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Domenica, 12 Settembre 2021 06:14

La politica svuotata e l'abuso delle liste civiche

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Il proliferare di liste civiche ad ogni tornata elettorale è fenomeno così ricorrente da essere ritenuto ormai normalità. Il genio e l’inventiva si cimentano con gran successo nell’escogitare nomi e simboli accattivanti, che rasentano a volte la bizzarria. Spesso portano il nome del capo politico o del candidato del momento, si propongono come suoi paladini e fedeli interpreti. Insomma sono espressione massima del leaderismo esasperato imperante in politica, un affidamento alla persona senza intermediazioni, ma soprattutto sono moltiplicatori di candidature per raggranellare consensi: più liste, più candidati, più probabilità di avere successo.

Personalmente non sono contrario alle liste civiche, anche perché sono convinto che non tutte le esperienze sono uguali, ma ne contesto il ricorso strumentale, l’averne cancellato la funzione partecipativa e democratica, riducendole ad espedienti per favorire gli interessi dei trasformisti, di politici usi a non rispondere a nessuno, se non a loro stessi, dei compiti di rappresentanza ricoperti e a ricorrere a pressioni e condizionamenti.

Le liste civiche nascono come luoghi di condivisione di idee e progetti da realizzarsi nelle comunità locali, proponendosi elettoralmente fuori dalle rigide appartenenze ai partiti, che si caratterizzano o meglio dovrebbero caratterizzarsi per avere strutture territoriali e organismi rappresentativi legittimati democraticamente mediante il voto di iscritti e militanti. Raccogliere e organizzare la spinta dal basso, la disponibilità all’impegno in favore della comunità e l’aspirazione a mettersi al servizio del bene comune è una scelta politicamente alta, segno di maturità democratica, significa allargare il campo della partecipazione a quanti vogliono dare un contributo concreto ma sono restii a farlo attraverso un partito.

Nel nostro paese ci sono state esperienze in cui erano gli stessi partiti a fare un passo indietro e a promuovere una partecipazione più ampia mediante liste civiche aperte e plurali, capaci di raccogliere le energie migliori di città e territori, di proiettarle in ambito amministrativo e farne un volano per il buon governo. Basti pensare a Bologna, amministrata per decenni da sindaci e maggioranze del PCI, eletti nella lista civica delle due torri. Nessuno ha mai dubitato che Dozza o Zangheri fossero espressione della sinistra comunista, ma la loro base di consensi andava al di là del proprio partito di riferimento.

Un altro aspetto assai rilevante è che civismo e liste civiche non possono significare indifferentismo valoriale ed ideale, assenza di connotazione politica, cosa ben diversa dall’appartenenza partitica. Simili considerazioni non sono effetto di nostalgie personali e logiche tramontate, un guardare indietro senza tener conto degli sviluppi sociali e culturali, del tramonto delle ideologie (o presunto tale). Destra e sinistra non sono categorie superate, superflue e insignificanti: non vi è scelta politica ordinaria o straordinaria che non sia influenzata dall’appartenenza ideale. Il pragmatismo elevato a regola assoluta, sostenere che esistono soltanto soluzioni ai problemi valide e ragionevoli ma asettiche rispetto ai convincimenti politici è un grande inganno. Giusto e sbagliato sono parametri di valutazione fondati su valori e convincimenti, individuare priorità e operare scelte non è affatto attività neutra, in quanto originano dal modo in cui vengono interpretati gli avvenimenti, partendo e fondandosi sulle sensibilità umane e culturali di quanti le compiono.

Fino a quando la politica è stata forte per spinta ideale e capacità di coinvolgimento, anche il civismo ha mantenuto la propria connotazione e funzione. Ora che i partiti non sono più legati a ideologie, a sistemi valoriali né sono più organizzazioni di massa ma comitati elettorali con scarso radicamento sul territorio, dall’elettorato volatile e legato alle fortune e alle repentine cadute dei loro capi, si producono gli effetti anche sulle liste civiche. Il ricorso a questo strumento, il cui motore propulsore non è il patrimonio di impegno di molte forme di volontariato che con il loro lavoro sopperiscono alle carenze delle istituzioni ma il calcolo numerico dei voti, dimostra la debolezza dei partiti, la loro incapacità di catalizzare consensi su valori e programmi. I partiti si attivano per lo più in vista dei passaggi elettorali e, sebbene alcuni mantengano organismi, sia pur ridotti all’essenziale, di rappresentanza interna, sono lontani dall’essere luoghi dove militanti e simpatizzanti contano veramente, la loro democraticità è una perorazione di principio e la partecipazione decisionale un simulacro. Le preferenze personali sono premessa di ogni ragionamento, punti di forza per rivendicare spicchi di potere, prescindendo dalla bontà e ragionevolezza di quanto si sostiene e dalle competenze. I voti sono considerati proprietà personale, quando invece il consenso viene affidato agli eletti dagli elettori, i quali ne restano esclusivi titolari e detentori.

