Domenica passionale tra i due candidati sindaco Sergio Di Raimo e Lidano Lucidi, al duello per il ballottaggio del 17 - 18 ottobre. Sui social è andato in scena un botta e risposta indiretto che ha fatto alzare i toni e infuocato una campagna elettorale comunque sobria da parte dei candidati. Due i temi su cui sostenitori e i candidati sindaco si sono confrontati: quello della sanità e quello del trasporto pubblico locale. In merito alla sanità Sergio Di Raimo della coalizione di centro sinistra (Pd, Per Sezze, Sezze Futura, Di Raimo Sindaco e Sezze Protagonista) in un post ha ribadito un determinato no alla sanità privata citando Gino Strada (Uno schifo trarre profitto dal dolore). Per il sindaco dimissionario in merito alla sanità “gli avversari hanno dichiarato che per la diagnostica vogliono istituire una Fondazione, ovvero mettere in mano ai privati la salute dei cittadini. Noi ribadiamo che sulla salute dei cittadini non si deve lucrare, né improvvisare. È stato deliberato dalla Regione Lazio un finanziamento di 4,5 milioni per la struttura dell’ex Ospedale di Sezze, grazie al confronto e alla collaborazione fra Ente locale, Asl e Regione. Ci sono le risorse del PNRR su ospedali e case di comunità, sulla medicina del territorio e le centrali per l’assistenza domiciliare .È su questo che occorre lavorare, non su proposte vaghe e mirabolanti, senza alcun appiglio concreto nella realtà. La salute dei cittadini non deve essere un business - ha sottolineato Di Raimo – no all’incremento delle strutture sanitarie private finanziate con i soldi dei cittadini, sì al potenziamento della sanità pubblica, alla rsa pubblica, al compimento di tutti i moduli della casa della salute”.
Non si è fatta attendere la replica del candidato sindaco Lidano Lucidi (Identità setina, Lucidi sindaco, Progetto Sezze 2000). Lucidi nel suo post ha ribadito la volontà di realizzare una Fondazione ad hoc, una sorta di modello Lombardia per Sezze. “Sono stati immobili quando è stato chiuso l’ospedale, non hanno mai difeso la città pretendendo un adeguato presidio sanitario, hanno fatto orecchie da mercante quando il Pronto Soccorso, è stato trasformato prima in Punto di Primo Intervento, poi in Presidio di Assistenza Territoriale, hanno festeggiato una Casa della Salute che non è mai riuscita a decollare e, in ultimo, non si sono fatti sentire quando hanno ridotto le aperture del Pat a sole 12 ore al giorno. E adesso vengono a farci la morale perché grazie alla realizzazione di una Fondazione ad hoc, noi riusciremo a garantire servizi e macchinari che dovranno obbligatoriamente restare a Sezze a disposizione dei pazienti dell’ex ospedale. Come al solito la colpa è degli altri. Io un po’ me ne vergognerei”.
Altro tema che ha scaldato i social di una domenica uggiosa quello del trasporto pubblico locale. A Sezze il servizio urbano è gestito da 30 anni dalla Baratta Srl. La polemica è esplosa quando, Alessandro Ferrazzoli, in un post di ringraziamento ai suoi elettori, ha sottolineato che “dopo 30 anni siamo riusciti a mettere a gara d'appalto il servizio di trasporto pubblico locale facendo risparmiare all'Ente, quindi ai cittadini di Sezze, circa 300 mila euro all'anno e corse aggiuntive come Valle Pazza, Migliara 45, via Sicilia”. La replica al consigliere comunale arriva da più parti, sempre social, in una in particolare si ricorda che “c'erano altre modalità perfettamente legali - suggerite dalla stessa Regione Lazio, dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di TPL - per prolungare la concessione alla società Baratta (setina al 100%, con dipendenti locali) in tempi di Covid, visto anche che da gennaio 2022 ci avrebbe pensato la stessa Regione a riformulare con bandi per macroaree l'intero settore dei trasporti locali. La stessa società Baratta è risultata poi vincitrice anche della gara, essendo state eliminate le altre due società concorrenti (non setine) per non regolarità dell'offerta e di altri requisiti tecnici, ed aver dimostrato nei fatti di avere tutte le carte in regola previste dal bando di gara”. Sulle proroghe comunque si ricorda che l’ANAC, Autorità nazionale anticorruzione, a gennaio 2021 bocciò il Comune di Cori sulle proroghe del Servizio del Trasporto Pubblico Locale “contestando all’amministrazione di aver operato in modo non conforme al quadro normativo vigente e ai principi che regolano la materia della contrattualistica pubblica”.
