Una batosta anche per il Partito Democratico di Sezze. Le europee hanno spinto gli organi dem a riorganizzarsi subito, ad accelerare alcune questioni interne che potrebbero implodere. Presto quindi verrà eletto il nuovo segretario di sezione, nei giorni scorsi un primo incontro ha definito la strada da prendere. In pole position Daniele Marchetti, psicologo e già responsabile dem di località Crocemoschitto. Una parte del partito, però, pare che abbia chiesto la disponibilità anche a chi in passato ha già ricoperto ruoli politici ed istituzionali. Vedremo. Il disagio del partito democratico per la sonora sconfitta, comunque, non è paragonabile alla crisi che sta attraversando la maggioranza consiliare che sostiene il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo. Pare che il sindaco abbia anche minacciato/annunciato dimissioni a causa di una squadra che non funziona, che non c'è, e per l’assenza di responsabilità da parte dei diversi gruppi consiliari, pronti solo a curare il proprio orticello amministrativo in città, e di appartenenza e convenienza politica oltre i confini territoriali, come ampiamente dimostrato dalle elezioni europee. E’ molto probabile che già oggi nel consiglio comunale ci sia qualche strappo proprio dentro la maggioranza, probabile che qualcuno possa dichiararsi indipendente. Comunque le voci in merito alle dimissioni del sindaco sarebbero circolate nei giorni scorsi senza alcun riscontro oggettivo. Stessa situazione, se non peggiore, quella che si vive in Giunta. Tra finte verifiche e finti rimpasti qui si bivacca, con il primo cittadino isolato a combattere e a occuparsi in solitaria delle tante questioni che emergono di giorno in giorno. Una solitudine, quella del sindaco, impensabile qualche mese fa. Paradossalmente, l’unico che resta a reggergli il gioco, è il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo, che solo 10 mesi fa rappresentava l’altra faccia della medaglia di quel Pd con valori e storia contrapposti. Di Raimo, politico navigato e amministratore di lungo corso, inevitabilmente, si trova ora davanti un bivio: molti nodi sono arrivati al pettine. Mancano tre anni alla fine del mandato e tutto può ancora succedere, anche un miracolo setino.