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E’ partito ufficialmente il conto alla rovescia per “Shake”, l’ambizioso progetto prodotto dall’associazione culturale “La Macchia” e portato in scena dalla “Acting Lab”, evento che si svolgerà a Maenza 5 e 6 marzo prossimi. La versione di questo Shakespeare remastered, che ha come sottotitolo “Pazzi/Amanti/Poeti” sarà diretta di Simone Finotti ed è stato lo stesso regista a spiegare: “Sarà uno spettacolo itinerante, che parte dal borgo che circonda il Castello Baronale di Maenza per poi svolgersi, nella sua parte più vera, nelle stanze che il castello offre. Sei le rievocazioni che prenderanno vita all’interno della struttura e che affronteranno le maggiori opere di Shakespeare in una chiave completamente nuova. I personaggi classici saranno intrecciati a storie moderne, che anch’esse si svolgeranno parallelamente all’interno del Castello. Il pubblico verrà accompagnato a piccoli gruppi (20 per ogni gruppo per un totale di 7 gruppi che entreranno scaglionati a distanza di 20 minuti uno dall’altro) all’interno della storia. Saranno anch’essi personaggi involontari. Il piano classico della struttura teatrale verrà sconvolto dalla presenza di accorgimenti tecnologici che faranno da guida allo spettatore. Videoproiezioni, light design e mapping. Il pubblico poi, sarà instradato da voci e video anche con l’ausilio della tecnica QR Code. Sarà lo stesso pubblico – ha concluso il regista – a capire dove dirigersi attraverso questo “Caronte Virtuale” che avrà il compito di far conoscere la storia. Gli spettatori si atterranno ad un percorso, così da potere, contemporaneamente, assistere allo spettacolo e poter godere delle bellezze del borgo e del Castello baronale”. Della nuova iniziativa dell’associazione culturale “La Macchia”, che dalla fine dell’anno scorso gestisce il castello dopo aver vinto un bando, ha parlato il presidente Gianluca Panecaldo: “Dopo aver portato migliaia di visitatori per l’evento “Il Castello di Babbo Natale”, ci siamo impegnati per questo nuovo progetto che sicuramente piacerà ad un pubblico che ama il teatro e che potrà assistere ad una rivisitazione delle opere più importanti di Shakespeare. Ci è sembrato il modo migliore, bilaterale, per poter assistere ad uno spettacolo innovativo su tematiche classiche e far conoscere il paese di Maenza, allargando l’utenza ad un pubblico che arriva da fuori. Un modo di coinvolgere attraverso il turismo culturale che offre la possibilità al territorio che ospita lo spettacolo di poter mettere a disposizione dell’utente tutte le possibilità che il territorio stesso offre: storia, cultura e turismo”. Per le prenotazioni, obbligatorie, è disponibile l’applicazione “Macchia eventi” della stessa associazione culturale setina.

 
 
 
Richiamato in servizio contro la sua volontà, ribadita in varie occasioni e motivata in punta di diritto, parlamentari e delegati regionali hanno applaudito ripetutamente e infine hanno tributato a Sergio Mattarella una ovazione al termine del suo discorso di insediamento per il secondo mandato come Presidente della Repubblica. Si è trattato di un intervento di ampio respiro, che ha toccato numerose questioni che interessano la nostra vita, le difficoltà che viviamo quotidianamente come cittadini e testimonia la statura morale e il senso dello Stato del Presidente della Repubblica. Soprattutto Mattarella ha tracciato, con passione e rigore, una strada da seguire per il rilancio dell’Italia, ponendosi come punto di riferimento fondamentale per la comunità nazionale e come garante nelle relazioni internazionali, grazie alla credibilità, al rispetto e alla stima di cui gode, un elemento di assoluto rilievo in questo particolare frangente storico, in cui è in gioco il ruolo dell’Italia per i prossimi decenni in Europa e più in generale nel consesso delle nazioni.
 
Significativamente ha scelto di fare della parola dignità uno dei perni fondamentali del suo messaggio al Parlamento e agli italiani, estrinsecandola nella necessità di dare concreta e piena attuazione ai diritti dei giovani, delle donne, degli anziani, dei disabili, dei detenuti, delle vittime della mafia e della criminalità, dei più fragili, riconosciuti formalmente nella Costituzione della Repubblica ma ancora lontani dall’essere pienamente realizzati, e nel superamento di ogni forma di disuguaglianza che costituisce un gravissimo ostacolo ad una crescita vera ed equilibrata del Paese.
 
