COMUNICATO STAMPA
Legione Carabinieri Lazio - Comando Provinciale di Latina
___________
Nel corso della serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Sezze Romano hanno tratto in arresto A.D.R., classe 1990, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia. I militari, tempestivamente giunti per sedare un litigio fra due giovani setini avvenuto in una delle piazze del centro, appuravano che c’era stato un accoltellamento nel corso del quale una delle parti era rimasta gravemente ferita tanto da essere trasferita d’urgenza presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per essere sottoposto ad un intervento chirurgico e dove si trova tuttora. Nell’immediatezza si accertava che A.D.R., il quale aveva avuto pochi giorni prima dell’evento un acceso diverbio, nella serata di ieri avrebbe approfittato della presenza della vittima in sosta, da solo, a bordo della propria autovettura per colpirlo. Le testimonianze raccolte dai militari dell’Arma hanno infatti appurato che questi, dopo aver bloccato l’uomo tenendogli un braccio fermo all’esterno dell’abitacolo, avrebbe sferrato diversi fendenti verso il corpo della vittima. Solo la repentina reazione del ferito ha, di fatto, evitato il peggio. Uno dei fendenti, infatti, destinato a colpire l’uomo al tronco, è stato bloccato, dal braccio della vittima. Sulla scorta della ricostruzione dei fatti, dopo aver rintracciato l’aggressore, i militari lo traevano in arresto con l’accusa di lesioni e minaccia aggravate. L’arrestato espletate le formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale di Latina, in attesa dell’assegnazione di una casa circondariale ove lo stesso verrà condotto, a disposizione del sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Latina dr. Valerio De Luca. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti ed approfondimenti volti a chiarire i motivi alla base del gesto. L’attenzione del Comando Compagnia Carabinieri di Latina rimane alta e costante sull’intero territorio di competenza al fine di fornire una risposta concreta ed incisiva alle legittime pretese di ordine e sicurezza pubblica avanzate dai cittadini. Continueranno con assiduità i servizi di prevenzione e contrasto svolti dall’Arma dei Carabinieri, affiancando alla capillare perlustrazione del territorio una continua e attività info-investigativa, contattando commercianti e cittadini al fine di acquisire quante più notizie utili per prevenire il ripetersi dei reati ed assicurare alla giustizia gli autori di quelli già perpetrati, è difatti fondamentale la collaborazione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza la quale è invitata a segnalare al numero di emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia di cui venga a conoscenza.
Riceviamo e pubblichiamo in anteprima il breve racconto su Sezze scritto da Luisa Coluzzi, selezionato per il concorso "Lazio segreto e sconosciuto" ed in via di pubblicazione da Historica edizione.
______________
PAESE MIO: “Setia plena bonis”
Il mio paese è molto antico, è seduto su una collina e si affaccia sul mare.
Da bambina, quando lo osservavo dalla pianura, mi sembrava un gigante addormentato, con la schiena poggiata sulla montagna, il Monte Semprevisa, spesso coperto di neve, sfidato da scalatori di tutte le generazioni e ricco di storia, fauna e flora di varie specie.
Ci divertivamo a salire sui tornanti ripidi e traboccanti di vegetazione, ancora attraversati dai carretti o dalle bici, quando il traffico non era intenso come oggi. Si coglievano lungo il bordo i fichi d’india e si intravedevano i terrazzamenti di orti con alberi da frutto e ulivi poggiati sulle rocce.
Poi arrivò il dissesto della cava, un rombo come un tuono che ha sventrato la collina, ha disperso le grotte rupestri, ma ha disvelato tracce di epoche più antiche, orme di dinosauri sul selciato.
Là ancora si incrocia un sentiero e una via romana, con una chiesetta, ormai come un rudere, dove si fermavano i contadini al ritorno dai campi di broccoletti e di carciofi. Quei campi allora si trovavano al confine con la Pianura Pontina, infestata dalla malaria, ma erano terreno fertile per ortaggi e verdure o per la pesca di rane, trote e anguille.
Da quei campi sono arrivate fino ad oggi leggende e canzoni popolari e tenere storie d’amore come quella di Cintruda e Pappino, che si amavano di nascosto, in attesa del matrimonio.
Io la immagino Cintruda, con il corpetto di velluto, il grembiule colorato e i lunghi capelli legati a crocchia, che si sedeva su quel sasso vicino alla chiesa e pregava di incontrare il promesso sposo, stringendo il cesto di ciliegie come un dono. E Pappino, che cercava il suo sguardo timido, legava il mulo e tentava una carezza o forse un bacio e le spiava il seno sotto la camicetta a fiori.
