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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al sindaco di Sezze Lidano Lucidi firmata dalle forze civiche e politiche Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana Sezze, in merito alla drammatica situazione dell'abbandono dei rifiuti a Sezze Scalo.

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I movimenti politici setini di Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana, a seguito di un sopralluogo effettuato nel tratto della ex SR 156 compreso tra la sorgente delle Sardellane e Sezze Scalo, denunciano la grave situazione determinata dalla presenza di numerose discariche abusive anche di rifiuti speciali e pericolosi che determinano palesi violazioni delle leggi in materia.

Il movimento politici, chiedono al Sindaco di Sezze, anche nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, di intervenire con tempestività per bloccare il fenomeno pregiudizievole per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per il degrado umano rappresentato dal fenomeno della prostituzione.

In particolare Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana di Sezze chiedono:

  • la chiusura ai mezzi motorizzati dell’ingresso situato sulla 156 che porta verso Sezze Scalo provenendo dalle Sardellane con provvedimento di urgenza;
  • L’installazione di foto trappole;
  • L’avvio di un’opera di bonifica eccezionale dei luoghi;
  • L’istituzione di una zona a traffico limitato con accesso consentito, da Sezze Scalo, ai soli proprietari dei fondi;
  • L’avvio di una procedura per l’istituzione di un GEO PARCO compreso tra la cava Petrianni (Museo Naturale Regionale delle Orme di Dinosauro) e l’Arnalo dei Bufali (Uomo a PHI);
  • La realizzazione di una pista ciclabile lungo il percorso del GEO PARCO ( o Parco Lineare).

Il recupero e la riqualificazione dell’area può rappresentare l’opportunità per dare dignità ad un luogo che propone elementi di attrazione oltre i siti preistorici già citati, quali:

  • Resti di ville romane;
  • Il sito di archeologia industriale e naturalistico del Lago Mole Muti;
  • Il fiume Ufente;
  • Terreni agricoli di pregio;

a cui si possono aggiungere strutture per attività ricreative, sportive e ludico-culturali.

Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana di Sezze terranno costante l’attenzione su come l’Amministrazione Comunale opererà in merito alle richieste avanzate.

Rhea Lennèe Andrea Santucci - Portavoce di Europa Verde di Sezze

Fabrizio Bonne Anneè - Presidente di Sezze Bene

Michel Caddario - Segretario di Sinistra Italiana

I consiglieri comunali di opposizione Di Raimo, Uscimenti e Di Palma intervengono sugli ultimi fatti di cronaca avvenuti a Sezze, ultimo in ordine di tempo l'incendio divampato stanotte presso la palestra dell'istituto scolastico ISISS Pacifici De Magistris di Sezze. Ecco la nota inviata alla stampa che non porta stranamente la firma degli altri componenti di opposizione Ferrazzoli, Briciu e Quattrini.

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Gli avvenimenti delle ultime settimane come i furti nelle abitazioni, i furti e danneggiamenti nei plessi scolastici e ora anche l'incendio alla palestra della scuola superiore (intitolata a Daniele Nardi), incendio che, come scritto da alcuni quotidiani on line, sembra essere di tipo doloso, mettono in evidenza che quello che la cittadinanza si aspettava, anche in virtù delle promesse elettorali, è totalmente diverso da quanto questa nuova amministrazione sta producendo per il paese. Non è questione di tempo ma di priorità e impegno profuso. Al di la dei proclami, finora non si è visto nulla di positivo né nulla di nuovo. Ci si augura che vengano percorse tutte le strade possibili per arginare questi fenomeni di microcriminalità che nelle ultime settimane sono molto aumentati e non lasciano sperate nulla di buono, fenomeni che, chiaramente condanniamo fermamente. Se fosse accertato che l'incendio è di natura dolosa sarebbe un fatto gravissimo e sarebbe necessario chiedere una riunione del comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza per affrontare in modo diretto questa ondata di criminalità. Esprimiamo la nostra vicinanza agli studenti e al corpo insegnanti come anche alla famiglia Nardi .

