L'Ucraina e il Diritto Internazionale violato
Scritto da Luigi De Angelis
Andrea Santucci, portavoce Europa Verde di Sezze sostiene che Sezze "deve dotarsi di un nuovo programma d’azione ambientale e non sostenere finanziariamente opere che potrebbero danneggiare l’ambiente". Il riferimento ovviamente è allo studio di fattibilità approvato per realizzare un impianto di compostaggio a Sezze Scalo. "Il consumismo - aggiunge- è una forma di paradiso artificiale in quanto genera bisogni artificiali e sempre nuovi. Donne, uomini e bambini di oggi sono intrappolati in una società che crea un disagio permanente e una profonda insoddisfazione. Un cortocircuito pericoloso dove i bisogni artificiali e inutili del consumismo, che fino ad adesso erano ignorati, iniziano ad essere inoculati come un veleno anche nei bambini fin dalla più tenera età. L’ossessione per l’ultimo ritrovato della tecnologia, per l’ultimo capo di abbigliamento firmato, l’ultimo modello di auto e per tutto ciò che è sinonimo di novità , ci sta trasformando tutti in irrefrenabili “malati dell’acquisto”. Per Europa Verde l'idea della maggioranza comunale, così posta, potrebbe rappresentare "una dimensione del carattere artificiale e inutile di alcuni bisogni insita nel sistema capitalistico". Nella sua riflessione Santucci aggiunge :"Presentare un impianto di compostaggio come paradiso artificiale e inutile, può bastare al cittadino setino e a ogni anima sensibile, per rendersi conto che ciò è frutto di un disturbo compulsivo al rito consumistico, di una politica di massa, di accaparrarsi finanziamenti e soldi pubblici. Una riflessione questa desiderosa di produrre pensiero critico su sensazioni provate e per la ricerca di un confronto, di un dialogo proficuo e costruttivo, per generare un momento che chiarisca le innumerevoli perplessità e ambiguità di una scelta non condivisa dalla maggioranza dei residenti . Una cornice che pone i cittadini setini in un’ immodificabile solitudine".
Da ieri sera tre consiglieri comunali di opposizione, Serafino Di Palma, Orlando Quattrini e Armando Uscimenti, stanno occupando una stanza del Municipio per protestare contro la decisione dell’amministrazione comunale di Sezze di andare avanti sull’impianto di compostaggio che si vuole realizzare a Sezze Scalo. La mozione di revoca della delibera di Giunta in questione, andata ai voti, è stata bocciata dalla maggioranza del sindaco Lidano Lucidi, una maggioranza compatta e convinta del fatto che un impianto di compostaggio in pianura è necessario per chiudere il ciclo dei rifiuti. I consiglieri di maggioranza intervenuti, però, non sono andati oltre la considerazione che si tratterebbe solo di uno studio di fattibilità, non riconoscendo invece che esso rappresenti comunque una manifestazione di interesse con tanto di progetto, relazione tecnica ed economica e individuazione del sito. A fare scuola, ancora una volta, i consiglieri comunali di opposizione, i quali al contrario dei colleghi di maggioranza, hanno sviscerato l’impatto ambientale di una tale impianto, l’inconsistenza di un vantaggio economico dell’Ente ed il rischio che il tutto possa diventare un ricettacolo di immondizia dell’intera provincia, un sito di lavorazione dei rifiuti sempre scongiurato nel passato. La maggioranza non ha ascoltato ragioni, alla fine è andata avanti e ha votato contro la mozione dell’opposizione. Da sottolineare ancora una volta il linguaggio della massima assiste che sta cambiando in peggio. Alla sobrietà e compostezza del presidente dell’assise dott. Pietro Del Duca (intervenuto tra l’altro per esprimere profondo cordoglio alla famiglia del ragazzo deceduto per un malore a Priverno durante un allenamento sportivo) nel corso dei lavori sono seguiti interventi poco consoni a ruoli istituzionali e più adatti invece ad una partita di calcio e da ultras. Un atteggiamento da parte di qualcuno manchevole di rispetto personale e confacente più ad un linguaggio del corpo che dei contenuti.