Me li immagino davanti al camino acceso, con quel gatto raggomitolato sulla sedia, a farsi promesse per il matrimonio e la futura famiglia, mentre i genitori raccontavano della campagna, del tempo passato e della guerra. Poi li vedo il giorno del matrimonio, lei col corpetto nuovo e il velo ricamato, lui con i pantaloni lunghi ed il gilet, il cappello in testa e quel carretto tirato a lucido e addobbato per la festa. E poi?
Chissà, cosa sia accaduto non lo sa nessuno: tanti figli e tanti sogni sfumati o la gioia che continua, tra i campi e le risate, tra i ricami e le canzoni, tra il vento e il sole e la pioggia sul sentiero, aspettando ancora domani: “Andiamo…” diceva lei “Io resto con te per sempre.” E lo prendeva per mano, senza avere paura. Salivano col carretto all’ingresso del paese e cominciavano una nuova vita nella casa di sassi vicino alla torre antica.
All’ingresso del paese ci sono ancora quattro porte, di cui restano mura poligonali incastrate alle torri, che si affacciano sui vicoli, una volta odorosi di mosto e di fiori, allietati dal vociare dei bambini che giocavano nelle piazze e nei crocicchi delle strade, oppure dalle chiacchiere delle vicine sedute insieme “in arollo” davanti ai portoni.
Oggi il centro storico è nel degrado: tra mura scalcinate e lastricati ricoperti di cemento, rifiuti lasciati con incuria negli angoli delle strade, si sente qualche voce straniera che chiama, qualche bambino immigrato che ancora gioca in cortile e il rintocco di una campana che suona come una volta, a richiamare la vita perduta. Le case abbandonate e la gente che è andata via, rimane soltanto il profumo del pane appena sfornato e il sapore dei dolci tradizionali o delle marmellate; qualche anziano che ancora si incontra per raccontare o giocare a carte, qualche famiglia venuta da lontano, in cerca di una vita migliore.
Sono trascorsi i tempi del vino e delle osterie, delle tradizioni orali, filastrocche in dialetto e storie antiche, quando l’odore dei mestieri artigiani permeava l’aria, insieme a quello della terra e del sudore; le donne
ricamavano tra i vicoli e sgranellavano il rosario con i pettegolezzi di quartiere; le “cariadore” portavano sulla testa il pane e le ricotte fresche, gli anziani si sedevano a spiare la vita dietro alla finestra.
Le storie dei fantasmi che apparivano di notte; la leggenda mitica di Ercole che sconfisse a mani nude il leone Nemeo e fondò la città, i racconti e le preghiere dei vescovi e dei prelati che avevano portato la cultura e la conoscenza, oltre che l’arte e la fede già dal Medioevo; le gesta di eroi e di famiglie nobili che avevano fondato accademie, scuole e biblioteche; le poesie e i racconti di scrittori e la tradizione musicale o pittorica di tanti personaggi illustri del paese; i miracoli di santi e la generosità di persone comuni che hanno salvato, guarito e accolto tante povertà.
Tutto questo passava alle nuove generazioni come una ricchezza, fino ai tempi moderni, quando la dittatura e la guerra annientò la forza creativa del paese, la bonifica liberò dalla malaria, le bombe distrussero le chiese e la bandiera rossa venne alzata dalla resistenza, mentre qualcuno di nascosto rischiava la vita per salvare quella degli ebrei ed altri emigravano dal paese in cerca di fortuna.
Poi la pace portò le fabbriche ed una nuova migrazione di lavoro nelle città, la ricchezza e il benessere attraversò il paese, scoperte, conquiste sociali e cultura, palazzi e costruzioni moderne. Rimase nel parco la statua del milite ignoto, la lapide alla memoria delle vittime senza nome delle bombe, gli alberi piantati per i caduti, che oggi lasciano il posto ad uno spazio di teatro e di divertimento.
Si parlava di progresso e di emancipazione, tra ville moderne, attività commerciali e nuovi quartieri di periferia e nuove vie di comunicazione; associazioni culturali che riproponevano antiche sagre e eventi, musei aperti, una prima ludoteca, spettacoli e concerti nell’anfiteatro oggi diventato un ecomostro.
Dal mondo contadino alla realtà operaia e al ceto borghese intellettuale che gestiva il centro del paese.
Poi venne la contestazione, negli anni ‘70 i giovani divennero i nuovi protagonisti, con le strade piene per le manifestazioni: la volontà di cambiare il mondo, di stravolgere la tradizione e la storia per un mondo migliore. Uno sparo nel buio e resta una statua di bronzo a conservare la memoria di un ragazzo che ha perso la vita per quella rivoluzione.