 

"Sezze colpita al cuore. I ragazzi sono ammutoliti, in lutto". Queste la parole della dirigente scolastica dell'ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze, prof.ssa Anna Giorgi, all'indomani dell'incendio notturno che ha praticamente mandato in fumo la Palestra "Nardi" del plesso scolastico di viale dei Cappuccini.  Sul posto i Vigili del Fuoco a lavoro per bonificare la zona interessata dalle fiamme. Bisognerà capire se l'incendio sia di origine dolosa o se sia stato sprigioanto da un cortocircuito. Al vaglio da parte dei Carabinieri le immagini del sistema di videosorveglianza. Un danno enrome per tutta la comunità setina.

 

 

 

 

"Sono tornato a casa". Così Djafarou Zakari commenta la nomina presso l'Istituto Pacifici e De Magistris di Sezze. Storia di realizzazione personale e di inclusione quella di Zakari. "Rivedere la preside, i professori, i nuovi alunni mi ha dato emozione. Ogni sforzo fatto, ogni sacrificio è stato premiato. Sono commosso per il mio percorso di studio. E in futuro vorrei diventare imprenditore nel mio paese. Voglio aprire una pizzeria a Natitingou" (Benin). Djafarou parte da adolescente dal Benin. Il viaggio per motivi politici dello zio vede mille spostamenti attraverso Niger, Algeria (con arresto ed espulsione) Libia. Qua in Libia la situazione diventa critica, pericolosa nel pieno della guerra civile. Solo grazie all'aiuto personale di un imprenditore locale riesce ad organizzare il viaggio verso l'occidente, verso l'Italia. Lo sbarco in Sicilia avviene nel 2016, dopo il riconoscimento delle autorità nazionali Djafarou viene assegnato alla casa famiglia di Roccagorga dove viene accolto amorevolmente e invitato a svolgere un corso di italiano. Djafarou ricorda quasi emozionato l'aiuto ricevuto da Adele Fantozzi Saputo "mi ha accolto, ci ha accolto come una mamma". Ma il solo corso di italiano a Zakari non basta, nonostante le difficoltà spinge per iscriversi alle scuole superiori e con determinazione si iscrive al terzo anno presso l'Isiss Pacifici e De Magistris di Sezze, inizialmente al liceo scientifico per trasferirsi subito dopo all'alberghiero "per imparare l'arte culinaria italiana". Qualche piccola difficoltà iniziale non manca ma immediatamente Djafarou viene accolto dagli altri ragazzi. "La preside mi ha aiutato, - dice - per risolvere i miei problemi dai libri all'abbonamento del pullman e altro". Si instaura un ottimo rapporto con i docenti e con tutti gli altri alunni tanto che Zakari conclude brillantemente e con successo il suo percorso scolastico con il massimo dei voti agli Esami di Stato. "Non ho mollato nonostante le difficoltà - afferma soddisfatto Djafarou - I miei sacrifici sono stati premiati. Con il diploma ho potuto anche iscrivermi nelle graduatorie di assistente tecnico". Zakari viene premiato con il primo premio nel progetto Fami, l'idea imprenditoriale prevede la realizzazione di un ristorante-pizzeria da creare nel Benin suo stato di provenienza. Subito dopo, il primo lavoro presso l'albergo Isolabella di Ventotene. E ora il primo incarico lavorativo nella scuola, nella sua scuola con l'assunzione come assistente tecnico presso l'Alberghiero del Pacifici e De Magistris quello che Zakari definisce un ritorno a casa. Ancora una volta l'istituzione scolastica, nello specifico il Pacifici e De Magistris di Sezze, evidenzia la capacità di accogliere, di integrare, di dare un futuro ad ogni alunno a partire dalla propria storia e dalle proprie attitudini personali. La dirigente scolastica del Pacifici De Magistris di Sezze, prof.ssa Anna Giorgi, orgogliosa, continua a ricevere sul proprio numero personale messaggi di gratitudine da parte di alunni e famiglie che finalmente trovano un lieto fine al loro percorso scolastico perchè "qui da noi si sentono finalmente a casa, accolti in un ambiente sereno e proficuo. L'accoglienza, il coinvolgimento e l'attenzione alla persona rappresentano il DNA del Pacifici e De Magistris".