Tornando all’impianto di compostaggio, la Sep di Pontinia dovrebbe essere un monito per tutti. I residenti di questo Comune limitrofo, nel corso degli anni, hanno costituito comitati contro un impianto che ha danneggiato la qualità della loro vita, ha distrutto aziende locali e ha contaminato una zona del territorio molto importante.
A tal proposito sui social è intervenuta anche la dirigente scolastica del Pacifici Sezze-Bassiano, la dott.ssa Fiorella De Rossi, la quale ha lanciato un appello: “Non conosco questo progetto, ma conosco molto bene gli effetti della SEP. I miasmi che arrivano sono nauseabondi e, oltre agli effetti immediati, mi chiedo quali possano essere quelli a lungo termine. Allora lancio un appello. Anche se non abito a Sezze, dico a voi setini di pensarci bene. Solo gli sciocchi non cambiano idea. Riflettete seriamente sull'impatto ambientale e sulla qualità di vita delle persone che tale impianto avrebbe. Certo, qualcuno obietterà che questi impianti servono. Vero, ma bisogna scegliere con oculatezza il sito di destinazione. Non così vicino al centro abitato, non così vicino a campi coltivati. Non ho la soluzione, qualcuno più esperto di me potrebbe trovarla. Quindi, per quel che serve, la mia solidarietà a chi si oppone”.
La protesta dei consiglieri comunali andrà avanti, molti cittadini si stanno organizzando in comitati spontanei contro la decisione della Giunta Lucidi e per dire no a questo impianto piovuto dal cielo, redatto e inviato in fretta e furia presso la sede del MITE (Ministero Transizione Ecologica).
La delusione di molti cittadini cresce, dopo 5 mesi non era necessario fare qualcosa a tutti i costi solo per posizionare una bandierina. Qui non si decide se è più giusto saper utilizzare un App sul conferimento dei rifiuti o se scrivere comunicazioni su un gruppo whatsapp, qui si sta decidendo della qualità della vita di una comunità e degli investimenti di imprenditori locali, il grido di Marco Tomei ne è un esempio. La forza dei comitati civici non deve essere sottovalutata e sbeffeggiata come successo in passato. Si spera che abbiano la forza per far cambiare idea a chi vuole a tutti i costi realizzare questo impianto. Non cambiano idea solo gli stolti.
"L’ambizione è di disegnare la Sezze dei prossimi decenni definendone la nuova, e condivisa, identità culturale e economica. L’obiettivo è di proiettare tutti gli interventi progettuali per sedimentare la nuova identità valorizzandone le potenzialità con progetti concreti, cantierabili e con linee di finanziamento individuate e al contempo impegnandosi a individuare da subito le soluzioni delle criticità della città". Esordisce così Setiam, la nuova associazione politica che vuole essere un laboratorio progettuale e intende rinnovare profondamente il modo di far politica: "Una politica che parta dalle idee e dai progetti, che aggreghi sui valori. Vuole anteporre il bene comune all’interesse dei singoli. Nell’acronimo sono contenute le principali direttrici della progettualità". L'idea è nata nella mente di Rinaldo Ceccano e sviluppata da un gruppo di amici che si sono dati una forma associativa. Presidente dell'associazione Paola Di Veroli, dirigente scolastico ed ex assessore del Comune di Sezze.
Sviluppo, Ambiente, Trasformazione, Innovazione e Memoria. Cinque i punti fondamentali su cui Setiam accende i riflettori e intende sviluppare interesse e progettualità.
"Sviluppo. E’ uno degli aspetti fondanti di una comunità. Lo sviluppo deve riguardare tutti gli aspetti della vita comune e deve essere sostenibile: riciclo dei rifiuti e riuso, riduzione dello spreco, raccolta differenziata, green economy, mobilità sostenibile, protezione dell’ambiente, valorizzazione della biodiversità e dei prodotti tipici, sono solo alcune delle applicazioni dei principi dell’Agenda 2030.
