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Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del comitato spontaneo di quartiere Santa Maria - Aringo - Vaccareccia

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Siamo tutti consapevoli dell’esigenza di regolamentare i parcheggi nel centro storico, nelle piazze della città e nei vicoli di Sezze. C’è differenza però tra un parcheggio regolamentato e un parcheggio selvaggio e irrispettoso come spesso accade in Piazza del Duomo. Dal giorno in cui sono terminati i lavori di ripristino sul belvedere, non del tutto completati per l’assenza ancora di un paletto dissuasorio e delle panchine pre esistenti, per qualcuno il belvedere sta diventando luogo esclusivo di sosta. Capita sempre più spesso, infatti, di vedere auto parcheggiate direttamente dentro il belvedere o altre macchine e pulmini ostacolare del tutto la piazza. In attesa che venga trovata al più presto una soluzione per tutti i residenti del centro storico, torniamo a chiedere all’amministrazione comunale di completare definitivamente il ripristino dello stato dei luoghi al belvedere, per evitare così soste selvagge dentro il Belvedere,  e che i parcheggi in Piazza di Santa Maria  vengano regolamentati e disciplinati quantomeno per i residenti. Non è più tollerabile che a tutte le ore questo luogo meraviglioso diventi quasi un deposito di auto, pulmini e camion senza alcun rispetto. Alleghiamo alla presente richiesta alcune foto di auto in sosta sul belvedere.

Il comitato spontaneo Santa Maria – Aringo – Vaccareccia

Domenica, 14 Novembre 2021 07:25

No all'Europa dei muri

Scritto da

 

 

Falsa indicazione

“Confine, diceva il cartello.
Cercai la dogana. Non c’era.
Non vidi, dietro il cancello,
ombra di terra straniera”. (Giorgio Caproni)

 

Dodici paesi dell’Unione Europea (Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Repubblica Slovacca), hanno inviato qualche settimana fa una lettera alla Commissione di Bruxelles chiedendo alle istituzioni comunitarie di finanziare un sistema di protezione delle frontiere, dei muri, per impedire l’accesso ai migranti ed evitare di dover affrontare le conseguenze di un sovraccarico delle strutture e di un esaurimento della capacità di accoglienza. Sostengono che: “Queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione (‘pull factors’)”. L’altro giorno il Cancelliere austriaco in una intervista a Repubblica ha ribadito questa posizione a favore della costruzione di muri alle froniere.        

Qualcosa di grave sta accadendo in Europa e finora è mancata una risposta veramente forte a questa visione allucinata e populista del mondo e delle relazioni tra i popoli.

In Europa sono ormai oltre mille i chilometri di recinzioni realizzate lungo i confini, che stanno trasformando gli stati in fortini: lasciano passare le merci ma sbattono la porta in faccia alle persone che fuggono da guerre, miseria, cambiamenti climatici. In molti paesi europei l’emergenza migranti è però solo una scusa per perseguire altri obiettivi, per limitare l’esercizio dei diritti civili e politici dei cittadini e imbavagliare l’informazione indipendente e non asservita al potere.

Ad iniziare è stata la Grecia, che nel 2013 ha realizzato un muro al confine con la Turchia per impedire l’arrivo dei profughi siriani che fuggivano dalla guerra civile. L‘Ungheria di Viktor Orban, emblema di sovranismo, identitarismo e nazionalismo tra i più deleteri e beceri, ha costruito una recinzione al confine con Serbia e Croazia per impedire il passaggio dei rifugiati. Una posizione estrema che ha avuto un effetto domino sull’intera regione. La Slovenia ha realizzato un muro per difendere la propria sovranità nazionale, la propria sicurezza e tutelarsi dall’invasione dell’islam. L’Austria ha eretto una barriera al confine con l’ex Stato iugoslavo. Nel 2017 la Bulgaria ha portato a termine un muro al confine con la Turchia per gli stessi motivi. Estonia, Lettonia e Lituania hanno costruito una recinzione al confine con la Russia per impedire l’accesso ai profughi siriani, afghani e iracheni, che seguono la rotta del Mar Nero. Un flusso assai scarso invero, tant’è che il reale obiettivo è impedire l’ingresso a tanti russi che carezzano il sogno di una libertà negata nel loro paese. Al di là della propaganda, della scusa dell’invasione dei migranti alcuni Paesi hanno colto l’occasione per prendere le distanze da vicini troppo ingombranti e da cui li dividono ostilità storicamente sedimentate. Dietro la difesa dei confini insomma vanno riprendendo fiato le logiche nazionali e nazionalistiche, c’è il tentativo di svincolarsi dall’Unione Europea, minandone le fondamenta ideali e culturali e mettendo in discussione le istituzioni comuni.