E adesso che il silenzio attraversa le strade e le piazze e i giovani se ne sono andati e la pandemia ha svuotato ogni iniziativa e divertimento, ci resta qualche canzone, qualche ricordo ricco di emozioni e di rimpianto. Molti non riescono a guardare al domani, ma forse c’è un nuovo cambiamento.
Il nostro paese, che dal ’90 ad oggi ha aperto le porte all’accoglienza a quanti cercavano lavoro e libertà o che fuggivano dalle guerre e dalla povertà, rinasce di nuovi profumi e nuovi odori, di altre voci di bambini che giocano nelle strade, di tanti colori e lingue diverse. Nel degrado di questi anni si apre lo spiraglio di un nuovo tempo multietnico e interculturale, con la speranza di costruire un periodo migliore.
Guardo dal balcone e vedo la bambina che ero, affacciata alla finestra, con la lunga treccia a cantare una canzone, immagini e suggestioni che mi tornano alla mente: le feste, le sagre e le processioni, i teatri all’aperto, i giochi nella Piazza del Duomo e le manifestazioni, il dialetto, le poesie e i racconti antichi, le scalate in montagna e le corse con la bici, le grotte esplorate, il tramonto sul mare e le corse sul prato…
Il paese è come un gigante che si risveglia pigramente per abbracciare il mare, con la schiena appoggiata alla montagna da cui vedo sorgere il sole. All’alba mi incammino tra i vicoli e conto le chiese, guardo lo stemma con il leone e la ricchezza della sua cornucopia traboccante di frutti, il colore rosso dei tetti baciati dal sole e le case e le torri di sassi che si alzano al cielo; il verde intenso di uliveti e vigneti, che si stendono ordinati ai piedi della montagna; la croce illuminata sulla collina, che dall’alto benedice il paese e si china sulla pianura. Per un attimo dimentico il degrado e ritrovo le radici:
“Venite a Sezze, venite signori, è bona l’aria e la Primavera sta sempre adecco”. (1) Canto sottovoce e sorrido con la stessa passione nel cuore di quand’ero bambina. (1) Canzone popolare setina
Luisa Coluzzi, autrice del racconto su Sezze
Si è svolto il 19 novembre scorso il consiglio comunale di Roccagorga, con all’ordine del giorno, oltre ad alcune variazioni di bilancio, due punti salienti quali l’approvazione del rendiconto 2019 dell’Azienda Speciale Vola, ente strumentale del Comune di Roccagorga, e il piano di riequilibrio finanziario pluriennale dovuto ad alcune criticità emerse dalla delibera 46/2021 della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti.
In particolare, le criticità riguardavano un’anomalia nel riaccertamento straordinario dei residui al 1 gennaio 2015, annosi contenziosi legali nonché una perdita di esercizio dell’Azienda Speciale Vola pari a 1.342.170,00 imputata nel rendiconto 2019 ma risalente ai precedenti 10 anni di gestione.
Nello specifico, la ricognizione debitoria dell’azienda speciale ha richiesto all’attuale amministrazione un lungo lavoro stante innumerevoli situazioni controverse che si sono susseguite a partire dal pignoramento dei conti correnti bancari dell’azienda, avvenuto nel dicembre 2019 a causa di un mancato pagamento, o rateizzazione, da parte della precedente amministrazione, di una cartella dell’agenzia delle entrate derivante da mancati versamenti pregressi di tributi, tra cui contributi spettanti ai lavoratori.
Singolare la posizione dell’opposizione che, in sede di Consiglio Comunale, ha sostenuto l’improbabile tesi che tale perdita fosse stata “costruita ad arte” da questa Amministrazione: peccato per loro però che in aula la maggioranza abbia prodotto tutte le copie delle ricevute che risultavano regolarmente saldate da tempo all’azienda e che invece venivano negli anni riportate sempre a credito nei bilanci.
Forse si trattava di sviste, di distrazioni? Di fatto l’attuale amministrazione ha lavorato ad un’operazione verità, invertendo l’azione amministrativa al fine di riportare chiarezza e trasparenza nei conti dell’Azienda Speciale, tutelando la comunità da tracolli ben più gravi qualora la gestione avesse continuato a percorre la strada intrapresa negli anni precedenti.
Anche l’adesione al piano di riequilibrio finanziario pluriennale ha seguito un percorso il più possibile virtuoso, si è optato infatti di non ricorrere al Fondo di Rotazione, che avrebbe generato un ulteriore indebitamento per l’Ente, ma di lavorare sull’ottimizzazione delle risorse attraverso la razionalizzazione delle spese comunali, un minimo adeguamento tributario, il potenziamento del contrasto all’evasione tributaria e miglioramento della attività di riscossione, l’adozione di un regolamento per l’applicazione dell’Isee ai servizi a domanda individuale introducendo così anche un sistema di equità fiscale mai adottato in precedenza in quanto, finora, le tariffe dei servizi a domanda individuale erano sempre state uguali per tutti.