Dinanzi ad un così alto esempio, le liste civiche finiscono per riproporre in modo esponenziale i difetti dei partiti: prontamente spariscono come gruppi organizzati il giorno dopo le elezioni e gli eletti diventano autoreferenziali, cani sciolti pronti a schierarsi e a sostenere le posizioni più disparate e contraddittorie per pura convenienza personale.

Abbiamo un disperato bisogno di partiti capaci di perseguire gli interessi generali del paese, della propria regione e del proprio comune, di andare oltre il legittimo essere di parte.

Abbiamo bisogno di liste civiche che siano luoghi di un impegno autentico per la comunità, che riacquistino valore, ruolo e funzione purtroppo perduti negli ultimi anni.

Abbiamo bisogno della bella politica, che pensi al bene comune, ispirandosi ai principi della Costituzione, e riavvicini i cittadini alle istituzioni affinché possano concorrere a determinare i destini della collettività.

 

 

Ventesimo Anniversario dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF). Camminata-evento “Via Francigena del Sud. Road to Rome 2021” Canterbury-Santa Maria di Leuca (3200 chilometri).  AEVF è stata fondata 20 anni fa, per promuovere la Via Francigena, certificata “Itinerario Culturale del  Consiglio d’Europa” nel 1994. Dal 2007 il Consiglio d’Europa abilita AEVF réseau porteu (rete portante) della Via Francigena, assegnandole il ruolo di riferimento ufficiale per salvaguardia, tutela, promozione, sviluppo della Via Francigena in Europa. Per festeggiare il traguardo dei 20 anni di vita di attività, l’AEVF, con la propria  rete di partner e amici , organizza un grande evento rivolto a tutti coloro che amano il Cammino e su di esso  vivono e operano. L’iniziativa, denominata “Via Francigena. Road to Rome 2021”, consiste in una lunga  marcia che è partita, il 15 giugno 2021 a Canterbury, per arrivare il 10 settembre a Roma e il 18 ottobre a Santa Maria di Leuca. La camminata-evento - “Road to Rome 2021” - Sulla Via Francigena del Sud, prevede il percorso che partirà  da CORI – NORMA – SERMONETA - SEZZE in data mercoledì 15 settembre 2021. All’arrivo a Sezze, quale tappa prevista alle ore 18.00 c.a., i camminatori saranno accolti da una delegazione  del Comune di Sezze c/o il Museo Archeologico, sito al centro del Paese, dove è in programma una visita  guidata del Direttore Scientifico dott.ssa Elisabeth Christiane Bruckner . Successivamente saranno accompagnati presso un B&B locale. Alle ore 19.00 c/o l’Auditorium Comunale San Michele Arcangelo sito in via Garibaldi, si terrà un concerto  con flauto e chitarra di musiche medievali, eseguite dal duo setino Vincenzo Balestrieri/ Andrea Ricci in onore  dei pellegrini.  Al termine del concerto i camminatori saranno accompagnati presso un ristorante locale per la cena offerta  dall’Amministrazione Comunale. 

Giovedì 16 Settembre 2021, Ore 8.00 partenza da Sezze

Ore 10.30 Passaggio del Testimone - Piazzale Parrocchia Madonna di Pompei, Ceriara.

 

Al fine di valorizzare e sensibilizzare l’evento, La Regione Lazio ha previsto in tutti i percorsi interessati ai cammini programmati, l’installazione di un pannello in legno massello, opportunamente sagomato e

verniciato che riporta su lato di libera visione l’effigie del pellegrino, quale logo della Via Francigena del Sud dedicato a Sezze. Il pannello verrà posizionato presso via Piagge Marine-Largo Giovanni Paolo II.

La Città di Sezze ringrazia sentitamente la Regione Lazio per l’individuazione del nostro territorio ricco di percorsi e siti di interesse, che collimano con le finalità legate alla valorizzazione del territorio quale obiettivo  della Camminata-evento.

 

Si invitano tutti i cittadini di partecipare all’iniziativa nel rendere omaggio ed accogliere i camminatori.

Sezze 10-09-2021

Il Commissario

Dr. Raffaele BONANNO

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della lista "Per Sezze" a sostegno di Sergio Di Raimo sindaco in risposta alla coalizione di Lidano Lucdi candidato sindaco