L’emergenza della pandemia ha fatto emergere la fragilità delle strutture sanitarie del nostro Paese e ha accentuato le povertà economiche, culturali e sociali di larghi strati della popolazione. È pertanto indispensabile cambiare radicalmente le politiche economiche, rimettere al centro dell’azione pubblica la persona e i suoi diritti, coniugare sviluppo e tutela dell’ambiente mediante un programma autenticamente riformatore, a cominciare dalla giustizia per troppo tempo terreno di scontro politico e di interventi inefficaci e peggiorativi. Nella salvaguardia dei principi di autonomia e indipendenza della Magistratura: “Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore. I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone” (Sergio Mattarella).
 
Non è più tempo di proclami roboanti. L’intera classe politica, pur nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione, deve compiere scelte incisive e non legate a convenienze contingenti ed elettoralistiche, rimuovere i tanti macigni che rallentano e a volte bloccano lo sviluppo. Solo incamminandosi su questa strada, certamente difficile e faticosa, sarà possibile rilanciare il ruolo dell’Italia nell’Unione Europea e contribuire alla pace tra i popoli.
 
Particolarmente rilevante è il richiamo del Capo dello Stato alla centralità del Parlamento, luogo dove si incarna la rappresentanza popolare e unica sede legittimata ad assumere le scelte fondamentali nell’interesse della collettività. “Un’autentica democrazia prevede il doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, discussione, partecipazione. L’esigenza di governare i cambiamenti sempre più rapidi richiede risposte tempestive. Occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l’intervento delle istituzioni a tutela dell’interesse generale: questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in condizioni di maggior forza. Poteri economici sovranazionali, tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico. Su un altro piano, i regimi autoritari o autocratici rischiano ingannevolmente di apparire, a occhi superficiali, più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni, basate sul libero consenso e sul coinvolgimento sociale, sono, invece, ben più solide ed efficaci. La sfida – che si presenta a livello mondiale – per la salvaguardia della democrazia riguarda tutti e anzitutto le istituzioni… Quel che appare comunque necessario – nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese – il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione” (Sergio Mattarella).
 
Dobbiamo ringraziare Sergio Mattarella per essersi messo di nuovo a disposizione del Paese e al servizio degli italiani, per aver accettato di farsi interprete delle sfide indirizzate al bene comune che “sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà” (Sergio Mattarella). Tuttavia non possiamo nasconderci che questa soluzione è figlia della mediocrità politica dell’attuale rappresentanza parlamentare e della crisi della nostra democrazia che richiedono a tutti noi uno sforzo corale nei prossimi anni finalizzato a ricucire il tessuto sociale, a recuperare il senso profondo dell’appartenenza ad un comune destino e della partecipazione alla vita democratica, nella consapevole certezza che: “senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso. Deve poter far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica” (Sergio Mattarella).

 

 

 

 

 

Nella prossima seduta consiliare che si terrà venerdì 18 febbraio, il consiglio comunale di Sezze conferirà la cittadinanza onoraria a Sami Modiano, sopravvissuto ai lager nazisti di Birkenau e di Auschwitz. La conferenza dei capigruppo riunita nei giorni scorsi all’unanimità ha accolto la proposta portata in aula dal presidente del consiglio comunale. Sami Modiano nel 2013 venne a Sezze per portare la sua testimonianza alla città e agli alunni e prese parte ad un convegno organizzato dall’associazione culturale Araba Fenice. In quella occasione vennero in città anche Piero Terracina, altro grande testimone dell’olocausto (deceduto nel 2019) e Marika Kaufmann e Mario Venezia, moglie e figlio di Shlomo Venezia. Nel corso del consiglio comunale di venerdì prossimo è prevista la partecipazione di una ex alunna dell’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze che, nell'ambito del “Viaggio della memoria 2014” organizzato dalla Regione Lazio, visitò i campi di Birkenau e di Auschwitz e con altri studenti è stata testimone dei racconti di Piero Terracina, Sami Modiano e altri sopravvissuti all'orrore di Auschwitz. L’associazione culturale Araba Fenice presieduta dal prof. Giancarlo Mancini, in collaborazione con la sezione ANPI di Sezze, sono promotrici della proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Sami Modiano. “Sami Modiano e Piero Terracina – leggiamo nella proposta di conferimento – hanno onorato l’intera città di Sezze con la loro presenza in numerose iniziative di sensibilizzazione al ricordo, destinando il loro racconto non solo alla comunità tutta ma in particolare ai giovani studenti e cioè a coloro che hanno la possibilità e la responsabilità di “raddrizzare” il nostro mondo, come sottolinea l’invito ebraico “Tikkun Olam", a “non voltare la testa dell’altra parte”  e a non essere indifferenti”. Recentemente anche la sezione ANPI di Sezze ha rilanciato la stessa proposta di cittadinanza onoraria. Venerdì finalmente Sezze la conferirà a Sami Modiano.