“Ringrazio tutta l’amministrazione comunale e gli uffici preposti che hanno lavorato per lungo tempo al fine di trovare la soluzione ottimale per ammortizzare la situazione debitoria emersa cercando di impattare meno possibile sulla popolazione - dichiara il sindaco, Annunziata Piccaro – Anche questo ulteriore passo è un segno evidente di buona amministrazione in netto contrasto con la gestione precedente della macchina comunale e con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini e rispondere, nella maniera migliore, alle loro esigenze”.
Nei giorni scorsi Acqualatina ha provveduto a riparare un guasto sulla rete idrica nel centro storico di Sezze, più precisamente in via San Carlo. Dalle foto inviate da diversi residenti però, il rispristino dello stato dei luoghi, al momento, lascia a desiderare. Infatti la società che gestisce anche la fornitura di rete idrica e fognaria del Comune di Sezze, una volta riparato il guasto, ha sostituto momentaneamente il lastrico di basalto con cemento e ghiaia che con le prime piogge è già saltato. Insomma oltre al pericolo per i pedoni per le buche presenti in strada, anche la scarsa attenzione per il decoro solleva polemiche. Si spera che sia solo una provvisoria sistemazione in attesa della messa a dimora di nuovi sampietrini e lastre in basalto pre-esistenti. Si spera.
Il governo Draghi e il buco nero della politica
Scritto da Luigi De Angelis
Più di un’ora di discussione e poi la maggioranza del sindaco Lidano Lucidi è stata costretta a ritirare il punto all’ordine del giorno come proposto dalle opposizioni. In aula si doveva votare la “proposta” della nomina del collegio dei revisori dei Conti perché scaduta l’8 ottobre scorso. Una proposta che avrebbe dovuto nominare Mauro Frasca presidente e Silvana Corsi e Ulderico Querini componenti. Ma così non è andata. Sin dalle prime battute i consiglieri di opposizione hanno sollevato dubbi e irregolarità sulla deliberazione portata in consiglio comunale. Prima Serafino Di Palma, poi Sergio Di Raimo e Armando Uscimenti hanno sottolineato l’inosservanza da parte della maggioranza del regolamento comunale che – tra le altre cose – prevede che tutti i documenti allegati alla delibera vengano messi a disposizione almeno tre giorni prima per essere visionati da tutti, cosa questa non avvenuta perché alcune “carte” erano state inviate solo 24 ore prima tramite Pec. Insomma l’opposizione che fa scuola ancora una volta alla maggioranza per evitare che la stessa non incappi in errori che poi potrebbero ricadere sulle tasche dei cittadini. Un invito, quello di ritirare il punto all’ordine del giorno, accolto poi dal sindaco e dall’intera maggioranza, basato su quella “esperienza” che tanto era stata “presa in giro” durante la campagna elettorale, la stessa “esperienza” che oggi ha evitato una brutta figura all’Ente comunale.
I danni dai cambiamenti climatici provocati all’agricoltura italiana in questo autunno 2021 hanno già superato, secondo stime Coldiretti, i due miliardi di euro e non trovano precedenti nelle passate annate agrarie. Un fenomeno ben percepito da quanti operano in agricoltura, che vedono la situazione aggravarsi anno dopo anno e ancora di più con l’aumento vertiginoso del costo dei mezzi di produzione (gasolio, concimi, ecc). Nel territorio setino sono a rischio per il clima le nostre prelibate eccellenze: carciofi, broccoletti, piante da frutto come il visciolo ed altre ancora, che mal sopportano lunghi periodi di siccità e temperature oltre la media, alternati ad altrettanti lunghi periodi di piogge anomale e devastanti. Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà per reperire i broccoletti di Sezze, ma anche le marmellate per le paste di visciole. Risulta sempre più evidente come i cambiamenti climatici stiano colpendo con maggiore violenza l’attività agricola, la più esposta tra le attività economiche, ma anche quella che rappresenta una grande risorsa economica sia attraverso i suoi meravigliosi paesaggi che per le sue eccellenze enogastronomiche, capaci di attrarre ogni anno milioni di turisti e di accrescere le opportunità del nostro Bel Paese, già ricco di storia, di beni artistici e monumentali come nessun altro al mondo. Dalla Cop 26, la conferenza della Nazioni Unite convocata per contrastare i cambiamenti climatici, ci si aspettava qualcosa in più, ma le cose non sono andate esattamente secondo le speranze del Mondo, che cercava soluzioni immediate piuttosto che compromessi verbali. Gli eventi