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Lo sguaiato comunicato delle liste di Lucidi, denso solo di livorosi attacchi personalistici, è figlio della totale mancanza di cultura politica e dell’incapacità di confutare le nostre obiezioni politiche. La nostra lista, nella piena legittimità, ha solo evidenziato il fatto di non aver mai valutato l’ipotesi di sostenere l’ennesima candidatura di Lucidi, per le motivazioni già espresse. Lucidi e le sue liste dovrebbero confutare questo dato, così come riteniamo che lo stesso dovrebbe confutare le collaborazioni con il Sindacato di area UGL, pezzo sistemico del mondo leghista, e l’eventuale ruolo e peso di ciò nella formazione delle liste. Lucidi deve chiarire se ha “mercanteggiato” con Emanuele Forzan, Commissario della Lega di Sezze, figura  presente nei suoi incontri pubblici fino a quando ha rivestito detta carica per poi essere rimosso per cause di forza maggiore. Lucidi avrebbe dovuto chiarire le motivazioni politiche per le quali la maggioranza del Direttivo della Lega, formato dallo stesso Forzan, risulta candidato oggi nelle sue liste. Tutte scelte legittime quelle compiute da Lucidi, come legittime sono state le nostre determinazioni di non condividerle. Ciò che stupisce sono stati l’ira e gli isterismi generati a seguito di una semplice fotografia dei fatti. Fotografare i fatti ed analizzarli politicamente non significa denigrare ed offendere, significa invece evidenziare le contraddizioni di uno schieramento che vuole mettere insieme tutto per perpetuare “l’attacco alla diligenza”. L’isterismo e l’ira generati dalle nostre semplici constatazioni dei fatti compiuti e delle scelte adottate, rappresentano il sintomo evidente di come gli interessi sistemici schierati oggi nel campo di Lucidi, avvertano il pericolo di veder franare le consolidate certezze in termini di proroghe inopportune, affidamenti senza gare, riconoscimento di debiti fuori bilancio privi delle opportune verifiche e varianti urbanistiche inidonee. Con l’affermazione della nostra lista e del Candidato Sindaco Sergio Di Raimo si cambierà registro ed il timore degli interessi sistemici oggi palesato diverrà certezza: niente proroghe ma gare europee, niente affidamenti ai soliti noti ma gare e/o rotazioni, niente debiti fuori bilancio e nessuna variante. La rigorosa applicazione delle norme in materia di igiene e sicurezza, di mobilità, di commercio, di edilizia ed urbanistica sarà il nostro faro. Su questi temi le liste a sostegno di Lucidi avrebbero dovuto esprimersi ed accettare il dibattito politico invece di sottrarsi al confronto con un tentativo peraltro maldestro di sviare il tutto. A difesa dei loro gravi silenzi sulle questioni sollevate dalla nostra lista e nel tentativo di camuffare la fondatezza e l’oggettività della nostra ricostruzione storico politica, nulla di meglio hanno saputo fare che spostare il dibattito sull’operato dei consiglieri eletti dal popolo, la cui efficacia sarà comunque  democraticamente giudicata dall’elettorato.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa della coalizione che sostiene Lidano Lucidi sindaco, in risposta al comunicato stampa della lista "Per Sezze".

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E’ solo per una forma di chiarezza che dobbiamo ai nostri sostenitori e al nostro potenziale elettorato che abbiamo deciso di rispondere ad una nota provocatoria firmata genericamente dai responsabili della lista “Per Sezze”, che ci chiama in causa in maniera scomposta e decisamente pavida. Nella sua analisi sulle posizioni di 3 contendenti alla carica di primo cittadino e a supporto della sua decisione di sostenere la candidatura di Sergio Di Raimo, questa lista attacca senza soluzione di continuità, probabilmente avvalendosi dell’anonimato per gettare fango sui competitor della coalizione cui ha deciso di aderire. Sostenere che Lidano Lucidi abbia “mercanteggiato” con la Lega e caricato “pezzi sistemici del mondo leghista e xenofobo” è un’accusa senza alcun fondamento, soprattutto in virtù del fatto che i 48 cittadini e cittadine che compongono le 3 liste della coalizione, oltre ai tantissimi che hanno seguito l’evolversi del progetto politico, si sono avvicinati alla figura di Lidano Lucidi e alle sue idee in tempi non sospetti, sposandole dopo una serie riflessione e un confronto che non sono mai mancati e che ci hanno condotto ad un processo di sintesi che, probabilmente, non sta alla base delle scelte politiche di Per Sezze. All’interno di questa lista, alla quale ovviamente auguriamo tutte le fortune del caso, compare un ex consigliere comunale che non si è certo distinto nei suoi 3 anni e mezzo passati all’interno della maggioranza prima (senza a memoria proporre alcunché di costruttivo per la città, salvo 2 o 3 proposte che puntualmente sono state bocciate dalla sua stessa maggioranza) e dell’opposizione poi (senza proprio parlare). Ora, dopo una serie di insulti reiterati e reciprochi nei confronti del sindaco poi sfiduciato, decide di ripresentarsi all’interno della sua coalizione. Libero di farlo, non deve a noi spiegazioni per questa scelta, semmai le devono entrambi, lui e l’ex primo cittadino, ai loro elettori. Però, in tutta onestà, ci saremmo aspettati da una lista piena di persone che si affacciano per la prima volta alla vita politica un approccio differente, magari propositivo e non infamante e senza alcuna logica come quello che abbiamo dovuto leggere su diverse testate online. Dal nostro punto di vista, evidentemente diverso rispetto al loro, sappiamo di poter contare su un programma solido e realizzabile e, soprattutto, sappiamo che la cittadinanza saprà apprezzare le nostre idee proprio perché non denigriamo in maniera gratuita e violenta i nostri competitor politici.