E’ fuori dubbio che il vero vincitore di queste elezioni amministrative sia stato il dott. Pietro Del Duca, che con le sue 601 preferenze ha trascinato tutta la sua Lista Lucidi Sindaco e l’intera coalizione ad un successo elettorale straordinario e inaspettato. E’ la dimostrazione evidente che grandi personalità, senza l’aiuto di nessuno, possono veramente fare la differenza e trainare un intero gruppo politico. A Sezze non è la prima volta che questo succede. Analizzando il voto amministrativo dal 2007 ad oggi scopriamo che i cavalli da tiro ci sono sempre stati e hanno fortemente condizionato il dato amministrativo. 14 anni fa infatti, nelle elezioni amministrative che portarono al successo elettorale al primo turno un giovane Andrea Campoli, ci fu un esercito di candidati che sfiorarono tutti le 400/500 preferenze personali (allora non c’era la doppia preferenza). Per la sua coalizione il più votato di tutti fu Nino Zeppieri in lista con la Margherita, prese 475 preferenze personali. Ma nel 2007 il più votato di tutti in assoluto fu Rinaldo Ceccano per la lista Per Zarra Sindaco, Rinaldo Ceccano prese 492 preferenze. Cinque anni dopo, nel 2012, Campoli venne riconfermato sindaco con il 70.2 %. In quella tornata elettorale il Pd prese 7 seggi e il più votato in assoluto fu proprio un travolgente Sergio Di Raimo con 747 voti personali. Simile copione nelle elezioni amministrative del 2017 dove, per la prima volta subentrò la doppia preferenza (uomo/donna). Nelle amministrative che portarono alla vittoria al primo turno del sindaco Sergio Di Raimo con il 54% delle preferenze il più votato fu Enzo Eramo con 749 preferenze, altro grande big delle preferenze. Insomma corsi e ricorsi storici.
Dopo 5 anni il parroco della Cattedrale Santa Maria di Sezze, Padre Damiano Grecu, lascia la nostra parrocchia per trasferirsi a Prato, in una parrocchia più vicina la sua famiglia. Lo ha annunciato questa mattina in Curia il Vescovo di Latina Mariano Crociata. Al suo posto arriva Padre Alfredo, di El Salvador, già parroco a Genova e negli ultimi 5 anni a Palermo nel quartiere Zen con Padre Michele, già parroco di San Pietro a Sezze. Padre Damiano lascerà la città il giorno 16, ci sarà una messa in cui il sacerdote intende ringraziare tutti per le grazie ricevute in questi anni. Grazie a Padre Damiano per l'immensa disponibilità e per essere stato un sacerdote vicino ai suoi fedeli in uno dei momenti più difficili che ha attraversato la nostra comunità.
Domenica 17 e lunedì 18 si torna alle urne per il ballottaggio. I cittadini residenti nel comune di Sezze saranno chiamati ad eleggere direttamente il sindaco tra i due candidati che hanno ottenuto più preferenze al primo turno: Lidano Lucidi con il 39.43 % delle preferenze e Sergio Di Raimo con il 32.27 % delle preferenze, tra i due 833 voti di differenza. Se il duello tra i due candidati è ancora tutto da scoprire, diverso invece è il discorso dei consiglieri comunali eletti al primo turno. Dal responso delle urne del ballottaggio, in base al calcolo dei quozienti, infatti, è già possibile fare una previsione della composizione del consiglio comunale. Anzitutto c’è da dire che nessuna delle coalizioni ha raggiunto il 40%, cosa che non permetterà a nessuno di avere il premio di maggioranza e, proprio sulla base di ciò, la nuova maggioranza sarà composta da 10 consiglieri comunali più il sindaco, mentre alle opposizioni spetteranno 6 consiglieri.