estremi che si stanno ormai verificando con sempre maggiore virulenza ci dimostrano quanta attenzione e quanta forza in più gli agricoltori debbano mettere in campo per arrivare a forme di cambiamento rispetto a quelli che sono i sistemi produttivi del passato. Bisogna reclamare con forza la possibilità di fare qualcosa di concreto e di nuovo, abbiamo gl strumenti e le condizioni per le quali, partendo dal dissesto idrogeologico l’agricoltura potrà avere un ruolo centrale e salvare l’umanità dalla fame e dalla carestia che sono strettamente connesse al clima e a risorse idriche non inquinate. Uno o due gradi in più rispetto alle medie stagionali e per lunghi periodi portano inevitabilmente a raccolti scarsi e deludenti, non in grado di sfamare l’umanità. Lo stesso vale per le piogge violente e di lunga durata. Esiste la possibilità non completamente risolutiva, ma mitigante degli effetti dei cambiamenti climatici, con la realizzazione di bacini di accumulo ed impianti collettivi di irrigazione moderni che puntanto sulle energie rinnovabili, fino a forme di coltivazioni sempre più attente agli aspetti di carattere ambientale. Tutto questo l’agricoltura italiana può ancora rappresentarlo con forza. Piuttosto che continuare a cementificare il territorio occorre un’inversione di rotta per metterlo in sicurezza dai guasti sinora compiuti. In tal senso un ruolo importante sta per essere affidato alle capacità del costituendo Consorzio di Bonifica del Sud Lazio. Le risorse economiche sono state oggi stanziate e l’agricoltura del nostro Paese non può permettersi di sprecarne neanche un centesimo.
La cocente sconfitta del Pd e di una classe politica a Sezze
Scritto da Vincenzo Mattei
Non c'è dubbio che le recenti elezioni amministrative, a Sezze, hanno segnato una cocente sconfitta del PD. Il risultato finale del 10% dei votanti non ha bisogno di commenti. È vero che ha votato solo la metà degli aventi diritto, ma questo non è una attenuante, non giustifica nulla, semmai rafforza la profonda insoddisfazione dei cittadini nei confronti della vecchia amministrazione, nei confronti della politica. Appena chiuse le urne ho parlato di un voto di scambio, di un voto di convenienza e non di appartenenza; di un voto familiare, da parte di cugini e di compari. Non rinnego questa amara opinione, basta leggere attentamente le preferenze ricevute dai diversi candidati. Ma ciò non è sufficiente a spiegare il risultato negativo del PD. Occorre. a mente fredda, lasciare da parte il risentimento e lo sconforto, andare in profondità e non scambiare la causa con l'effetto. Dico subito che, come spesso è accaduto in passato, Sezze potrebbe anticipare ciò che potrebbe accadere negli altri Comuni dei Lepini. Spero proprio di no! La triste vicenda del cimitero, vergognosamente utilizzata e strumentalizzata dai mass media e dalle altre liste elettorali, ha accelerato un fenomeno che bolliva in pentola e cioè il distacco dei cittadini, e soprattutto dei giovani, nei confronti della Sinistra di governo. Si è interrotto un legame decennale e un patto di fiducia. Durante la campagna elettorale ho avvertito sulla mia pelle questa sensazione, pur avendo riscontrato profonda stima e simpatia da parte degli elettori. Mi sono reso conto che non si trattava di una normale critica e contestazione ma di un rifiuto della tradizione e della storia di questo paese, identificato con la Sinistra. Così gran parte dell'elettorato ha voluto presentare il conto. Un rifiuto verso la classe politica, identificata tout court nel PD, e la voglia di cambiare. Non è servito richiamare alla memoria la storia e le conquiste sociali, scolastiche, dei servizi sportivi e sanitari, dell'assistenza ai disabili e agli anziani, dei trasporti scolastici, delle infrastrutture nelle zone (strade, fogne, scuole, illuminazione, impianti sportivi ecc.), in un territorio vasto e che ne era completamente sprovvisto fino agli anni Settanta. Gli elettori hanno voluto rimarcare la stasi e l'immobilismo degli ultimi anni, rispetto ad alcune tematiche riguardanti il decoro urbano, l'immigrazione, il traffico, la questione giovanile, il Centro storico. Ma ciò che più mi ha colpito è stato la delusione e la sfiducia di molti ragazzi che si aspettavano e si aspettano un cambio di marcia, una innovazione, una comprensione del loro futuro. Hanno così individuato nei loro "padri", le colpe e le responsabilità sperando finalmente in una svolta. Qualcuno, come me, sperava invece che la situazione si