Identità Setina
Lucidi Sindaco
Progetto Sezze 2000

 

 

La Lista Partito Comunista Italiano, in corsa per le amministrative del prossimo 3- 4 ottobre, sarebbe stata esclusa dalla competizione elettorale. La commissione elettorale pare che abbia escluso la lista che sostiene il candidato sindaco Mirko Millozza. Nella immediatezza dell’informazione ancora non si hanno le motivazioni di tale esclusione. Se la notizia fosse confermata i candidati alla carica di sindaco scenderebbero a 4.

Ecco i nomi della lista 

1- LEONORO Gaetano

2- ROSSI Claudio detto “Lalletto”

3- GIACOMI Massimiliano

4- CAROCCI Alberto

5- APPETITO Tommaso

6- DE ANGELIS Loreto Lenino

7- VETICA Davide

8- DI BENEDETTO Anna

9- ANGELINI Maria Cilina

10- VETICA Nicole

11- ROTONDO Marina

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della lista "Per Sezze" a sostegno del candidato sindaco Sergio Di Raimo

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La lista PER SEZZE sta con Sergio Di Raimo nell’alveo dei valori del centrosinistra.
La nostra è una scelta di campo rispettosa dei valori e della storia dei nostri candidati. Gli altri schieramenti erano inconciliabili con la nostra formazione politica culturale avendo fatte scelte di campo diverse.
Di Palma con chiarezza ha scelto di rappresentare le istanze del centrodestra, Lucidi ha mercanteggiato con la Lega e ha caricato pezzi sistemici del mondo legista e xenofobo.
La Palombi si è chiusa in una scelta autoreferenziale.
Di converso, in questi mesi, Sergio Di Raimo ha abbracciato definitivamente il progetto civico, ancorato ai valori della libertà e del progresso, archiviando definitivamente l’egemonia del Partito Democratico che partecipa alla coalizione al pari di ogni lista civica.
Responsabilmente abbiamo ritenuto di contribuire a costruire una coalizione in grado di ragionare su soluzioni moderne e puntuale per le criticità della nostra città.
Siamo consapevoli che diverse problematiche sono figlie di visioni particolaristiche e superate; la nostra sfida è di cambiare registro e affrontare con una nuova visione il tema dei servizi sociali, delle politiche culturali, delle politiche di genere, di una nuova architettura urbanistica.
Punto centrale di tutta l’azione di governo dovrà essere la rigorosa applicazioni delle normative, specificatamente in materia urbanistica, di igiene, di mobilità. La città nel suo complesso ha elevato un grido di legalità che va accolto in tutte le sue forme poiché il rispetto delle regole genera pari opportunità.
È questa la piattaforma sulla quale ci siamo ritrovati con il candidato Sindaco Sergio Di Raimo.

 

Ecco i candidati del progetto civico:

 

Per Sezze:

 