 

 

L'amministrazione comunale nei giorni scorsi  ha incontrato i membri dell’associazione degli ex consiglieri di Sezze. Il sindaco Lidano Lucidi e parte della Giunta hanno accolto con piacere la richiesta della delegazione del sodalizio presieduto dall’ex consigliere comunale Luigi Ottaviani. l luogo scelto è stato la sala Ercole all’interno del museo archeologico di Largo Buozzi. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati diversi temi, suggeriti proprio dai membri dell’associazione, tra i quali la legge regionale 112/2016 (Dopo di Noi), ma anche la possibilità di costituire un Albo dei Talenti e l’eventuale istituzione del difensore civico. La riunione, presieduta dal presidente Luigi Ottaviani, è stata animata da uno spirito di collaborazione tra i componenti delle storiche amministrazioni e l'attuale amministrazione comunale. Oltre al sindaco presenti gli assessori Michela Capuccilli, Lola Fernandez e Pietro Bernabei. Soddisfazione al termine di questo primo incontro, cui sicuramente ne seguiranno altri, è stata espressa dal vicesindaco di Sezze, Michela Capuccilli. “Ho accolto fin da subito, con molto entusiasmo e curiosità, l’invito dell’associazione degli ex consiglieri comunali di Sezze, che ringrazio, certa che sarebbe stato motivo di scambio di informazioni e che la loro esperienza e passione potesse indubbiamente arricchirmi e dare importanti spunti alla nuova amministrazione della città. L’incontro – ha concluso il vicesindaco – è stato proficuo e auspico che si possa stabilire periodicamente un contatto tra noi e chi ha amministrato Sezze negli anni passati, riconoscendo ai componenti dell’associazione degli ex consiglieri comunali il valore e la memoria storica che va assolutamente tramandata alle nuove generazioni politiche, finalizzata a stabilire una collaborazione tra le parti”.

Un momento dell'incontro

 

 

 

Una pioggia di interrogazioni sono state presentate dal consigliere comunale di opposizione di Sezze Serafino Di Palma. Di Palma non la manda a dire ma come sempre ha scritto e protocollato diversi documenti per avere risposte nel merito. Una delle prime interrogazioni riguarda la fornitura di mascherine, Di Palma scrive: “ Il sottoscritto, già nel mese di aprile scorso, chiedeva al commissario prefettizio la relazione relativa alla distribuzione di 39 mila mascherine inviate dalla Regione Lazio al Comune di Sezze. Non avendo avuto alcuna risposta chiedo relazione dettagliata”. In un’altra interrogazione il Di Palma chiede delucidazione sulla vendita da parte della Cassa Depositi e Prestiti dell’ex campo di aviazione a Sezze Scalo. In merito alla gestione dei rifiuti urbani, invece, il consigliere comunale chiede: “Faccio presente che la SPL Sezze lascia sulle nostre strada per ore i sacchetti di plastica dei rifiuti provenienti dal sistema porta a porta: si chiede di prestare attenzione al decoro urbano”. Altra interrogazione è inerente la viabilità, Serafino Di Palma parla di “inagibilità” di molte arterie comunali. “Alcune strade comunali sono inagibili, presentano dei veri e propri crateri che obbligano gli automobilisti a fare gincane. Si chiede quali interventi questa amministrazione comunale intende adottare”. Infine, altro aspetto messo sotto la lente di ingrandimento da parte del consigliere Di Palma, è la toponomastica: in molte strade comunali ancora mancano numeri civici e questo provoca molti disagi e altrettanti disservizi. Di Palma chiede se in merito esiste un progetto.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco di Sezze Lidano Lucidi scritta da un cittadino di Sezze che vuole restare anonimo, vittima ieri sera di minacce da parte di stranieri mentre viaggiava a bordo della linea Urbana Locale insieme ad altri cittadini.