potesse recuperare grazie a un rinnovato impegno e a una esperienza consolidata nel corso anni, mediante un nuovo modo di governare e di comunicare. Non è stato così perché si sono incrociati e sommati fattori più generali e diversi. Il futuro appare molto incerto ai giovani. Lo stato sociale che in qualche modo garantisce i loro genitori e i loro nonni non è affatto assicurato per loro. La scuola non garantisce il lavoro e non offre gli sbocchi desiderati- In futuro, forse, non ci sarà più lo spazio vitale per tutti. Il disastro ambientale, le nuove tecnologie, le emergenze della pandemia pesano sulla loro coscienza. Insomma, la situazione appare difficile e a volte senza orizzonte. Ognuno è spinto a rinchiudersi in sé stesso e a separare le proprie vicende da quelle degli altri. Si è in presenza di una massificazione personalizzata, di una omologazione degli individui che tentano invano di distinguersi solo in superficie e in maniera estroversa. Si rivendica la libertà di vivere, tutto e subito, perché "di domani non c'è certezza". Invece proprio questo è il momento della Politica, del ritorno alla civile e solidale convivenza, dello studio e dell'innovazione, di un modo nuovo di vivere la città perché non si trasformi in un dormitorio o in una desolata periferia. Questa è la sfida che ha davanti a sé la nuova Sinistra e il PD. Da qui bisogna ripartire per ricucire lo strappo con la città e con i giovani. Non c'è da disperarsi, Occorre passione civile e impegno. La storia non si ferma. Bisogna capire il cambiamento in atto e saperlo guidare e orientare. La realtà è più forte delle idee. Chi ha più filo da tessere, tesserà.
Il Sindaco di Sezze Lidano Lucidi e l'assessore alle attività produttive Lola Fernandez, in occasione del Natale Setino 2021, hanno scritto una lettera aperta ai commerciati di Sezze per chiedere collaborazione utilizzando un Brand identity e cioè un linea comune per promuovere le festività natalizie.
Ecco la lettera
____________
Carissimi/Carissime ci prepariamo a vivere per la seconda volta questo periodo natalizio, in un clima nuovo mai provato in precedenza dalle nostre generazioni, un periodo contraddistinto dall’amarezza e dalle preoccupazioni per la pandemia che ancora ci minaccia e per le difficoltà oggettive – psicologiche e materiali – che da essa derivano. Conosciamo bene l’importanza di avere nella nostra Città una rete commerciale seria e all’avanguardia che costituisca un punto di riferimento anche per i Comuni limitrofi, e come Amministratori comprendiamo bene i mille problemi che Vi angustiano e che stanno compromettendo le Vostre attività come avviene ormai in ogni parte d’Italia. Come Amministrazione Comunale appena insediata, abbiamo pensato di rivolgere un invito a tutti i cittadini affinché scegliessero i Vostri Esercizi per gli acquisti di Natale. Abbiamo, così, lanciato, in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive, l’iniziativa “Fai un regalo nella tua città – Fai un regalo alla tua città”, #sezzeriparteinsieme - un piccolo gesto di solidarietà che – al di là del significato economico – dimostri la vicinanza e il sostegno della Città intera alla Vostra categoria. Nello stesso tempo, vi chiediamo nei limiti del possibile, di aderire come anticipato negli incontri tenutosi nelle giornate del 12 e del 15 novembre, alla campagna natalizia che vorremmo portare avanti, seguendo una linea che rimandi al medesimo stile, vale a dire una “Brand identity”, di cui a tal fine abbiamo predisposto un’apposita linea guida, allegata alla presente, da cui poter prendere suggerimento. Certi che i cittadini di Sezze, sapranno rispondere al nostro appello cogliendo il vero senso del Natale e sperando che la solidarietà e la generosità possano aiutarci a superare questo difficile momento, ci è gradita l’occasione per rivolgere a Voi tutti e alle Vostre famiglie i nostri migliori auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo finalmente liberi dal flagello della pandemia.
Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Pietro Del Duca, ha convocato per domani alle ore 16 (seconda convocazione per il giorno 22 novembre) una nuova seduta consiliare. All’ordine del giorno la nomina del collegio dei revisori e la costituzione delle commissioni consiliari permanenti. Il consiglio comunale in seduta ordinaria per ragioni di sicurezza legata all’emergenza epidemiologica, non prevede l’accesso al pubblico ma verrà trasmessa in streaming sul portale del Comune di Sezze.
Altro...