1- CALVANO Mauro

2- CAMMARONE Mariangela

3- CERRONI Alessia

4- CIOCCA Giorgia

5- FIORETTI Filiberto

6- AMOREEA Crima Lupu

7- CONTI Emanuela

8- MARCHIONNE Amerigo

9- MONTAGNOLA Luca

10- PALMA Stefania

11- REGINALDI Federica

12- ROCCASECCA Valeria

13- SALVATORI Annamaria

14- SILIAN Alexandru

15- VALENTI Filippo

16- ZOMPARELLI Sara

Lunedì, 06 Settembre 2021 05:49

Perché mi candido nel PD

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“Ma chi te lo fa fare? Alla tua età? Goditi la pensione!” Parecchi concittadini mi hanno rivolto queste frasi non appena hanno saputo della mia candidatura nella lista del PD.  Parole sacrosante, ma… c’è un ma: la politica è una malattia, scorre nel sangue, quando è vissuta come una vocazione. Non ti abbandona mai, soprattutto nei momenti critici e difficili, come quello che stiamo attraversando in Italia e, in particolare, a Sezze. Una catena che ti lega per sempre al territorio in cui sei nato, ai problemi della vita quotidiana di tante famiglie, alle tragedie delle donne e dei bambini dell’Afganistan, alle speranze dei giovani, ai lavoratori rimasti disoccupati. Per me, poi, la politica è un gesto di affetto e di riconoscenza per il partito che mi ha coinvolto per tutta la vita.  Nato povero, in via della Speranza, in collegio a studiare (come tanti miei coetanei), proiettato in politica alla scuola del Sindaco Sandrino Bufalotto e di Fausto De Angelis, a fianco di Tittarello, di Siddera e di Vicaro, per 20 anni. Ancora oggi mi sento orgoglioso per aver contribuito ad eliminare le classi speciali per i disabili, ad aver istituito ben 27 sezioni di scuola materna, ad aver creato i servizi  sociali , la medicina preventiva, gli ambulatori nei quartieri, l’Estate setina, la Sagra del carciofo, un Ospedale di tutto rispetto, etc. Eravamo a cavallo degli anni ‘60 e ‘70.  Oggi, proprio oggi, ho avvertito il dovere di un nuovo impegno. Il difficile momento che attraversa il nostro paese, chiama in causa il nostro futuro. Le prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre costituiscono una tappa cruciale per la nostra comunità e obbliga ognuno di noi a rivelarsi, a metterci la faccia, a prendere posizione, a dare una mano. Le liste alternative e di centrodestra sono concorrenti agguerrite e giocano sulla sfiducia e sul malessere di molti cittadini. Occorre guardare un po' oltre il proprio naso, occorre correggere gli errori fatti, voltare pagina per difendere e migliorare con regole nuove il lungo cammino compiuto negli anni passati dalle forze della Sinistra. Riconfermando la nostra storia e la nostra identità, aprendo porte e finestre ai ragazzi e alle ragazze. Non ci possiamo permettere di entrare in territori sconosciuti, dove tutto diventa possibile, aleatorio e incerto, in attesa che qualcuno ci indichi nuove strade al buio e ci dimostri che il nostro passato è un ferro vecchio. Per governare ci vuole esperienza e competenza! Per questo mi sono candidato nel PD. Il PD è l’unico baluardo democratico a difesa dei sovranisti, dei fascioleghisti e degli improvvisatori.

Domenica, 05 Settembre 2021 07:30

I corpi in volo nei cieli afghani

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Pagheremo con le nostre vite il desiderio di essere libere, c’è qualcuno che sente il nostro grido?Voi che ci guardate attraverso le immagini di un  televisore, non potete capire cosa significhi essere una donna afgana sotto il controllo dei talebani, ma potete immaginare e quindi vi prego, sosteneteci, parlate per tutte quelle a cui stanno togliendo la voce, impedite ad un gruppo terroristico di decidere per le nostre vite”. Sukria Barakzai – Candidata alle elezioni presidenziali afgane.

L’ultimo volo americano decollato da Kabul chiude definitivamente un’epoca.

In Afganistan sono tornati i talebani.

Sembra uno scherzo della storia.

La straordinaria accelerazione degli eventi di queste ultime settimane, la fuga precipitosa delle truppe occidentali, effetto della resa firmata a Doha nel febbraio del 2020 dall’ex presidente americano Donald Trump per mano del suo Segretario di Stato, Mike Pompeo, e di cui l’attuale presidente Joe Biden è solo l’esecutore, segnano una sconfitta militare e politica bruciante per gli Stati Uniti e l’Europa. Dopo vent’anni la guerra condotta in Afganistan in nome della lotta al terrorismo, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà si conclude con l’abbandono di questi imperativi ideali, che passano in secondo piano e vengono ritenuti sacrificabili rispetto ad interessi economici e politici ben più pressanti.

Prevedere come evolveranno le relazioni internazionali, quali effetti avrà questa scelta è materia per analisti esperti del campo. Sicuramente quest’epilogo solleva pesanti interrogativi e da voce alle riserve, a suo tempo da più parti manifestate, circa i reali obiettivi perseguiti dalla coalizione internazionale, intervenuta militarmente per rovesciare il regime integralista che aveva trasformato l’Afganistan in un santuario del terrorismo jihadista. Un dato è incontrovertibile: dopo averlo illuso con la prospettiva di un futuro diverso, all’insegna dello sviluppo sociale, culturale ed economico e della tutela dei diritti umani stiamo abbandonando un intero popolo nuovamente nelle mani di quello stesso manipolo di fanatici violenti che venti anni fa lo teneva soggiogato in nome della Sharia, la legge islamica.

L’umanità confusa e variegata in fuga, accalcata agli ingressi dell’aeroporto e ai confini con l’Iran e il Pakistan, le persone aggrappate agli aerei decollati che cadono nel vuoto, gli attentati terroristici del cosiddetto stato islamico con le tante vite di americani e afgani stroncate, la risposta al terrore fatta di altre vite spezzate lasciano sgomenti, raccontano soprattutto la richiesta del popolo afgano di essere risparmiato dalla folle violenza di coloro ai quali l’Occidente lo sta consegnando, portatori di una idea della società oscurantista, ci mettono di fronte alla necessità non solo di cercare di comprendere ma soprattutto di assumerci fino in fondo le nostre responsabilità. Siamo dinanzi ad un tornante della storia anche sotto questo aspetto. Non basta parlare di aiuti umanitari, abbiamo il dovere di soccorrere, l’urgenza di dare accoglienza, di garantire un futuro a uomini, donne e bambini che cercano di sottrarsi all’oppressione e alla morte.