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Sett/le

Signor sindaco di Sezze

 

Perdoni l’impertinenza di questa chiamata diretta. Urge che sia esplicitato quanto come cittadini, viviamo e patiamo. Il tempo scorre e scorre sulle note dolenti, sulle piaghe, del nostro territorio. Vi sono problemi che richiedono tempo e che tempo possono avere, ce ne sono altri che urgono e bruciano e che se si concede loro troppo tempo potrebbero portare frutti ancora più dolenti di quanto fin ora non abbiano già prodotto. La questione sicurezza nel nostro territorio non può più attendere. Il cittadino attento e civile è ormai oggetto di bullismo da quella grande massa di popolazione, straniera e non, che ritiene di vivere nel paese delle impunità, nella repubblica del nulla, delle assenze e delle non presenze, per inciso non sono la stessa cosa. L’assenza è ciò che non esiste e la non presenza è ciò che esiste ma non si personifica. Non c’è nota, né volontà di razzismo, ma triste dato di realtà. Il nostro è sempre stato un paese accogliente, è sempre stato come un paese di mare con un porto immaginario, sarà stata la palude, sarà stata la posizione che ci costringe a guardare l’orizzonte e l’alterità, non so ma è sempre stato accogliente. Ora quell’accoglienza senza norme, senza controlli, senza una vigilanza sul territorio, senza progetti di integrazione socioculturale ci sta distruggendo. La devianza giovanile è in eclatante aumento, la devianza tout court ci sta logorando. Dobbiamo aver timore di uscire con il buio, dobbiamo fare attenzione a chi possiamo incontrare nelle vie poco illuminate del nostro paese e delle condizioni di lucidità in cui si trova. Ora dobbiamo temere anche di prendere un bus, nello specifico una circolare, che fin dalla sua nascita è stato per antonomasia un servizio al cittadino sicuro e di garanzia, il mezzo attraverso cui i ragazzi di periferia hanno acquisito libertà ed autonomia, i pendolari hanno risolto la questione parcheggio e doppia o tripla auto in famiglia. La circolare è sempre stata quello strumento che ha goduto del consenso delle famiglie, perché gli autisti non sono solo autisti, ma padri, zii, nonni, cugini, amici, una garanzia familiare. Ora siamo tutti in difficoltà, noi cittadini che non desideriamo perdere quel servizio e la relazione che rappresenta, gli autisti perché non è più il richiamo ascoltato alla correttezza, alla buona educazione ed alla civiltà, ma una lotta arrogante e minacciosa.