Etica. La sostenibilità è anche sociale ed inclusiva: l’attenzione va ad ognuno, ai suoi bisogni speciali, in un processo che non lasci mai nessuno indietro e promuova il benessere: politiche efficaci sulla sicurezza, sulla salute, sull’istruzione, sul welfare, sulle strutture sportive e sui servizi alle famiglie aumentano la coesione sociale e diventano indicatori di una comunità in buona salute.
Trasformazione. E’ la caratteristica della società postmoderna, dove tutto è cambiamento - per lo più profondo - di forma, aspetto, strutture o di altre qualità e caratteristiche. In questo contesto sempre mutevole, che potrebbe generare diseguaglianze e precarietà, è la politica a dover fornire i servizi e le cornici normative per vincere l’incertezza, avendo ben saldi come principi ispiratori la relazione con gli altri, il senso di appartenenza ad una comunità e l’estremo bisogno di ascoltare ed essere ascoltati.
Innovazione. La politica di innovazione e ricerca è una delle più importanti iniziative europee. L’ente locale può disporre di una serie di strumenti per favorire l’innovazione: tra questi sussidi per le imprese, collaborazioni tra pubblico e privati, bandi e appalti, incentivi sulle tasse. Occorre essere visionari, ossia saper individuare con anticipo bisogni e sviluppi e realizzare soluzioni o idee che non sono ancora state applicate, o migliorare quelle che già sono utilizzate; occorre saper collaborare e comunicare; occorre saper utilizzare la tecnologia,. La chiave principale di realizzazione è l’innovazione amministrativa (formazione del personale, nuovi regolamenti, digitalizzazione dei servizi, politiche di accesso ai bandi europei, smart city).
Ambiente. Occorre promuovere politiche attive in linea con il Green Deal europeo anche a livello locale: sviluppo e valorizzazione dei territori e delle produzioni, tutela degli ambienti naturali e sviluppo del turismo sostenibile. Occorre altresì pensare agli “ambienti immateriali” e progettare efficaci politiche di sostegno all’istruzione ed alla cultura e di promozione del patrimonio artistico ed archeologico.
Memoria. La società non deve essere prigioniera del presente, ma deve progettare il futuro avendo al tempo stesso memoria del passato. Sezze ha una lunga storia e una forte identità: Sacra Rappresentazione, tradizioni religiose, manifestazioni culturali legate ai prodotti tipici, artigianato locale. Le politiche devono mettere a sistema le esperienze e trasformarle in motore di sviluppo".
Ecco la struttura dei vertici di Setiam:
Paola Di Veroli è la presidente, i vice sono Manuela Fantauzzi e Antonio Abbate.
Le progettualità e le azioni intraprese si articoleranno per aree di intervento.
Infrastrutture e Servizi
Filippo Danieli
Trasformazione Urbanistica e Paesaggistica
Amerigo Marchionne
Arte, Cultura e Valorizzazione Territoriale
Franco Vitelli
Grandi Opere: analisi criticità e soluzioni
Giovanni Moraldo
Mappatura dei bisogni sociali e costruzione rete di servizi sociali
Manuela Fantauzzi
Innovazione tecnologica, sociale, culturale
Setiam a margine della nota di presentazione del progetto politico, esprimere con fermezza e determinazione la più dura condanna contro ogni forma di violenza e guerra.
Si torna in aula consiliare oggi pomeriggio a partire dalle ore 16.30. Seduta in diretta streaming sul portale del Comune di Sezze. Tra i punti all’ordine del giorno la convenzione con il Comune di Amaseno per la gestione associato del servizio di Segretario Comunale, argomento questo già “bocciato” in commissione consiliare nei giorni scorsi. Si parlerà poi del regolamento di gestione dei servizi cimiteriali, tema che apre un mondo di conflittualità. Infine si parlerà della mozione presentata dalle opposizioni relativa alla revoca della delibera sull’impianto di compostaggio che la maggioranza Lucidi intende realizzare a Sezze Scalo. Le opposizioni faranno il possibile per scongiurare questa decisione, non si escludono nemmeno azioni esemplari per impedire il proseguimento di tale scelta a dir poco scellerata per tutto il territorio comunale. Dai banchi dell’opposizione qualcuno si è spinto anche a dire che “occuperemo il Palazzo se il Sindaco intende andare avanti senza ascoltare le ragioni della città".