 

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Il 18 luglio 1944 Samuel (Sami) Modiano insieme agli oltre 2000 ebrei italiani dell’isola di Rodi, viene deportato con il padre Giacobbe e la sorella Lucia. È il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Un viaggio che ha il triste primato di essere stato il più lungo della storia della deportazione ebraica. Da Rodi, sulle carrette del mare battelli destinati al trasporto bestiame, e poi in treno attraverso l’Europa fino alla rampa di Auschwitz. Questa è la sua storia.

 

 

 

"Non intendiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Siamo lavorando per affrontare la problematica seriamente e per trovare soluzioni. Quel tratto di strada ceduto al Comune dalla Regione Lazio è strategico per il turismo dei Monti Lepini e per Sezze. In sinergia con l'assessore all'ambiente Pietro Bernabei stiamo valutando diverse ipotesi di intervento sia per mettere in sicurezza il sito dall'abbandono dei rifiuti sia dal punto di vista della sicurezza della viabilità. Su questo tratto di strada dismesso e su altre zone del territorio il fenomeno dell'abbandono selvaggio dei rifiuti esiste da anni e purtroppo è sempre in aumento". E' il presidente della commissione consiliare permanente Ambiente, il consigliere Gianluca Calvano, ad affrontare il fenomeno discariche sulla ex SR 156, tratto dismesso, dei Monti Lepini a Sezze Scalo. Una strada diventata nel giro di pochi anni un vera e propria discarica a cielo aperto. Nonostante il prezioso impegno dei volontari che continuano a bonificarla, l'abbandono dei rifiuti da parte di incivili e zozzoni provenienti anche da altri comuni limitrofi è sempre più serio. Nella zona oltre ai rifiuti ingombranti e a immondizia quotidiana, ci sono materiali tossici come eternit, liquidi e carburanti. Un luogo ricco di storia, una risorsa naturale incredibile e meravigliosa minacciata costantemente. "Intendiamo salvare il territorio da un attacco indiscriminato senza precedenti - aggiunge il consigliere comunale Calvano - in questi mesi di lavoro abbiamo individuato i siti a rischio e tra questi ovviamente c'è la ex SR 156 nei pressi del lago Mole Muti. Come amministrazione comunale stiamo valutando di realizzare un centro di raccolta rifiuti nel sito dove c'è l'ex depuratore a Sezze Scalo, intendiamo lavorare con tutte le associazioni locali per salvaguardare il territorio e tutelarlo nel miglioR modo possibile". L'ex SR 156 non è l'unico sito a rischio, altre zone del territorio presentano gli stessi problemi. In località Longara ad esempio ci sono aree diventate discariche, in località Foresta, Colli e Crocemoschitto stesso problema. Per reprimere questi fenomeni serve coraggio e manieri forti. 

 

 

 

Immondizia e rifiuti abbandonati lungo la ex SR 156 Monti Lepini tratto dismesso

 

 