Costruire muri è una stupida illusione. I muri non proteggono e non proteggeranno le piccole patrie, le quali saranno erose internamente dalla crisi demografica e non riusciranno a fronteggiare la sfida della globalizzazione e di una economia controllata da giganti come la Cina. Una Europa che segue la strada del dominare gli spazi, più che generare processi d’inclusione e trasformazione, del trincerarsi nel proprio ristretto ambito, nega se stessa e la sua storia, che si è realizzata superando la logica dei muri, della difesa delle proprie coste, del proprio piccolo mondo ed esplorando l’ignoto, conquistando territori, commerciando prodotti, incontrando popoli e culture.

L’Europa di fronte al movimento migratorio, che spinge milioni di persone a ricercare lontano dai paesi d’origine il benessere loro negato e una vita migliore, rischia di farsi guidare dalla paura, da un allarmismo funzionale solo a logiche politiche deleterie e ad alimentare narrazioni falsificate della realtà. Gli stati devono garantire la sicurezza, sentiamo ripetere continuamente, ma “sicurezza” è una parola logora, abusata, piegata alla logica del potere. Si parla di diritto alla sicurezza e invece dovremmo parlare di sicurezza dei diritti per tutti. È la giustizia lo snodo fondamentale. La crescente diseguaglianza genera miseria ed emarginazione all’interno delle nostre società e nelle relazioni internazionali. La vera minaccia non sono i migranti ma l’individualismo, l’egoismo, malattie dell’io che ci fanno perdere il senso di umanità, ci rubano la speranza, la dignità e la libertà. Serve urgentemente una legge europea sull’immigrazione per aiutare i migranti nei loro paesi e da noi, politiche chiare per combattere il mercato degli esseri umani e la violenza perpetrata contro uomini, donne e bambini, per promuovere politiche di accoglienza condivise da tutti i paesi europei. Dobbiamo avere il coraggio di pronunciare parole di verità a cominciare dal fatto che gli stranieri non ci rubano affatto il lavoro, ma immettono aria fresca nelle nostre economie in declino e ci sostengono demograficamente. Dovremmo raccontare anche le storie riuscite di integrazione, non solo quanto accade di negativo. Se la cultura è decisiva per l’integrazione di chi viene in Europa, anche per noi europei sono necessarie cultura e informazione e non allarmismo.

Massimo Franco scrive nel suo libro L’Assedio: “Oscuramente, con fastidio, s’intuisce che c’è più speranza in quella disperata ricerca di futuro di chi anela all’Europa, che nei muri freschi di cemento e nelle barriere di filo spinato... La sindrome dell’assedio è solo il paraocchi per non vedere che il nostro continente è entrato non in un altro millennio ma in un’altra era”.

Abbiamo bisogno di nuove visioni politiche e consapevolezze e soprattutto di speranza. Occorre ritornare all’Europa dei padri fondatori, della carta costitutiva, del Trattato di Roma. L’Europa autentica è quella dell’inclusione, che non innalza muri, non chiude i porti, non respinge, non reprime e non marchia i reietti.

L’Europa dei sovranisti senza umanità non ci appartiene.

In questa Europa non ci riconosciamo e non ha da esistere. 

 

 

 

Il capogruppo del Pd di Sezze Armando Uscimenti, contestualmente ai consigliere Sergio Di Raimo (Pd) e Alessandro Ferrazzoli e Briciu Dorin della lista Sezze Futura, hanno inviato una nota al sindaco Lucidi e al presidente del consiglio comunale Del Duca, per chiedere un monumento commemorativo per le vittime del covid19. “A Sezze come in altri paese – si legge nella nota – il covid 19 ha strappato tanti affetti, giovani e meno giovani, lasciandoci sgomenti, tristi e senza la possibilità di un ultimo abbraccio e saluto. Riteniamo doveroso dedicare un monumento commemorativo in omaggio a tutti i nostri concittadini vittime del covid affinché possano essere ricordati sempre”. I consiglieri propongono un monumento tridimensionale “le cui caratteristiche e collocazione potranno essere oggetto di trattazione in sede di commissione consiliare”.