Sezze: una città in letargo e senza passione civica
Scritto da Vincenzo Mattei
Queste fredde giornate d'inverno mi hanno fatto tornare in mente il lungo letargo di molti animali che ritornano a vivere non appena inizia la primavera. L'emergenza del coronavirus, il servizio streaming delle sedute del Consiglio Comunale (guai ad avvicinarsi alla sala dedicata ad A. Di Trapano, cuore della democrazia della città!!), ma soprattutto lo scoppio della guerra di invasione dell'Ucraina, ad opera del dittatore Putin, hanno steso una coltre di silenzio sulla politica della città. Una città in silenzio, ammutolita, dopo i fuochi di artificio e i clamori delle elezioni amministrative del trascorso Ottobre. Si sono spenti i fari elettorali e i partiti sono scomparsi. Una sola manifestazione lodevole dell'ANPI setina ci ha ricordato dell'immane tragedia e delle atroci sofferenze di migliaia di bambini ucraini. Sezze appare, così, una comunità spenta, senza "qualità", direbbe Robert Musil. Purtroppo bisogna ammettere che si tratta della naturale conseguenza del logorio dei partiti negli ultimi decenni (almeno a partire dagli anni Novanta!) e del lento ma progressivo distacco e disaffezione dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. La narrazione politica, cuore pulsante della partecipazione, è rimasta uno sbiadito ricordo degli anni che ci vedevano protagonisti delle vicende locali, attraverso risultati lodevoli nella sanità, nei servizi sociali, nella scuola, nello sviluppo dell'agricoltura e dell'artigianato, ma anche modello ed esempio per tutti i monti Lepini, e protagonisti nella attiva partecipazione alle vicende internazionali, attraverso lunghi e appassionati dibattiti nelle piazze e nel Consiglio comunale. Cosa, dunque, non ha funzionato in questi ultimi anni? Cosa si è interrotto? E' riduttivo e fuorviante osservare che "i tempi sono cambiati!". Ci sarebbero mille altri modi e mezzi per promuovere la partecipazione. La vera questione è che manca la passione civica e le ragioni per un impegno. Le elezioni amministrative di Ottobre, da questo punto di vista, non hanno né un vincitore né un vinto. Il risultato elettorale appare un fuoco di paglia che, a lungo andare, non lascia alcun segno tangibile e si spegne. Le liste civiche, che hanno vinto, sono ancora alla ricerca della loro "identità". Il PD appare frastornato e confuso dopo la batosta. La Destra di Serafino Di Palma, persona rispettabile perché coerente e onesto, non riesce ancora a metabolizzare e a comprendere il risultato ottenuto al di sotto delle sue aspettative. Dunque, il vero sconfitto è la politica e la partecipazione delle città intera, (solo la metà degli aventi diritto ha votato!). La posta in gioco, (qualcuno lo diceva) non era la conta delle preferenze, spesso conquistate per ragioni familiari e personali, ma la rinascita di una coscienza civica. Non ha vinto la speranza di ricostruire sul passato e sul patrimonio ideale e valoriale. Ha vinto la semplificazione e la leggerezza della politica, affidata alla quotidianità e alla improvvisazione. Così la storia di Sezze ha subìto un trauma, si è spezzato un racconto che sembrava acquisito e condiviso per sempre dalla stragrande maggioranza della popolazione. Ognuno, in questo stato di confusione e di attesa, si sente in diritto di rivendicare la propria lettura degli eventi, senza fare i conti con il passato da cui bisogna sempre ripartire per non rischiare di improvvisare e di costruire sulla sabbia. Spesso si procede attraverso sentenze non suffragate e attraverso interpretazioni prive di fondamento e decontestualizzate. Il patto con la città e con le istituzioni, tacitamente condiviso nel corso degli anni grazie a lunghe battaglie civili e sociali, sono state travisate e sbeffeggiate. La democrazie si conquista ogni giorno e non una volta per sempre: così come i valori e i vincoli di amicizia e di solidarietà. Oggi in politica prevale l'individualismo e il conformismo, l'opportunismo e la convenienza. Le elezioni comunali costituiscono un campanello di allarme per tutti i partiti, per tutti gli schieramenti. Ma occorre uscire al più presto dal letargo politico e far rinascere una nuova stagione di speranza, di passione civica, di impegno concreto. Nulla dovrà essere più come prima. Al di là delle appartenenze e delle distinzioni è necessario un patto istituzionale che sappia offrire alla città un nuovo orizzonte.
