Il risultato delle elezioni amministrative ha sancito, senza ombra di dubbio, l’esigenza di una svolta nel governo della città di Sezze. I numeri parlano chiaro ma per governare non sono sufficienti se manca un disegno per il futuro e un programma a medio e a lungo termine che vada oltre l’ordinaria amministrazione, peraltro indispensabile e improcrastinabile, come l’asfaltatura delle strade, la cura del verde , il decoro del paese, la raccolta dei rifiuti h24, una viabilità sostenibile con aree di parcheggio etc. Siamo alla vigilia dell’approvazione del Bilancio di previsione annuale e triennale del Comune e la gravità della situazione locale e nazionale, a causa della pandemia, richiede attenzione, prontezza e massima sollecitudine degli interventi. La pandemia ha sconvolto il nostro modo di essere, rendendoci consapevoli della nostra comune fragilità e angoscia. I cambiamenti climatici, le alluvioni devastanti, le siccità prolungate sono un segnale di allarme che è improcrastinabile un cambiamento radicale delle nostre abitudini attraverso un nuovo modo di consumare e di produrre, di relazionarci. Si tratta di una svolta culturale che deve partire da ognuno di noi, dalle nostre città e quartieri. Come sempre accade, alle devastazioni e alle pandemie, seguono inevitabilmente maggiori ingiustizie e diseguaglianze. I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Da un lato lo spreco e il lusso, dall’altro la fame e la miseria. Saranno i giovani a salvare il pianeta. Ma intanto lo spazio della politica e del vivere in comune si riduce ad alcuni messaggi virtuali e online. Tutto ciò, forse, non ci deve interessare perché non è roba nostra? Invece è proprio in questo contesto e in questo scenario che bisogna attingere alla coscienza e alla responsabilità di ognuno di noi ma soprattutto di chi ha la responsabilità di guidare la città. Non si può far finta di niente. I destini umani sono profondamente legati e intrecciati e tutto ciò non ci può lasciare indifferenti. Occorrono strumenti culturale nuovi, moderni, adeguati alla criticità delle questioni. Cosa intende fare la nuova Amministrazione Comunale per l’assistenza ai disabili, agli anziani, quale indicazioni si intende offrire ai ragazzi per la loro formazione e il loro ingresso nel mondo del lavoro? Quali sono le linee-guida per il recupero del Centro storico? Per l’educazione dei giovani al rispetto di sé e degli altri? O sono questioni che non attengono alla politica e sono solo propaganda e demagogia? La rigenerazione della città ha bisogno di uno sforzo comune e di una piattaforma condivisa attraverso il confronto e la riflessione. In ciò consiste la richiesta di cambiamento emersa dal voto amministrativo, e non solo per gestire l’ordinaria manutenzione dell’esistente. Le opere pubbliche, piccole o grandi, sono necessarie ma non bastano se non sono accompagnate dal senso civico, dal rispetto e dalla fiducia. Si tratta di un lavoro in profondità che obbliga tutte le forze sane del paese a una alleanza convinta e tenace, estranea a interessi personali e di parte. Adesso serve una scossa, serve la mossa del cavallo. Dopo, sarà tardi!