La Corte dei Conti con deliberazione n. 142/ 2020 ha riscontrato diverse criticità per gli esercizi finanziari dal 2015 al 2018 del Comune di Sezze e pertanto chiede all’Ente dei necessari chiarimenti. Il gruppo di minoranza Biancoleone interviene nel merito. “Finalmente dopo 4 anni di dura opposizione tutte le criticità segnalate dal gruppo di minoranza Biancoleone ai bilanci del Comune di Sezze, sono state certificate dalla Corte dei Conti Sezione Controllo Regione Lazio in data 22 dicembre 2020 con la delibera n. 142/2020/PRSE. Nonostante che la stessa Corte dei Conti obbligasse il Comune di Sezze a pubblicare la deliberazione n. 142 sul sito istituzionale dell’amministrazione ai sensi dell’art. 31 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ad oggi sul nostro sito non è stata ancora pubblicata. Cosa ancor più grave che tutta questa documentazione è stata segretata senza alcuna interlocuzione con il Consiglio Comunale”. Insomma tutti i nodi vengono al pettine, la Corte dei Conti ha accertato le criticità motivandole nella delibera e chiede al Comune di Sezze di fornire i dati e i chiarimenti richiesti sull’anticipazione di tesoreria entro il 30 aprile 2021, procedendo, sin dalla gestione in corso, a “una costante ed attenta verifica dell’equilibrio nella gestione di cassa, monitorando le cause del fenomeno contabile riscontrato, al fine di ricondurre il ricorso all’anticipazione di tesoreria ad un ambito fisiologico e non più patologico; di fornire i dati e le informazioni richiesti in merito all’anticipazione di liquidità”. La Corte dei Conti vuole vederci chiaro, chiedendo all’Ente comunale “l’adozione di ogni misura utile a tutelare gli equilibri di bilancio” improntando la propria gestione “ad un comportamento prudente ed effettuando una effettiva ricognizione del contenzioso nel rispetto dei principi contabili”. Serafino Di Palma e Paride Martella chiedono subito una attenta riflessione in aula consiliare e chiosando affermando: “A quanto pare i circa 20 mila Euro spesi con i soldi dei contribuenti di Sezze per il superconsulente non sono serviti a niente che tra l’altro ha eseguito un lavoro che avrebbero dovuto fare gli uffici”.
Di Palma e Martella