Nel caso in cui dovesse vincere la coalizione di Sergio Di Raimo per il Pd entrerebbe Armando Uscimenti, Paolo Rizzo e Francesca Barbati; per Sezze Futura Alessandro Ferrazzoli, Dorin Briciu, Giovanna Marchetti e Enzo Polidoro; per la lista Di Raimo Sindaco entrerebbe in aula Luciana Lombardi, Per Sezze Protagonista Pietro Panfilio e per la lista Per Sezze Mauro Calvano. Mentre sei consiglieri spetterebbero alle opposizioni: Lidano Lucidi, Luigi Rieti, Pietro Del Duca, Orlando Santoro, Serafino Di Palma e Orlando Quattrini.
Nel caso in cui dovesse vincere Lidano Lucidi in consiglio comunale entrerebbero 5 consiglieri per la lista Identità Setina: Luigi Rieti, Michela Capuccilli, Pasquale Casalini, Federica Pecorilli e Gianluca Calvano. Per la lista Lucidi Sindaco entrerebbe Pietro Del Duca, Rosetta Zaccheo , Marie France Pernarella e Gianluca Lucidi, mentre per Progetto Sezze 2000 Orlando Santoro. Mentre per le opposizioni entrerebbe Sergio Di Raimo, Armando Uscimenti, Alessandro Ferrazzoli, Dorin Briciu, Serafino Di Palma e Orlando Quattrini
Mancano 10 giorni al voto. I futuri amministratori saranno chiamati ad affrontare da subito questioni urgenti e molto delicate e a prendersi delle responsabilità molto grandi. La politica è chiamata a questo, è chiamata a dare delle risposte in base alla fiducia data dagli elettori.
L’associazione culturale Setia Plena Bonis, impegnata da anni sul territorio per promuovere eventi culturali, tradizionali e ambientali, ha aderito alla GIORNATA NAZIONALE DEL CAMMINARE. La manifestazione, che si svolge ogni anno solitamente durante la seconda domenica di Ottobre, prevede l’organizzazione di centinaia di iniziative in tutta Italia che portano migliaia di persone a camminare per le strade di piccole e grandi città, per i sentieri di campagna e in ogni ambiente. “Il camminare non è solo una sana abitudine che fa bene al corpo e allo spirito. Abbiamo aderito con convinzione a questa importante iniziativa nazionale – afferma Alessandro Mattei, presidente del sodalizio setino – perché crediamo che il camminare sia anche un impegno civico che, come sostiene la FederTrek, ha la potenzialità di innescare un ciclo virtuoso per un nuovo stile di vita che renda marginale l’uso dell’auto e contribuisca allo sviluppo sostenibile”. L’evento promosso da Setia Plena Bonis prevede una passeggiata naturalistica presso il sentiero “Valle Tre Pozzi” in località Longara a Sezze. L’appuntamento è per le ore 8.00 presso la Pizzeria “Come una Volta” in località Chiesta Nuova a Sezze. Alle ore 8.30 sarà inaugurata una mostra fotografica dei fratelli Alessandro e Antonio Di Norma. Subito dopo direzione sentiero al ritmo dei passi. Durante la passeggiata guidata da un naturalista e da un olivicoltore, ci sarà una tappa presso uno stallo pastorizio a cura del Centro Ippico Semprevisa e una visita guidata presso il rifugio dei Butteri dei Monti Lepini. Alle ore 13 pranzo al sacco con animazione del gruppo scout Sezze 1 e ritorno previsto presso la Pizzeria alle ore 16. L’evento si svolgerà nel rispetto delle norme antivocid19. L’associazione consiglia un abbigliamento adatto al trekking anche in caso di avversità meteo. L’escursione è classificata di media difficoltà. Per info: 3388610970 – 3343728355.
Sabato 9 ottobre alle 18,30 nella bellissima Biblioteca Comunale "Aldo Manuzio" di Bassiano parleremo di androidi e miliziani a Bassiano e Latina nell’anno 2315. Intervengono: Marco Cifra - Presidente Pro Loco di Bassiano , Vincenzo Scozzarella - Moderatore Alessandro Reale - Autore.
