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A Settembre riaprono le scuole: serve un check up per Sezze

Mag 31, 2020 Scritto da 

 

 

 

Finalmente! Speriamo che a Settembre riaprano le scuole! La didattica a distanza, imposta dal coronavirus, ha cercato di rimediare a una situazione di emergenza. E c'è riuscita, grazie alla dedizione dei docenti, all'impegno delle famiglie e degli studenti. Quattro mesi di interruzione sarebbero stati intollerabili e irrecuperabili. Ma una scuola chiusa non è scuola. La trasmissione delle notizie e delle informazioni non basta. La scuola è vita, è contatto fisico e psichico, è cultura della cittadinanza e del confronto. Non ci sono scorciatoie. Occorre ripartire da qui, tenendo conto della fase 2 e della fase 3 del virus. Occorre ripensare il modello scolastico, facendo tesoro della quarantena, per garantire protezione e massima sicurezza agli alunni e ai docenti. Abbiamo compreso che non si può fare a meno del supporto degli strumenti tecnologici, ma anche che essi non possono sostituirsi alle persone. Per questioni di brevità mi permetto di fare un elenco delle questioni da tener presenti: le ore di lezione saranno di 40 minuti; l'ingresso degli alunni a scuola sarà scaglionato; pur mantenendo l'unità della classe è opportuno lavorare per piccoli gruppi di alunni, in base ai loro interessi e al loro grado di apprendimento, con l'obiettivo di non far restare nessuno indietro; si possono (si devono) utilizzare spazi diversi dalle aule come la biblioteca, il museo, i giardini e gli spazi aperti; lo scambio dei docenti nel gruppo classe deve essere considerato una normalità e non una eccezione; l'uso dei mezzi tecnologici devono fare da supporto a ogni alunno; lo studio a casa deve essere considerato tempo di lezione normale, etc. Tutto ciò presuppone la ristrutturazione e l'adeguamento degli spazi alle nuove metodologie e modalità di studio. Ogni gruppo classe deve necessariamente essere fornito di una sala -computer e di lavagna luminosa. Bisogna provvedere a fornire un computer agli studenti sprovvisti. Insomma, per farla breve, si tratta di una trasformazione profonda della scuola che deve essere ricollocata al centro della vita e della ricostruzione civile ed economica del paese, dopo la tragedia del coronavirus. Non deve essere il mercato e la situazione economica e familiare di provenienza a determinare il futuro dei ragazzi, ma le loro attitudini e il loro  impegno. La scuola deve offrire a tutti pari opportunità. Se dunque, a Settembre, ci attende questo profondo cambiamento, come ci prepariamo? Cosa può e deve fare a mio parere, una buona Amministrazione comunale e provinciale? Non c'è tempo da perdere. Suggerisco, modestamente, di convocare, al più presto, una Assemblea generale per fare un check up della scuola setina. Alla presenza dei consiglieri comunali, dei dirigenti scolastici, dei docenti, degli esperti e dei rappresentanti degli alunni, l'assessore alla  scuola faccia il punto della situazione e definisca un piano condiviso di azioni e di interventi, di regole da rispettare. Si definisca, soprattutto, un Piano educativo e didattico per assicurare in sicurezza la riapertura e per rilanciare la Scuola come priorità assoluta del nostra città. 

Pubblicato in La Terza Pagina
Vincenzo Mattei

 

Dirigente scolastico e pubblica amministrazione

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