Rischia di tingersi di giallo il motivo per cui la Casa della Salute di Sezze continua ad essere priva del servizio radiologia. Servizio che è invece previsto dalla carta dei servizi erogati dalla stessa struttura secondo il piano Asl. Ad infittire il mistero, arriva la constatazione che il macchinario c’è, ormai da un anno ma non è ancora entrato in funzione. Neanche la motivazione della mancanza dei tecnici, può essere più plausibile alla luce delle assunzioni effettuate dall’azienda sanitaria nei mesi topici della Pandemia. Per non parlare dell’apposita sala radiologica, allestita all’interno dell’ala nuova della struttura di via San Bartolomeo, accanto al PAT e mancante solo di poche rifiniture. Proprio il Servizio di Radiologia permetterebbe di ampliare l’offerta dei servizi erogati dalla Casa della Salute setina il cui personale si ritrova altrimenti impossibilitato a fornire diagnosi strumentali basilari anche nella presa in carico di malattie croniche oltre che per quanto riguarda il reparto di degenza infermieristica. L’entrata in funzione di radiologia andrebbe a riempire un vuoto che si è aperto nel 2015, ovvero dal crollo di una porzione dell’ala vecchia dell’ex Ospedale San Carlo che aveva impedito l’accesso alla vecchia sala raggi situata accanto al Chiostro. Nel 2019, con l’amministrazione Di Raimo, fu la Commissione Capigruppo presieduta da Enzo Eramo ad indirizzare il percorso di ripristino, anche con l'interessamento del consigliere comunale di opposizione Serafino Di Palma. In particolare risultò fondamentale una riunione a dicembre di quell’anno, cui presero parte il direttore sanitario della Asl Latina, Giuseppe Visconti e il direttore del dipartimento territoriale Loreto Bevilacqua. Poi arrivò la Pandemia che ha frenato tutto, ma con la fine dell’emergenza sanitaria, il momento della restituzione di un servizio alla comunità, pare maturo. Si spera adesso che finalmente la ASL attivi il servizio in breve tempo.
Si è svolto domenica scorsa, presso il Centro sociale degli anziani, il primo concorso “L'Olio delle Colline a Norma”, organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina) in collaborazione con l'Ufficio zonale dell'Uci e il patrocinio del Comune di Norma. Questi i vincitori: al primo posto si è piazzata Cecilia Iacomini, al secondo Claudio Ingrao e al terzo Franco Santucci. Cinque le “Gran Menzioni” assegnate: ad Andrea Carosi, Guglielmo Scarsella, Dario Cappelletti, Ilaria Iacomini e a "Verde Diamante” di Antonio Tombolillo. Oltre a quelli locali, al Concorso potevano partecipare anche i produttori dei paesi limitrofi. Inoltre, era rivolto agli olivicoltori non residenti a Norma che producono oli extravergini con olive coltivate nel territorio locale. Gli otto oli premiati parteciperanno direttamente al XVII Concorso provinciale “L’Olio delle Colline, Paesaggi dell’Extravergine e buona pratica agricola dei Lepini, Ausoni e Aurunci”, in programma il 12 marzo prossimo a Formia, presso il Centro di preparazione olimpica del Coni. A designare i vincitori è stato un Panel guidato da Luigi Centauri, presidente del Capol, e composto di tredici assaggiatori del Capol: Patrizia Antonetti, Giovanni Della Penna, Igina De Santis, Giuseppe Emanuele, Marina Ficaccio, Antonio Genovesi, Oscar Mastramanno, Marisa Pietrosanti, Gianni Ricci, Antonella Simonetti, Isabella Spatolisano, Alessandro Trotta e Vittorio Zaottini. Allo scopo di incentivare il recupero dei terreni olivicoli abbandonati e le piccole produzioni dei territori caratterizzati da un’alta biodiversità, gli organizzatori del Concorso hanno inoltre rilasciato