“Pragma” edito da Zerounoundici Edizioni è un romanzo fantascientifico ambientato in una Latina del futuro “Latina Polis Primis, nel terzo secolo dopo il duemila, è un regno contraddittorio degli Stati Uniti d’Europa. Governo corrotto e oppressivo, aziende farmaceutiche manipolatrici, comitati popolari sovversivi. La popolazione si divide in uomini ricchi e agiati e altri prossimi alla misera. Gli androidi possono essere umanoidi rudimentali e limitati oppure sofisticati al punto da confondersi con gli esseri umani, forse anche più astuti e pericolosi. In questo scenario, dove si mescolano i confini tra biologico e artificiale, si muovono senza scrupoli un feroce narcotrafficante che commercia droga...
Rese note poco fa le preferenze di tutti i candidati alla carica di consigliere comunale di Sezze. Il più votato in assoluto è stato il dott. Pietro Del Duca della lista Lucidi Sindaco con 601 preferenze personali. Molte le sorprese tra i giovani e donne e diversi i flop di amministratori che siedono tra i banchi della maggioranza da oltre 15 anni. Onore a chi ci ha messo la faccia, in un momento così difficile per la città.
Ecco tutti i nomi.
Comunali 2021 sez. scrutinate 22 su 22
LISTA
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COALIZIONE SERGIO DI RAIMO SINDACO
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COALIZIONE LIDANO LUCIDI SINDACO
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COALIZIONE SERAFINO DI PALMA SINDACO
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LISTA RITA PALOMBI SINDACO
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La lunga notte dello spoglio elettorale si è conclusa alle prime luci dell'alba. Nessuno dei candidati alla carica di sindaco è andato oltre il 50% delle preferenze. A Sezze è ballottaggio, si sfideranno Lidano Lucidi e Sergio Di Raimo, il primo con una percentuale del 39.43 mentre il secondo con il 32.27. Lidano Lucidi è sostenuto dalle liste Identità Setina, Lucidi Sindaco e Progetto Sezze 2000, mentre Sergio Di Raimo è sostenuto della Pd, Per Sezze, Sezze Protagonista, Sezze Futura e Di Raimo Sindaco.
Il candidato del centrodestra, Serafino Di Palma, ha ottenuto una percentuale del 20.35, mentre Rita Palombi una percentuale del 7.95. Di Palma è sostenuto dalla Lega, da Fratelli d’Italia, Impronta Setina e Sezze Cambia, mentre Palombi da Sezze Bene Comune.
Buon risultato quello raggiunto dalle liste civiche Identità Setina (1913 voti, 17.18%) e Lucidi Sindaco (1452 voti, 13.04 %), crolla invece il Pd (1162 voti, 10.43%) . Molto male anche Lega (445voti, 4.0%) e Fratelli d’Italia (882 voti, 7.92%). Buona difesa quella di Sezze Bene Comune (705 voti, 6.33%).
Archiviato il primo turno si guarda già al ballottaggio che come in altri comuni si terrà il 17 e il 18 di ottobre. La domenica urne aperte dalle 7 alle 23, il lunedì dalle 7 alle 15.
In giornata tutti i voti dei candidati alla carica di consigliere comunale.
Altro...
Cresce l’attesa per il responso delle urne. Si vota fino alle 15 di oggi, poi seggi chiusi e inizio dello spoglio. Ieri a Sezze l'affluenza alle ore 23 è stata del 46.23%, in recupero rispetto alla giornata e comunque in linea con il dato nazionale che si ferma al 41.65% anche se a Sezze, rispetto ad altri paesi del capoluogo, le percentuali sono ancora più basse. Nella prima giornata di votazioni hanno votato 9076 elettori setini su 19634 aventi diritto. Si conferma in tutti i comuni il trend dell’astensionismo che cresce sempre di più.
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Altri dati dei comuni della nostra provincia alle ore 23 di ieri sera.
- Latina 46.06%
- Formia 47.73%
- Pontinia 55.11%
- Priverno 55.55%
- Minturno 48.37,%
Ci sono avvenimenti che catalizzano l’interesse dei media per intere settimane ed altri invece che rapidamente vengono consegnati all’oblio e all’indifferenza. La storia di Amra, 23 anni, vittima di una violenza intollerabile, di una lesione dei suoi diritti e della sua dignità di donna da parte delle istituzioni, dalle quali sarebbe stato logico invece attendersi tutela e protezione, merita di essere raccontata perché ci aiuta ad aprire gli occhi su una realtà che preferiamo troppo spesso rimuovere o ignorare.