Ieri sera ore 19.40 la circolare Sezze Scalo – Sezze alla partenza ha circa 11 passeggeri la maggior parte di questi nordafricani. Quando alla partenza si accendono le luci 4 passeggeri che conversavano ad alta voce nella loro lingua natia, erano con le mascherine abbassate. Un passeggero fa notare e chiede per cortesia di tenere su le mascherine in modo corretto. La risposta di uno di questi è immediatamente aggressiva e minacciosa, ripete che le mascherine le hanno e quindi cosa si pretende, ma la frase chiave è “che mi fai? Cosa vuoi? Che mi fai se non la tiro su la mascherina?”. Questa frase dà l’inciso della realtà che viviamo. Interviene un suo amico e in una lingua incomprensibile, ma dal non verbale inequivocabile, insulta e minaccia l’altro passeggero. Il tutto in pochi secondi, l’autista interviene ed intima a tutti l’uso corretto della mascherina. La circolare parte e dopo pochi minuti l’autista deve nuovamente richiamare al corretto uso della mascherina e minaccia di far scendere chi non si attiene alla norma ed iniziano a partire i primi improperi da parte di questi viaggiatori, ma a bassa voce. Un altro piccolo tratto di strada e l’autista si ferma perché di nuovo le mascherine sono state spostate, alcuni la sistemano, uno si rifiuta. L’autista chiede alla persona che si rifiuta di scendere o di indossare correttamente la mascherina, ne nasce un diverbio in cui in tre dicono all’autista di ripartire e non “rompere”, lui insiste sull’uso corretto della mascherina, quello che si rifiuta di farlo e non vuole scendere si alza ed aggredisce il conducente, lo spintona. L’atteggiamento è tutt’altro che rassicurante, non si comprende cosa dice, ma continua ad inveire ed a spintonare l’autista. L’autista chiama le forze dell’ordine, ma questi non arrivano prima che il gruppo si sia dileguato. Sembra ormai la normalità il rischio corso da passeggeri e autisti, tra contagi e aggressioni, così come da tutti i cittadini, le ultime settimane ne hanno dato un riscontro concreto. E’ inevitabile giocare a questa roulette russa? In attesa di cosa?  Ora Signor Sindaco il mio invito è che si possa vivere con un minimo di sicurezza, come sarebbe lecito, in un paese come Sezze, che si attivi un servizio di controllo su chi vive a Sezze e su come vive. Quello che si osserva dovrebbe attenzionare il nostro territorio come una realtà a rischio non solo per l’episodio in se, ma per l’impunità espressa e su come questa forma di condotta agita da fasce fragili della popolazione possa divenire fattore di curiosità per una criminalità di ben altra matrice. Per ora solo un pericolo, ma ogni pericolo se non messo in sicurezza può divenire una triste realtà. Sezze è ormai la terra di nessuno, le segnalazioni si susseguono da più parti e per diverse situazioni disfunzionali, ma ad oggi non abbiamo riscontri. Distinti saluti da uno dei tanti cittadini preoccupati e lesi nella libertà e sicurezza che un paese civile dovrebbe avere.

 

 

 

 

In queste ultime settimane la pandemia sta avendo una preoccupante recrudescenza, ma il problema per una parte di politici ed esperti è il bollettino giornaliero di infetti e morti e la presenza dei virologi in TV, in particolare nei talk show.

 
Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico e numero due della Lega, in una delle ultime riunioni della cabina di regia del governo, è arrivato a sostenere che, nel rispetto della libertà d’espressione e delle regole sull’informazione (sic!), occorre riflettere sul fatto che l’invasione in TV di virologi ed esperti rischia di creare incertezze e confusione nei cittadini. A suo giudizio sarebbe opportuno predisporre una raccomandazione, un vademecum da utilizzare indifferentemente nelle televisioni pubbliche e private per una maggiore cautela in tema di presenze e dichiarazioni degli scienziati. Al Presidente del Consiglio avrebbe rappresentato che: “Inizia a esserci insofferenza nei confronti di chi ha verità in tasca pronte per ogni situazione e stagione”. Essendo un politico navigato ha sicuramente la capacità di intercettare il malcontento dell’elettorato, anche se francamente l’impressione è che abbia voluto più che altro strizzare l’occhio a quella parte di simpatizzanti e protestatari, sensibili ai richiami populisti del suo segretario nazionale, Matteo Salvini.
 
La posizione potrebbe apparire perfino di buon senso se ci fermassimo alla superficie e non considerassimo che il ministro quando accusa chi sui media sostiene di avere la verità in tasca, dovrebbe riferirsi non agli scienziati ma al variegato mondo dei no vax, ai sostenitori di teorie strampalate sia scientificamente che secondo buon senso e ai tanti conduttori di talk show, usi a mettere sullo stesso piano scienziati e sciamani e ad elevare l’ignorante di turno al rango di esperto, mascherando la cinica rincorsa all’audience con il diritto all’informazione. Senza contare poi lo spazio riservato a certi politici che rincorrono solo gli istinti più bassi di un elettorato impaurito e incerto sul futuro, si cimentano in affermazioni senza valore scientifico, come talune ostinate e bislacche correlazioni tra migranti e Covid19 o gli annunci di farmaci fantasmagorici che risolverebbero il problema del virus, rendendo superflui i vaccini. Affermazioni prontamente smentite dalla comunità scientifica ma che intanto fanno breccia, orientano l’opinione pubblica, particolarmente quella meno informata e attenta, e hanno effetti devastanti sviando e alimentando illusorie aspettative. Evidentemente Giorgetti considera innocui tali comportamenti o perlomeno non così rischiosi come il deprecato presenzialismo degli scienziati nei media.
 
