Finalmente si è trovato l'accordo tra lo Stato e le Regioni. Sono state, così, emanate le Linee guida per la riapertura dell'anno scolastico 2020/21. Il 14 Settembre tutte le scuole italiane riapriranno i battenti, anche se il 1 settembre inizierà il recupero dei ragazzi che non hanno raggiunto la sufficienza alla fine dell'anno scolastico appena concluso. Queste, di seguito e in breve, le decisioni più importanti assunte.
- Si riparte in presenza e, solo quando è necessario, con la didattica a distanza (DAD).
- Diventa obbligatorio il distanziamento fisico per almeno un (1) metro fra le rime buccali (le bocche) degli alunni.
- Le mascherine saranno indossate, solo se è necessario, per le scuole secondarie di secondo grado,
- I professori e il personale ATA saranno sottoposti al tampone.
- Per evitare le classi-pollaio di 28/30 alunni, non si potranno superare 20 alunni per classe, con la rimodulazione in gruppi di studenti in base ai loro interessi e livelli di apprendimento.
- Sono previsti turni differenziati e scaglionati sia in ingresso che in uscita dalla scuola, a seconda dei gradi scolastici.
- Si potranno svolgere le lezioni in spazi alternativi (palestra, biblioteca, museo e altri locali messi a disposizione dal Comune).
- Il governo ha stanziato un altro miliardo di euro in aggiunta al miliardo e mezzo già assegnato in precedenza.
E' stato messo a punto un "cruscotto" informatico, uno strumento tecnologico che consentirà ad ogni Comune e ad ogni scuola di individuare le priorità di interventi di edilizia scolastica. Si prevede che molti istituti scolastici dovranno riorganizzare e recuperare gli spazi esistenti per rimodulare le classi troppo numerose. Sarà possibile disporre di un maggior numero di insegnanti e di bidelli (circa 50 mila in più) che saranno assunti a tempo determinato. L'organizzazione didattica viene affidata interamente ad ogni singola scuola e in particolare al Dirigente scolastico che dovrà garantire a tutti gli alunni di conseguire i livelli essenziali di prestazione(LEP). In base al principio della Autonomia ogni scuola ha il dovere di elaborare un Piano di studi sulla base delle esigenze e dei bisogni educativi dei ragazzi e del territorio in cui essi vivono. La scuola si deve far carico della situazione di partenza di ogni singolo alunno e deve calibrare l'intervento educativo e formativo affinché nessuno resti indietro e si senta escluso. L'epidemia del covid-19 ha evidenziato l'importanza insostituibile della scuola. Se ne sono accorti tutti, anche i più scettici e diffidenti. Senza scuola non c'è sviluppo e crescita civile e sociale. Senza scuola non c'è comunità. Una sfida gigantesca e innovativa che ci riguarda tutti: presidi, insegnanti, alunni e genitori. Occorre rimboccarsi le maniche e far presto e bene. Sezze sarà ancora una volta all'altezza della situazione? Lo speriamo fermamente!