La nostra inerzia e indifferenza sarebbe pagata in primo luogo e ancora una volta dalle donne, cui già è impedito di uscire di casa se non accompagnate da un tutore maschio, che sono costrette a nascondersi sotto il burqa, non possono truccarsi, usare lo smalto, indossare i gioielli, ascoltare la musica, lavorare, andare a scuola e persino ridere. Una presenza quella femminile insomma da cancellare, da seppellire sotto una montagna di divieti, come quello di incrociare lo sguardo di un uomo e stringergli la mano e perfino di far rumore con i tacchi. Sebbene nelle interviste rilasciate i capi talebani cerchino di mostrarsi tolleranti e aperti verso l’emancipazione femminile, sappiamo che la loro è soltanto propaganda per accreditarsi a livello internazionale, un modo disonesto di nascondere la loro identità di fanatici integralisti. La stretta oscurantista è già in atto nei piccoli villaggi sotto il loro controllo e si estenderà progressivamente al resto del paese, non appena avranno occupato tutti i gangli vitali dello stato e spazzeranno via le ultime resistenze, soprattutto delle donne che coraggiosamente in questi giorni manifestano per le strade delle città per i loro diritti.

Se l’ombrello della NATO ha consentito all’Europa di nascondersi dietro gli USA, i quali si sono fatti carico quasi per intero dell’onere economico, strategico, militare e delle perdite umane e di limitarsi per lo più a svolgere un ruolo di supporto e di ricostruzione post intervento armato, lo scenario che ora si apre, la grave crisi umanitaria, l’afflusso di migliaia di profughi in fuga non lascia spazio a furbizie. Abbiamo perso la guerra per la democrazia in Afganistan, ma ora non possiamo perdere anche l’anima. Aprire corridoi umanitari, offrire asilo ai più vulnerabili e ai più esposti alla furia integralista è un obbligo giuridico per l’Italia oltre che un imperativo morale. L’art. 10 della Costituzione della Repubblica pone un principio di assoluta civiltà giuridica: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”. Si può forse obiettare sull’applicabilità di tale norma ai migranti economici (secondo me a torto, in quanto la condizione di povertà costituisce un fattore limitante l’esercizio dei diritti e delle libertà democratiche riconosciute e garantite nella nostra Costituzione), ma è assolutamente indiscutibile che vale per gli afgani, i quali nel proprio paese vedono conculcati i loro più elementari diritti, in particolare le donne, senza considerare la condizione dei minori bisognosi di assistenza umanitaria e medica.

Pensare di frenare l’ondata migratoria con la forza, scaricando il problema sugli Stati confinanti, lavarcene le mani, disinteressarci bellamente dei diritti delle persone, trincerarci dietro lo slogan ipocrita ed indegno aiutiamoli a casa loro, disconoscendo le nostre responsabilità su quanto accaduto in Afganistan, significa rinnegare tutto quello in cui a parole diciamo di credere e distruggere alle fondamenta e definitivamente la stessa ragion d’essere della nostra civiltà.

 

 

Il dato è tratto. A Sezze è tutto pronto per le comunali. 212 candidati alla carica di consigliere comunale per 5 candidati sindaco. Consegnate tutte oggi alle ore 12 le 14 liste elettorali di tutti coloro che potranno essere votati ed eventualmente eletti dagli elettori setini.

L’ex sindaco Sergio Di Raimo è sostenuto da 5 liste: Pd, Sezze Futura, Sezze Protagonista, Di Raimo Sindaco e Per Sezze. Il candidato del gruppo civico Lidano Lucidi è sostenuto da tre liste: Identità Setina, Lucidi Sindaco e Progetto Sezze 2000. Il candidato civico di centrodestra Serafino Di Palma è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Impronta Setina e Sezze Cambia. La candidata sindaca Rita Polombi è sostenuta dalla lista Sezze Bene Comune. Il candidato sindaco Mirko Millozza dalla lista Partito Comunista Italiano.