Il 3 settembre scorso, nella Sezione Femminile della Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, Amra ha dato alla luce la propria bambina nella cella dove era detenuta senza l’assistenza di un medico, tantomeno di una ostetrica, ed esposta al rischio di possibili complicanze conseguenti al parto. Si è trattato di un evento tutt’altro che imprevisto, dato che quando è stata arrestata era molto avanti con la gravidanza. Le doglie sono iniziate all’improvviso, nel cuore della notte, e Amra ha partorito da sola, aiutata soltanto dalla compagna di cella, anche lei incinta al quinto mese. Richiamati dalle grida e dalla richiesta di aiuto delle due donne, gli agenti penitenziari hanno allertato il medico del carcere, ma quando finalmente si è deciso ad arrivare la bambina era già nata. Non c’è stato il tempo nemmeno di trasferire Amra in infermeria data la rapidità con cui è avvenuto il parto. Solamente dopo madre e figlia sono state trasportate in ambulanza all’Ospedale Sandro Pertini, dove sono rimaste in osservazione per alcuni giorni, prima di essere dimesse.
Cittadina italiana di origine bosniaca, già residente nel campo rom di Castel Romano, Amra era stata arrestata alla fine di giugno per il furto di un portafoglio insieme ad altre due donne. Tutte e tre in stato di gravidanza, erano comparse innanzi al Giudice della IV sezione Penale del Tribunale di Roma. Per Amra l’avvocato d’ufficio aveva chiesto il patteggiamento e al contempo aveva prodotto dei certificati medici attestanti le complicazioni avute durante le precedenti gravidanze per dimostrare la rischiosità della sua detenzione cautelare in carcere. La richiesta di patteggiamento era stata respinta e la documentazione medica nemmeno presa in considerazione. Il giudice del Tribunale di Roma aveva disposto la detenzione nel carcere di Rebibbia per tutte e tre le donne, motivando la decisione con la quale applicava la “misura di maggior rigore” con la circostanza che le imputate non lavoravano e non avevano fornito l’indirizzo di una “dimora idonea”, ritenendo inoltre che le loro gravidanze non fossero un impedimento alla detenzione cautelare in un istituto di pena. A rendere ancor più grave l’accaduto sta la circostanza che Amra il 18 agosto era stata ricoverata in ospedale per un’emorragia conseguente alla gravidanza, ma il giorno stesso, rientrata l’emergenza, era stata riportata a Rebibbia, sebbene fosse palese che le condizioni generali in cui versava non erano per nulla rassicuranti. Ove ciò non bastasse la sua particolare situazione era stata segnalata dalla Garante per i detenuti di Roma, Gabriella Stramaccioni, la quale aveva scritto al Tribunale il 17 agosto chiedendo la scarcerazione di Amra e proponendo in alternativa il suo ricovero nella Casa di Leda, una struttura protetta, aperta dal marzo del 2017, per la tutela delle detenute con figli minori, che può ospitare fino a sei persone e otto bambini da zero a 10 anni. Il posto c’era ma nessuno ha mai risposto a quella lettera.
