Voterò PD senza turarmi il naso”, ha dichiarato Michele Serra. Lo farò anch'io senza molto entusiasmo ma con convinzione e coraggio. Molte delle speranze e delle aspettative giovanili si sono rivelate illusorie e con il tempo si sono dileguate nella nebbia. Il conformismo e il qualunquismo, come profetizzava P.P. Pasolini, si sono impadroniti delle coscienze degli uomini. La caduta del muro di Berlino (1989) ha trascinato con sé tante macerie sulle quali si era costruita una generazione di giovani, pronti al cambiamento della società. Ora, si dice, non è più il tempo delle favole, dei sogni e delle rivoluzioni. I giovani sono molto più scaltri e pragmatici, più attenti alla realtà effettuale e alle cose concrete. Del resto in giro questa è l'aria vincente, che si respira in ogni momento. Regna la consapevolezza di un futuro incerto e oscuro. Si vive un po’ alla giornata, consapevoli che per farsi spazio bisogna imparare a dare spinte e calci. Voto PD, perciò, per dare una speranza ai giovani, pensando a quei milioni di persone che, anche in Italia, vivono di sofferenze e di disagi e che, hanno combattuto e credono in un’idea di progresso e di eguaglianza. Voto PD sapendo che le classi sociali di riferimento si sono frantumate in mille rivoli per contrastanti interessi economici e che hanno smarrito il senso della loro appartenenza, andando ognuno sulla propria strada, privo della solidarietà sociale e civile di cui non possiamo fare a meno e di cui tutti abbiamo necessità. Del resto, votare per la Fiamma della Meloni o per la Destra di Salvini non è la stessa cosa che votare a Sinistra, pur riconoscendo debolezze ed errori in ambo gli schieramenti. Il voto del 25 Settembre p.v. è importante perché interpreta due concezioni diverse della democrazia, apparentemente accettata da tutti ma in realtà fondata su due modelli contrastanti, uno di tradizione democratica, l'altro di tradizione sovranista e neo-autoritaria, illiberale (Orban in Ungheria, Erdogan in Turchia). Purtroppo, la democrazia non gode di buona salute perché non è riuscita a ridurre e a sconfiggere le ingiustizie e le diseguaglianze economiche e sociali. Ciò induce i sovranisti e i populisti di casa nostra (Meloni e Salvini) a dichiarare che questo non è più il tempo adatto per la democrazia occidentale, con tutti i suoi lacci e laccioli: perciò nel Parlamento Europeo sono schierati con Orban e votano contro il giudizio di condanna sull’Ungheria espresso ultimamente da Consiglio Europeo, dimostrandosi così più vicini a Budapest che a Bruxelles. Voto PD e a turarsi il naso ci pensino gli elettori degli altri partiti. Rispetto chi vota per un altro partito o chi non va a votare anche se ho l'obbligo di ricordare a questi ultimi che votare è un dovere costituzionale e che è costato dure lotte e sacrifici pagati, molto spesso, con la vita. Il voto è la massima espressione della libertà di un popolo. Ai ragazzi vorrei rivolgere un caro invito ad andare a votare in libertà e nel rispetto delle loro aspettative e del loro futuro. Mi accorgo di essere un idealista un po' nostalgico, ma in giro ci sono tanti cinici e tanti indifferenti e perciò avrei voglia di pareggiare il conto e non dargliela per vinta.