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CANDIDATO SINDACO: SERGIO DI RAIMO

 

Partito Democratico:

 

1- BARATTA Andrea

2- BARBATI Francesca

3- CECCANO Alessia

4- MARCHETTI Daniele detto “Daniele”

5- MARCHETTI Luciano detto “Luciano”

6- MATTEI Vincenzo detto “Nzino”

7- RIZZO Paolo

8- SALVATORI Ilaria

9- TRUINI Marino

10- USCIMENTI Armando

11- SAVILLI Pietro

12- SORANO Giovanni

13- ULGIATI Rachele

14- VENDITTI Luisa

 

 

Sezze Futura:

 

 

1- POLIDORO Enzo

2- FERRAZZOLI Alessandro

3- ARDUINI Gaetano

4- MORALDO Giovan Battista

5- BRICIU Dorin Adrian

6- DI PROSPERO Alessandro

7- GSCHWÄNDLER Annarose

8- GUERRIERI Leonida

9- MARCHETTI Giovanna

10- MOROSILLO Marilena

11- RAPONE Consuelo

12- PALMIGIANI Marika

13- PELLEGRINI Antonello

14- QUATTROCIOCCHE Adolfo

15- VENDITTI Paola

16- SIRAGUSA Giuseppe

 

Sezze Protagonista:

 

1- CASILLO Pier Paolo

2- COSTANTINI Antonella

3- DI EMMA Fabio Patrizio

4- DI PETRILLO Daniela

5- FIORI Cristina

6- LUCCONE Patrizia

7- FANTAUZZI Manuela

8- MERCURI Fabio

9- PANFILIO Pietro

10- PERNA Pamela

11- ROSELLA Alessandra

12- VALLERIANI Lidano

13- DE MARCO Roberto

14- CARDARELLO Annalisa

 

Di Raimo Sindaco:

 

1- AGOSTINI Debora

2- BUGIA Maximilien

3- CONSOLI Luca

4- COSTANTINI Michele

5- FANTIGROSSI Franco

6- LEVA Gianluca

7- LOMBARDI Luciana

8- MARCHETTI Sara

9- MARCHIONNE Paolo

10- PECORILLI Sabrina

11- PECORILLI Vanessa

12- OTTAVIANI Francesca

13- DE ANGELIS Marina

 

Per Sezze:

 

1- CALVANO Mauro

2- CAMMARONE Mariangela

3- CERRONI Alessia

4- CIOCCA Giorgia

5- FIORETTI Filiberto

6- AMOREEA Crima Lupu

7- CONTI Emanuela

8- MARCHIONNE Amerigo

9- MONTAGNOLA Luca

10- PALMA Stefania

11- REGINALDI Federica

12- ROCCASECCA Valeria

13- SALVATORI Annamaria

14- SILIAN Alexandru

15- VALENTI Filippo

16- ZOMPARELLI Sara

 

CANDIDATO SINDACO: LIDANO LUCIDI

 

 

Identità Setina:

 

1- ANTONUCCI Giovanni

2- CALABRESI Salvatore

3- CALVANO Gianluca

4- CAMPAGNA Lorella

5- CAPUCCILLI Michela

6- CARDARELLO Andrea

7- CASALINI Pasquale

8- FIASCHETTI Serena

9- FERNANDEZ MAYORALAS PEREZ Maria Dolores detta “Lola”

10- OTTAVIANI Alessia

11- PAGLIA Franco

12- PECORILLI Federica

13- PICCINELLA Daniele Giancarlo

14- RIETI Luigi

15- SPATARELLA Livia

16- VOTOLO Giovanni

 

Lucidi Sindaco:

 

1- DEL DUCA Pietro

2- BALESTRIERI Mattia

3- BRUNO Maria

4- COSTANTINI Iole

5- DI GIORGI Paolo

6- LAMA Federica

7- LUCIDI Gianluca

8- MINOTTI Vittorio

9- MOLINARI Ignazio

10- PALOMBO Dino

11- PERNARELLA Marie France detta “Franca Bernabei”

12- PICCARO Mattia

13- REGINALDI Giuliano

14- ULGIATI America

15- VALI LUCARINI Alessia

16- ZACCHEO Rosetta

 

Progetto Sezze 2000:

 

1- BERNASCONI Ignazio detto “Fabio”

2- AGOSTINI Luisina

3- ALBINI Enzo

4- BABBO Valentina

5- BELLI Albertina

6- BERTI Marco

7- CASADEI Abele

8- CIPOLLA Veronica

9- CONTENTO Fabio

10- D’ANGELO Giorgio

11- FIORI Roberto

12- LA DELFA Christian

13- MIRONTI Pierina

14- PARISI Marzia

15- REITER Kevin

16- SANTORO Orlando

 

CANDIDATO SINDACO: SERAFINO DI PALMA

 

Impronta Setina – Di Palma Sindaco:

 

1- FANTIGROSSI Alessio

2- TARTAGLIA Roberto

3- ALTOBELLI Lucia

4- CARCHITTO Simone

5- CASALINI Annalisa

6- CERRONI Maria Carla

7- COCCIA Alessandra

8- COMPAGNO Pierino

9- ERCOLANI Maurizio

10- IACOVACCI Melissa

11- LA FACE Tiziana

12- MELE Ester

13- MILIUCCI Valentino

14- OTTAVIANI Francesca

15- RECINE Mary

16- TERELLA Susj

 

Fratelli d’Italia:

 

