Si sperava che, con la nomina ad assessore del prof. Pietro Bernabei, in cambio delle improvvise e incomprensibili dimissioni della consorte Franca Pernarella, le cambiali elettorali del sindaco fossero state tutte estinte. Non è stato così. Il sindaco Lucidi ha voluto farci un'altra sorpresa, ha voluto regalarci un uovo di Pasqua, nominando assessore al bilancio, ai tributi e al personale il dott. Mauro Rezzini, una vecchia conoscenza, da parecchi anni addentro ai Conti del Comune di Sezze in qualità di Revisore e di membro del Collegio sindacale. Come si può immaginare, si tratta indubbiamente di due figure altamente esperte e professionali ma che non rappresentano il "nuovo" tanto sbandierato in campagna elettorale. Anzi, qualcuno maliziosamente dice che si tratta di minestra riscaldata. Ambedue, infatti, hanno ricoperto incarichi e funzioni importanti nelle passare Amministrazioni, di ben altro colore politico. Sono andate deluse, così, le promesse, sbandierate in tanti manifesti pubblicitari di voler cancellare il passato e di gettare alle ortiche il vecchio modo di amministrare: "Ora o mai più", era scritto sui manifesti delle liste civiche dell'allora candidato Lucidi. Ebbene, alla luce di queste nomine, è lecito pensare a un mea culpa o a un sofferto dietrofront dei nuovi amministratori. Non è mai troppo tardi! Una volta catapultata al Governo della città, la nuova Giunta si è resa conto della complessità della gestione della cosa pubblica e, contestualmente, della propria inadeguatezza, a tal punto di dover fare ricorso a esperti delle passate amministrazioni. Nessuno scandalo, salvo il dovere morale di dichiarare pubblicamente la propria inadeguatezza. Oppure, come seconda ipotesi, si potrebbe supporre che sia prevalsa la vecchia e consolidata logica delle spartizioni, del ricambio di favori agli amici degli amici, in barba al rinnovamento e agli elettori che, desiderosi del cambiamento, hanno votato in un certo modo. Comunque sia, è stato tradito il responso elettorale che ha espresso la volontà di una svolta, sia nel metodo che nel merito. Sono trascorsi diversi mesi, infatti, dall'insediamento della nuova maggioranza consiliare, ma non si è avuto il coraggio né si è minimamente tentato di coinvolgere le minoranze consiliari e la cittadinanza sulle questioni più rilevanti della città, se non post factum. Sarebbe, questa, una occasione importante per riavvicinare le istituzioni ai cittadini e per ricreare fiducia e responsabilità collettiva. Nel merito, poi, buio assoluto. Quel poco di buono che si sta vedendo è frutto e lascito della passata Amministrazione e del lavoro della Provincia e della Regione. Insomma, si naviga a vista e non si ha il coraggio di scelte di campo precise e urgenti sia a livello amministrativo che politico. Invece è questo il momento di schierarsi e di prendere posizione, altrimenti poi è troppo tardi!