 

 

 

 

Un Istituto scolastico sempre al top! Una eccellenza per l’intera provincia di Latina. Ieri l’open day dell’ I.S.I.S.S. "Pacifici e De Magistris" – Sezze ne ha dato ulteriore dimostrazione. Una offerta formativa incredibile che riesce a coniugare esperienza e formazione continua. La preside prof.ssa Anna Giorgi ne va giustamente fiera, come tutto il corpo docente. “Cosa cerchiamo in una scuola? Docenti preparati, continuità ma soprattutto persone che sappiano ascoltare i bisogni e le esigenze dei ragazzi. Per questo abbiamo scelto di organizzare un incontro con un clima festoso e rilassato per poterci incontrare faccia a faccia e parlare, scambiare idee e opinioni. La formazione dei ragazzi ci sta a cuore quanto la loro crescita personale e vogliamo che questa idea vi giunga dalla viva voce di ognuno”. Liceo classico, liceo economico sociale, liceo scientifico, Tecnico economico Sia e Afm (diurno e serale), Alberghiero (diurno e serale). Una scelta incredibile per i nostri ragazzi, per Sezze, per i Monti Lepini e l’intera provincia. Una indagine di Eduscopio di qualche anno fa, tra l’altro, ottenuta analizzando il percorso degli studenti che arrivano alla maturità in cinque anni, senza dunque bocciature o ritiri, poneva il Pacifici e De Magistris di Sezze al primo posto tra le scuole più inclusive della provincia di Latina,  dove per il liceo Classico la percentuale di ragazzi che arriva alla maturità seguendo un regolare percorso arrivava al 91,4%, per lo scientifico all’80%. Seguiva l’istituto il Pollione che arrivava all’84,5%, e il liceo scientifico Grassi con il 79,8%. La maglia nera, secondo lo studio, al Ramadù di Cisterna: solo il 59,5% di studenti arriva alla maturità senza bocciature. Insomma un istitituto da vivere. A gennaio orientativamente le iscrizioni. Buon lavoro ragazzi.

 

 

 

 

 

 

Fratelli d'Italia Sezze ha il suo nuovo portavoce nella persona di Mario Sagnelli eletto per acclamazione da tutto il coordinamento locale e provinciale del partito. Sagnelli, storico politico locale e fortemente rappresentativo di Sezze Scalo, è stato battezzato dal senatore Nicola Calandrini e da Michele Nasso, già dirigente di partito. Mario Sagnelli in passato è stato amministratore locale e presidente della Farmacia comunale di Sezze. Il neo coordinatore ha nominato i due vice che saranno con lui in questo percorso: Evelina Del Monte ex consigliere comunale e Vittorio Sagnelli. A breve la nomina del nuovo direttivo locale. Buon lavoro
 
 
 

 

 

Il Pd va a congresso, che si celebrerà come da regolamento provinciale tra il 15 e il 30 gennaio 2022. Dopo il commissariamento i dem provinciali e tutti i circoli locali dovranno eleggere il nuovo segretario per aprire una stagione di rinnovamento. Per il centro sinistra di Sezze sarà un momento molto importante di riflessione, di analisi e si spera di reale rinnovamento. Il Pd setino si trova a fare i conti con un risultato elettorale senza precedenti, con un quadro dirigenziale pressoché annullato, con forti diatribe interne e con carboni di divisioni ancora incandescenti. Il Pd e tutta la sinistra a Sezze sono stati sconfitti, né il civismo né altri partiti di sinistra hanno raccolto consensi. Molti elettori di centro sinistra hanno scelto di candidarsi altrove non condividendo più vecchie logiche, personalismi e individualisti che di fatto hanno decretato la fine di un’era politica per la città. Si spera che il congresso sia veramente occasione di cambiamento e che le vecchie logiche che fino a qualche tempo fa avevano comunque risconti e consenso elettorale, vengano definitamente messe da parte. È fondamentale che il Pd e tutta la sinistra setina avvii un processo di rinnovamento del quadro dirigenziale, senza richiami nostalgici o ritorni a Canossa dettati da chissà quali ambizioni. Il Pd deve farsi portavoce di un nuovo processo di rigenerazione collettiva, occorre spalancare le porte al cambiamento e cambiare aria per permettere al nuovo di entrare. Dal congresso dovrebbe uscire un nuovo partito sdoganato da centralismi e da becere tattiche pre-elettorali. Se il Pd e tutta la sinistra non riuscirà a superare questa prova sarà definitivamente considerato un vecchio cartello elettorale inutile e senza futuro.  

