Ha ragione Lidano Grassucci a ricordarci che dobbiamo "impicciarci" e cioè interessarci della nostra città, perché qui sono le nostre radici, la nostra storia, il nostro futuro. E ciò soprattutto nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo. Adesso è l’ora di metterci la faccia, l'intelligenza, l'impegno. L'invito è rivolto a tutti i cittadini, a chi crede ancora (e sono parecchi per fortuna!) che solo la politica può cambiare il destino di ognuno di noi. Fino a qualche tempo fa, anche a Sezze, c'è stata la corsa a candidarsi, la voglia di mettersi in gioco, di rappresentare i bisogni e le aspirazioni di una parte del territorio in cui si vive. Oggi il numero di questi volontari si sta restringendo. Ci si rende conto delle difficoltà e delle competenze necessarie per amministrare e per non fare brutte figure. La politica è un'arte nobile e difficile, non si può improvvisare. Occorrono studio e competenze specifiche, tempo disponibile, passione civica, interesse esclusivo per la città e per gli altri. Chi fa politica deve subordinare al bene collettivo ogni altro interesse economico, familiare e di carriera. E poiché quest'ultimo principio è difficile da realizzare, considerato che siamo uomini e donne in carne ed ossa, è assolutamente obbligatorio, però, osservare e rispettare rigidamente e rigorosamente le norme e le leggi che sottendono alla pubblica amministrazione, senza sé e senza ma. Altrimenti si scivola nella corruzione e nel malgoverno. In base a questi comportamenti improntati sulla moralità e sulle competenze, i cittadini liberamente dovrebbero valutare, giudicare e votare nella speranza che vinca il migliore nel rispetto della alternanza democratica. Il centrosinistra, a Sezze, ha attivato al suo interno una riflessione e una discussione sui valori fondanti la nostra democrazia e l'antifascismo, come premessa ineludibile per delimitare un campo di appartenenza. Siamo tutti di parte, scriveva Antonio Gramsci! Si sta passando, poi, alla descrizione e individuazione di atti e progetti fattibili e attuabili nei prossimi cinque anni, senza fare demagogia e sogni pindarici. La coalizione di centrosinistra dovrà procedere, poi, alla individuazione dei candidati che comporranno le liste per il Consiglio comunale, nel rispetto delle competenze, della parità di genere e del territorio. Per quanto riguarda il candidato a Sindaco ritengo (è una mia opinione del tutto personale non suffragata ancora dalla decisione del Comitato direttivo e dalla Coalizione di centrosinistra) che si dovrebbe raggiungere l'accordo per una figura di prestigio, rappresentativa della coalizione, capace e popolare. Qualora l'accordo auspicato non dovesse esserci, inviterei il PD ad attivare una consultazione dal basso o con lo strumento delle primarie o degli iscritti. Ovviamente, in questi due casi, il candidato sindaco dovrebbe essere chi ha ricevuto maggiori preferenze. Non mi nascondo che ci possano essere altre proposte. Ben vengano e si discutano serenamente e velocemente nelle sedi opportune. Chi più ne ha, più ne metta! Ma sempre nel rispetto delle regole statutarie. Ricordavo all'inizio di questa breve riflessione l’invito di Lidano Grassucci: questo è il momento di schierarsi e di metterci la faccia! Ognuno dica quel che ha da dire. È necessario farlo subito. A Ottobre si vota. Chi non si "impiccia" appartiene a quella foltissima schiera di" anime triste di color che visser sanza infamia e sanza lodo".(Dante Alighieri).