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Salta l'accordo con Don Massimiliano, la Giunta Di Raimo approva la demolizione del cantiere

Mar 10, 2021 Scritto da 
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La Giunta comunale presieduta dal sindaco Sergio Di Raimo ha deliberato venerdì scorso la definitiva demolizione del cantiere di San Lidano sul belvedere di Santa Maria. Nella delibera pubblicata sull'Albo comunale è stata quantificata anche la spesa della demolizione che ammonta a € 6.113,00. La somma è "prevista dalla valutazione tecnica economica e sarà a totale carico dei responsabili  ex art. 29 del DPR n. 380/2001 e/o comunque agli aventi causa, viene anticipata dal Comune, e recuperata dopo l'avvenuta demolizione, anche mediante procedura coattiva, con le ulteriori spese, degli interessi locali e competenze di riscossione". Il provvedimento è immediatamente esecutivo. Da quello che si vocifera, dunque, l’accordo di far rimuovere a spese di Don Massimiliano il manufatto in cemento armato realizzato è saltato, come a questo punto sarebbe saltato anche l’accordo di posizionare la statua del Santo (che nessuno ha mai visto) in un altro luogo della piazza e forse anche l’ipotesi di donazione della statua stessa. Dopo che la giustizia amministrativa del Tar prima e del Consiglio di Stato dopo ha deciso che i titoli per realizzare su suolo pubblico un’opera privata non esistevano, ricordiamo che la politica aveva tentato un nuovo compromesso per salvare capra e cavoli, e invece il committente dei lavori sembra non abbia voluto sentire storia. Ecco allora che il sindaco, con  uno scatto di orgoglio - cambiando idea sul progetto nel corso dei mesi e solo a seguito delle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato – ha deciso che il cantiere vada tolto a prescindere. La Giunta comunale quindi ha votato venerdì scorso che la demolizione del pilastro in cemento armato e di tutto il cantiere sarà affidato ad una ditta a spese del Comune di Sezze che poi, ovviamente, si rifarà per via legali, sul committente dei lavori. Dopo quasi due anni le lotte civiche e le battaglie in consiglio comunale di una parte dei consiglieri comunali avranno dunque un senso, e lo scempio perpetrato ai danni del belvedere e della comunità finirà qui. Non è dato sapere chi e come pagherà l’occupazione di suolo pubblico e la privazione degli spazi in tutti questi lunghi 20 mesi, non sapremo mai se ci sia stato un accordo politico/elettorale dietro la decisione di approvare un progetto scellerato, ma sappiamo con certezza che quella del belvedere resterà negli annali come una delle pagine più buie e vergognose della città, e che solo grazie alla determinazione di diversi cittadini e alla forza di un gruppo di consiglieri è stato evitato il peggio, ossia un nuovo obbrobrio ai danni della città di Sezze, come accaduto purtroppo per l'anfiteatro setino.  

Lo scempio al Belvedere

Pubblicato in In Evidenza
Ultima modifica il Mercoledì, 10 Marzo 2021 09:48 Letto 1820 volte
Alessandro Mattei

Direttore Responsabile

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