E' stato pubblicato sull’albo comunale l’avviso pubblico inerente l’aggiornamento del regolamento dei servizi cimiteriali di Sezze. Il responsabile del settore VI, dando seguito alla deliberazione del Commissario straordinario Raffaele Bonanno del 30 settembre scorso, rende noto che è ammessa la regolarizzazione, ai meri fini concessori, di tutti gli usi irregolari e difformi di concessioni per il diritto d’uso di sepolture private e suolo cimiteriale, riscontrati o riscontrabili all’interno del cimitero comunale. Oltre a ciò nell’avviso pubblico si rende noto che sono regolarizzabili anche le concessioni cimiteriali non stipulate, quindi pregresse e quelle sprovviste di titolo all’edificazione. Tutte le domande devono essere presentate entro il 30 giugno 2022. Il predetto aggiornamento è successivo alle intraprese attività ricognitive operate all'interno del Cimitero Comunale, nella quale “è stata rilevata la presenza di molteplici criticità legate ad un'anomala gestione, nel tempo, dello stesso, avvenuta con modalità non sempre conformi ai più elementari principi di diritto amministrativo e di buon andamento della Pubblica Amministrazione”. Sul sito del Comune di Sezze e presso gli uffici comunali preposti tutte le informazioni necessarie.
Il link del Comune di Sezze:
https://www.comune.sezze.lt.it/c059028/hh/index.php
ROCCAGORGA - Il sindaco di Roccagorga, Nancy Piccaro, interviene sulla triste vicenda di cronaca che nei giorni scorsi ha scosso il piccolo paese.
Una madre coraggio che denuncia il marito per maltrattamenti in famiglia e comportamenti a sfondo sessuale nei confronti dei figli minori.
“Una giovane donna originaria del Marocco che vive in Italia da moltissimi anni con la sua famiglia di origine ha trovato la forza di reagire alla violenza per amore dei figli, per il bisogno di tutelarli e permettere loro di crescere serenamente, al riparo da ogni forma di sopruso. Un comportamento forte e ammirevole ancor più perché proveniente da un’ambiente culturale e sociale che non riconosce alle donne la possibilità di ribellarsi di fronte a qualsiasi cosa il marito possa decidere o fare – afferma il sindaco Piccaro - La ragazza si è rivolta con fiducia alle istituzioni locali ed è stata subito accolta da me personalmente, da tutti coloro che si occupano di servizi sociali nell’ente comunale, dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine.
Tutti insieme stiamo costruendo una rete di sostegno intorno a lei ed ai suoi figli per aiutarli a ritrovare la serenità perduta, per questo ringrazio le associazioni che si sono messe a disposizione per sostenere questa famiglia in ogni modo possibile. La violenza va condannata, sempre e comunque, ancor più quando rivolta verso i minori e Roccagorga, paese accogliente e solidale, saprà adoperarsi per dare sostegno e protezione ai bambini ed alla loro mamma”, conclude il primo cittadino di Roccagorga.
Un incontro per valutare i profili organolettici e sensoriali degli oli nuovi della provincia di Latina. Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina), si terrà venerdì prossimo dalle 17,30 alle 20,00 presso la Sala conferenze del Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina (via Carrara, 12/A, Latina Scalo), al cui interno è ospitata la sede dello stesso Capol. L’incontro si svolge nell’ambito dell’aggiornamento che ogni fine anno lo stesso Centro assaggiatori promuove per i suoi soci. Inoltre è aperto alla partecipazione di coloro che sono coinvolti a vario titolo all'interno della filiera olivicola pontina: produttori, frantoiani, assaggiatori, agronomi, agrotecnici. Ma anche consumatori e appassionati. In particolare, l’obiettivo dell’incontro è esaminare i pregi e i difetti degli stessi oli. A farlo saranno gli assaggiatori del Panel del Capol, coordinati da Luigi Centauri, capo Panel e presidente dello stesso Capol. “La conoscenza organolettica e sensoriale - afferma Centauri - è di importanza strategica soprattutto in stagioni difficili dal punto di vista quantitativo e solo un controllo analitico accurato può dare indicazioni certe sulla qualità del prodotto. Anche quest’anno infatti è previsto un calo della produzione, anche se molto meno rispetto all’anno passato in cui raggiunse il 40%. In pratica, si dovrebbero raccogliere 150 mila quintali di olive. Sarà una produzione distribuita sul territorio a macchia di leopardo, con alcune zone con una buona caricativa e altre con uno scarso raccolto”. Dalle prime analisi, gli oli nuovi dell’Agro Pontino risultano essere di grande pregio. “A conferma - precisa il presidente del Capol – delle straordinarie qualità delle cultivar autoctone, in particolare dell’Itrana, capace di regalare un olio dal sapore inconfondibile, con note mediamente piccanti e amare, e dall’intenso sentore fruttato di foglia di pomodoro ed erba verde, con un buon quantitativo di polifenoli bioattivi. Polifenoli, da ricordare, ricchi di proprietà salutistiche”. Circa l’aggiornamento dei soci, durante l’anno il Capol promuove diversi incontri, che sono una tappa del più ampio progetto di valorizzazione della qualità degli stessi oli. Inoltre, organizza concorsi, corsi di formazione, degustazione ed educazione al gusto. Con queste ed altre sue attività, punta a favorire il consumo consapevole degli oli extravergini di oliva e ad aiutare gli olivicoltori ad ottimizzare la loro produzione.