il “Premio Paesaggi” a tre produttori che negli ultimi quattro anni hanno recuperato i propri oliveti. Eccoli: Alviti Rita (Località Malerba), Roberto Coluzzi (località Stillo Medio) e Daniele Iacomini (Località Felletro). Produttori che erano stati selezionati da Filippo Signore. “Quello degli oliveti abbandonati – ha affermato Centauri – è un problema che riguarda tutti i territori olivicoli italiani. Un problema che, oltre al danno economico, provoca la perdita di identità degli stessi territori, ne compromette la stabilità ed erode la biodiversità locale. Ecco perchè è importante il loro recupero e chi li recupera va premiato. Noi lo abbiamo fatto e siamo stati i primi ad averlo fatto”. Questi gli obiettivi del Concorso: valorizzare i migliori extravergini di oliva prodotti a Norma; stimolare gli olivicoltori e frantoiani al miglioramento della loro qualità; incentivare il recupero degli oliveti abbandonati e le piccoli produzioni nel campo della biodiversità; contribuire alla diffusione e l'accrescimento della professionalità degli assaggiatori di olio; infine, riconoscere l'importanza dell'olivicoltura nella tutela e conservazione di un ambiente rurale che è storia della comunità locale. “Questo concorso, che si è tenuto a Norma per la prima volta - ha affermato il sindaco Andrea Dell’Omo - darà vita a un percorso da fare insieme allo stesso Capol. Nell'ottica di una sincera e sentita valorizzazione dell'olio extravergine e dell'oliva da mensa, l'amministrazione comunale intende inoltre porre in essere azioni e interventi volti a migliorare una delle produzioni più importanti del territorio. Questo è stato il primo step a cui ne seguiranno tanti altri”. Quaranta i produttori in gara. A tutti i concorrenti ammessi alla selezione è stato rilasciato un attestato di partecipazione. Alla premiazione era presente Luigi Riva, referente dell'Uci di Norma, che si è occupato della raccolta dei campioni di olio e dell'organizzazione della stessa premiazione.
"Sono davvero preoccupato di ciò che ho appreso dai social qualche giorno fa, parlo dell'ipotesi di realizzazione di un impianto di compostaggio nel nostro territorio. Queste pseudo-provvidenze che ci pervengono dall’alto, senza che ci siano a latere dei necessari filtri, assomigliano a dei diktat che non hanno alcunché di democratico, un’assurda violenza perpetrata agli inermi cittadini che compongono l’aggregato sociale. Gli egregi signori che albergano nelle stanze del Potere, molte volte dimenticano che essi sono l’espressione del popolo ed è, oltremodo poco dignitoso, considerarlo irrilevante nella conduzione della cosa pubblica". Esordisce così Andrea Santucci di Europa Verde di Sezze in merito alla delibera di Giunta approvata per la richiesta di finanziamenti al fine di realizzare un impianto di compostaggio a Sezze Scalo. "Ho espresso qualche tempo fa il necessario coinvolgimento dei membri della comunità, alla cogestione di opere importanti che possono ridare un volto nuovo al panorama urbano. E’ estremamente importante che il cittadino si avvicini alle Istituzioni, dato il rapporto abbondantemente incrinato, per le pregresse vicende giudiziarie, che hanno affollato la platea del teatrino della vita pubblica setina. Mi auspicavo una trasformazione radicale - afferma ancora Santucci - una riconciliazione epocale che potesse accelerare quel processo di integrazione da troppo tempo atteso e mai realizzato. Non si consideri quanto esposto una catilinaria , ma delle osservazioni pacate, per cercare di stemperare eventuali incomprensioni che potrebbero ingenerare potenziali conflitti".