Giunto alla sesta  edizione, il Premio provinciale  “L’Oliva itrana” si terrà, come sempre, nell'ambito del Concorso provinciale “L'Olio delle Colline - Paesaggi dell’extravergine e Buona pratica agricola dei Lepini Ausoni e Aurunci”, in programma il 12 marzo a Formia, presso il Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” del Coni.  È organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina). Due le categorie del premio: “Oliva di Gaeta Dop” e “Oliva itrana bianca”. È rivolto a olivicoltori, trasformatori e confezionatori, singoli o associati,  iscritti alla Camera di Commercio di Latina - settore agricolo. Da precisare che  poter partecipare alla categoria “Oliva di Gaeta Dop”, il produttore deve essere iscritto all’Organismo di controllo nella categoria trasformatori/condizionatori. Tutti gli altri requisiti necessari per concorrere sono specificati nel relativo regolamento. La partecipazione è gratuita e a tutti i concorrenti sarà rilasciata, oltre all’attestato di partecipazione, la certificazione relativa all’analisi organolettica. Le domande possono essere inviate tramite e-mail a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Insieme alla scheda di adesione, gli interessati  dovranno far pervenire  due campioni di olive dentro un contenitore di almeno 500 gr.,  entro le ore 13:00 del 2 marzo 2022. Ogni olivicoltore potrà gareggiare con un solo campione di olive per categoria. Le partite di olive dalle quali provengono gli stessi campioni potranno essere successivamente verificate dai tecnici incaricati dall'Associazione Capol. La selezione delle olive sarà effettuata da  esperti del settore coordinati da Giulio Scatolini del COI (Consiglio Olivicolo Internazionale). Per entrambe le categorie, saranno premiate le prime due aziende. È prevista inoltre l'asssegnazione di menzioni di merito.  I risultati del concorso saranno resi noti nel corso del convegno che ogni anno chiude il Concorso provinciale  “L’Olio delle Colline”.  I  campioni di olive, unitamente alla domanda di partecipazione, potranno essere consegnati direttamente al:  Comune di Rocca Massima - Assessorato all'Agricoltura (Via del Municipio, 47);  al Capol (c/o Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina  - Via Carrara 12/a); al Comune di Itri – Staff del sindaco o  Assessorato all'Agricoltura (Piazza Umberto I, 1). Per informazioni, telefonare al   329.1099593.

 

 

Il sindaco Lidano Lucidi annuncia che il Comune di Sezze si costituirà parte civile nel processo “Omnia2”, la vasta operazione condotta dalla Procura che ha portato a scoprire una serie gravissima di illeciti commessi da diversi soggetti, alcuni dei quali dipendenti dello stesso Comune, all’interno del cimitero. "Quella dei fatti accaduti al cimitero - afferma in una nota il primo cittadino - è una macchia indelebile per la città, finita sulle cronache nazionali per una vicenda sulla quale finalmente adesso si farà luce. Il danno arrecato alla città e alla cittadinanza non poteva passare inosservato e come amministratori ci è sembrato doveroso e opportuno prendere una posizione univoca. Confidiamo che la giustizia faccia il suo corso e siamo convinti che Sezze, il paese che ci onoriamo di rappresentare, abbia la forza per superare questo periodo complicato e che se torni a parlare per le sue grandi virtù".

Nella foto il sindaco di Sezze Lidano Lucidi

 

 

 

I consiglieri comunali di opposizione di sezze hanno sottoscritto una mozione per chiedere al consiglio comunale di deliberare e dare mandato al sindaco Lidano Lucidi affinché venga riaperto h 24 il PAT di Sezze. Serafino Di Palma, Sergio Di Raimo, Armando Uscimenti, Alessandro Ferrazzoli, Bricui Dorin e Orlando Quattrini sottolineano “l’importanza del presidio sanitario in quanto svolge le sue funzione per un’ampia popolazione, sia per i residenti di Sezze che per quelli dei paesi limitrofi ”. Per le opposizioni consiliari “sono ormai superate le motivazioni che spinsero i dirigenti della ASL a decidere la chiusura parziale del presidio. E’ necessario e opportuno quindi – chiude la nota – riaprire ha 24 il Punto di Assistenza Territoriale”.

 

 