Tutto questo oltre che inaccettabile sul piano umano, rivela anche una indiscutibile violazione della normativa vigente da parte della magistratura e dei responsabili della struttura carceraria. Il Codice di Procedura Penale stabilisce all’art. 275 che “se la persona da sottoporre a custodia cautelare sia donna incinta o madre di prole di età non superiore a sei anni (…), non può essere disposta né mantenuta la custodia cautelare in carcere, salvo che sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. Quali siano le “le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza” che hanno portato ad escludere la concessione di una misura detentiva alternativa al carcere nel caso di Amra non è dato saperlo leggendo il provvedimento del Tribunale di Roma, né tantomeno si comprende per quale ragione il giudice non abbia applicato, dal momento che non poteva disporre gli arresti domiciliari, l’articolo 285 bis del Codice di Procedura Penale: “Il giudice può disporre la custodia presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri”. In situazioni come quella di Amra il carcere non può e non deve assolutamente essere adottato come misura di prevenzione. Infatti per le donne in gravidanza e le madri con bambini piccoli sono stati appositamente creati gli Istituti a Custodia Attenuata e inoltre l’art. 146 del Codice Penale prevede il rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena. Insomma la detenzione preventiva in un penitenziario è una extrema ratio. Peraltro la legge di Bilancio 2021 ha istituito un fondo che prevede lo stanziamento, fino al 2023, di un milione mezzo di euro l’anno per all'accoglienza delle madri o dei padri con bambini al seguito nelle strutture già esistenti o da istituire. Purtroppo questo fondo non è ancora operativo: andrebbe sbloccato con l’adozione da parte del Ministero della Giustizia del relativo decreto di attuazione. In commissione Giustizia alla Camera infine è in discussione la proposta di legge Siani che prevede l’istituzione di un fondo dedicato che garantisca le risorse necessarie all'inserimento dei nuclei mamma-bambino all’interno di case famiglia e comunità alloggio, idonee ad ospitarli.
Nella vicenda di Amra le mancanze sono gravi e troppe. Quanto avvenuto prima nelle aule del Tribunale di Roma e poi a Rebibbia è una vergogna, anche se rappresenta solo uno dei tanti episodi gravemente degradanti che quotidianamente e in silenzio si consumano nelle carceri italiane
La politica da lungo tempo ormai non fa che dibattere su come riformare la giustizia. Tra proposte fantasiose, spesso al limite dell’assurdo e riforme tanto decantate quanto inconcludenti, peggiorative e gravemente lesive dei più elementari principi giuridici, purtroppo continuano ad essere ignorati e calpestati i diritti fondamentali delle persone riconosciuti e garantiti dalla Costituzione della Repubblica.
Domani anche i cittadini di Sezze saranno chiamati ad eleggere il sindaco e a rinnovare l’intero consiglio comunale. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 e lunedì 4 ottobre, dalle 7 alle 15. Lo spoglio inizierà al momento della chiusura delle urne. L’eventuale secondo turno, come previsto dalla legge, si terrà a due settimana di distanza, il 17 e 18 ottobre agli stessi orari. 4 i candidati sindaco: Sergio Di Raimo, Serafino Di Palma, Lidano Lucidi e Rita Palombi. Di Raimo scende in campo con una coalizione di centro sinistra con le liste Pd, Per Sezze, Sezze Futura, Sezze Protagonista con Di Raimo e Di Raimo sindaco. Di Raimo punta a completare le opere e i progetti di rilancio della città avviati a partire dal 2017, anche alla luce dei finanziamenti piovuti sulla città. Serafino Di Palma sostenuto dal centro destra con Lega, Fratelli d’Italia, Impronta Setina e Sezze Cambia, intende portare la sua esperienza in aula come consigliere di opposizione per cambiare pagina. Lidano Lucidi scende in campo con una coalizione civica eterogenea e si propone come rinnovamento politico, scende in campo con le liste Identità Setina, Progetto Sezze 2000 e Lucidi Sindaco. Rita Palombi, candidata del movimento Sezze Bene Comune, vuole portare in aula la sua esperienza amministrativa e politica maturata in questi anni in aula comunale e provinciale. Che dire... è stata una campagna elettorale molto particolare e diversa dal solito. Va dato atto ai candidati sindaco di aver avuto un profilo basso per il momento delicato che vive la comunità, è stato un messaggio forte lanciato a tutta la città, cosa ben diversa dalle urla social e le sbraitate a cui abbiamo dovuto assistere in questi giorni. L'auspicio è di ritrovare nel post-elezioni i tanti e nuovi appassionati di politica pronti a rimboccarsi le maniche per ogni tipo di problema. Speriamo che per tanti di loro non sia stato uno sbandamento estivo, un colpo di testa senza ragionevolezza, un gioco, un divertimento, un passatempo per non annoiarsi. Non possiamo permetterci di pensarlo nemmeno, la politica è ben altro. In bocca al lupo a tutti!