Ci sono notti che pensiamo tranquille al caldo delle mura di sasso della nostra casa, sono quelle notti che riservano sorprese che non scarti fino al mattino. Questa mattina una nostra concittadina ha avuto un brutto risveglio, la sicurezza di quelle mura è stata violata. Violata la libertà e la serenità di una casa pensata propria e sicura. Una donna sola in casa, una donna spaventata, ma fortunata, se consideriamo che l’evento non ha avuto esiti violenti. Soffermandoci a pensare solo alla violenza fisica possiamo parlare di fortuna. Sfortunata, spaventata e traumatizzata per la violenza psicologica ed il rischio corso di cui non poteva aver misura. L’emergenza sicurezza nel nostro paese non è una novità, l’emergenza del centro storico è novità degli ultimi anni, furti in appartamenti, pestaggi in casa sono cronaca a cui stiamo facendo una brutta abitudine, soprattutto stiamo facendo l’abitudine a non denunciare. Nulla di tutto ciò oggi, oggi lei, come poteva accadere ad una qualunque di noi, si è confrontata con lo stupore dello spazio violato da uno sconosciuto, straniero in questo caso, ma questo è elemento indicativo solo per la difficoltà aggiuntiva di comunicazione. Svegliarsi e trovarsi in casa uno sconosciuto denudato, disorientato, confuso, probabilmente sulla scia degli esiti di una notte brava, inquieta e parecchio. Lo stato di confusione, di cui era intriso, è un’aggravante, apre all’incognita sull’evoluzione della situazione. Chi si chiama in questi casi? Chi si pensa possa corre in soccorso? Prima di tutti un’amica. Pensare che nel nostro paese d’istinto non si cerchino le istituzioni, ma gli amici, regala la misura di quanto ci si senta smarriti ed insicuri della prontezza dello stato. Questa donna ha fatto da se ed ha fatto il meglio possibile, lo ha spinto a rivestirsi gli ha ceduto un giubbino del figlio, lo ha fatto uscire di casa con fatica, si rifiutava. Le amiche sono donne benedette, fortuna che ci sono. La sua è corsa in aiuto hanno fotografato e postato sui social lo smarrimento e le lacrime di paura. Ora bisogna avere il coraggio di confrontarsi con le forze dell’ordine e denunciare, non basta segnalare. Va denunciata la violazione di domicilio, va denunciata la messa a rischio della sicurezza, va segnala l’assenza di controlli, verificato lo stato di soggiorno di questa persona, vanno controllate le strade di notte. NON VA SMINUITO IL RISCHIO CORSO, NON VA SMINUITO IL GRIDO D’AIUTO DI UNA DONNA. NO! NON SI FA! Non si fa se pensiamo di dover far crescere in cultura di genere il nostro paese, se pensiamo ai processi di integrazione consapevoli come fattibili, se riteniamo che un cambiamento sia possibile deve essere un cambiamento che coinvolge tutti. Occorre consapevolezza e vigilanza per favorire la libertà che deve avere in sé confini che non sono limiti, ma civiltà. Non si tace perché oggi è andata bene, ma non sempre va così. A dieci giorni dal 25 novembre questo evento vuole forse farci notare la differenza sostanziale tra le parole, gli slogan e la realtà. Ascoltare è lavoro difficile, ascoltare comporta assumersi la responsabilità del bisogno, questa dovrebbe essere la prima tra le regole di chi si occupa di sicurezza e di chi risponde della sicurezza di un paese. Questa vicenda apre ad un altro grande problema, un fenomeno in crescita sul nostro territorio, l’abuso di alcol ed il degrado che ne consegue. Il 25 Novembre va celebrato come giornata di prevenzione, di denuncia e di solidarietà. Io ti abbraccio perché la tua paura è la paura di tutte noi, perché non ti senta sola e che non ti senta costretta a tacere. No, non si fa! Credo che le donne di questo paese non possano far altro che condividere il tuo smarrimento.
Sezze 15 Novembre 2021 in attesa che la storia cambi.