno, sembra che abbia scelto la linea dell’indifferenza, su tutto, una posizione neutra, sembra che i dirigenti abbiano deciso semplicemente di non fare politica. Se la segreteria si riunisce lo fa per mera prassi, mentre il direttivo non si confronta da mesi. In questo partito non si parla di nulla, nemmeno in un momento dove iniziano a manifestarsi le prime crepe dentro una maggioranza in difficoltà che non riesce a dare risposta alla città. Il Pd non entra nel merito di nessuna vicenda importante, nemmeno su quelle recenti. Tra il Pd ed il gruppo consiliare non sembrano esserci fili conduttori, non si dialoga. Una volta il capogruppo riportava le istanze del partito che aveva discusso a lungo temi e definito poi una linea da portare avanti in aula consiliare. Oggi è tutto un ricordo, e ci si limita a scrivere sul gruppo WhatsApp, discutendo di quisquiglie senza prendere decisioni. Ed ecco allora che chi è stato parte integrante di un partito vero e vivo, oggi ha deciso abbandonare quello che definisce ormai un contenitore vuoto e molto ambiguo su molte questioni. Eppure ci sarebbero tanti simpatizzanti che vorrebbero che tutto ciò non fosse vero, che fosse uno scherzo, dove tutto poi torna ad essere come è sempre stato. Ma così non è. La crisi del Pd è stata certificata alle scorse elezioni regionali, a livello provinciale e in quelle città dove si andrà al voto. In molte di queste non ci sarà la lista del Pd.