“Una polemica strumentale nata solo per non aver sentito entrambe le parti chiamate in causa ed alimentata per fini che non siano soltanto di natura economica, come invece sono tentata di credere”. Il vicesindaco di Sezze e assessore alla Cultura, Michela Capuccilli, interviene dopo la commissione Cultura convocata ieri dal presidente Gianluca Lucidi su richiesta delle minoranze consiliari e che ha avuto in audizione Francesco Petrianni, ex dirigente comunale e presidente dell’associazione “Le Decarcie”. Al centro dell'incontro la pubblicazione del libro sulla traduzione dell’antico statuto del Comune, sulla quale pubblicazione l’ex dirigente lamentava l’assenza del patrocinio del Comune di Sezze. “La questione per nulla banale – ha spiegato l’assessore – è quella relativa alla proprietà dello Statuto, che ovviamente è del Comune di Sezze, non dell’ex dipendente dello stesso. Come ente avremmo compiuto un illecito se avessimo fornito il nostro patrocinio a questa operazione. Peraltro ci risulta che il lavoro di traduzione degli scritti sia stato già pagato all’autore, nonostante per farlo si sia rivolto ad alcune classi del nostro liceo, come da incarico ricevuto dall’Associazione Le Decarcie dalla Compagnia dei Lepini, incarico che prevedeva un lavoro di traduzione e non autorizzava alla stampa del documento. Stona che questi appunti vengano fatti da un ex dipendente del Comune di Sezze, che avrebbe dovuto comprendere prima che quel materiale non appartiene a lui ma allo stesso Comune. Come amministrazione - ha aggiunto Capuccilli - abbiamo un continuo dialogo e collaborazione con le associazioni e quando come amministrazione commettiamo errori siamo i primi a rammaricarcene e, all’occorrenza, a scusarcene. Ma stavolta abbiamo soltanto preso le distanze da chi voleva impossessarsi di qualcosa che non è suo, ma di tutta la collettività. E ci dispiace che la confusione che qualcuno ha artatamente creato abbia messo in cattiva luce il buon nome di Sezze, nonostante i vari incontri con il Petrianni. L’amministrazione aveva ed ha ancora la volontà di stampare lo statuto e di metterlo a disposizione della comunità gratuitamente, non di metterlo in vendita come ha fatto il dottor Petrianni con le sue stampe. Prendiamo atto con soddisfazione, invece, che l’editore del volume abbia compreso quale fosse il problema, decidendo di togliere dal commercio lo stesso libro, che improvvisamente è sparito da tutte le piattaforme online”.