Bisogna però capire il suo disagio personale e politico, il doversi barcamenare tra le posizioni ambigue espresse in questi mesi dal suo partito sulla pandemia, i cui esponenti, a iniziare dal segretario nazionale, non amano i vaccini, offrono sponda e legittimazione continuamente a quanti esprimono idee scientificamente scettiche e strizzano l’occhio ai gruppi che si battono contro le misure adottate per contrastare la diffusione del virus. È certo sbagliato generalizzare, ma non è nemmeno irrilevante che tra le file della Lega sia stata eletta, alle ultime elezioni Europee, Francesca Donato, fervente no-vax e nemica della scienza ufficiale, e che il partito nell’estate del 2020 sponsorizzò l’idrossiclorochina per combattere il Covid19.   
 
La soluzione proposta dal ministro per risolvere il problema della infodemia sul Covid19 è togliere la parola agli scienziati, gli unici che sull’argomento hanno pieno diritto ad averla. Siamo al limite del grottesco. Si dovrebbe impedire o quantomeno limitare la partecipazione alle trasmissioni televisive, mettere non dico il bavaglio ma qualcosa che gli somiglia agli esperti e lasciare spazio a quanti non hanno la minima cognizione di quello di cui vanno blaterando, dal momento che la loro informazione e formazione si basa su improbabili ricerche su internet, che notoriamente posseggono la forza trasfigurante di rendere il soggetto un tuttologo di chiara fama.  
 
A stretto giro rispetto alle paradossali affermazioni del ministro Giorgetti, è arrivata l’iniziativa del deputato Giorgio Trizzino, ex grillino passato al Gruppo misto della Camera dei Deputati, il quale ha proposto un ordine del giorno collegato al decreto Green pass bis – accolto dal governo – con il quale si punta a vincolare la presenza di medici e scienziati in TV ad una apposita autorizzazione rilasciata dalla struttura sanitaria presso cui operano. L’On. Trizzino vorrebbe che si introducesse una norma affinché “tutti i dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche o private possano partecipare alle trasmissioni televisive o radiofoniche e rilasciare interviste previa esplicita autorizzazione della propria struttura di appartenenza”. Il motivo è semplice: “Ormai sono ovunque – i virologi -, in qualsiasi trasmissione tv, sui giornali. Bisogna mettere un freno a questo show”.
 
Ha ragione l’On. Trizzino, bisogna mettere fine allo show degli scienziati, i quali si sono conquistati la scena mediatica parlando di questioni serie, di assoluto interesse per i cittadini e restituirla alla politica delle chiacchiere e delle polemiche insensate, dei narcisi autoreferenziali che trovano la loro unica ragione di esistere nel comparire sui media, nel fare dichiarazioni ad effetto con cui rigorosamente non dicono nulla.
 
Infine si discute in questi ultimi giorni nel governo, tra esponenti politici, scienziati e responsabili dei media dell’utilità del report quotidiano sui dati della pandemia e di sostituirlo con uno settimanale. A due anni dal primo bollettino una riflessione su come garantire un’informazione più adeguata, non schiacciata sui numeri giornalieri e che tenga conto degli effetti di vaccini e terapie farmacologiche è utile ed anzi necessaria. L’obiettivo però deve essere un racconto esatto ed approfondito, una fotografia in grado di far comprendere la realtà ai cittadini e aiutare il governo a prendere decisioni, non quello di evitare di creare allarme. Peraltro cancellare il bollettino giornaliero non farebbe sparire la pandemia, ma potrebbe ingenerare l’idea che il problema sia stato superato con un conseguente allentamento dell’attenzione e del rispetto delle regole per la prevenzione, a fronte dei reparti ospedalieri che non riescono a reggere la pressione dei ricoveri e delle persone che continuano a morire.
 