Nella mattinata del 6 febbraio 2022 si è tenuto il Congresso comunale del Partito Democratico di Priverno. Il Congresso si è svolto online, nel rispetto delle misure anti-covid vigenti, alla presenza dell’Assessore regionale Enrica Onorati, del Consigliere regionale Salvatore La Penna, del candidato alla segreteria provinciale Omar Sarubbo, della Sindaca di Priverno Anna Maria Bilancia e di tutti gli iscritti del Circolo locale. La riunione è stata introdotta dalla relazione del Segretario uscente Giulio Federici, il quale ha sottolineato l’importanza del Partito nel territorio e la necessità di ripartire con iniziative politiche e culturali. L’intervento della Sindaca Anna Maria Bilancia si è focalizzato sui risultati raggiunti dall’Amministrazione comunale nei 5 anni appena trascorsi e sulle politiche intraprese per migliorare ancora Priverno. Di seguito, l’intervento dell’Assessore regionale Enrica Onorati, la quale ha sottolineato il bisogno di avere la presenza della comunità  democratica sul territorio e di rinnovare il partito  con partecipazione e impegno. Dello stesso avviso il Consigliere regionale Salvatore La Penna che ha posto la sua attenzione sulle sfide del P.N.R.R. e sulla necessità di un coordinamento delle politiche del comprensorio lepino. Appassionato è stato il discorso di Omar Sarubbo, candidato alla Segreteria provinciale, che ha incentrato la propria attenzione su come il Pd debba esprimere il suo ruolo politico per ridurre le disuguaglianze sociali. In generale, l’assemblea si è svolta con vari interventi caratterizzati dalla volontà unanime di rilanciare il Partito Democratico, ponendo al centro tematiche sociali e campagne di ascolto territoriale. Al termine della discussione è stato eletto all’unanimità il nuovo Segretario del circolo PD Priverno, Paolo Bovieri. Il neo eletto Segretario ha ringraziato la comunità democratica per la fiducia ed ha garantito impegno, serietà e abnegazione, esprimendo la volontà di  rinnovare il Partito e le sue pratiche: consolidare il Partito nel territorio con iniziative politiche e sociali, avviare campagne di ascolto e confronto con le categorie sociali più fragili e porre il focus sulla tematica del lavoro e sui lavoratori. Il neo segretario ritiene inoltre che il PD debba avere come elemento fondante della propria identità la lotta alle disuguaglianze e alle iniquità sociali e che debba avere più attenzione alla marginalità sociale. Occorre pertanto coinvolgere maggiormente gli iscritti ed utilizzare strumenti democratici di partecipazione. Particolare attenzione è stata posta dal neo segretario alle Agorà Democratiche, strumento del Partito nazionale nato allo scopo di permettere la discussione su singoli temi sia a soggetti iscritti che a simpatizzanti. Inoltre, il neo segretario ribadisce come il lavoro del partito sia funzionale e collaborativo nei confronti dell’amministrazione. Il segretario Paolo Bovieri si avvarrà della collaborazione di Federica Avvisati (vice-segretaria), Emanuele Neve, Sabrina Sciscione, Valerio Onorati, Rosella Tacconi, Antonio Brusca,  Nicoletta D’Amici, Gianluca Aversa, Stella Lattao, Emilio Rossi, Loretta Cardarelli, Gianpiero Vellucci.

 

 

Nella commissione consiliare Lavori Pubblici di questa mattina, il presidente Pasquale Casalini affronterà due questioni importanti e utili per la comunità setina: la viabilità di via Piagge Marine ed il ripristino della pavimentazione di via Roma e  sopratuttto via San Carlo dopo i lavori da parte di Acqualatina. Per quanto concerne via Piagge Marine il consigliere comunale di Identità Setina sottolinea l’importanza degli interventi dal punto di vista della pubblica sicurezza. “Diamo seguito ad una idea delle passate amministrazioni comunali di regolamentare la viabilità della strada comunale via Piagge Marine. Sia nel primo che nel secondo tratto – afferma Casalini – verranno installate segnaletiche e realizzati – soprattutto nel secondo tratto – attraversamenti pedonali sopraelevati per garantire sicurezza ai pedoni. E’ un intervento che metterà in sicurezza la strada anche a seguito degli ultimi incidenti stradali avvenuti ”. In merito a via San Carlo, strada al centro di polemiche dopo gli interventi da parte di Acqualatina, il consigliere Casalini annuncia che lunedì 14 febbraio la società effettuerà lavori di ripristino dello stato dei luoghi rispettando tutte le prescrizioni del caso. “Saranno interventi a spot dovuti da parte della società che ha realizzato i lavori – annuncia Casalini -  La strada sarà chiusa per 48 ore. Il ripristino sarà svolto a regola d’arte con il ripristino della cunetta centrale e dei sampietrini. L’intervento riguarderà anche via Roma. L'inervento quindi riqualificherà la più importante strada del centro storico di Sezze”.

