Forse in questo tragico momento in cui viviamo addolorati e frastornati dal coronavirus, che miete migliaia e migliaia di vittime, potrebbe passare sotto silenzio la data del 28 maggio 1976, anniversario dell'uccisione del giovane Luigi Di Rosa. Sarebbe umanamente comprensibile che nella tragedia collettiva che ci sovrasta, ognuno di noi si ritraesse nel suo guscio in cerca di sicurezza e di protezione. Sarebbe comprensibile ma non giustificabile di fronte alla nostra memoria e alla nostra coscienza! Luigi Di Rosa è un martire innocente che rappresenta il nostro passato e dà luce e speranza al nostro futuro. Esempio fulgido di innocenza e di coscienza democratica e antifascista, impresso con il sangue sui volti straziati di una madre e di un padre. Un dolore infinito e inconsolabile. Eppure dopo il buio c'è la luce, dopo la morte c'è la resurrezione. Per i credenti, c'è il trionfo del disegno della Provvidenza, per i non credenti c'è il coraggio di una testimonianza e di una battaglia civile e democratica. Nessuna vendetta, ma il dovere politico e morale di garantire un futuro migliore ai nostri giovani, ai nostri ragazzi. Perché la violenza e la barbarie siano sconfitte e trionfi la giustizia e la fratellanza. Non dimentichiamoci di Luigi Di Rosa!
Luigi Di Rosa