 

 

 

 

 

Riconoscimento al merito Covid 19 per Pietro D’Alonzo, conosciuto da tutti come Peppo, deceduto un anno fa a causa del covid. La Giunta comunale di Sezze, riunitasi nei giorni scorsi, ha deliberato di partecipare, quale Ente, all’Avviso di cui alla determinazione della Regione Lazio del 13 ottobre 2021, n. G 12490, recante il Riconoscimento al Merito denominato “ Covid 19 “ conferito dalla Regione Lazio ai Comandi/ Servizi e/o ai singoli operatori di Polizia del Lazio che si siano resi particolarmente meritevoli per lo straordinario impegno dimostrato nella prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Nelle premesse la Giunta presieduta dal sindaco Lidano Lucidi scrive: “Ritenuto che il Comando di questo Comune rientri nei criteri sopra indicati avendo, da una parte, svolto un lavoro e attività di controllo sul territorio con pattugliamenti, controlli e supporto alla popolazione e, dall’altra, avendo avuto un decesso nell’ambito del servizio dell’op. di P.L. sig. D’Alonzo Pietro per cui nella domanda di partecipazione vengono indicati il Comandante della P.L., in rappresentanza di tutto il Corpo e l’op. deceduto”.

 

 

50 casi nell’ultimo mese. È questo il numero dei contagiati a Sezze nel periodo che va dal 6 ottobre al 10 novembre, un dato molto preoccupante considerato anche il forte rialzo dei contagiati in tutta la Provincia di Latina. Ieri, infatti, i contagi sono nuovamente saliti a 110 solo nelle ultime ventiquattrore e tra questi 7 per il Comune di Sezze. I bollettini diramati ogni giorno dalle ASL parlano chiaro, stiamo attraversando una nuova ondata con i rischi di reinfezione per i vaccinati e soprattutto per i contagi in aumento a causa di chi ancora non si vaccina. In ogni realtà comunale dovrebbe essere avviato un monitoraggio serio sulla reale situazione dei vaccinati e dei non vaccinati. La pandemia non si ferma e nonostante la maggior parte dei cittadini vaccinati,e in attesa della terza dose, giorno dopo giorno il virus si alimenta senza tregua. Il Covid fa ancora paura e non va preso sotto gamba. L’amministrazione di Sezze dovrebbe – se non lo ha già fatto - riattivare una cabina di controllo su tutto il territorio in stretto contatto con gli operatori sanitari e con le forze dell'ordine. I protocolli e le prescrizioni in questa fase andrebbero inaspriti, è urgente una nuova fase di verifica.  Chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe dare il buon esempio.

 

 

Nel suo primo intervento il neo presidente del consiglio comuale di Sezze, Pietro Del Duca, apre a tutti i consiglieri e alla città. Cita papa Francesco e auspica che ci sia dialettettica ma soprattutto collaborazione costruttiva tra le parti. La comunità si aspetta un cambiamento ed il prestigio e la dignità dell'intera città passa attraverso le sensibilità e i comportamenti dell'intera assise cittadina. Ecco le parole del presidente del consiglio comunale Pietro Del Duca. "Essere presidente del consiglio comunale della mia città mi riempie di orgoglio. Svolgerò il mio ruolo di presidente dell’assemblea cittadina senza alcuna distinzione cercando di garantire una democratica dialettica tra i consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza. Il mio impegno sarà dedicato alla necessità di tutelare i diritti e le prerogative di tutti i consiglieri comunali e garantendo l’esercito effettivo delle nostre funzioni  nell’osservanza e nel rispetto delle leggi del nostro statuto e del regolamento comunale. Sento molto questa grande responsabilità e l’affronterò con orgoglio e umiltà, con passione e determinazione ma soprattutto con onestà intellettuale. I cittadini hanno grandi aspettative e noi dobbiamo rappresentarli nel migliore dei modi possibili. Auspico che con la collaborazione di tutti si sviluppi una dialettica anche serrata ma corretta e sempre rivolta ad affrontare concretamente e in maniera risolutiva tutte le questioni più importanti che interessano la nostra comunità. La famosa frase di Papa Francesco: “Dobbiamo creare ponti e non muri” deve caratterizzare il mio e il nostro modo di agire. Il prestigio e la dignità di questa assemblea sono affidate alle nostre sensibilità e ai nostri comportanti".   

 

 

E’ convocato, per venerdì 19 novembre 2021 alle ore 21.00 presso l’Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, il Congresso della sezione ANPI di Sezze con il seguente ordine del giorno: 1. Elezione di: Presidente del Congresso, Segretario/a del Congresso, Commissione elettorale; 2. Relazione del Presidente uscente; 3. Bilancio economico consuntivo; 4. Eventuali saluti di autorità e associazioni presenti; 5. Dibattito; 6. Votazione di eventuali emendamenti al Documento congressuale nazionale; 7. Elezione del nuovo Comitato esecutivo di sezione; 8. Nomina, da parte del nuovo Comitato esecutivo, degli incarichi dirigenziali della sezione; 9. Elezione dei delegati al Congresso provinciale; 10. Discorso programmatico del nuovo Presidente della sezione.

 

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