Per Santucci "è opportuno chiarire il procedimento di compostaggio che si configura come un processo di riciclaggio dei rifiuti organici, dal quale si ricava un ottimo fertilizzante naturale, chiamato compost. Naturalmente l’impianto può raccogliere solo rifiuti della frazione umida e chiaramente gli scarti devono essere rigorosamente differenziati, per avere un prodotto finito all’altezza. Quindi è significativo che i rifiuti vadano preventivamente controllati, ad evitare possibili commistioni, che risulteranno pregiudizievoli, per il buon esito del metodo di lavorazione, e il relativo riversarsi nell’atmosfera di polveri inquinanti altamente nocive. E’ indubbio che, quanto summenzionato, non deve dare delle false indicazioni, circa il demonizzare questo tipo di lavorazione dei rifiuti, confido invece che le Istituzioni approntino un tavolo operativo, dove verrà vivisezionato il PROBLEMA, magari con il concorso di autorevoli Personalità Competenti, che potranno disquisire in maniera illuminante sull’argomento, le cui risultanze dovranno essere sottoposte al vaglio dei cittadini componenti la Comunità di Sezze, che in totale unanimità e senza pregiudizio alcuno, autorizzeranno o rigetteranno il progetto! Voglio sperare di essere stato abbastanza esaustivo e che, quanto proposto, possa avere una giusta ECO, che fermamente mi auspico porti a riflettere!".
Altro...
Ieri la lista elettorale Identità Setina ha deciso di avviare ufficialmente la costituzione di associazione politica attraverso un’assemblea che ha votato Gianni Antonucci Presidente, Livia Spatarella Vice-Presidente, Emanuele Ceccano come consigliere politico, Riccardo Panico tesoriere e Daniele Giancarlo Piccinella come segretario politico dell’associazione. “Con la costituzione di Identità Setina come soggetto politico - afferma Piccinella - continua il percorso cominciato da Lidano Lucidi. Identità Setina vuole essere un partito inclusivo, moderno e riformista, capace di ascoltare i giovani, di creare spazi di confronto condiviso senza nessun pregiudizio o dogma politico. Una forza fatta da persone che vogliono aggiungere valore alla nostra società, con una progettualità che ha l’ambizione di andare oltre i confini di Sezze e proprio in questi giorni stiamo avviando incontri e tavoli di lavoro con le altre forze politiche civiche presenti nella provincia di Latina per dare vita ad una nuova visione politica”. L'associazione politica IS aggiunge: "Il 18 ottobre del 2021 i cittadini di Sezze hanno scelto in maniera chiara di porre la fiducia in Lidano Lucidi come Sindaco della città e nella sua coalizione. La vittoria elettorale al ballottaggio è stata netta ed ha rappresentato una svolta politica storica nel paese. Le liste civiche che hanno sostenuto Lidano Lucidi, Identità Setina, Lucidi Sindaco, e Progetto Sezze 2000 hanno raccolto il maggior consenso elettorale frutto di un grande lavoro di squadra, di una visione nuova, condivisa e apprezzata da migliaia di persone che hanno espresso con il loro voto la voglia di cambiamento. Identità Setina ha rappresentato, con il 17,18% delle preferenze alle urne, la prima forza politica del paese superando di gran lunga i partiti tradizionali. Per il valore che le persone hanno dato a questa forza politica, per supportare l’attuale amministrazione e i cittadini per le sfide che ci vengono poste. È doveroso da parte nostra ringraziare i rappresentati di Identità Setina al governo della città per il grande lavoro che stanno svolgendo."