Ieri mattina, presso la sede del Consorzio di Bonifica a Latina, è stata firmata la Convenzione per la gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e delle attività inerenti la difesa del suolo da parte del Consorzio di Bonifica Agro Pontino e Sud Pontino, in esecuzione della deliberazione regionale n. 414 del 1 luglio 2021.
Alla firma erano presenti l’Assessora Regionale, Enrica Onorati; la Commissaria Straordinaria del Consorzio, Sonia Ricci e il Presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici.
La citata deliberazione provvede lo stanziamento di 30 milioni di euro, per il triennio 2021-2023, a favore dei Consorzi di bonifica del Lazio.
In particolare, per la provincia di Latina, le risorse dedicate ammontano a 2,5 milioni di euro per ogni anno del triennio, per gli interventi a difesa del suolo da parte del costituendo consorzio Lazio Sud-Ovest. In totale 7,5 milioni.
Queste somme si aggiungono ai 48 milioni di euro di fondi regionali stanziati dal 2015 al 2020 in favore dei consorzi della provincia di Latina per PIR (Opere di Bonifica di Preminente Interesse Regionale) e SPM (Servizio Pubblico di Manutenzione opere di Bonifica).
Nell’anno in corso i Consorzi del comprensorio pontino hanno ricevuto anche 1,3 milioni per interventi di efficientamento energetico a valere sul POR FESR Lazio (Azione 4.1.1). Sono stati finanziati tre progetti su: impianto irriguo Centrale di Piegale, impianto irriguo Portella, impianto irriguo Settecannelle.
Inoltre nel 2019, con la misura 5.1.1. del PSR (riduzione dei rischi del dissesto idrogeologico) sono stati conferiti 990 mila euro al Consorzio di Bonifica Sud Pontino e più di 1,7 milioni al Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino. N
Poi, a fine 2019, stanziati ulteriori 565 mila per la manutenzione dell’impianto idrovoro di Mazzocchio e 284 mila per la manutenzione straordinaria degli impianti idrovori del Canale Linea Pio (Striscia e Sega).
In ultimo, sempre nel dicembre 2019, la Regione Lazio ha ottenuto un finanziamento ministeriale di 40 milioni di euro per interventi sulle opere infrastrutturali degli impianti di irrigazione nei Consorzi di Bonifica dell'Agro Pontino, Val di Paglia Superiore, Conca di Sora e Valle del Liri. Di questi, oltre 18 milioni sono stati destinati all'adeguamento e al miglioramento funzionale del Comprensorio irriguo dell'Agro Pontino.
Assessora Enrica Onorati: “Quello di questi anni è un lavoro fondamentale posto In essere dalla Regione Lazio, e dal Presidente Zingaretti, per la tutela del territorio mediante azioni mirate alla salvaguardia ambientale e per il consequenziale sviluppo economico sostenibile. Le risorse economiche stanziate consentiranno di migliorare tali funzioni per i prossimi tre anni sino a compimento del processo di razionalizzazione, accorpamento, uscita dal commissariamento e definitiva autonomia gestionale”.
Presidente Carlo Medici: “Con la firma di oggi diamo ulteriore slancio all’azione del Consorzio di Bonifica. Ringraziamo la Regione Lazio per il lavoro prodotto e l’attenzione dimostrata. Speriamo e continuiamo a lavorare affinché in futuro vengano rimosse criticità e carenze riscontrate. Questo nell’interesse del nostro territorio, nell’ottica del contrasto continuo al dissesto idrogeologico ed in favore del cruciale comparto produttivo agricolo provinciale”.
Commissaria Sonia Ricci. “la firma della Convenzione segna il primo passo verso il Consorzio del futuro. Molto è stato fatto grazie alla Regione Lazio; non solo in termini di finanziamenti erogati ma anche di sistematico sostegno ed attenzione al tema della difesa del suolo. Auspico una riflessione collettiva e di sistema sulla “nuova” bonifica che possa interessare e coinvolgere più soggetti istituzionali: Regione, Consorzio, Provincia, Comuni, Autorità di bacino e le altre realtà interessate al tema della tutela della sicurezza idraulica. Ricordo, infine, che il nostro Consorzio ha un ruolo fondamentale perché svolge la propria attività in un ambito a grande vocazione agricola che offre un contributo importantissimo alla formazione del Pil regionale”.