Speriamo solo si tratti di chiacchiere estemporanee e senza seguito, anche se rivelano un concetto singolare della democrazia di una parte della classe dirigente del nostro Paese, politici e non solo.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Sinistra Italiana di Sezze.

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Noi di Sinistra Italiana, dato il possibile rientro di Art1 all'interno del partito democratico a detta di Massimo D'Alema guarito dal "Renzismo", dato il dialogo instauratosi a livello nazionale tra Sinistra Italiana ed Europa Verde chiediamo un incontro per discutere il futuro della sinistra locale, invitando al tavolo in forma ufficiale il gruppo giovanile MGS, il PCI, Europa Verde, Sezze Bene Comune. Ci auspichiamo che una vera sinistra democratica, progressista, ecosocialista, egualitarista, possa in qualche modo creare un'alternativa logica ad un sistema da anni tecnico-centrista. Il centrismo da anni ha dilaniato la nostra natura di sinistra, il tecnicismo invece è stato soltanto capace di favorire le classi già agiate, massacrando totalmente i ceti deboli. Sezze per anni è stato un paese dove il clientelismo ha deciso le elezioni comunali a discapito delle ideologie. I tecnici, avvocati, commercialisti, medici, si sono impadroniti degli scranni comunali portandoci nell'oblio più totale. È necessario per noi ricostruire un vero e proprio "discorso a sinistra" tra le varie forze politiche che si professano tali.

 

 

 

La giunta comunale di Sezze ha deliberato la riduzione, rispettivamente del 30% e del 20%, delle tariffe per i passi carrabili e per la vecchia Tosap (tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche), oggi chiamata Canone Unico Patrimoniale. In merito il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, spiega: “Con la delibera appena approvata abbiamo ridotto del 30% il costo dei passi carrabili e del 20% l’occupazione del suolo pubblico per le attività commerciali. Adesso occorre anche un aumento dei controlli per fare in modo che paghino tutti il dovuto così che con l’aumento del numero dei pagatori ci saranno altre risorse per ridurre le tasse ai cittadini e alle imprese.  Il tessuto produttivo di Sezze – ha proseguito Lucidi – deve essere aiutato anche perché l’aumento del prezzo dell’energia e la recrudescenza della pandemia stanno mettendo di nuovo a dura prova le finanze delle imprese e delle famiglie. Come amministrazione abbiamo attivato subito il punto Europa proprio per fare in modo che le imprese possano essere informate e aiutate a prendere finanziamenti. Il punto Europa sarà dedicato proprio alle imprese e alle associazioni e stiamo calendarizzando una serie di incontri per presentare bandi utili a far crescere l’economia locale”. E' intenzione dell’amministrazione comunale continuare sulla strada della tutela nei confronti degli esercizi commerciali, soprattutto i più piccoli, che pagano a caro prezzo la situazione economica diventata più opprimente in questo periodo di pandemia. “Cercheremo con tutti i mezzi a nostra disposizione di aiutare le nostre attività commerciali a resistere in questo delicato periodo, perché crediamo che una città possa considerarsi completa anche permettendo a tante famiglie di continuare ad ottenere incassi dalle proprie attività commerciali, tenute in piedi con mille sacrifici. Questa dell’abbassamento delle tasse è un’azione – ha concluso il sindaco – doverosa nei confronti delle tante famiglie che vivono con i proventi delle attività commerciali e che da ormai due anni soffrono una crisi senza precedenti, molto spesso correndo il rischio di dover abbassare le serrande”. Nella stessa delibera di giunta è arrivata la conferma del differimento del termine di pagamento per titolari e gestori di pubblici esercizi e per i titolari e gestori per il commercio su aree pubbliche, spostato dal 31 gennaio al 30 aprile prossimo, confermando anche la possibilità di dilazionare in tre rate.

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