 

 

Si temeva che la sconfitta del Pd, alle elezioni comunali del trascorso Ottobre, potesse significare il preludio di una brutta stagione della politica locale. Anch'io sostenevo convintamente questa sventura, a tal punto di accettare all'ultimo momento di candidarmi, pur intravedendo grosse difficoltà di riuscita. Una mia testimonianza di affetto perché un buon risultato elettorale avrebbe potuto costituire il nucleo rifondativo, politico-amministrativo, per la rinascita della Sinistra e del Centrosinistra a Sezze, di cui si avvertiva l'urgenza. Un salvagente e un buon viatico per una nuova stagione partecipata e democratica del paese. In caso di sconfitta, si pensava, tutto sarebbe stato più difficile, se non impossibile. Dalle ceneri non nasce la vita; meglio ragionare da vivi che da morti (si diceva). Le cose sono andate in un certo modo, ma questo non è il momento di recriminare né, soprattutto, di scambiare l'effetto con la causa. Vero è che da tanti anni la Sinistra, e in particolare il PD, hanno smarrito la bussola dell'orientamento e del contatto con la realtà sociale ed economica della città. L'incapacità di filtrare le legittime aspirazioni e tradurle in scelte, di guidare il sistema e di capire l'anima e le istanze di attesa della città. Ci si è illusi che bastasse solo la gestione ordinaria dell'esistente per poter andare avanti. Invece la realtà è stata più dura di ogni previsione e immaginazione. A volte basta un incidente di percorso per far crollare un castello costruito sulla sabbia! Vero è che le profonde trasformazioni della città non sono state prese nella giusta considerazione e ci si è affidati, colpevolmente, alle sole capacità di alcune personalità e rappresentanze amministrative, che hanno fatto il possibile. Ma la politica? Ma il partito? La sezione (il circolo), chiusa per diversi anni e solo ultimamente riaperta, grazie alla dedizione e alla disponibilità di alcuni giovani, è stato il segno tangibile dell'assenza totale della organizzazione e della programmazione politica. Al momento della presentazione delle liste, ci si è affidati a chi potava garantire più consensi, improvvisando candidature, schemi e alleanze. Il miracolo tanto atteso non c'è stato anche perché alcuni dirigenti hanno preferito sottrarsi a una sconfitta annunziata. Inutile, ora, rimasticare e demonizzare quanto è accaduto. La svolta andava più convintamente piantata nella tradizione, perché non fosse vissuta dagli elettori come un tradimento, uno sberleffo e una romantica nostalgia. Tutti veniamo dal passato e non serve dichiararsi più radicali e più di sinistra e più innovatori, perché la vera innovazione nasce dalla padronanza della storia. E’ lo stesso errore che, pur nella vittoria elettorale, ha compiuto e sta compiendo il raggruppamento delle Liste civiche che governa la città, con il sindaco Lucidi. Senza radici non ci saranno neanche le foglie e basterà un piccolo incidente di percorso per franare. A Sezze, oggi, regna un silenzio assordante della politica e i partiti hanno i fari spenti. Ma sotto la cenere qualcosa brucia e fa male. Bruciano i bisogni concreti di tanti cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese, brucia il desiderio di futuro dei ragazzi, brucia la ricerca esasperata di un lavoro sicuro e duraturo, brucia la richiesta sacrosanta di sicurezza e di dignità delle donne, brucia la solitudine degli anziani. La buona Amministrazione è necessaria ma non sufficiente per restituire forza e consenso ai partiti e alla politica: essa non è la causa ma l'effetto. Tanto è vero che ancora in questi giorni, grazie alla giunta Di Raimo, arrivano notizie di finanziamenti per il Monastero delle Clarisse, per la sistemazione della chiesa di San Bartolomeo, per la rotatoria da Coccia, per l'acquisto e l'utilizzo della spazzatrice...Il bilancio non era negativo, a dimostrazione che si era operato bene. Ciò che è mancata è la politica! Allora ciò che urge è un nuovo partito, un nuovo centrosinistra, un campo di valori condiviso e immerso nel vivo della società che richiede intelligenza, umanità, empatia senza chiudersi nel fortino delle istituzioni e delle rappresentanze. Serve una sede fisica, sempre aperta, al servizio della città, con la presenza di militanti e di volontari; una sede in cui ci si confronta e in cui si decidono le questioni fondamentali della vita sociale e civile dei cittadini. In cui ognuno rappresenta se stesso e non una corrente o un capo. E’ questo l'auspicio perché Sezze torni a vivere politicamente e ad essere un modello d buon governo e di democrazia per i Monti Lepini e per l'intera Provincia.

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