1- QUATTRINI Orlando

2- BELLI Roberta

3- CANTARELLI Maria Oliva

4- DEL MONTE Monica

5- DI FABIO Valentina

6- MOROSILLO Keti

7- POZONE Erika

8- BRUSCHI Sergio

9- CAPRARO Amerigo

10- CASTALDI Luigi

11- IACOVACCI Angelo

12- LOFFREDI Benedetto

13- PALMA Giancarlo

14- PALOMBI Giovanni Federico

15- TERELLA Emanuel

16- ZEWBRENIUC Marian Tiberiu

 

Sezze Cambia:

 

1- LOFOCO Edoardo Maria

2- ROSELLA Germana

3- CASTALDI Eleonora

4- VICARO Annalisa

5- FIORE Elisa

6- ABBENDA Tiziana

7- GHIRIGHINI Emanuela

8- RUSSO Fabrizio

9- TODI Mauro

10- CADARIO Fabrizio

11- LAOUIZEB Kevin

12- VENERUCCI Salvatore

13- LATUILLE Alberto

14- MAIORANI Danny

15- CATUZZI Veronica

16- FERRARI Giovanni

 

Lega:

 

1- COLONGI Elisabetta

2- COTET Marian

3- DEL PACE Patrizio

4- GENITI Massimo

5- MACALI Armando

6- MARCHIONNE Bianca

7- PERNA Andrea

8- PICCARO Bruno

9- PICCOLO Carlo

10- PUSCHITA Eremia Isaia

11- RANUCCI Lea

12- RELLA Valentina

13- RIETI Lorella

14- SETINI Bruno

15- TRAPANI Antonio

16- VALLE Domenica

 

CANDIDATO SINDACO: RITA PALOMBI

 

Sezze Bene Comune:

 

1- BONNE ANNÉE Fabrizio

2- DI TOPPA Maria Vittoria

3- FILIGENZI Roberta

4- TOMEI Paolo

5- LENNE’ Rhea

6- NOCE Sofia

7- GIORGI Claudia

8- CIAMPINI Giorgio

9- BARATTA Maurizio

10- SANTUCCI Andrea

11- DE CIANTIS Luigi

12- CAMPOLI Gianni

13- LOMBARDI Vilma

14- D’AMBRINI Federico

15- MANTOVANI Daniela

16- PECORILLI Martina

 

CANDIDATO SINDACO: MIRKO MILLOZZA

 

Partito Comunista Italiano:

 

1- LEONORO Gaetano

2- ROSSI Claudio detto “Lalletto”

3- GIACOMI Massimiliano

4- CAROCCI Alberto

5- APPETITO Tommaso

6- DE ANGELIS Loreto Lenino

7- VETICA Davide

8- DI BENEDETTO Anna

9- ANGELINI Maria Cilina

10- VETICA Nicole

11- ROTONDO Marina

 

 

 

La perseveranza, il lavoro di squadra, la passione e l’impegno alla fine pagano. Il Comune di Sezze è risultato beneficiario di un contributo di € 5.000,00, pari al 90% dell’importo massimo concedibile da parte della Regione Lazio, per il progetto "Estate Setina 2021”. L’Ente comunale ha risposto all’Avviso Pubblico indetto dall’Ufficio di Presidenza della Pisana ai sensi della Deliberazione del Consiglio Regionale del Lazio - Ufficio di Presidenza 05 AGOSTO 2021. N. 58. L’avviso riguardava la concessione di contributi economici a sostegno di iniziative idonee a valorizzare sul piano culturale, sportivo, sociale ed economico la collettività regionale, da realizzarsi nel periodo compreso tra il 10 agosto e il 31 ottobre 2021.  E per tutta risposta e nei tempi prestabiliti il Comune di Sezze, settore cultura, ha redatto il progetto e ottenuto il contributo. La responsabile del settore Loredina Macera sottolinea l’importante sinergia di tutti i settori comunali che hanno portato ad un significativo contributo fondamentale per realizzare il programma, in tempi stretti, degli eventi che si terranno su tutto il territorio setino. "Estate Setina 2021” infatti si svolgerà dal 03 al 22 di settembre 2021, in più luoghi della città di Sezze: Centro storico e periferia. Saranno interessati l’arena del Centro Sociale “U. Calabresi”;  i parchi : “Daniele Protani” Quartiere Casali e “F. Cottignoli” Quartiere di Sezze Scalo.  “E’ in animo dell’Ente  sebbene in questo scorcio di fine estate – ha sottolineato il Commissario Raffaele BONANNO -  raccogliere il più possibile la partecipazione e condivisione dei cittadini, sia essi visitatori/fruitori che soggetti attuatori, quali: Istituti Culturali,  Associazioni, Autori,  Editori, Attività Economiche locali. Prerogative che hanno dato linfa e vivacità ad un tessuto sociale, distintosi sostanzialmente da uno spirito di appartenenza al proprio territorio, conservandone le tradizioni”.

 

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