Ieri è stato firmato in Provincia di Latina, alla presenza della Regione Lazio, l’atto d’impegno dell’Accordo di Programma che approva il Piano di Azione del Contratto di Fiume Ufente. Un percorso iniziato nel 2018, partecipato da 17 enti pubblici e privati, che vede il Comune di Sezze soggetto responsabile. Il Contratto di Fiume è uno strumento volontario di programmazione strategica e partecipata riconosciuto a livello nazionale e regionale, finalizzato alla gestione integrata delle politiche di bacino, alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Il Contratto di Fiume Ufente ha un ambito di intervento di circa 189 km2 che ricade principalmente all’interno dei comuni di Bassiano, Sezze, Pontinia, Priverno. L’ambito interessato è connotato da un contesto culturale, ambientale e socioeconomico con grandi potenzialità di fruizione per il turismo sostenibile grazie alla presenza di sentieri, aree umide, corridoi ecologici e percorsi eco-turistici. Il Piano di Azione dell’Ufente prevede 37 azioni di sviluppo attuate da 17 soggetti diversi per un ammontare complessivo di 73 milioni di euro. Sarà compito del Comune di Sezze e di tutti i soggetti attuatori concorrere alla reale implementazione dei progetti che conformano il piano di Azione anche mediante il reperimento di nuovi finanziamenti pubblici regionali, nazionali ed europei.
Lidano Lucidi, Sindaco di Sezze: Arriviamo a compimento di un lungo processo del quale si sono interessate anche le precedenti consiliature. E tra quelli che hanno permesso di arrivare a questo importante risultato, mi sento in dovere di citare Giovanni Bernasconi, nel suo duplice ruolo di consigliere comunale e consigliere provinciale, che si è sempre interessato a questa importante opportunità per il territorio.
Lola Fernandez, Assessore allo Sviluppo Locale del Comune di Sezze: Il Contratto di Fiume è inoltre uno strumento di fundraising pubblico con logiche di sistema. Non più interventi singoli finanziati a pioggia, ma programmazione integrata degli interventi che concorrono ai finanziamenti gestiti in modo condiviso, con un approccio bottom up. Sezze ha bisogno di un cambiamento culturale, di essere più aperta al mondo circostante, di trovare le giuste modalità di collaborazione e di cooperazione territoriale con le istituzioni e portatori di interesse. Il Contratto di Fiume può servire a promuovere il dialogo interdisciplinare di cui hanno bisogno tutte le politiche di sviluppo locale.
SEZZE
Domenica 27 febbraio si terrà a Sezze il congresso dei Giovani Democratici, per l’istituzione del circolo cittadino. I vertici del partito hanno deciso di presentare una candidatura unitaria, quella di Giovanni Sorano. "La nascita di una nuova realtà politica giovanile nella comunità setina - afferma il futuro segreatio dei Giovani Democratici di Sezze - è stato un obiettivo che mi sono prefissato durante la campagna elettorale passata. Il fine è quello di creare un gruppo di ragazzi pronti a dar voce ai bisogni della comunità giovanile del paese, un gruppo che riporti la politica locale e di partito ai livelli adeguati di elaborazione e di confronto, portando avanti temi come la legalità, i diritti e il rispetto per l’ambiente"
SEZZE.
Riflettori ancora accesi sulla delibera di Giunta in merito all’impianto di Compostaggio che l'amministrazione comunale setina vorrebbe realizzare a Sezze Scalo, in località via Degli Archi. I consiglieri comunali di opposizione, per scongiurare questo scempio del territorio, hanno firmato e protocollato una mozione per chiedere la revoca della delibera di Giunta. Nella mozione di Sergio Di Raimo, Armando Uscimenti, Serafino Di Palma, Orlando Quattrini, Alessandro Ferrazzoli e Dorin Briciu si legge: “Con deliberazione di Giunta comunale n. 33 del 11 febbraio 2022 veniva approvato lo studio di fattibilità tecnica ed economica denominato “Realizzazione impianto di Compostaggio”. Con la predetta delibera veniva disposto di candidare il progetto all’avviso M2C Linee di intervento B emesso dal Mite. Noi consiglieri comunali di minoranza non siamo assolutamente d’accordo né per il contenuto dell’iniziativa né per i metodi adottati. Riteniamo che sia impensabile dare attuazione alla delibera. Pertanto si chiede al sindaco e alla Giunta di procedere all’immediata revoca della delibera e di comunicare la rinuncia all’istanza di ammissione al finanziamento”.