Per la mancata approvazione del rendiconto 2021, il Comune di Sezze viene diffidato dal Prefetto e rischia il commissario. Un'altra tegola in testa alla Giunta Lucidi. Nessuno si aspettava miracoli, certo. Ma l'ordinaria amministrazione dell'Ente sì, perché è un dovere istituzionale e deve rispettare tempi e modi stabiliti per legge. Le difficoltà delle pubbliche Amministrazioni, soprattutto in tema di risorse, sono note, così come sono noti i ritardi negli accreditamenti da parte dello Stato, delle Regioni e delle Province. Ma proprio per questo occorrerebbe maggiore attenzione, solerzia e rigore. Proprio per questo sarebbe necessario rispettare le norme stabilite, programmare un Piano di rientro dei debiti pregressi, un Piano di risparmio di eventuali sprechi e spese superflue, un Piano di investimenti a breve e lungo termine per cercare di incentivare e mettere in moto le potenziali risorse e vocazioni del territorio. Un Piano di sviluppo, insomma, che offra opportunità di lavoro e di occupazione ai giovani, che miri al recupero graduale della evasione, alla salvaguardia delle categorie più disagiate, alla promozione di interventi efficaci e realizzabili. I Bilanci dei Comuni si basano su queste linee e su questi presupposti tecnici e politici. Occorre, perciò, una previsione annuale e pluriennale per le opere pubbliche, per la Scuola, per i servizi sociali, per il l risanamento del Centro storico, per l'asfalto del manto stradale, per la riconversione ecologica. Se non ora, quando? Si assiste, invece, a una rimasticazione sic et simpliciter degli interventi della passata Amministrazione, (tanto vituperata) ma senza originalità e senza un minimo di adeguamento alle esigenze e alle richieste del presente. Ma, come se ciò non bastasse, si assiste a una chiusura e a un imperdonabile silenzio degli organi comunali preposti alla informazione. E pensare che le premesse erano ben diverse. Molti candidati delle liste civiche si caratterizzavano per le loro dichiarate conoscenze tecnologiche e facevano sovente ricorso ai social e ai siti web per convincere gli elettori che il Comune, da quel momento in poi, sarebbe stato trasparente come una casa di vetro, in perenne contatto con la popolazione. Invece, ben poco filtra dal Palazzo comunale e, spesso, molto in ritardo. Le questioni sono due: o la Giunta non ha niente da dire (e da fare!); o non c’è affatto trasparenza. Nel primo caso sono i fatti a parlare. Di nuovo e di positivo si è visto ben poco. Non è certo merito dell'attuale Amministrazione la rievocazione della Processione del Venerdì Santo o la riedizione della Sagra del carciofo o gli" Incontri con gli autori" ben organizzati dalla instancabile Loretina. Macera. Ciò che invece è imputabile alla nuova maggioranza consiliare è l'assoluta mancanza di trasparenza e di partecipazione. Ci vuole tutto il fegato della minoranza consiliare (Di Raimo, Uscimenti, Di Palma e gli altri) a portare alla luce e mettere a conoscenza dei cittadini le questioni più importanti della città.